tasso, 4-5: e [vedresti] vomitar / chimere atre faville. galileo,
va dal lett'al cesso / a vomitar la cuccuma indigesta. 3.
i campi pullular ferro, le bombarde vomitar fuoco. metastasio, i-34: allontànati,
chi vi rese / sì pronte a vomitar assenzio e fiele / in chi né per
ne va'dal lett'al cesso / a vomitar la cuccuma indigesta. a. cocchi
per riparar le prossime ruine, / vomitar il venen de'suoi malori. nievo
indorata fanno mille singulti di nausea, per vomitar quella cosa ostica. dalla croce,
fanno mille singulti di nausea, per vomitar quella cosa ostica. -acremente aromatico
, compar, quella panciera: / a vomitar bisogna che cominci / ciò c'hai
dico tutti, saleno in catedra a vomitar de la rabbia de le inimicizie, odi
e chi vi rese / sì pronte a vomitar assenzio e fiele in chi né per
e chi vi rese / sì pronte a vomitar assenzio e fiele / in chi né
fanno mille singulti di nausea, per vomitar quella cosa ostica. ramusio, iii-177:
ohi, ohi, ohi! mi farai vomitar l'anima! -poggia alla banda
menzogne ascolterete in quantità / a certi vomitar pseudodottori, / che non voglion mai dir
suo puzzore / che farìa i can vomitar le budelle. boterò, n-103:
chi vi rese / sì pronte a vomitar assenzio e fiele? gemelli careri, j-v-278
rovesciare di mura per subito terremoto, e vomitar di notturni vulcani...,
e uno poco de aceto, fa vomitar la colera nibiconda. 6.
cacciava ualche penna in bocca / per vomitar quando egli ha pieno asacco. ariosto
pur non paga / di tesser bave e vomitar malori, / fai che di ti]
a poliarte,... fu veduto vomitar sopra le labbra l'interno fiele.
, che me medesimo / fan quasi vomitar, manipolandole. brusoni, 4-i-282:
c'è pericolo di morte, anzi il vomitar un poco vi sarà ai sanità grande
lucifero cred'io le furie indusse / a vomitar d'abisso empi vapori: / né
compar, quella panciera: / a vomitar bisogna che cominci / ciò c'hai
giacinto, e l'ametisto / incendio vomitar lucido ardente / d'oro sembra,
i campi pullular ferro, le bombarde vomitar fuoco. verga, 5-295: noi li
, e voglio tutta / nelle sue orecchie vomitar mia bile. d'annunzio, iv-1-772