= voce dotta di origine settentr., dal lat. màter matris; cfr.
j. 7) tpó <;; fr. mère (sec. xi, accanto
accanto alla forma arcaica medré), dal provenz. maire-, ted. mutter;
, affine all'assegno circolare, emesso dal banco di napoli e dal banco di
, emesso dal banco di napoli e dal banco di sicilia (v. fede,
iridescente di colore bianco-argenteo con riflessi dal giallo al bruno, formata da lamine sottili
, 1-3-240: adria, che donna dal lavor si ravvisa, / globi di
su la scrivania, una piccola rivoltella dal manico di madreperla. borgese, 1-172:
madreperla, e, con gli occhi alzati dal libro, aspettava di conoscere il nome
non il lume / che cinzia versa placido dal carro / di madreperla. ghislanzoni,
a cannelli, i quali s'inalzano dal suo piede insieme strettamente uniti. bossi,
sul modello di madreperla-, cfr. fr. madrèpore, ingl. madrepore.
dotta, lat. scient. madreporacea, dal nome del genere madrepora-, cfr.
dotta, lat. scient. madreporaria, dal nome del genere madrepora.
madreporite': varietà di calcare, trovata dal barone de moel nella valle di riissbach nel
e italiana, fu assunta nella poesia colta dal petrarca e godette di largo favore
le farfalle e il dubbio. = dal lat. tardo matricàlis 'appartenente alla matrice'
del gruppo -tr-a -dr- \ cfr. fr. madrigai (nel 1542),
baloccava ancora con tutto il madrigalume pirateggiato dal petrarca e che aveva impestato tutta l'
per levatrice, è voce dichiarata antica dal vocabolario. = lat. tardo matrina
278: -sì -ruttò la signora dina colta dal madrone -sì, sì, sì,
un monolito madroso. = deriv. dal fr. ant. e provenz. madre
monolito madroso. = deriv. dal fr. ant. e provenz. madre *
provenz. madre * legno venato', dal germ. musar 'nocchio dell'acero'; cfr
. musar 'nocchio dell'acero'; cfr. fr. madré 'venato, screziato '
di 'piede di madura 'deriva dal fatto che tal malattia è frequente nella città
madura (india). = dal nome della città indiana di madura.
, comp. da madura, micete e dal suff. -orna, che indica affezione
imperatore, che può essere anche seguita dal nome proprio, oppure, meno correttamente,
maestro alberto, 6: con parole riverenti dal principe domandato commiato, con speranza d'
ravenna, in presenza dell'ambasciadore mandato dal nostro non meno giustissimo e liberalissimo che
pare promessa per il mese di maggio dal proclama di sua maestà alla grande armata
« sopranità », è separata in tutto dal dominio che ha dello impero si conviene che
persona o a un'istituzione dalla stima e dal servir la magèsta una e trina, /
decoro di maestà, che è indivisibile dal genio grave della nazione. giordani, ii-33
tutti i grandi il re nel levarsi dal letto, onore che non sorte mai
in maestosa gonna / scender vegg'io dal cielo? cesari, 6-186: la chiesa
= deriv. da maestà; cfr. fr. majesteux (nel 1611) e
nei nostri conservatori fosservi le maestre ordinate dal governo e mantenute da esso, maestre
, maestre però consumate ed abili tolte dal secolo,... non dubito che
mastra di tutte virtudi [filosofia] dal sovrano cardine discesa, venisti? catone
dua ore e mezzo di notte si risentì dal ratto, e si pose a sedere
di versi teneri / dotta maestra, / dal sonno scossemi, / ahi qual diletto
: la vera è. a volere avere dal melo presto frutto e l'arbore grande
spiccano dalla maestra, e vermene germinanti dal tronco. 16. zool.
a maestra la paura: lasciarsi dominare dal terrore. colletta, ii-15: il
di chiaro. = deriv. dal lat. magistra 'colei che insegna '
maestralata, sf. burrasca marina causata dal vento di maestrale.
, 1-i-279: il quale [amore] dal mio padre, dopo gravi riprensioni maestrali
sgorgar tacque e scolarle. = dal lat. tardo magistràlis, da magister 'maestro'