sogni vani. alvaro, 7-45: v' è un'operazione magica molto più grande e
. ariosto, 21-36: ma s'argeo v' era, non tenea lo 'nvito
anni correvi! manzoni, 104: v' insegno una verità, riservandomi ad avvertirvi,
: non so se savete / corno v' amo a bon core. rinaldo d'aquino
e massimamente veggendosi guatare a quegli che v' eran d'intorno. idem, dee.
nel suo splendor s'involve / che v' abbaglian la vista anco i più degni
nove colli vidi, / ch'ombra v' è sempre e non di sole abbaglio.
abandona. boccaccio, i-118: né v' è alcuno iddio che al tuo aiuto non
per quel poco che posso, non v' abbandonerò. 5. cedere,
estasi. beltramelli, iii-145: non v' ha stagione migliore [dell'autunno]
che altra comodità maggiore, né pur v' era su che pretendere un poco di
. villani [crusca]: gran mortalità v' ebbe di cavalli, e abbattuta di
poi fare a voi, secondo che v' abbella. cino, ii-527: io veggio
quell'elisire d'aria purissima elementare, che v' abbevera i polmoni nel respiro. pellico
. fagiuoli, 1-5-312: che v' abbian rubato nulla, non credo;
che intenderete dal nostro dottore, se v' abboccherete con esso e se vi farete leggere
degl'innamorati / si sa che non v' è mai senso comune. = deverb
di santi, 4-246: incontanente mirabilmente v' apparve un grande splendore di lume,
aveva ancora ultimato l'opera; e v' erano degli abbonati che ricevevano il giornale
): non faccendo punto di vento, v' erano mosche e tafani in grandissima quantità
altro paese; ma la gente buona v' abbonda altresì, e forse trenta volte più
presone le scritture a cercar se per entro v' avesse qualche abbozzatura o copie del cartello
saturnia ricorda età perduta / a chi v' arriva. carducci, 226: la forte
quel che parlava, disse: -dio v' aiuti: - / e 'l ser gli
. manzoni, 403: non v' ha ombra di dubbio che p è abbreviatura
ala in fuga. pratolini, 2-512: v' era un'aria umida che faceva abbrividire
. viani, 13-360: il cielo v' incombeva incenerito e abbrividito ad intervalli da
cacciatori, scrisse ab esperto, non v' esser diletto pari a quello del vedere
aspro governo. parini, ix-14: v' ha chi al negato scaldi / con
: a poppa sotto la bandiera, v' era seduto don franco maironi, l'
nel suo amore eterno ed infinito / esso v' abissi, ché n'ha la potenzia
, vedete tre grandi vie divergenti che v' abbagliano come tre abissi luminosi. negri
verso le marine, perché non v' ha così grande freddo. cecco d'ascoli
casa ma terreno inferno, né mai v' abiterà pace. marino, 277:
ringraziare il vostro creatore, il quale v' ha dato così nobile elemento per vostra abitazione
: con lei non state, ché non v' è amore; / ma gite a
sozza né abominevole. tasso, 15-28: v' è chi d'abominevoli vivande / le
intelligenza, 54: ed abiscito v' è d'altra mainera, / ed
matera, / che sette giorni lo calor v' è intero. sacchetti, iii-266:
ima chiesa è rimasta in piedi; e v' è una grande madonna di mosaico,
giorno, iv-294: al dorso poi / v' alza pàtulo appoggio; e il volge
dice: fate bene a coloro che v' odiano; della lingua, quando dice:
quando dice: pregate per coloro che v' accagionano, che vi perseguitano. dante,
: / di ciò sovente l'amor v' accagiona. fiore di virtù [crusca]
. g. morelli, 384: non v' era... una capanna d'
accaneggiati, si maravigliava dicendo: -chi v' ha così conci? ariosto, 18-19:
come leoni, che per veder se v' è nulla da gabella, v'apriranno
veder se v'è nulla da gabella, v' apriranno bauli, frugheranno, e metteranno
vi sarà. idem, 3-3-106: e v' è, per non servir, chi sta
alcuna sopra naturale, / giammai non v' accarnì taglio né foro. redi, 16-iv-42
, partiti imman- tanente, e non v' andare, ch'altro che male non vi
cieco. malispini, 1-484: ancora v' era un figliuolo che fu del re
arcata era accecata dalla piena pietrificata, v' era seduto un soldato. 4
a poco. / -mamma, perché non v' accendete il lume? / mamma,
il lume? / mamma, perché non v' accendete il fuoco? sinisgalli, 3-28
/ che dentro un pianto di morte v' accende. petrarca, ii-182: passammo
, 5-206: appena gli occhi cupidi v' intese, / ch'in mezzo all'onde
baretti, ii-259: se mel permette, v' accennerò soltanto alcuni difettuzzi da me notati
-segàto -si rispondeva noi. -badate che v' accento il capo con un nocchino.
