bambù, con la -s- deriv. dal ted. bambus. bambusaia,
comp. da bambusa e -cola, dal lat. colere 4 abitare '.
feudalità castellana e monastica. = dal fr. banal, docum. nel 1293
feudalità castellana e monastica. = dal fr. banal, docum. nel 1293 (
'proclama del signore, bando ', dal francone * ban (nel- l'ant
e popolare. = cfr. fr. banalità, docum. col senso moderno
tr. rendere banale. = fr. banaliser, docum. nel 1874.
ii-36: pare che la situazione giustificata dal relativismo etico di costanzo e di gustavo
delle banane... vengon su dal terreno arsiccio, larghe, a raccogliere
banana / vive sul fiume. = dal port. banana, deriv. dalla voce
voce indigena della guinea; cfr. fr. banane, docum. nel 1600;
* che mai dalle robinie, o dal ridondante fogliame del banzavòis come da un
, dolce (qualità che dipendono anche dal modo della maturazione, specie se ottenuta
da bano 4 governatore ', deriv. dal serbo-croato ban: per antonomasia, il
banausiche, dell'abilità tecnica. = dal ted. banausich, deriv. dal gr
= dal ted. banausich, deriv. dal gr. @avauotxó <;, agg.
spirito sozzissimi e lordi. = dal germ. bank 4 panca ', penetrato
soccorso... e, promosse dal luzzàtti, le banche popolari. cicognani,
molti biglietti di banca che facevano capolino dal suo portafogli: quasi cento lire.
non banca', perché tal nome derivò dal banco o tavolo che solea trovarsi negli ufficii
de sanctis, iii-282: aristide piglia dal padre la cupidigia e l'affarismo, e
o delitto. deve accuratamente distinguersi dal fallimento, che è lo stato di
da banca e l'agg. rotta: dal costume mediev. di rompere il
, e nel- l'ant. fr. banque rompue, sostituito con banqueroute
(deriv. dall'ital.) fin dal 1530. bancarottière, sm.
, docum. nel sec. xv; fr. ban queroutier (deriv
, incapaci di un gesto valido, nutriti dal mare su una povera terra, banchettatori
di dipingere, m'alzai tutto intorpidito dal banchetto basso, e deposi, per isgran-
la voce ital. è passata al fr. banquet nel sec. xv, da
mandatomi il papa tutte le gioie, dal diamante infuora, il quale per alcuni sua
2-124: egli fu tavoliere; detto così dal tener tavola, e per chiamarlo alla
di grossi mercanti, per lo più venute dal lazio, di banchieri, avvocati e
: ero banco io, quando fummo scoperti dal delegato '. 3.
ai viaggiatori di salire e scendere agevolmente dal treno. svevo, 5-53: la
insieme al proprio cane e affacciandosi poi dal finestrino. « la signora » continuò
dura: ma non te consunta / dal sole e radicata, e pure morbida /
sf. larga massa di ghiaccio costituita dal congelamento dell'acqua di mare lungo le
attestata nel sec. xix, deriv. dal fr. banquise, docum. nel
sec. xix, deriv. dal fr. banquise, docum. nel 1798:
provvisti di calamai dal grosso stoppaccio. soffici, ii-63:
fornito di cassetti e di vetrine, dal quale i negozianti e i commessi vendono
gli avventori); scrittoio, studio (dal quale il padrone, il negoziante disbriga
io me le appressai dirimpetto di qua dal banco; ma i guanti m'erano
raccontando questo la giovine salumaia cavava fuori dal banco un pacco di lettere legate insieme
davanti. vittorini, 5-131: tornavano dal fumo dei cavalli; erano gnomi dei
dell'inverno. e una radio scoppiettava dal retrobottega senza mai parole o musica.
in quel punto, leva gli occhi dal suo registro e avanza un poco la
anch'io alla volta di quello che dal cinquecento in poi è stato sempre nell'
iure meriti la si debbia. = dal germ. bank; cfr. provenz.
cfr. provenz. ant. banc e fr. banc, spagn. banco: