, iv-1-233: e ora basta questo tristo vaneggiare che pur troppo addensa l'angoscia invece
comitiva. anfanare, intr. vaneggiare, parlare a sproposito.
vertute signoreggia, / m'ha fatto vaneggiare in questo dire; / ché co'
la falsità dei sensi e dopo 'l lungo vaneggiare donaci il vero e sodo bene.
tutta l'apparizione comincia a bubbolare e vaneggiare -fin a che quelle vesti leggiere s'adeguano
in essa [orazione] continuamente del vaneggiare in teatro e nello stadio,
: perdere la chiarezza della mente, vaneggiare, delirare, dire 0 commettere cose
vertute signoreggia, / m'ha fatto vaneggiare in questo dire; / che co'sudditi
dee pura riguardarsi, / pe'templi vaneggiare, / e per tutto impudica debaccarsi /
* essere fuor di senno ', * vaneggiare '(comp. da dèe sapère
tuo lungo / nasce in te il vaneggiare. manzoni, pr. sp.,
la fantasia, l'anima); vaneggiare. -anche: guardare senza fissare nulla
alcuno. 12. ant. vaneggiare, sragionare, farneticare. pazzi,
farnètico, farnètichi). delirare, vaneggiare, dire cose sconclusionate (per febbre
farnetizzare » intr. ant. delirare, vaneggiare. colombini, 105: àmmi
con gli infocati disii, sono presso al vaneggiare venuto, ed a fare per avventura
il filatoio: essere fuori di sé, vaneggiare. firenzuola, 718: -tu debbi
. uscire di senno, delirare, vaneggiare. mare amoroso, 80:
dello stoppino del lume, l'improvviso vaneggiare dei ragazzi, annunziano cose strane.
dei gangheri: provocare delirio, far vaneggiare; far uscire di senno. - anche
ghiribizzo, un fuorviare, e un vaneggiare. -pensiero, opinione, ipotesi,
: infingendosi gioco samente di vaneggiare, molto i suoi compagni scherniva.
le girelle in capo: fantasticare, vaneggiare. note al malmantile, 11-38:
oscure leggende. -impazzire, vaneggiare, sragionare. pallavicino, 1-458:
indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare
, 6-751: mi sentivo come inebriato vaneggiare in un vuoto tranquillo. -sostant.
: è un sogno d'infermo, un vaneggiare, un delirio voler distrutta la sempre
miei passi fu giusta cagione che il vaneggiare ebbe posa, avenga che gli affanni non
nello splendore altrui. 2. vaneggiare, delirare, farneticare. -anche:
7. far vaneggiare o delirare. -anche: privare di
luna: essere pazzo, delirare, vaneggiare, farneticare. a. cattaneo
: donde un pensar fu presto un vaneggiare / ed un sognare da febbricitante;
materia: essere fuori di senno, vaneggiare, farneticare. cavalca, iv-63:
darsi alla pazza gioia; farneticare, vaneggiare. guidone, xiv-53: poi
, vecchia mentecatta! / vattene altrove a vaneggiare. vattene! 2.
fare o dire cose strane e assurde; vaneggiare (una persona). arlia
.. si sentiva una voce alta vaneggiare, invocare, bestemmiare, a seconda del
-sognarsi i propri poveri morti: vaneggiare, farneticare. p. petrocchi
connettere più; sragionare, farneticare, vaneggiare. dolce, 8-52: perché non
mia vertute signoreggia / m'ha fatto vaneggiare in questo dire: / ché co'sudditi
rincasare, con la intollerabile impressione di vaneggiare sulla strada dall'orbita vuota del suo
per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza. -per
con voi, acciocché non vi resti da vaneggiare, questa partita. -morire
ragione: aver perduto il senno, vaneggiare. schiatta pallavillani, 1-51-13: ma
collo star maninconoso, non già il vaneggiare di queste pazzaruole, le quali a me
ancora gravisca. delfico, ii-365: perché vaneggiare tanto per sapere o indovinare se una
vedendo riuscir vano l'effetto del grato vaneggiare. foscolo, xviii-129: gli ho
passi, fu giusta cagione che il vaneggiare ebbe posa, avenga che gli affanni
miei passi fu giusta cagione, ché il vaneggiare ebbe posa, avenga che gli affanni
il femetico col quale m'ha fatto vaneggiare la profonda lettra che per propria vostra
/ referir controversi; provvisori / confusi vaneggiare. statuta inclitae civitatis tergesti [rezasco
(resógno). letter. ant. vaneggiare come in sogno. lamenti storici
quali effetti adoperi su me: mi fai vaneggiare e penare giornate intiere; ma la
delfico, ii-365: perché... vaneggiare tanto per sapere o indovinare se una
rose eron riprese: / nessun del vaneggiare era satollo. della porta, 5-43:
e della mente, quasi un dolce vaneggiare. -a gran sbaraglio: con
..., infingendosi giocosamente di vaneggiare, molto i suoi compagni scherniva.