che che voi vi diciate, io v' accerto che tebaldo è vivo. idem
lo accertare i colpi; / né loco v' ha più ad accertargli adatto.
: la quale [canzone] io v' offro umilmente e semplicemente...
l'accettazione in firenze, grande allegrezza v' ebbe. guicciardini, ii-16: allegava [
roba da vivere, accetto che vino v' era per tre anni. =
[tommaseo]: e le sue mani v' acchia- varon suso.
« cornelio ». idem, ii-204: v' acchiudo certe mie risposte a'vostri di
ii-297: gli è un pezzo che non v' ho scritto; e perché? perché
. bellini, i-102: veder come v' acciapinate, / per non restar della mia
dunque all'alta impresa; / io v' agevolerò la lunga via. tasso, 1-13
, / qual corona di raggi anco v' affisse / sottilissime sete intorno intorno.
seminar le vecce, / e quasi v' acciuffasti per le trecce, / perché nel
dite, se pur vi mira e se v' accoglie, / ch'io son mal vivo
/ l'esperienza, al fin arte v' insegni / da ricovrar quel che l'età
è piacer che 'l volto / così v' orna e dipinge, / star non potendo
. fiore, 107-7: al diavol v' accomando / con tutti que'che non
disiderate il maggiore, ed a dio v' accomando. idem, dee., 10-9
): prima che io a dio v' accomandi, vi priego per quello amore
estero; e siccome l'usura non v' era neanco nominata, ma sol faceasi motto
d. bartoli, 36-29: già v' era sperto e maestro [nell'andare
. di questo mio suggerimento? se v' accomoda, secondatelo con qualche parolina,
« a cinque e vent'uno. v' accomoda? ». ojetti, i-167:
l'arte quello che la natura mancava v' aggiunse. alberti, 157: potranno
a brandimarte? salvini, 31-28: tutta v' era presente la turba degli efesiani accompagnanti
da me, e che io non v' accompagni sì nella buona che nella trista
coscienza operante e nascosta, interviene e v' accompagna a ogni passo. moravia,
, / ch'oggi nei premi io v' accompagni è degno. batté in
baretti, i-197: mi spiace che v' entriate anche voi, che siete un
minori. settembrini, 1-341: non v' è spazio, non vi sono utensili,
cacciarne fuori la signoria e'soldati che v' erano e acconciarsi col detto legato. m
uscire, che acconcio, quando elle v' entrono. l. salviati, ii-1-123:
d'oro, scontandone 1700 che 'l comune v' avea speso in acconcime. giuseppe flavio
acconcio, e sopra / d'auro tessuta v' innestò la cresta. leopardi, 1-686
grato concento al suo signore / se non v' accoppia a ben oprar la mano.
al sole. idem, iv-2-1319: v' è una giovinezza di movimento, che può
., 21 (357): « v' ho detto che non voglio farvi del
: alle bocche de'ventricelli del cuore v' ha tendinetti, come anella, che gli
avete ne'retrosi passi, / non v' accorgete voi che noi siam vermi / nati
accorsi. idem, 128-65: né v' accorgete ancor per tante prove / del bavarico
giamboni, 2-63: oltra tilem v' è il mare congelato e tegnente,
. sotto una cesta da polli che v' era il fece ricoverare. sacchetti, 195-2
di mal caute genti / d'ogn'intomo v' accorre e s'urta e preme.
