, non discer- nino il vero dal falso. piccolomini, 216: tu accorta
: apprese [rocchi]... dal perticari la eleganza squisita accorta erudita nello
accorte / le gambe tue alle giostre dal toppo! ». poliziano, st
. idem, iii-200: fu colta dal male, si accosciò fra i ginepri
questi interessi] deviano sovente l'umanità dal retto cammino abbindolandola con errori, empiendola
de'più savi uomini del mondo, richiesto dal detto re federigo, s'accostò a
consiste in questo, che ci scostiamo dal male, e accostiamoci al bene.
io, ristretti, / oltre andavam dal lato che si leva. /..
a noi sulla roccia calva, sbuca dal pietrame il binario smagliante della ferrovia.
,... non viene però dal dolore, ma piuttosto dalla noncuranza.
748: e dall'aerea iulide e dal grande / leon di pietra accovacciato in
di barbarie e sconvolgimento, si formassero dal popolo con antivedenza e consiglio, e
1-148: vo cercando... come dal solo accozzare uomini di varii luoghi e
di credere (v.): retto dal verbo fare (cfr. assapere)
ricevute e dei relativi interessi, eseguita dal commerciante, per ordine cronologico nel libro
più un ambasciatore) perché sia riconosciuto dal governo di un'altra nazione (v.
, i-363: inseriva il guiducci, dal rendersi visibilissime per mezzo del telescopio molte
padrone. = voce dotta, dal lat. accrètio -ónis (da accréscere)
lo 'nfermo sente, quando si leva dal sonno, quasi rena o polvere nell'occhio
trovi accucciata, prima che si esca dal porto! deledda, ii-858: la
dallo spagn. ac udir, deriv. dal lat. * accutere. acculare,
dirocchi. = voce dotta, dal lat. accumulare (da cumùlus).
significato del n. 2 è adattamento dal frane, accumulateur (planté, 1860)
accresciuto; unito. mensa sieno dal servidore accurati con diligente puli
bocca e il naso per non essere soffocato dal non sarebbe letto con quell'accuratezza e sottilità
, i-133: considera che questa unità dal signore pretesa nei suoi fedeli è un
v'asse- / tua terribile imagine dal petto. e. cecchi, 6-81:
conv., i-n-12: per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e
: per scusarsi dal non dire o dal dire male accusano e incolpano la materia
). = voce dotta, dal lat. acèdia (gr. dx7]
, ii-830: [pompei] rilevata dal malinconico disegno delle sue rovine, dalla
animali che mancano di una testa distinta dal tronco, sia per mostruosità, sia
questo carattere. = voce dotta, dal lat. acephdlus deriv. dal greco
dotta, dal lat. acephdlus deriv. dal greco àxécpaxo? * senza capo '
= lat. scient. acoelomata, dal gr. à-privat. e xof- xtonoc
pianto di nuovi nati. = dal lat. acerbare, deriv. da acerbus
pomo maturo... si dispicca dal suo ramo. boccaccio, i-187: e
alla notte, al dì lungo e dal breve, / a la matura etate,
stanno dintorno. petrarca, 270-64: dal laccio d'or non sia mai chi
: ma tu, ben nata che dal ciel mi chiami, / per la memoria
acerbette pome. marino, 294: né dal crespo velo / ombrato e chiuso il
l'acero ignudo i cui rami si dipartivano dal tronco a raggera. moretti, 30-172
alcune specie di astragalo. = dal lat. acerosus, da acus aceris '
. = superi, di acre: dal lat. acerrlmus, superi, di acer
mono passere vili, le quali dal misero acèrtulo sono di scacciate
infinito. = voce dotta, dal lat. acervàlis, deriv. da acervus
, accumulare. = voce dotta dal lat. acervare (acervus * mucchio '
sperduta. = voce dotta, dal lat. acervus 1 mucchio, ammasso '
è facile a inacidire. = = dal lat. acescens -entis, part. pres
attaccate. = voce dotta, dal lat. acètàbulum (da acètum).