stoici alla carità evangelica, non potrà mai vergognar di se stessa qualunque siano i suoi
sua arte, / gli è proverbio, vergognar. f. d'ambra, xxi-57
onne laidezza netto; / e bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore
alla carità evangelica, non potrà mai vergognar di se stessa qualunque siano i suoi fondamenti
pognente, / contra la deformanza un vergognar cocente, / ed un temor fervente
arido suol di grasso concio / non vergognar di satollare. alfieri, i-105:
pognente, / contra la deformanza un vergognar cocente, / ed un temor fervente
dolor pognente, / contra la deformanza un vergognar cocente, / ed un temor fervente
pognente, / contra la deformanza un vergognar cocente, / ed un temor fervente
tutto il cuore, che ci fa vergognar di noi stessi, che ci riempie
segue etternale. idem, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio
segue ettemale. idem, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio
alla carità evangelica, non potrà mai vergognar di se stessa qualunque siano i suoi fondamenti
. tingoli, iii- 188: vergognar, le diss'io, bella, voi
robusti nel cuore che far ti vorrebbero vergognar di quella razza, e del tuo
tutto il cuore, che ci fa vergognar di noi stessi, che ci riempie di
: ammalarsi. guittone, xxvii-9: vergognar troppo e doler, lasso, deggio
mostra. guittone, xxvii-39: ma vergognar di mia onta m'inora, dolo della
giuseppe flavio volgar., ii-215: ma vergognar mi possi 10 come un tristo se
: equivoco. guittone, xxvii-7: vergognar troppo e doler, lasso, deggio
pognente, / contra la desformanza un vergognar cocente / et un temor fervente,
ravvedersi. guittone, xxxiv-36: bello vergognar veglio e dolere / di che fue
, nel suo 'amadigi'ha voluto far vergognar questa età de la soverchia intemperanza.
una vergogna, / che di sé vergognar fa la natura. -neanche a
di noi pietà ti move, / a vergognar ti vien de la tua fama.
; / poi neghittoso giace / e vergognar gli fa. g. gozzi, i-22-35
, ma fece / sdegnose in pindo vergognar le muse. vittorelli, i-21: chi
m. cecchi, 1-2-133: vatti a vergognar, ribaldo, / che non sei
f. corsini, 2-463: facesse vergognar quella gente dell'essersi lasciata opprimere da
.). metastasio, 1-i-154: vergognar faratti un giorno, / qualche resto
, ma fece / sdegnoso in pindo vergognar le muse. guerrazzi, 6-395: mi
robusti nel cuore che far ti vorrebbero vergognar di quella razza e del tuo tralignamento
scodare in maniera che si avessero a vergognar di se stessi. 2. ant
pasquinate romane, 389: quanto vilmente vergognar tidèi / di patir che sconcachin li scrittori
delminio, i-290: occhi, che vergognar fate le stelle, / qualor ferite lorcon
ho trapazzata, / l'ho fatta vergognar, mi son sfogata. amari,
immaginari e viltà sognate, per non vergognar di se stesso dinanzi a coloro ch'