= deriv. da infiammare; cfr. fr. inflammable (nel 1503).
= comp. da in-con valore intensivo e dal lat. flammdbundus * fiammeggiante '.
attuale. volta, iii-57: eravamo lontani dal conoscere tutti i modi e tutte le
mezza notte. gnoli, 1-343: dal deserto sereno il sole infiamma / la
quel bascio mi 'nfiammao, / ché dal corpo mi levao / lo core e dedilo
sua mano? goldoni, xiii-382: dal dì che amor divino d'ambe infiammato ha
pleuritidi fatte da materia che, discendendo dal capo per la trachea, infiammi li
essere tormentato o travagliato dalla passione, dal desiderio. pucciandone, 351: entra
la mia mogliera. cariteo, 363: dal tergo s'infiammò, non da lo
: subito si infiammò, lo capii dal suo viso turbato. -essere preso
5-430: escoriavasi la pelle, come se dal fuoco bruciata fosse in quei luoghi dove
pref. in-con valore illativo; cfr. fr. enflammer. infiammataménte, avv.
m. savonarola, 13: guardasse dal dolce e potente [vino] infiamativo
.. / rispose il pensier mio dal duol turbato. straparola, 1-157: il
le emanazioni infiammate e le lave fluenti dal grembo di nevose montagne. d'annunzio
2. per estens. illuminato, rischiarato dal sole (o anche da una lampada
(o anche da una lampada, dal fuoco). - in partic.:
spiegata e uscire bordeggiando sul mare infiammato dal sole che tramontava. ungaretti, xi-168
trionfo mostra con ragione. -bruciato dal sole, caldissimo. brusoni, 9-443
e infiammato a guisa di un tedesco cotto dal vino. tasso, 16-18: il
pelide. pananti, i-71: infiammato dal suo sacro sdegno, / il pedagogo,
infiammato, consisteva nello « snidare la serpe dal suo buco ». 8
innamorar l'uomo ardentemente dell'oggetto voluto dal legislatore. -tentazione. giovanni
: eleonora credeva che cfr. fr. inflammation (sec. xiv).
spirito santo. * di là dal modo ec. '. cioè altrimenti
ariosto, 22-97: tolto ch'ebbe dal mondo il puzzo e 'l lezzo /
che quello è tutto infettato e inficiato dal fine extrapoetico. pavese, n-ii-162: penso
confido. cesarotti, 1-xxxiv-31: alzarti / dal basso stato, e richiamarti al prisco
, che al partire / feron giurando dal paterno lido, / di non vi ritornar
. in-con valore illativo; cfr. fr. enfieller. inficiato (part.
perché novello, non infierisce, lambito dal vezzo amoroso, allattato da poppe delizianti
infierito, l'interrogò della cagione. fr. serafini, 172: perché non
l'ardor mio verace / fatto immortai dal mio mortai dolore, / scorrendo il
). -anche al figur. fr. gualterotti, 17: parla per me
. govoni, 1267: bruciata anticamente dal tuo male / nel tessuto del sangue infievolito
rosa appunto di primavera che, imbianchita dal soverchio calore, ripiega sul verde cespo
. f. rondinelli, 1-10: dal continuo corso d'una lunga e straordinaria felicità
schidionata. = deriv. dal napol. 'nfilacciata. infilaguaine,
poi quella madre che avrebbe dovuto essere dal momento che mi mandava in giro con i
serao, 1-775: egli porse, dal primo scalino del trespolo, ove era
, che non si arrischiava a uscir dal riparo illusorio delle vetture. -venat
forteguerri, 25-19: ed ella: dal suo rostro un cerchio pende /
infiltramento. d'annunzio, 4-ii-19: dal polso, di sotto ai braccialetti d'
g. capponi, 1-i-129: era insomma dal rubicone in giù la gente ch'ebbe
rubicone in giù la gente ch'ebbe dal mare il sangue o certamente le tradizioni
, scienza, istituti, religioni infiltrate dal pensiero greco, o grecoitalico che si fosse
del terreno e le zone non battute dal fuoco. e. cecchi, 2-79
[colonizzazione], meno pericolosa, proveniva dal sud e si manifestò in una lenta
infilzare. d'azeglio, 1-268: riposandoci dal lavorare, le venivamo infilzando [le
che in parte più vicina o più lontana dal cuore vengono o trafitti o infilzati