mormorando un picciol rio. / egli v' accorse e l'elmo empiè nel fonte,
/ ruggier le disse: « io v' ho veduto altrove; / et ho
leggo in cor; ma il mio v' è chiuso. leopardi, 876: non
industriosi di voi. settembrini, 1-35: v' erano in napoli alcuni uomini generosi,
/ nel bel viso di quella che v' ha morti, / pregovi siate accorti,
, in guisa / che par che v' abbia conoscenza inante. carletti, 79:
lastri, 1-3-102: per ciascheduna sterta v' occorrono al servizio della treccia delle cavalle
la lira. / che 'l ciel v' accresca come erbetta in solco. machiavelli,
, accusa manicuro / ch'ei non v' accuserà de la tardanza. idem, 7-48
ch'io non parli al re: ben v' asse- / tua terribile imagine dal
cui si imputaè quello di che vostro marito v' accusa. fioretti, xxi-940 all'accusato
sua curiosissima lettera. magalotti, 7-212: v' accuso a buon conto la vostra del
, 2-64: quando... non v' abbiano persuaso queste agioni, e
e con più lungo picciuolo... v' è chi chiama acoro la radice deh'
messer dolcibene: -fratelli carissimi, io v' ho dato cena istasera. monti, 3-356
le parole graffiati gli usatti, e come v' eri per meno che l'acqua versata
odorosa. magalotti, 1-72: non v' era altro che un poco di polvere
avere uccellati voi, per ch'io v' ho visti molto acquacchiati. redi, 16-iii-300
ogni innocente, il tuo specchio. v' era, in essi, il segno di
classicismo s'era acquartierato in tutto quanto v' ha di stazionario nella società, e stendeva
oltre il ber la squallida cervogia, / v' è ne'moschetti l'acqua di perugia
per fare una via e un acquidoccio, v' entrò e vin- selo. tommaseo-rigutini,
iesu cristo, / di quanto io v' aggio offeso in vita mia, /
vernice. pascoli, 987: v' odorava il timo / e l'acre menta
iii-82: alzò il coperchio della madia e v' introdusse il capo, fiutando l'odore
figur. vallisneri, iii-442: v' è la porpora aculeata o echinofera,
argutezze son dette acumina: e se v' entra la mordacità, aculei. da gl'
volgar., 1-34: se non v' ha fontana, procaccia d'aver piscina
/ che ciò ch'è divenuto par v' adagia. = comp. di agiare
adasciato? boccaccio, iii-6-70: lieti v' erano i grandi e i minori, /
domenichi [plinio], ii-416: v' è poi un'altra erba, chiamata
d'un muro addentellato, se pur v' è tanto spazio da starvi quattro zampe
speranze. alfieri, 30: se voci v' ha dell'av- far penetrare.
si potrebbe né contare. / se v' arrivava giullare o buffone, / era vestito
): madonna, la pietate / che v' addimandan tutti i miei sospiri, /
mostri / di virtute e d'amor, v' additi e segni. parini, xii-32
de l'umana vita per li vostri consiglieri v' è additato! idem, purg.
, e 'l gran tempio di salomone v' è quella diversità, che passa tra la
api è il dolce mele / e v' è l'ago de tapi aspro crudele.
poi, che i più toman come v' andarono, addottorati è vero, ma
di sopra si cuoprano con arbuscelli che v' adducano e facciano ombra. lorenzo de'
a voi mi pieghi / e ragioni v' adduca e porga preghi? galileo, 878
: tutto s'adempierà quel che io v' ho detto, o sien cose di
sete. beltramelli, iii-756: non v' è altro luogo sulla terra dove la felicità
dee levare via. boccaccio, iii-414: v' erano le ire, rosse come fuoco
un lato dello stradone e senz'altro v' entrai. viani, 4-48: l'invitai
adocchio. forteguerri, 10-6: né v' ha chi scaltro ed amoroso adocchia / la
tenace memoria e fero ardore: / perché v' adombro in lauri, in mirti e
9-9 (392): per ventura v' ebbe un mulo, il quale adombrò,
., 1 (22): egli v' entrò, con un passo così legato
i-112: s'io sto cheto, non v' è chi si ricordi di me; se
rac- quetare la terra, ma niente v' adoperaro per la forza de'sanesi.
