. tasso, 17-95: così parlava il veglio; e le parole / lietamente accoglieva
'l sacro amore, in che io veglio / con perpetua vista e che m'asseta
un cenno / d'allestire al buon veglio un colmo letto. manzoni, pr
,: buono incomincio, ancora fosse veglio, / v'ebbe il valente messere ubertino
, 1-32: qui tacque il veglio: / or quai pensier, quai petti
, / ch'arma i rapaci artigli il veglio alato: / già da le
/ ch'arma i rapaci artigli il veglio alato: / già da le guancie ha
a un capo politico-religioso (il « veglio della montagna »), divenuta famosa
novellino, 100 (163): il veglio, per mostrargli [all'imperatore]
più lealmente / che l'assassino al veglio de la montagna. marco polo volgar.
31 (37): quando lo veglio vuole fare uccidere niuno uomo,.
ma perché 'l sacro amore in che io veglio / con perpetua vista e che m'
guittone, xi-3: tuttor, s'eo veglio o dormo, / de lei pensar
tasso, 1-32: qui tacque il veglio. or quai pensier, quai petti
/ per la fiumana alla barba del veglio / comanda. goldoni, iv-465: manderemo
laidezza netto; / e bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore /
bella. idem, 17-39: armossi il veglio allor di tutta botta / di pelle
sig. conciliatore, ricordatevi ch'io veglio sulla vostra condotta. -a bottega
11-736: ché quante volte / chinava il veglio le bramose labbra, / tante l'
e il bianco / mento d'un veglio indegnamente ucciso, / che sia bruttato
(iv-6): olio di noce veglio, mane e sera, / per far
marino, 10-51: calvo è il veglio e rugoso e spande al petto / de
ben, se moglie non ha il veglio, / che gli assessini ha messi nel
la vita, / si mandi al veglio per suoi assessini. iacopone, 88-230:
: sì dicendo, / strappasi il veglio dall'augusto capo / i canuti capei
, / enfin a tanto ch'eu son veglio canuo, / encontra ti senpre ài
(4-6): olio di noce veglio, mane e sera, / per far
, / alla cui porta incontrerete un veglio. monti, 17-132: freme la
cinta, / di che il buon veglio si fasciava il fianco. -cinta
si addormenta. carducci, 575: veglio divin le cui tempia stellanti / lume
un cenno / d'allestire al buon veglio un colmo letto, / onde gli
, 11-880: sai quanto, augusto veglio, ei sia stizzoso, / e a
le gambe conserte / assiso il titanico veglio. palazzeschi, 73: rimangon le
questo effetto, / che se a quel veglio dar crede la morte, / che
manda, luigi, il buon traulcio veglio, / ch'insegni a questi tuoi più
gli eccelsi / nostri palagi abbandonando, il veglio / guerriero licaon molti ne dava /
scendiamo: -e coraggiosa / torme del veglio a seguitar si mise. manzoni, pr
., 31 (36): lo veglio teneva in sua corte tutti giovani di
6-iv-1-182: chi può tacer di gesualdo il veglio / la costante pietà, la fede
: amor covava in petto / al buon veglio di teo. pascoli, 525:
/ allora se ne va dal mare il veglio, /... coperto dalla
, 1-32: vidi presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza
note / dei villici russanti, / veglio, ed un soffio di desir m'infiamma
due; far deggio in modo, o veglio, / ch'io quel non sia
/ franse il destino; ché già veglio a pena / chiusi ebbe gli occhi
4-21: alzossi allora dalla mensa un veglio, / ch'a guardarlo movea devozione,
/ ove s'ascose già saturno il veglio. 2. per estens.
, i-347: ma noi credo che veglio / di senno non diletta in mutar
. tasso, 1-24-51: ma l'empio veglio 11 suo pensier maligno / già non
: in due pensieri / così del veglio il cor pendea diviso. fogazzaro, 5-454
ben, se moglie non ha il veglio, / che gli assessini ha messi nel
altro penzamento, / e s'io veglio o dormento -sent'amore. iacopone,
1-33: vidi presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza
giuso è [la statua del gran veglio] tutto ferro eletto, / salvo che
, xlvii-272: come non son io veglio / oggi più ch'ieri al vespro?
d. bartoli, 19-83: campò il veglio fino all'estrema vecchiezza, sempre prosperamente
arcate. monti, iv-263: io veglio dì e notte per venire a capo
fina fedeltate, / più ch'assessino al veglio o a dio il presto.
