, sf. l'arte che insegna a vergare i caratteri secondo regole di eleganza e
te stesso. 4. ant. vergare i caratteri; scrivere; rappresentare mediante
pensare ed a scrivere, giurai di non vergare una linea che non ardesse di libertà
il suo male. -riempire, vergare, segnare, coprire, stendere,
tempo a scrivere; coprire di scrittura, vergare (e vi è connessa una notazione
tr. (inchiòstro). scrivere, vergare con inchiostro. -per estens.:
; imbrattare. -anche: scrivere, vergare (e vi è connessa una notazione
una miserabile vanità mi ha tratto a vergare queste pagine. io non voglio morire
3. scrivere, vergare (parole, versi, narrazioni).
], abbruciando quelle che potettero rin vergare. bresciani, 6- xiv-158: da
battere / a un dipresso a rin vergare il tura. prose fiorentine [tommaseo
, e intens., e da vergare (v.). riverginare
effettuale. 5. ant. vergare in modo disordinato e approssimato (anche
con grafia poco curata; scarabocchiare, vergare disordinatamente. e. cecchi, 6-21
la natura un bello stile, possano vergare le carte con questa
. -in senso generico; scrivere, vergare; comporre un testo. panzini
dite. = nome d'agente da vergare, n. 4. vergatura,
. = nome d'azione da vergare. vergèlla (ant. verzèlla
vergato (pari. pass, di vergare), agg. percosso con una
panni vergati, panni bianchi. vergare, tr. (vergo, verghi)
e che texono panni sieno tenuti e debbano vergare gli panni i quali texono. anonimo
, una miserabile vanità mi ha tratto a vergare queste pagine. io non voglio morire
ricorrere a una mano amica anche per vergare poche righe. gadda conti, 2-212
la lana. = frequent. di vergare. vergheggiata, sf. disus
dotta, lat vergiltae, da connettere con vergare 'declisulle gambe. = deriv.
lettera. = deriv. da vergare. vergóne, sm. grossa
saperne di prendere in mano una penna per vergare un semplice messaggio (appunto, lista