. guido delle colonne, i-2-60: così v' adoro come servo e inchino.
sarete vincer d'amore a una donna che v' adori. vasari, iii-735: perché
adulazioni. michelangelo, 261-105: l'adulazion v' è poi, ch'è pien d'
giusti, ii-121: in tutta questa composizione v' è un certo che d'aereo e
donzella, in guisa / che par che v' abbia conoscenza inante; / par v'
v'abbia conoscenza inante; / par v' abbia d'amistade antica usanza, / e
l. bellini, ii-85 'e v' è de'buchi grandi, e de'piccini
sian bugiardi, come è quello dove v' affacciate voi, che non vi mostra
i sogni. idem, ii-156: e v' è un periodo nella vita de'popoli
/ non, per deo, v' afaitate, / che laccio è catuno vostro
circondarla da tutti i lati per impedire che v' entri alcun soccorso di provvigione, ed
: deh, che vii cosa posseder v' affanna! petrarca, 70-38: meco si
in un luogo arrivati, / che non v' aveva casa ove albergare. / e
con in- dustre e vigilato affanno / v' aggiusta un muto foco e poi ne
e d'affanni, finalmente l'affare che v' accennai è terminato, e non con
, ii-284: io vi dico che indarno v' affaticate, volendo scuotere il collo dal
come inimico, / sol perch'i'v' amo ed in ciò m'affatico. petrarca
la quale [storia], se non v' è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a
la madre e l'altre donne che v' erano affermavano al fanciullo che pur ceccarello
g. morelli, 382: non v' affermate a dimandare alcuna quantità di danaro
cuor tuo non è tuo, mentreché v' è l'affetto del peccato. boccaccio,
7-3-46: come che sia, io v' abbraccio affezionatissimamente con l'animo.
di pane, beve quell'altro e v' affigge all'orlo una frisetta di carne.
tanto siete maravi- gliosa / quand'i v' ho ben afigurata, / ch'altro parete
stran mantello, / che mai barbier v' affileria rasoio. targioni tozzetti, 12-1-346
[senofonte] ad esperto, non v' esser diletto pari a quello del vedere un
furor del cielo... / e v' affinava amor gli aurati strali.
, nondimeno però ancora è vivo infino che v' è lo spirito. vita di s
della consanguineità della prima donna, perché v' è affinità. bisticci, 344:
ogni animale affissa gli occhi al sole né v' abbaglia. vellutello [inf.,
primo dà il fondo, il secondo v' impiega l'opera e i capitali che sono
le feste. rigatini-cappuccini, 8: v' è poi chi usa, con doppio errore
un luogo. in certe pubbliche solennità v' è affluenza di curiosi e d'oziosi e
nefandi! oh venga dì che sangue v' empia / sì che v'affoghi.
dì che sangue v'empia / sì che v' affoghi. panzini, ii-112: aveva
uno all'altro avea parecchie braccia; ora v' erano sì stretti che l'affogava l'
. -parlate a bell'agio, / non v' affollate. tommaseo [s.
23 (387): un popolo affollato v' aspetta; tant'anime buone, tant'
d'annunzio, iv-2-879: piante varie v' erano confuse, arbusti e cespi vi
piombo ripiena / vi galleggia, e v' affonda un gran di arena. baretti,
genia! idem, 3-1-9: io v' auguro molti anni affortunati. leonardo del
vi dico... di non v' afratellare con colui, ché è un ladro
accanto ad apollo e alle muse, v' ha gentilmente dipinto romolo e remo con
affreschi. panzini, iii-307: non v' è un palmo di spazio dove l'arte
dunque a l'alta impresa: / io v' agevolerò la lunga via. ariosto,
136: o duol, che più v' agghiada / di sei sconfitte. 3
/ al suo bel carro, e su v' ascende, e sferza. monti,
settembrini [luciano], ii-2-87: allora v' è grandissimo pericolo che non aggiri il
e con industre e vigilato affanno / v' aggiusta un muto foco e poi ne sbocca
in cerchio sì gran mucchio insieme, v' aggiustarono una colubrina, la cui palla.
che, secondo la mia consuetudine, v' abbia ad intonar ne l'orecchio con uno
con vui, / e prego che v' aggradi / per quel signor da cui mandata
, o fedel bruto, / quanto v' aggrada s'egli è ancor venuto / romor
legno sì aspro frutto, oimè, v' aggrada, / chi fia ch'unqua vi
, iii-279: favorite, se pur v' aggrada, leggere il vostro secondo sonetto.
