'malaria'). voce registr. dal d. e. i. impaludire
deriv. da palude. voce registr. dal d. e. i. impallidito
denom. da pano 'filo ', dal lat. pdnusc, ol pref.
ancora la sostanza del pane, assunta dal verbo in unione personale o ipostatica.
valore illativo. voce roman. registr. dal migliorini. impanettatrice, sf
uccellini, / e fuggir non potendo dal vergone, / s'arrostirebbe poi nello sti-
un trastullo, guardate a non lasciarvi dal soverchio amore impaniare. lanci, 3-50
tutte e due sono impaniati, / ognun dal canto suo slenta la fune. imbriani
nella lor privata cappella, ricevendo inginocchioni dal ministro l'ostia in bocca simile alla
faccia [i forzieri] incoiare o impannare dal canto di fuori di buccie o di
in aperta campagna. = denom. dal fr. panne col pref. in- (
aperta campagna. = denom. dal fr. panne col pref. in- (assimilato
-sostant. bocchelli, 1-iii-653: interrogati dal magistrato avevano risposto con incertezza e contraddicendosi
con valore illativo. voce registr. dal dizionario delle professioni. impantalonato
gentil società, prende un po'qualità dal soggetto. zona, 198: volendo negare
agg. trasformato in pantano; invaso dal fango, impaludato. are
'o 'pantìne ', dal quale veniva fuori il verbo impantinare.
goldoni, xiii- 617: se dal mondo l'anima è divisa, / e
ha colto. emiliani-giudici, i-253: dal barbaro gergo de'tutti gl'imparanti
inebriate furono dall'odore, imparadisate furono dal sapore. rebora, 2-308: ignare a
legislatori non la misurano con l'occhio dal capo alla coda. 2. tr
il fanciullo a scuola fu mandato / dal padre, ad imparar la nobil'arte /
statue belle. bellori, ii-i: dal padre imparati gli elementi dell'arte,
ogni modo. bellori, i-113: distratto dal vario diletto d'imparare, alquanto tardi
cuore. dominici, 1-7: impari dal salmista dicente: 'expectabam eum qui
, aveva imparato da alberto durerò e dal parmigianino, da marc'antonio e dall'
: lo povero uomo fu percosso malamente dal venditore in una guancia, e imparò a
ed errori. = deriv. dal lat. * imfiaràre (da paràre '
nei generi d'imitazione. * quella traduzione dal greco fu il mio imparaticcio ',
di platone è la prima, tardi imparata dal detrattore. campanella, 955: questa
i-14: ogni mattina il putto andava dal priore a recitar le lezioni ed a proporzione
dell'assembrarlo. = deriv. dal frane, emparquer 'chiudere in un recinto
la deformazione. = deriv. dal fr. emparquier, da parquet 'intelaiatura
deformazione. = deriv. dal fr. emparquier, da parquet 'intelaiatura '
moltitudine di nature, quante ve ne ha dal centro della terra fino al sommo de'
che il ben particolar di ciascuna dipenda dal bene universale di tutte. soffici,
coi milesi i quali, venuti su dal nulla, come il neri, ora
tolto assai onore, per avventura arei avuto dal mio comune, se avesse imparentato con
verso, differente. fr. colonna, 1-498: ma antico incendio
imparile. = deriv. dal lat. impdrilis, comp. dal pref
. dal lat. impdrilis, comp. dal pref. negativo in- (assimilato
parisillabico (v.); cfr. fr. imparisyllabique. imparisìllabo, agg
, lat. imparitàs -àtis, comp. dal pref. negativo in- (assimilato in
parìtàs -àtis 'uguaglianza'; cfr. fr. impariti (sec. xiii).
im-) con valore illativo; cfr. fr. emparlé (sec. xii).
è assistenza di cielo che campi quel senato dal sanzionare la fallibilità, le stolidezze e
mio nome vi scolpio, / sì che dal vile e dal caduco il parte?
, / sì che dal vile e dal caduco il parte? / tanto quaggiù d'
'distribuire, assegnare'; cfr. ant. fr. empartir (sec. xiii)
, a parer mio, per degradar cimabue dal posto che gode nelle storie degl'imparziali