l'hai condotto! pare un luccio scocciato dal lamo. montale, 5-113: ho
sezze, ii-436: quando mi scottavi dal foco e, fatta orazione al signore
, di volta in volta investita e piegata dal soffio esterno, stentava a disegnare a
, lvii-170: fumi e vampe / spargea dal naso; e fea sanguigna bava /
goldoni, xiii-797: felice quel che dal periglio scampa, / e della grazia
, 92-247: il lampo che si sprigiona dal subito sorgere a sagrificio e vittoria di
luce stessa irradiata da un astro e dal sole. gherardi, ii-46: poi
il lume / che cinzia versa placido dal carro. leopardi, 7-41: conscie
= deriv. dall'ant. fr. lampe (sec. xii),
luce, splendore; lampada ', dal gr. xapjrài; nel significato di
portatile, sospeso dall'alto o sorretto dal basso, atto a produrre luce artificiale
tavolo e la sua luce, chiusa dal paralume, si proiettava tutta all'ingiù,
serbatoio posto in basso e di solito lontano dal bruciatore al quale viene addotto con appositi
cattolica; si alza e se ne va dal teatro. ma quell'uscita fa scattare
a conforto e scorta delle genti travagliate dal dubbio e minacciate dalla invadente tenebra dell'
minerva, ma anco di vulcano, come dal giuoco delle lampadi, che vi si
annunzio, v-1-215: la cassa è coperta dal coperchio di piombo. il saldatore tiene
del teatro,... e sia dal lato di dentro dirimpetto alla stessa fronte
-ddis (accus. lampada), dal gr. xapjràs -à8o <; 'fiaccola
.: l'apparecchio di illuminazione costituito dal sostegno o da una o più
'portatore di fiaccola'; cfr. fr. lampadaire (nel 1732).
giovini cavalieri ateniesi partivasi a gran galoppo dal ceramico verso colono; e il duce agitava
<; 4 fiaccola, torcia 'e dal tema di cpépco 4 porto '.
-&8oq 'fiaccola, torcia 'e dal tema di cpépco * porto '.
rame, diffusa in boemia. = dal nome del chimico tedesco w. a.
accese. sercambi, 1-i-156: uscita dal letto, acese una lampana, uscio di
la lampana rassetta. -persona dal viso secco e smunto (quasi trasparente
. buommattei, iv-245: pendeva dal mezzo del palco una lumiera in forma
occhi, impaurita dalle grandi ombre proiettate dal lampanino posto per terra.
faccia alla levatrice, l'olio stillato dal frutto sacro a minerva, diceva la
gozzovigliar senza pagar lampanti. = dal provenz. lampan * lampeggiante ', poi
, poi tampant, da cui il fr. lampant (nel 1777) nel significato
. vien con quella fretta / come dal ciel saetta / che tuona, e lampa
sino a qui. = deriv. dal lat. tardo lampàre (cassiodoro),
lat. tardo lampàre (cassiodoro), dal gr. a ex [areco *
abbruciare il lampasco. = deriv. dal fr. lampas 'gola ', di
il lampasco. = deriv. dal fr. lampas 'gola ', di etimo
quadrupedi con la lingua di smalto diverso dal corpo (con partic. riferimento al
oro). = deriv. dal fr. lampassi, da lampas 'gola
). = deriv. dal fr. lampassi, da lampas 'gola '
tendaggi, di grande pregio, noto fin dal medioevo; è caratterizzato da grandiosi disegni
chermisi, l'argento! = dal fr. lampas (lampasse nel 1723)
, l'argento! = dal fr. lampas (lampasse nel 1723) di
(v.); voce registr. dal tommaseo. lampazza { lapazza),
annunziate dai tamburi del tuono, frustate dal lampeggiamento. bacchetti, 2-i-608: l'ispirazione
fulgore de'nostri animi... dal corporeo istrumento impedito non fusse, certo
e lampeggiando, furono i dui amanti dal fuoco de le folgoranti saette nel letto
erano divenuti sordi e ciechi e assiderati dal freddo. lorenzo de'medici, i-281