fa deo, / tantosto liber mi veo. 10. ant. avere
spaldire mi fa allegrare, quando la veo, nom posso parlare, / e dolente
, xxxv-1-886: umile son quando la veo; / e orgoglioso, ché goleo /
or no è; ch'eo li veo / tratto l'onghie e li denti e
. ariosto, 33-14: vedete clodo- veo, ch'a più di cento / mila
, or no è; ch'eo li veo / tratto l'onghie e li denti
inghilfredi, 4-19: veo signori a servi star subietti / e
parte. guittone, 9-10: non veo - amor, che cosa vi mancasse,
niente. inghilfredi, 4-10: eo veo saglir lo non sagio in montanza / e
per amor patisco / temendo, eo veo sonde pauroso / che 'nver di me
fa deo, / tantosto libero mi veo. dante, vita nuova, 15-2
de deo, / sì come sento e veo. marsilio da padova volgar.,
, lviii- 23: io non veo / vostra amorosa cera, / che mi
troppo vostro orgogliare: / ch'eo veo mante fiate / taira turbata tornare / tostamente
e noi posso ubidir, mentre che veo / vostro piacer, sì m'ha distretto
/ e noi posso ubidir, mentre che veo / vostro piacer, sì mi ha
! or no è; ch'eo li veo / tratto l'onghie e li denti
tene. inghilfredi, 382: eo veo saglir lo non sagio in montanza /
fa deo, / tantosto liber mi veo. -essere meglio la morte,
bastonate, et ogni dì n'a- veo reclami. -tra vivo e morto
dolo della barba, 343: eo veo sonde pauroso / che 'nver di
pier della vigna, 415: poi la veo [la donna amata], ublio
vive in grande erranza, / poi veo saglire inganno malamente / di tal guisa
. inghilfredi, 382: eo veo saglir lo non sagio in mon- tanza
ignoranza. inghilfredi, 382: eo veo saglir lo non sagio in mon- tanza
che vive in grande erranza, / poi veo saglire inganno malamente / di tal guisa
davanzati, xlv-75: così in travaglio veo / lo core, e me co.
. pucciandone, 351: quando vi veo, donna, in cui speranza /
, comp. dal gr. x: veo (xa -otto? (v. pneuma
fede cristiana al tempo del re clodo- veo, qualche ottant'anni dopo faramondo, onde
stefano protonotaro, 136: m'amor non veo, e de lei so temente,
angosciosa, / s'eo non vi veo, disiato amore. monte, 1-iii-62:
arnese. ritto per lo camino ne veo. niccolò da poggibonsi, cxxxi-67:
di roma. inghilfredi, 382: eo veo sa- glir lo non sagio in montanza
anonime napoletane del quattrocento, lxiv-26: veo chi veste in signo de speranza / d'
posessioni. inghilfredi, 383: veo signori a servi star subietti / e servi
che per amor patisco / temendo, eo veo sonde pauroso / che 'nver di me
. inghilfredi, 382: eo veo saglir lo non sagio in montanza / e
son dato; / ma poi la veo, ublio zo c'ò pensato.
inghilfredi, 383: veo signori a servi star subietti / e servi
e dal tema del gr. xé ^ veo 'taglio'. talància,
, santuario', deriv. da xé ^ veo 'taglio'. tempióne, sm.
deriv. dal tema di xé ^ veo 'taglio'. tiroiodina, sf.
, deriv. dal tema di té ^ veo 'taglio'. tomìsidi, sm. plur
deriv. dal tema di xé ^ veo 'io taglio', di origine indeur.
maestro francesco, xxxv-i-397: ch'eo veo mante fiate / taira turbata tornare /
. maestro francesco, xxxv-i-397: eo veo mante fiate / l'aira turbata tornare
apugliese, xxxv-i-887: umile son quando la veo. dante, lxix-14: e s'
che è dal tema di xé ^ veo 'taglio'. ureterovaginale, agg. anat
di saggezza. inghilfredi, 382: veo saglir lo non sagio in montanza / e