aggrada. pellico, ii-82: se v' aggrada che favelliamo di cose più degne
quella aggradite anco cose che da altri v' offenderebbero. carducci, ii-8-261: ella
, / quando servire al mio piacer v' aggrade. idem, 13-13: soggiunse appresso
più che qua diaccia. / non v' aggranchia la mano liberale. = deriv
. bellini, i-152: e 'l trespol v' è, su cui numa pompilio
robusto. idem, ii-670: non v' ha altra regola... alla quale
, essendo d'ogni parte assaliti, non v' ebbe resistenza altro che del fuggire.
se istanotte vi venissi voglia d'orinare e v' increscesse il levarvi, pisciate nel boccale
sua palandrana lunga. pratolini, 2-47: v' è in lui l'agilità e la
-agnellùccio. fagiuoli, 1-2-127: v' ha del castrato ch'è nonno, della
entrar non vi potea, ma scaricato v' entrava. paolo da certaldo,
caro, i-85: io credo che v' avverrà come allo spilletto: il quale
api è il dolce mele / e v' è l'ago de l'api aspro crudele
bene, l'assoluzione ch'io v' ho impartito ve la confermi iddio.
fin i calici, che si vendesse quanto v' era, pur che si liberassero quelle
nascondea tutti i colori. / su, v' appariva qualche fila nera / delle grandi
del cielo,... / e v' affinava amor gli aurati strali. /
la lor fuga. in ogni galea v' è un aguzzino, che ha sotto i
sicché ne sono uscite le granella che v' erano. canti carnascialeschi, i-493:
carnascialeschi, i-493: donne, non v' impacciate / con vecchi mai, se vo
): ora, cornar mia, v' ho io fatto questo breve discorso per
di dio. idem, i-118: né v' è alcuno iddio che al tuo aiuto
molto ricchi e belli: / antica storia v' è dentro stagliata. petrarca, 325-16
un cordoncino. collodi, 470: v' era di scorta un reggimento di mille
segugi, gran mostri e fieri alani / v' erano molti. eneide volgar. [
divegna, sì che 'l ciel v' alberghi / ch'è pien d'amore e
, 83 (116): allora v' ha così belli palagi com'io v'ho
allora v'ha così belli palagi com'io v' ho contato di sopra, ove albergano
ove albergano messaggi così riccamente com'io v' ho contato di sopra. boccaccio, dee
469): se ingannare o oltraggiare v' avessi voluto, schernita ve la poteva lasciare
di austero. pellico, ii-9: v' era alcun che negli occhi suoi, che
. marino, 1-53: s'alcun v' ha ch'onore e gloria brami, /
io non mi posso allontanare troppo. v' è alcuna cosa (che potrebbe essere
dico / che ciò ch'è divenuto par v' adagia; / e poi gli alamanni
/ le spade lor, con che v' han fesso i visi, / e padri
consonante delle più malagevoli a regolarsi che v' abbia nell'alfabeto. baretti, ii-43
molti sentono i ceppi, ma non v' è chi ardisca spezzarli: alfine uno
.. non mena pesci; non v' alia uccello. foscolo, gr.,
altri quella ragione e dominio, che v' ha sopra egli. b. segni,
cosa, perché dopo la morte non v' è che pensare. b. giambullari,
re aragonesi. foscolo, iv-404: non v' è gleba, non antro, non
con lettere. mazzini, ii-136: non v' è guerra possibile... ove
domenichi [plinio], ii-486: v' è l'erba alisma, la quale.
buon animo, e perdonare a chi v' ha fatto del male...:
senza indugio / tagliate il fune e v' allargate in mare. magalotti, 17-34:
, / d'un falso onor la gelosia v' allarmi. salvini, 15-4-213: se
aver la peste in mio potere pare che v' abbia allarmato, direbbero i moderni linguisti
prendere... dio mio! come v' allarmate subito! e. cecchi,
alleanza. nievo, 216: se v' ha stato che abbisogni di concordia, gli
ad alleggiar la pena, / mostra- v' alcun de'peccatori il dosso. cino,
. idem, 56-63 (v-22): v' eran figure d'uomini e di
barberino, 25: madonna, iddio v' allegri, che v'ha formata tale
: madonna, iddio v'allegri, che v' ha formata tale ch'ogn'uom s'
/ dal vigor naturai che v' apre e gira. idem, 102-3:
(638): ringraziate il cielo che v' ha condotti a questo stato, non
bar etti, ii-270: e rallegromi pure v' abbiate quelle sette allegrezze di figliuoli,
quando perdete per morte qualche persona che v' è cara. ma che duopo ha d'
è giunto ad una buona virilità? non v' ha egli una via di mezzo tra
presi da bel furore di gloria non v' allenate, ma più e più con
ma più e più con virtuosa gara v' infervorate. carducci, 9: sorgigli
è destinata. giulianelli, 2-84: v' erano state alzate [le torri] fino
e d'insetti, non lascia che v' allignino i pesci. carducci, 220:
, che avete figliuole, / e v' ha dio d'allogarle il modo dato /
fugga allore. intelligenza, 138: dipinto v' è, come a marsilia allore /
la gran fornace orrenda, / né v' è stella che splenda / in quella notte
notte, abbuia. / cielo non v' è se un lampo non l'alluma.
