di tenerezza sugli occhi. foscolo, v-26 : l'abbondanza di idee non è che
a perderne la memoria. magalotti, v-26 : in quella guisa che 'l
le meraviglie della festa. moravia, v-26 : si lamentava continuamente di non veder
mise nel dovuto stile. idem, v-26 : e li suoi capelli, attendendo
la ignoranza di baalam. varchi, v-26 : che direte voi delle statue d'egitto
fare pace tra loro. guicciardini, v-26 : movendosi... dalla compassione della
, un'aspirazione indefinibile. moravia, v-26 : una vita immaginaria fatta di sogni,
per befana alla finestra. varchi, v-26 : dunque non negherete voi che il giorno
cautamente e mirabilmente dimostra. pulci, v-26 : voglio finire la canzona, che
è riputato scrittore. varchi, v-26 : quello che dicono degli elefanti,
a sì gran torto. boccaccio, v-26 : gli eburnei denti piccoli, in ordine
. -figur. foscolo, v-26 : la vita è un epigramma, di
alla maestà del re. pulci, v-26 : voglio finire la canzona, che l'
medici chiamano glaucedine. dalla croce, v-26 : tutti quelli, che patiscono cataratta
. s. caterina da siena, v-26 : se tutti li peccati che si possono
(un odore). boccaccio, v-26 : la spaziosa testa e distesa, imitante
: 'tre amori'. giusti, v-26 : voleva mandare costà un nuovo libro
etiopica del kaffa. massaia, v-26 : dopo la solita modesta cena, venne
intieri fossero lascivia. s. errico, v-26 : se ridicola cosa è che un
baci / delle leonesse. papini, v-26 : c'è un leppo di lucignolo spento
il più de'mercatanti. marino, v-26 : per voler fare il letteruto /
/ in iscrittura. cassiano volgar., v-26 (67): 11 desiderio della
, guastare. cassiano volgar., v-26 (67): il desiderio della gola
ribolle nei bicchieri capaci. comisso, v-26 : l'acqua di fonte quando scende
riferimento a dio). sacchetti, v-26 : l'orazione ci fa pensare dio esser
ostruzioni dell'utero. dalla croce, v-26 : questo impedimento di vista è suffusione
-grosso giavellotto di ferro. roseo, v-26 : leggieri al correre, destri a gittar
la propria opera. chiaro davanzati, v-26 : com'io solea, lasso doloroso,
della poesia e dell'eloquenza. foscolo, v-26 : la nostra vita partecipa de'princìpi
per fare il corpo agile. roseo, v-26 : sarebbe necessario... che
l'uno dell'altro. roseo, v-26 : la agevolezza fa l'uomo atto
vane et impudiche. s. errico, v-26 : se ridicola cosa è che un
una scatola d'argento dorata. lanzi, v-26 : quell'opera è assai bella e
parti di un testo. papini, v-26 : l'incauto che s'accosta..
e di uomini le vedevano. varchi, v-26 : io ho in casa di cotali
il linguaggio della noia. soldati, v-26 : eugenio si adagiò nuovamente sotto le
dramma è la morte. foscolo, v-26 : la nostra vita partecipa del
sai, né sconoscenza annida. foscolo, v-26 : prostrati in faccia alla divinità e
privo di unità tematica. papini, v-26 : l'incauto che s'accosta e ricorda
a l'improviso li sovraggiunse. roseo, v-26 : la agevolezza fa l'uomo atto
di queste barbariche galanterie. goldoni, v-26 : chi sente voi, pare ch'io
intagli non conveniente al vetro. lanzi, v-26 : quell'opera è assai bella,
, continuare a combattere. pisacane, v-26 : in una ritirata... non
, che ne diciam noi? fagiuoli, v-26 : si fa- cean lieti stravizi,
allegrezza che n'ebbe. battista, v-26 : su la virtù, minozzi, io
vivano lungamente insieme gli amanti. foscolo, v-26 : filippo domandava alla fortuna di temperare
poesia italiana promarciente detta. pasini, v-26 : l'incauto che s'accosta e ricorda
(la pioggia). massaia, v-26 : una pioggia torrenziale venne a scaricarsi sì
(un'amicizia). comisso, v-26 : stanca della mia amicizia così trattenuta,
ch'è giù sepolta. foscolo, v-26 : talete rispose a quei che gli domando