, ferocemente lieto / fu visto il veglio. carducci, ii-10-210: se tu
tuo servo fui, e son già veglio. s. bargagli, 12: questi
ti nasconder più; tu se'pur veglio. ariosto, 5-60: oh dio,
e in sé figura / forma di veglio: le sue vaste membra / lentamente s'
fedeltate, / più ch'assessino al veglio o a dio il presto. poesie
allora in qua non vi fu più veglio niuno: in lui fu finita tutta la
/ alle sue note; ed ecco il veglio onesto / gridando: « che è
contamina un profano, un impudente / veglio, imaginator d'ombre e di fole.
e in sé figura / forma di veglio: le sue vaste membra / lentamente
questo / franse il destino; ché già veglio a pena / chiusi ebbe gli occhi
. pulci, 18-16: e1 veglio pur colla mazza del ferro / ritocca
di gagliardi. manzoni, 323: veglio, t'inganna il tuo dolor. pensoso
fu preso, e fu morto lo veglio e sua gente tutta. lippi,
, 5-243: qui tacque il veglio e la patrizia gente / tacitamente mormorando
: non già che lungamente io pensi al veglio / mio padre di scampar, ch'
e liberale il giovan, quanto il veglio. g. gozzi, 1-68: a'
, mandasse 1 fidi, come il veglio / della montagna, ebbri d'haschisch,
contamina un profano, un impudente / veglio, imaginator d'ombre e di fole
. pulci, 17-40: armossi il veglio allor di tutta botta /...
egli è ingannato: / ché 'l veglio a lo 'mprimero / lo tene indei ver-
contamina un profano, un impudente / veglio, imaginator d'ombre e di fole.
betto da pisa, xxxv-1-295: che 'l veglio a lo 'mprimero / le tene indei
timore. parini, 526: invido veglio, che di verde e forte / vecchiezza
/ per la fiumana alla barba del veglio / comanda. i. riccati,
sollecita e col grido / il regio veglio, che adeguar mal ponno / la
: buono incomincio, ancora fosse veglio; / v'ebbe il valente messere ubertino
e tardo in caccia, osa il feroce veglio / a le città far periglioso assalto
348: la testa sua di questo veglio è formata di fin'oro, e
, 348: la testa sua [del veglio] è formata di fin oro,
egli è ingannato: / ché 'l veglio a lo 'mprimero / lo tene indei verdero
contegna. = denom. da veglio (v.) col pref. in-con
enveglire. = denom. da veglio (v.) col pref. in-con
/ che mi fa avanti el tempo parer veglio, / onde ti par che tardi
arici, ii-234: la man del casto veglio, / accostando al vergin seno,
m'irritar co'tuoi rifiuti, o veglio, / bieco achille riprese. mazzini
v'era il caso istoriato / del veglio. cattaneo, v-3-74: i papiri [
sparito, / vidi presso di me un veglio solo. testi fiorentini, 77:
, / che passa l'assessino / del veglio de la montagna isperato, / che
, gr., ii-89: il veglio mirò volgersi obliqua, / affettando or la
, ii-28: presso il vedovo letto il veglio mesto / lacrimando s'assise.
xxxvi-393: vago pur di saper l'antico veglio / se tonde usurpatrici renduto avesser anco
tasso, 17-95: così parlava il veglio, e le parole / lietamente accoglieva il
la verità dipinta, / cui scopre il veglio alato, / in fino effigiato,
tu ne l'alma impressi / hai di veglio titon gli essangui ardori, / e
quale affermava quella solersi usare per lo veglio della montagna, quando alcun voleva dormendo
venerando e il bianco / mento d'un veglio indegnamente ucciso, /...