guittone, 3-22: il signor nostro v' à maggiormente allumata, e smirata a compimento
senno, / come la prima equalità v' apparse, / d'un peso per ciascun
fenno, / però che 'l sol che v' allumò e arse / col caldo e
zona torrida / dove guardo mortai non v' è che allumi / fonti, laghi,
, e darvi segno / ch'alfin v' aspetta nel suo etterno regno. salvini
gente abita per la grande freddura che v' è, cioè per l'allungamento del
non intingo in tua scodella, / che v' è dentro l'aloè. domenichi [
fanciullo aitano / in una notte sì v' andò per arte, / che la sera
cosa sarà, non dubitate. ma voi v' alterate e avete il torto. anguillara
: mentre il labbro e la man v' occupa e scalda / l'odorosa bevanda
ma voi sete altressì come fratelli: io v' ò provati in battaglie e in molti
vedove son le tue contrade, / né v' è chi d'onorar ti si convegna
consti- tuzioni à una causa, altrettante v' à questioni e ragioni e giudicamenti e
io d'avervi / altrettanta ragion quanta tu v' hai. torricelli, 78: se
: ma lasciàn bradamante, e non v' incresca / udir che così resti in
, inf., 19-113: fatto v' avete dio d'oro e d'argento:
pennello. tasso, 779: io v' amo sol perché voi siete bella / e
altro che una trota di venticinque libbre v' era stata. leopardi, 30-108: ma
finir bene. pirandello, iii-646: v' ho detto di tenervi discoste, pettegole
-ch'io comporti / tanta licenzia che v' avete tolta / e soffia e grida
tocchi. idem, 128-67: né v' accorgete ancor per tante prove /
vago colore, / vergine illustre, v' orna il sacro manto. domenichi [
qui conosco poche persone, e non v' amo alcuna né d'amore né d'amicizia
. idem, iii-203: se non v' è troppo amaro, ditemi chi sia,
quando vedete alcun vostro amadore / che v' ama sempre di vero e buono core,
della pace con le ambasciate tutte che v' erano. manni, 2-37: della passata
: o vi fulmini il ciel, v' assorba dite / infernali imenei, sozzi
non quanto l'ambitione et l'arrogantia v' aletterà, ma quanto la virtù vostra
beccuti, 25: e, nuo- v' aquila fatto, a lui s'offerse:
, in guisa / che par che v' abbia conoscenza inante; / par v'abbia
che v'abbia conoscenza inante; / par v' abbia d'amistade antica usanza, /
arcivescovo di milano, perocché guerra non v' era. idem, 6-3: il marchese
., 30-139: la cieca cupidigia che v' ammalia / cimili fatti v'ha al
cupidigia che v'ammalia / cimili fatti v' ha al fantolino. g. villani,
): credo ch'a prova ogni vertù v' amanti, / che di bellezze tal
giovanetti, mentre aprile e maggio / v' ammantan di fiorite e verdi spoglie, /
raggio / la tenerella mente ah non v' invoglie! idem, 863: almo sol
mina voi altri poveretti ammartellati, che v' immergete in coteste magnificenze e mettetevi dentro
, noie, vi fa ammattire. v' è delle indagini erudite che fanno ammattire,
periodici popolari, i-60: non v' ha delitto maggiore che del lusingare colui
profonde che il far ridere; e non v' è simpatia che non si scolori ad
maestoso orrore [della selva]; non v' avran riempito l'animo d'ammirazione,
): così giunsero alla casa, e v' entrarono: la folla rimase assiepata al
]: la rena e la ghiaia v' era sì ammontonata di luogo in
monti erano sopr'acqua, e tali v' erano ch'erano sott'acqua. segneri,
applicazione conviene ammorbidire e correggere ciò che v' ha di troppo ruvido e generale nelle
idem, 29: l'ira / v' ammorzava quel canto, e dolce invece /
qualunque dolore. beltramelli, iii-196: non v' è cinismo o ferrea gagliardìa che non
e pietre bianche minutissime mischiate con rena v' ammurica suso, e d'intorno.