il fernetico col quale m'ha fatto vaneggiare la profonda lettra che per propria vostra
... e per udire non vaneggiare in cose vane, tacerò. =
e otto mesi, quasi -far vaneggiare; dare allucinazioni. -uscire dal delirio.
il vino mi brucia / e mi fa vaneggiare, / ecco, dovrei cominciare /
realtà con l'immaginazione; fantasticare, vaneggiare. dante, par., 20-82
, 1-189: dopo avere ascoltato e il vaneggiare d'un valoroso guerriero e le lodi
e smaniare per infocamento di sdegno e vaneggiare per ispasimato desio e rimbambire per istraboccata
, di buon senso; farneticare, vaneggiare in preda a uno stato di forte
. 2. per estens. vaneggiare, sragionare. i. torelli [
dell'alcol, di una droga; vaneggiare. pascoli, 334: svagellava,
, delirare; parlare a sproposito; vaneggiare, farneticare. pannuccio del bagno,
totale confusione mentale, perdere lucidità, vaneggiare. goldoni, v-1263: oh poveretta
, divagare; parlare a vanvera, vaneggiare, delirare. dante, conv.
passionatezza fantasiante. 2. vaneggiare, farneticare; parlare a vanvera; avere
detto; cedeva ai tormenti fino al vaneggiare; aveva il cuore di martire, ma
(una persona, la mente); vaneggiare, farneticare, sra la
intr. tose, e letter. vaneggiare, farneticare, sragionare. ser giovanni
nome d'agente da valsare. vaneggiare, intr. (valséggio). ballare
vanare, intr. ant. vaneggiare, vagare, perdersi con la mente
(e così da vano o vanare, vaneggiare e pargoleggiare). 2. vantarsi
mia vita confortare. 2. vaneggiare; dire sciocchezze, farneticare. mocati
: 'vanio': verbo, che significa vaneggiare come fanno li frenetici. =
frenetici. = forma parallela a vaneggiare, con influsso di vanio1.
? = agg. verb. da vaneggiare. vanéggia (vanégia, vanézza
. vaneggiaménto, sm. il vaneggiare, delirio di pensieri, di immagini
. = nome d'azione da vaneggiare. vaneggiatile (part. pres
vaneggiatile (part. pres. di vaneggiare), agg. che dice,
di fusto è vaneggiante'. vaneggiare (ant. vanegiare, vanezare, vanigiare
persona. tasso, n-ii-253: il tuo vaneggiare, nato per soverchio d'affanno,
sognava -a quel che potevamo capire dal suo vaneggiare - un buio cento volte più fondo
s'io darò licenza all'anima di vaneggiare dietro alla vaghezza d'un volto
quelle forme le quali negli umani animi possono vaneggiare, v'avea di quelli che si
alla nascita di gesù] cominciarono a vaneggiare lucentissimamente. arici, 1-375: tra
fine (una quantità; nell'espressione vaneggiare infinito). dante, li-73:
? = nome d'agente da vaneggiare. vanéggio1, sm. ant
ogni vaneggio. = deverb. da vaneggiare. vanéggio2, sm. ant.
di pensieri. = deriv. da vaneggiare. vanèlla, sf. dial
vanificare. vanigiare, v. vaneggiare. vaniglia { vainiglia),
-variare il cervello-, incominciare a vaneggiare. g. bargagli, xli-i-433:
intr. { zavàrió). ant. vaneggiare, sragionalorenzo de'medici, ii-4:
6. essere confuso, ottenebrato; vaneggiare, delirare (per lo più nell'
zurlare2, intr. dial. vaneggiare, farneticare. goldoni, xi-40:
malimpiegata, così scioccamente fa gli uomini vaneggiare. = comp. dall'avv.
di fronda. = deriv. da vaneggiare. vanitone, sm. (