e mura / adoprasse sua falce il veglio edace. manzoni, pr. sp
, 264: unque assessino al veglio / non fu già mai sì presto,
s'i'sto, s'i'gràccio, veglio o dormo. goldoni, x-1070:
. pulci, 17-40: il veglio... /... tolse
. / vidi presso di me un veglio solo. poesie musicali del '300, lxxxiv-35
d'annunzio, ii-587: meco ragiona il veglio / d'una spezie di pomi.
perché 'l sacro amore in che io veglio / con perpetua vista e che m'
fanciul tuo servo fui, e son già veglio. mazzini, iv-6- 115:
. guittone, xxxiv-36: bello vergognar veglio e dolere / di che fue peccatore
altro penzamento, / e s'io veglio o dormento - sent'amore. boccaccio,
d'annunzio, ii-587: meco ragiona il veglio / d'una spezie di pomi.
lo cuore i'penso a voi e veglio, / mirandomi tuttora ne lo speglio
quando dormo / certo più con lei veglio, / eh'un altro inamorato, /
camminando, ho nausea d'ogni cibo, veglio la notte come una cerva, gemo
alle sue note; ed ecco il veglio onesto / gridando: « che è ciò
accompagnino. pindemonte, ii-273: del veglio / meonio ai fianchi un'ampia veste e
amarezza, la nenia mesta: 'veglio, veglio su te, fammi la ninna,
parte esprimere. bracciolini, 4-5-62: il veglio allor volto a la donna: sceso
diviso. bracciolini, 4-5-62: il veglio allor volto a la donna: sceso /
[di casella]; ed ecco il veglio onesto / gridando: « che è
: sia bianco e celexollo, non veglio ni nuovo, ni grosso, non di
. foscolo, 408: quindi il veglio mirò sotto a'suoi piedi / correre obliquo
, 18-17: ogni volta colla mazza il veglio / diceva a molti che dava l'
. lo core i'penso a voi e veglio, / mirandomi tuttora ne lo speglio
l'orma / e divenuto ne lo 'ntaglio veglio. -fare l'orma di qualcosa
che l'altra, com'è a dir veglio e voglio, mele e mole,
, i-3-111: basta a far pazzo un veglio, non ch'altro, il tuo
.. / vidi presso ai me un veglio solo. goldoni, ix-259: quegli
, / che passa l'assessino / del veglio de la montagna isperato, / che
crede: / non ode più il veglio gli spasmi, le grida, / e
d'annunzio, ii-584: sta [il veglio] su la sua soglia rinnovata /
altro penzamento, / e s'io veglio o dormento -sent'amore. latini,
. lo core i'penso a voi e veglio, / mirandomi tuttora ne lo speglio
ti nasconder più: tu se'pur veglio! ». = comp. di
detti / non ti travolga del marino veglio / la figlia teti piedargento. =
stipa, o ch'io sogno, o veglio teco: / mangio teco radicchio e
/ nel cor, s'i'dormo o veglio. cino, iii-136-3: fa'de
d'esta piova [delle lacrime del gran veglio]. guido delle colonne volgar.
piovana. d'annunzio, ii-584: il veglio... /... sta
. / vidi presso di me un veglio solo. idem, par., 3-67
e pensoso. monti, 24-411: il veglio / montò il bel cocchio frettoloso e
: siano immaginari e simbolici come il veglio di creta,... terribili e
novellino, 100 (163): il veglio, per mostrarli [all'imperatore federico
sparito, / vidi presso di me un veglio solo. petrarca, 288-8: e
], i-261: unque asessino a. veglio / non fu giamai sì presto,
moglie che fu di messer nicolò del veglio, procuratrice principa- liter di roberto suo
contamina un profano, un impudente / veglio, imaginator d'ombre e di fole.
