per il punto o per l'astro dal meridiano fondamentale o iniziale (scelto convenzionalmente
riferimento la posizione di alcuni astri visibili dal luogo di osservazione. -longitudine celeste o
frazioni da o° a 360° in direzione est dal punto vernale. -longitudine geografica o terrestre
di un punto della superficie terrestre, dal meridiano fondamentale o iniziale (che,
iniziale (che, per convenzione, dal 1884 è quello di greenwich),
a occidente, e l'altitudine pongono dal settentrione al mezzo die. caviceo, 1-164
longitudine, secondo li cosmografi, comincia dal meridiano dell'isole canarie sotto la linea
secondo l'ordine de'segni si estende dal principio dell'ariete fino all'incontro del
la longitudine è la distanza dell'astro dal punto di ariete, contata sull'ecclittica,
di un cerchio massimo, che partendo dal polo dell'ecclittica passa per la stella.
latitudine, in eliocentrica, cioè veduta dal sole, e geocentrica, cioè veduta dalla
nodo ascendente aumentata dalla distanza del perielio dal nodo). -longitudine suworbita: quella
longus * lungo '; cfr. fr. longitude (sec. xiv; nel
riccamente elaborata, che ebbe grande diffusione dal ix al xiii secolo prevalentemente nei monasteri
apparire dittongata, è un uso venuto dal carattere che chiamano longobardo. lami,
langibardus o langobardus, comp. dal germanico lang 'lungo 'e bari
santo ambrosio. = deriv. dal lat. longùlus, dimin. di longus
dotta, lat. scient. lonicèra, dal nome del naturalista tedesco adam lonitzer (
, come per strale allo scopo, perché dal simile effetto alla causa si va lontanamente
illumina [il sole] i monti dal pendio dolce, sorgenti per l'alto
bel segno / per lontananza m'è tolto dal viso, / che m'àve in
de'lor tesor le viti, / dal dì che ne lasciasti. è così lunga
lontani dall'oggetto in primo piano o dal punto di vista dell'osservatore; aspetto
dei popoli i quali sono più lontani dal tesoro, che lo intravedono appena nella
; un'anima rapita in un mondo diverso dal nostro. moretti, i-756: di
quieterà: lontan dagli occhi, lontan dal cuore. -signora sì, la lontananza ogni
iii-166-3: i'fu', dante, dal mio natal sito / fatto per grave essilio
per grave essilio pellegrino / e lontanato dal piacer più fino / che mai formasse
ciel mi mena, / m'avea tolto dal mondo e dalla gente, / e
: il saggio e casto / joseph dal padre lontanarsi un poco. sanudo,
diminuire il male col non voler lontanarci dal voler de'fati. capilupi, 111
, seguivano meglio il naturai lume, dal quale in fuori v'è il cristianesimo.
. fazio, vi-7-31: lontanato dal muro e da le fosse / si
che fosseno partiti da chuchi, luntanadi dal dito loco 200 lige, tro- vorono
parenti, vedendosi privi o almen lontanati dal quotidiano mio aiuto, non cessano con
oscuro; / e 'l più lontan dal ciel che tutto gira: / ben so
ai campo vegna / l'invitto eroe dal suo career lontano. galileo, 8-vi-264:
nube, illuminata dal sole nel più calmo e puro etere
or da le spelonche, ove lontano / dal vulgo esercitar suol l'arti ignote,
dire, o lontano, / se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua
cecco d'a scoli, 239: dal cielo sta la terra egual lontana:
/ quando soleva ogni lontano accento / dal labbro tuo, ch'a me giungesse
picciol legno / non pò molto lontan esser dal fine. m. adriani,
io a proposito del tempo antico e dal nostro lontanissimo: « quanto è di
siamo, in verità, assai lontani dal tempo in cui, mentre tu nella
153: io, giudicandomi non lontano dal mio fine e dal fine universale degli
, giudicandomi non lontano dal mio fine e dal fine universale degli uomini, pensai che
lontani ancor essi, per esser lunge dal nascimento o assai di qua dalla età
-vissuto in tempi antichi. fr. sassetti, 20: io ho trovato
. castelvetro, 10-x-101: ci ritraiamo dal sostentamento della madre, per nutrire una