cotestùi studia per le invenzioni / di verseggiar le bombarde e i cannoni. pascoli,
cotestui studia per le invenzioni / di verseggiar le bombarde e i cannoni. / in
: né dovè per essi dimenticare l'armonico verseggiar di dante, l'aurea elegante maestosa
di che fanno buon testimonio e il suo verseggiar giovanile, e le mistiche fervidezze,
, 8-347: se in contraccambio il verseggiar mio fioco / offrirti osassi.
il tabarro? / « vorrei saper del verseggiar le norme / le più perfette »
io soprastia, / col vivo e franco verseggiar fei noto, / né resto in
, 5-78: fra gl'italiani, il verseggiar malincolico e talor cadente si vanta di
un pastorello d'arcadia, che avesse voluto verseggiar petrarchesco. 2. che
. il quale bene scrivere e specialmente verseggiar volesse, quantunque egli provenzale non fosse
universalmente applauditi, egli invece di quel verseggiar pomposo si fece uno stile più conciso
com'egli ebbro e tutt'intento a verseggiar d'amori laidi, pazzo divenuto,
il tabarro? / « vorrei saper del verseggiar le norme / le più perfette »
[petrarchesca] fu sperso nel turbinoso verseggiar del seicento. 7. ant
il quale bene scrivere e special- mente verseggiar volesse, quantunque egli provenzale non fosse,
, / ch'io non mi vegga a verseggiar costretto. moretti, ii-1130: se
un bel fonte un dì guidato / asentir verseggiar candidi augelli. olina, 9: scorre