cibo e 'l bere, e usi di vomire. = voce dotta, lat
nostro, dove codesto buiimo sforza a vomire malta. = voce dotta,
de la fame, che si me bisognasse vomire, non potrei vomir altro ch'il
le mele cotogne condite tolgono magnificamente il vomire e il soverchio andare a zambra.
de la fame, che si me bisognasse vomire, non potrei vomir altro ch'il
* fiamma 'e dal tema di vomire * vomitare '). fiàmmola (
gomisci). tose. ant. vomire, vomitare. - anche assol.
di sotto. = deriv. da vomire, per sonorizzazione della v iniziale.
'e part. pres. di vomire * vomitare, eruttare '.
'fuoco 'e dal tema di vomire 1 vomitare, eruttare '. ignizióne
alba gli archi dell'urbe / sembrano vomire la notte / accidiosa che riempie / i
s'inveschia nel palato per farti presso che vomire. magalotti, 2-155: se di
ghiuttiti corpi vivi e sani le va a vomire ne gli estremi lidi de le opposte
uesti, cioè: conturbazione, fare vomire, mordicazione i stomaco, generazione
s'elli avesse abominazione che 'l convenisse vomire, non è per ciò reo,
encivenni, 7-3: la medicina da vomire alcuna volta fa uscire di sotto,
mare] avesse abominazione che '1 convenisse vomire, non è per ciò reo,
intens., e vomere (v. vomire). rivomicare, tr.
, con valore intens., e da vomire (v.).
[tommaseo]: la menta ristrigne il vomire e tolle il singhiozzire. e.
bencivenni, 7-3: con grande fatica fa vomire lo eleboro bianco, cioè lo stranuto
= voce dotta, lat. vomire, di origine indeur. vomerino
dotta, lat vomica, deriv. da vomire (v. vomere2); cfr.
tardo vomìcus, deriv. dal class, vomire (v. vom ere 2
= deverb. da vomicare. vomire, tr. (vomisco, vomisci)
ricevere né comportare... conviene loro vomire la vivanda da quella parte ond'elli
inveschia nel palato per farti presso che vomire, o te s'arresta qualche aresta di
lo stomaco come nello sforzo di vomire, quando la bile e il sangue empiono
= lat vomitare, intens. di vomire (v. vomere2). vomitata
dotta, lat vomttus, deriv. da vomire (v. vomere 2),