i'miro e penso / quanta aria dal bel viso mi diparte che sempre m'è
v. colonna, 1-17: quand'io dal caro scoglio miro intorno / la terra
nebbia, la quale lo giorno li copria dal sole e tenevali freschi e la notte
, la qual preme quilli e proibiscelli dal tornar indietro, e per questo averno
qui comincia in versi una nebbia fatta dal detto manetto. 20. locuz
e alla fine fu veramente scoperta e ridotta dal newtono sotto la legge de'computi.
suor bernarda scrive malvolentieri così perché è dal suo, e non lo vorrebbe scoprire:
uomini sono uguali abitava allora a diecimila metri dal livello del mare, sotto forma d'
sua sempre più me persuase a cacciarmi dal pensiero certe nebbiuccie che m'impedivano.
nel capo loro midollo. = dal lat. ne bùia 'vapore, nebbia;
la var. nibbio è registr. dal d. e. i.
, per la protezione delle colture agricole dal gelo. 2. sm. apparecchiatura
nebbia fitta sospesa a una certa altezza dal suolo. l. dati,
/ e giù ricaggion con ispessa piova. fr. colonna, 2-426: gli nebioni
storici a ciabatta! = dal lat. nebùlo -ònis, per accostamento a
, nebbioso e interminato, e talvolta svaria dal bene al male, da cristo ad
delle sirene dei piroscafi, che risalivano dal mare verso il porto, né il
a se stessa, e trascinata nell'abisso dal nebeli. = voce indigena
che nel diritto romano primitivo derivava necessariamente dal particolare formalismo che regolava i processi -e
de dì. = deriv. dal lat. nebùla, per sincope.
dotta, lat. scient. nebria, dal gr. vefìpóc; * cerbiatto '
il nome dalla similitudine delle sue nebride. fr. colonna, 2-168: infinite nymphe
voce dotta, lat. nebris -idis, dal gr. vefìpk; -18o <;
il nome dalla similitudine delle sue nebride. fr. colonna, 2-168: lo ultimo
lat. nebritis -idis o nebrites -ae, dal gr. vefìpltyc [xl0< <]
nel mezodì si vede discendere una nebola dal cielo e circonda uno grande arbore che è
e lite di dubitazioni, li quali dal principio de li sguardi di questa donna multi-
nebularis. = voce dotta, dal lat. scient. [clitocybe] nebularis
scistose originarie. = voce dotta, dal lat. nebula 'nebbia ', con
dall'ingl. to nebulize (deriv. dal lat. nebula 'nebbia ')
più maturare. = deriv. dal lat. nebula 'nebbia '.
: mi offriva [il tenore] intanto dal letto uno dei suoi grandi ritratti:
di distinguere chiaramente gli oggetti; offuscato dal pianto (l'occhio). boccaccio
nuota in un occhio. -annebbiata dal pianto (la vista di un og-
leopardi, 14-6: nebuloso e tremulo dal pianto / che mi sorgea sul ciglio
del reno, prodotto nella regione attraversata dal fiume nec- kar. s
, sfogliato d'allora. = probabilmente dal lat. mediev. nebula 'cialda '
] lume naturale è necessare all'occhio dal trarre le specie visibili. = deriv
le specie visibili. = deriv. dal lat. necesse 'bisogno, necessità '
pretermettere. = deriv. dal lat. necesse 'necessità ', con
l'infinito bene, necessariamente el principio dal quale propio tu se'mossa è l'
-per costrizione imposta dalle circostanze o dal costume. bembo, 10-iii-289: incontanente
naturale, neanche accompagnato, necessariamente, dal dolore e dalla vergogna.
, 3-iii-141: dopo la proposta fattasi dal cardinal maza- rino, s'era l'
-sostant. algarotti, 1-iii-57: dal necessario ha da risultare onninamente l'ornato
corpo omogeneo, la parte non differisce dal tutto in nessuna delle condizioni essenziali,
periodo è sì necessario, sì inseparabile dal moto delle menti, sì accentuato nelle
iii-271: il mio travaglio deriva più dal sentimento dell'infelicità mia particolare che dalla