la tragedia si cantasse; ma specialmente dal luogo nel quale si duole della musica
che ha meritato quindi d'esser imitato dal boiardo e dall'ariosto. cicognani,
(33-12): lo cor, quando dal corpo si pardo, / disse ad
, e vero l'altro che si osserva dal centro. 23. filos. situazione
lo mondo s'inchiude e di fuori dal quale nulla è; ed esso non è
considera il principio, si dice moto dal luogo. il secondo, che risguarda
leonardo, 2-478: l'arco fatto dal semicirculo, il quale fia carico nelli
dell'onde, / io l'accolgo dal lido; io lo ristoro / dalle ingiurie
spesse volte vedemo lo vincitore essere soperchiato dal vinto. bartolomeo da s. c
oneste condizioni che avessino a essere dichiarate dal papa e da cesare. siri,
questo si crede un errore manifesto, dal quale nascono tanti equivoci e tante cabale
, [l'armento] si resta / dal pascere, agitandosi, né trova /
gheri, 13-ii-58: non ho aviso dal governatore, né ho questa cosa per
. lócus 4 luogo '; cfr. fr. lieu (sec. x)
esercita, in virtù di delega ricevuta dal sovrano stesso, i poteri (limitata-
miserabilmente. machiavelli, 1-iii-441: iacopo dal borgo, luogotenente in questa terra,
luogotenente generale del regno: titolo assunto dal principe umberto di savoia dal giugno 1944
titolo assunto dal principe umberto di savoia dal giugno 1944 al maggio 1945, quando
della prole, conferma non di rado dal cielo con gran chiarezza quelle imprecazioni crucciose
dell'accademia di belle arti, delegato dal granduca, presidente di diritto di quelle
, iii-55: essendo in ciò favorito dal granduca cosimo che si fece capo di detta
tenente (v.); cfr. fr. ant. lieutenant (sec.
la luogotenenza de'medesimi governi fu conferita dal reai signor d'estrades, soggetto d'
, 231: il principe di làscari dal furore non ha dormito tutta una notte
= deriv. da luogotenente; cfr. fr. ant. lieutenance (sec.
riferisce all'ufficio di luogotenente; emanato dal luogo- tenente. periodici popolari
= voce senese, deriv. dal longob. loha (cfr. ted.
1043: ahi ahi l'ora nefanda! dal tebro fiutando la preda / la lupa
. spagn. lobera e ant. fr. loviere. lupàio [luparo
, guidati di porta in porta, dal richiamo canoro delle meretrici, vestite di
luparda ': bella voce che udii dal popolo di romagna 'ngorda come lupa':
, sm. chim. polisaccaride isolato dal lupino, consistente in una polvere bianca
comp. da lup [ino2] e dal suff. chim. -osio (-oso
, ii-431: il pastore d'amulio dal galèro / di pel lupigno, faustolo che
. lucini, 3-197: a voi, dal tempio, la buona dea / sterile
liberi, se n'uscisse così brillante dal lupanare. guerrazzi, 1-8: con
. = etimo incerto, forse dal lat. lupiae 4 lecce '.
voce dotta, comp. da lupo e dal tema del lat. terre * portare
attestato, comp. da lupo e dal tema dei comp. di facère 4 fare
comp. da lupi [nina] e dal tema del gr. yev-, col
, deriv. da lupino2; cfr. fr. lupinine. lupino1 { lupigno)
annunzio, ii-431: il pastore d'amulio dal galèro / di pel lupigno, fàustolo
del nostro bene, e pecore divorate dal nostro lupino amore, e privi della sincera
preso da una fame lupigna che lo sradicava dal sonno e lo cacciava fuori del letto
, ma nessuno aveva pensato a cavarla dal gambo dei lupini. c. ridolfi,
lat. lupinus e lupinum; cfr. fr. lupin (sec. xiii)
: calare odi per l'aere / dal muto nembo l'aquile agitate, / che
fatica, sui monti bianchi. cacciati dal gelo e dalla fame, i lupi si