non v'è scandalo, vergogna e viltà per tornagusto. 3. chi costituisce
, infi, 9-2: quel color che viltà di fuor mi pinse / veggendo il
, che di fuor nel viso mi pinse viltà di cuore,... veggendo
, della tattica, della menzogna, della viltà, delripocrisia. = deriv. da
effeminatezza il trocheo;... la viltà e la assezza il tribracchio; la
locali. bacchelli, 1-i-570: la viltà della trista, trisecolare rima, sotto cui
disonestà o, con valore attenuato, a viltà, a meschinità, a grettezza (
carducci, iii-17-407: non mai la viltà spadroneggiante o la falsità troneggiante non hanno
davanti a lui e ne ammirava la viltà e gli guardava la faccia dall'espressione
, 121: propose vendicare quel lampo di viltà operando più trucemente che mai nel primo
in quella confusione orrenda in cui eroismo e viltà portavano egualmente alla morte, non ci
di tutti i problemi, coprivano le viltà depositate nelle coscienze da troppi secoli di
la quale l'uomo conosce la sua viltà. cavalca, vii-74: fa iddio delle
somma umiltà, che ha presa la viltà nostra, la fragilità nostra.
degno: / ma poi che di viltà sete unti e brutti, / della mia
usi di contaminare la vostra fama ettema per viltà. sacchetti, 64-110: deh,
d'invidia; la quinta e ultima, viltà d'animo, cioè pusillanimità. busone
vanguardia di gravezza, né argomento di viltà d'animo. 6. testo
, con gordiano massimamente, vaso d'ogni viltà le porterò nella lor patria roma
di ricchezza, o figlio / di pallida viltà freddo spavento. 9.
meglio, lxxxviii-11-125: vedi a quanta viltà l'alma conscende, / che s'è
per tornaconto o per indole, per viltà. fagiuoli [tramater]: siete
allori eterno il verde, / fugga viltà, finché la terra il copra.
villani, i-iv-n-97: vile perisce chi a viltà s'appoggia. monosini, 153:
]: vilesco abito, vii mistiero e viltà d'animo; vilipesa plebe, cioè
, sf. ant. e letter. viltà; pavidità. latini, i-1441
sf. (villìa). ant. viltà, vigliaccheria. guittone d'arezzo
= comp. di vile. viltà (ant. vilità, vilitade, viltade
vizio, e perciò non ha a imporre viltà nel suggetto; percioché noi leggiamo di
st., 2-20: esce sbandita la viltà d'ogni alma, / e, benché
cinzio, 1-10 (1854): la viltà e codardia altrui è cagione della ingratitudine
indugiar non fu cagione / tema o viltà, vedrai co 'l paragone. leopardi,
, come io proccurerò di sostenerla senza viltà. pascoli, i-197: io sono
di colui che fece il rifiuto per viltà: io sono dante alighieri e quello è
senta accanto; ch'io / scenda senza viltà. -in senso concreto: atto
quanti opportunismi, quanti conformismi, quanta viltà! 2. abiezione, scellerataggine
altezza è caduto in somma bassezza e viltà e pena. brusoni, 4-i-18:
indole generosa si potevano aspettare da tanta viltà e bassezza? muratori, 15-66: la
.. ci mostrerà... la viltà di voler salire alto dal basso o
morte dei banditi, ma per la viltà del loro compagno delatore. -in
: ci crediamo forti e commettiamo delle viltà, tanto più spregevoli quanto più ignorate
a parte il fatto che è sempre una viltà abusare dell'inesperienza d'una ragazza,
vili. aretino, v-1-11: ne la viltà dei panni con cui disomava la persona
la milizia. morando, 352: la viltà de gli abiti non potea coprire lo
: spesso il dipinto languisce per la viltà de'colori e pel poco impasto.
..., che. ffu disordinata viltà al corso usato. g. averani,
e l'abbondanza, il caro e la viltà, dà e toglie il sapore alle
parte che potete, non guardate a viltà di prezzo, pensate piuttosto che verrà
, in molti si trova una gran viltà di memoria o per infermità o per prava
costumi, ch'è loro impressa da la viltà del nascimento. l. adimari,
annientar se stesso e umiliarsi fino alla viltà di servo, non dava tutto il suo
ebraico livore. cesari, 6-146: la viltà della condizione del povero lo atterra quasi
castelvetro, 8-2-66: 'idiotismo'è quella viltà della favella la quale procede dall'usare
7. locuz. avere in viltà, tenere a viltà: non stimare,
locuz. avere in viltà, tenere a viltà: non stimare, non tenere in
non fussero da lui avute in tanta viltà. lapidario estense, 142: molto poressemo
proverbi toscani, 253: povertà fa viltà. = voce dotta, lat.
(vilitanza), sf. ant. viltà, meschinità d'animo. ruggerone da
. ant. viltance, deriv. da viltà (v. viltà).
, deriv. da viltà (v. viltà). vilucchièllo, sm.
, e presto, per lucro e per viltà, si farà segre tanto
delli tuoi antenati, conciosiacosaché colla tua viltà tu quella vituperi? tu pensi conseguitare clarità
...) sono ripresi di viltà e di poco amore alla patria.
, in una ridicolaggine e in una viltà. volete il fatto? volete il dialogo
dante, non ebbe tante paure di viltà; e nobilitò questa voce, servendosene
reolanti un incitamento cotidiano all'opportunismo e viltà. papini, 8-188: di là
. carognàggine, sf. abiezione, viltà, perfidia. marinetti, 3-352:
. -chi). che denota perfidia, viltà, abiezione. = deriv
registi in cashmere e gucci, sulle viltà da accettare, i compromessi da respingere.
contro la ferocia carabinieresca e contro la viltà dei compagni. = deriv. da
affermava. r coniglierìa, sf. viltà, timidezza, paura. a
lo negassero poi, fatti avvertiti della viltà dell'azione dal comune convocìo di quelli tra
io cerco popolarità, dannunzietà e simili viltà!!! non disistimarmi. dannunzino
, per esempio quando si vien tacciato di viltà o di disonoratezza. = deriv.
pur tacendo, e'si mostrassero alieni dalla viltà ducheggiante o imperante, se intorno al
. – anche: bassezza morale, viltà; azione disonesta, gesto deplorevole.
quando il mazzolatore sta per colpirlo, la viltà che nasconde la rettitudine lo induce a