/ contamina un profano, un impudente / veglio, imaginator d'ombre e di fole
? manno. 1-10-51: calvo è il veglio e rugoso e spande al petto /
/ di tutto il capo alzasi il veglio: e grecia, / senza moto
foscolo, gr., 179: il veglio mirò volgersi obliqua, / affrettando or
, 1-140: allora missore stefano lo veglio mosse una questione: quale era meglio
tasso, 1-32: qui tacque il veglio. or quai pensier, quai
a'suoi piedi: / il santo veglio sul capo gli spande / l'unguento
: dentro dal monte sta dritto un gran veglio. /... / la
farsi un po'di trono anch'ei da veglio. monti, 19-35: or tu
da sua parte scrivessono in soria e al veglio della montagna e al gran cane,
tutto. / sai quanto, augusto veglio, ei sia stizzoso / e a colpar
passarino che no vigneseno a fornire monte veglio. storie pistoiesi, 1-141: mino e
quando rinaldo cadere ha veduto / il veglio suo, che tanto amava in vita
stesso. parini, 526: invido veglio, che di verde e forte / vecchiezza
e copre / trionfa- tor fuggente alato veglio, / far d'estinto valor perpetuo
chiaro davanzati, 46-2: ancor mi piace veglio cano- scente, / di ciò ch'
musica. monti, 24-411: il veglio / montò il bel cocchio frettoloso, e
-non ti nasconder più; tu se'pur veglio. /... / subito
ormai perfettamente conchiuso, ci appare come un veglio favoloso e larvale che un mondo di
stava sull'alto d'una torre il veglio / priamo; e, visti fuggir,
davanzati, 46-3: ancor mi piace veglio canoscente, / di ciò ch'egli ha
un crocchio di fanciulli, / un bel veglio canoro m tra i barbagli / del
dante / per mano addusse al gran veglio smimèo / e tra l'ombroso mirto
sei troppo / delle fatiche tollerante, o veglio, / né ozioso giammai. a
nessun vi si mirò, se non un veglio / a cui il sangue l'età
farsi un po'di trono anch'ei da veglio. -tasca, saccoccia.
perché 'l sacro amore, in che io veglio / con perpetua vista e che m'
/ lombi suini, a tracannar del veglio / l'anfore in serbo. bresciani,
e colla destra sollevò il cadente / veglio, il bianco suo crin commiserando / ed
e contro fedro / scatenossi quel buon veglio, / che a tacer forse
1-185: alessandro di macedonia ridde uno veglio cavaliere in terra sedere: per la mano
donna face: / ca. ss'io veglio -o sonno piglio, / lo mio
31: ecco l'onesto / veglio, rosso le mani / di sangue e
vi si mirò, se non un veglio / a cui il sangue l'età,
panzacchi, 1-155: discendi, o sacro veglio, / nei vastisotterrani, / accanto ai
saggi almi chironi / pargoleggiando apprese oprar da veglio. l. f. marsili,
non ti nasconder più; tu se'pur veglio ». boccaccio, 21-2-25: metti
: il baldi, ch'era astuto come veglio / e sapea secondar l'onda corrente
d'annunzio, ii-582: dica il veglio: « ne'luoghi maremmani / già
ciglio. / ben vide il mago veglio il suo secreto, / e gli soggiunse
donna face: / ca'ss'io veglio - o sonno piglio, / lo mio
e che cerchiam di spegner l'odio veglio / che cagione è ch'egli ne
/ alla sfrenata nequitosa gente / un veglio venerabile s'avanza, / ed altamente con
lapiù avenente. novellino, vi-208: il veglio, per mostrarli com'era temuto,
.. / vidi presso di me un veglio solo. -in un contesto allegorico
ii-2-1: pietà ti prenda d'uno afflitto veglio / che t'ama cum affecto singulare
a summo dalla parte di messer nicolao del veglio verso ponente. di leo,
a'suoi piedi: / il santo veglio sul capo gli spande / l'unguento del
. marino, 1-10-51: calvo è il veglio e rugoso e spande al petto /
sparito, / vidi presso di me un veglio solo. niccolò da poggibonsi, cxxxi-79
iii-319: forse direte ch'io perché son veglio / ne'dotti autor più volentieri assai
non ti nasconder più; tu se'pur veglio ». r. roselli,
mi veggio e mendico ed egro e veglio. 6. persona che possiede
egli e 'l buon re lago il veglio, / dell'orcadi signor del freddo cielo
, come fece / sardanapal, lussurioso veglio. del bene, 76: speglio,
: dentro dal monte sta dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle
ii-1203: ben che veggia come, fatto veglio, / cangiato ho il pelo e
un po'di trono anch'ei da veglio. 5. la persona amata
/ che-cco-lo core i'penso a voi e veglio, / mirandomi
fin ch'ai fine verrai che vien tuoni veglio, / d'onorare, adorar questa
.. sperando meglio, si divien veglio... vien più presto quel che
/ che passa l'assessino / del veglio de la montagna isperato, / che
. pindemonte, ii-273: del veglio / meonio ai fianchi un'ampia veste
dentro dal monte sta dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle invèr
, 97: con man pronte l'instancabil veglio / a poco a poco la tela
quando dormo / certo più con lei veglio, / ch'un altro inamorato / no
noi siam la sacra legion tebana, / veglio, che mai non muore.
suol virginella innanzi a grave / canuto veglio star con reverenza, / e nel
le botteghe scure, u'gir il veglio / potesse e il giovan per mercar tenconi
. i. frugoni, i-1-140: il veglio alato, / che gli anni in vicendevole
sei troppo / delle fatiche tollerante, o veglio / né ozioso giammai.
sempre con appetito, dormo con quiete, veglio senza noia, applico senza stanchezza e
. soranzo, 153: sì favellava il veglio empio e rapace e de le glorie
/ la sera spesso al fuoco quand'i veglio, / le son le scarpe vechie
, come fece / sardanapal, lussurioso veglio; / e che vogli virtù aver per
, figliolo! = deriv. da veglio, sul modello del fr. vieillard (
eziandio esgliare), intr. (veglio, vegli). essere in stato di
sto se io dormo, qual se io veglio. machiavelli, 1-viii-51: sogna costui
compangni insieme. foscolo, xvi-497: veglio di notte, poi dormo sino a mezzodì
ma perché 'l sacro amore in che io veglio / con perpetua vista e che m'
seglio, / morire 'nanzi ch'él doventi veglio, / lassando tutto 'l mondo lui
, ii-1-1: ogniun desira pur deventar veglio / e non morir in prima gioventute.
l'ore de l'india e morir veglio. monti, 2-785: di novanta navigli
di novanta navigli capitano / veniva il veglio cavalier nestorre. -sostant. dante
, 1-31: vidi presso di me un veglio solo, / degno di tanta reverenza
ii-2-1: pietà ti prenda d'uno afflitto veglio / che t'ama cum affecto singulare
tasso, 1-32: qui tacque il veglio. monti, 24-208: stavasi in mezzo
, 24-208: stavasi in mezzo il venerando veglio [pnamo] / tutto chiuso nel
: dentro dal monte sta dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle
lagrime deriva da una fessura del gran veglio. -come epiteto di un personaggio
: dove lasc'io del buon ridolfo il veglio / i figli e i successori indi
salvini, 48-110: avvenendosi in questi il veglio e marte / micidiale, e la
, impetigini. -stor. il veglio della montagna: il vecchio della montagna
/ che passa l'assessino / del veglio de la montagna isperato. marco polo
che si chiama milice, ove il veglio della montagna solea dimorare. de sanctis,
. de sanctis, 9-24: il veglio della montagna si converte e stringe amicizia
del vino: sia... non veglio ni nuovo, ni grosso, non
questo nostro reame è un montone col veglio d'oro. giovanni dalle celle, 2-35
nel vecchio testamento è figurato questo nel veglio di gedeone. = voce dotta
, 82: merzé, i'me ne veglio a voi / ch'a questa vecchia
egli è ingannato. / che'l veglio a lo 'mprimero / lo tene indei verdero
marito. niccolini, i-125: al cieco veglio le vestigia erranti / antigone dirige.
polo volgar., 3-58: lo veglio vuole fare uccidere alcuna persona, fa tórre
sono sollecitato. foscolo, xvi-497: veglio di notte, poi dormo sino a
15-65: perché il sacro in che io veglio / con perpetua vista e che
, laddove scorrono le lacrime che il veglio goccia da tutte le fessure ond'è vulnerato