è tanto alta, / che non v' arriva orlando, se non salta. monti
domenichi [plinio], i-1160: v' è anche quella [uva] che
, e molti arbori tronca, / che v' eran qual di amomo e qual di
, 108: è forza ch'io v' adori, non che v'ami, /
ch'io v'adori, non che v' ami, / d'amor però di quel
: non so se sapete / corno v' amo a bon core; / ca son
, ii-102: o dolci frati, poiché v' è piaciuto / che, di
questo si è che l'amor proprio v' inganna e sì v'acieca, ed
che l'amor proprio v'inganna e sì v' acieca, ed è per rispetto che
poco amorevole. pellico, ii-147: se v' era un po'di durezza nelle forme
. borgese, 6-37: forse non v' è che... / l'amorfa
siano trasportate in un'altra senza che v' intervenga ristri- zione o ampliazióne de'significati
con cui tal'arte fa scorgere che v' è dio. baretti, ii-324:
'l gentil sguardo / che fate quando v' encontro m'ancide. francesco da barberino
anco imbrigato in quel gonfalonierato, che v' è cagione di tanta fatica e smania
fermar le stanche navi / né d'àncora v' è d'uopo, né di sarte
ancora / de voi mercede aver chi v' enamora. alberti, 217: et fuor
berni, 120: credo che v' era ancor dell'altre genti, / come
incomincio, ancora fosse veglio, / v' ebbe il valente messere ubertino. iacopone,
mi concedete ch'io vada, io v' andrò, e se voi non lo mi
. varchi, 19-3-7: molte volte v' entrava qualche buona persona di mezzo per
buona pezza in pestar diversi ingredienti che v' andavano, avevano errato nella dose.
ch'e'vi par, che qui v' andasse fatto. targioni pozzetti, 12-6-259:
fratello può andare per tutto; e non v' ha ingannato. -andare sopra: assalire
l'onor divino? sì, sì, v' ho inteso: ne vada pure,
sì prave, / ch'ai mio parer v' awia d'andar la testa. lippi
: non so se questa mia metafisica v' anderà a grado; pure vi voglio dir
montano, 114: da quella modesta altura v' era modo di scorgere tuttavia di gran
. idem, 2-3-77: e se v' ho da dire il vero, ci conosco
, e i cavalieri, che sopra v' erano, furono prò e valorosi e possenti
: alle bocche de'venticelli del cuore v' ha tendinetti, come anella, che gli
che si chiamino angeli, mirate che v' è ancora delle angiole. salvini, v-395
vita angelicale. intelligenza, 294: qui v' era una donzella ch'organava / ismisurate
priego, viso angelicato, / quel che v' ha dato il suo cuor per trebuto
, purg., 10-125: non v' accorgete voi che noi siam vermi / nati
: fra le mie memorie di quel tempo v' è un angelo dipinto a fresco sulla
/ e cala un colpo; e non v' è piastra alcuna / che gli resista
ad esculapio. idem, 11-8io: v' è una bellissima sorte d'angui, che
, nudrisce / e regge un, che v' è dentro, o spirto o
tutta smarrita, e vide che non v' aveva anima che la soccorresse,.
sagrato, dove... non v' era ancora anima viva. * da notare
, / se nella borsa poi non v' è da spendere. segneri, i-579:
buon animo, e perdonare a chi v' ha fatto del male. de amicis,
sicurtà. berni, 120: credo che v' era ancor dell'altre genti, /
maritar le figliuole vostre da spedaliere? v' invecchieranno in casa, e non ci annaseranno
, / rupp'io per un che dentro v' annegava. buti, 1-497 [inf
, che vi spasimava, o veramente v' annegava perché v'era acqua. dante,
spasimava, o veramente v'annegava perché v' era acqua. dante, inf.,
miei consigli, e le mie reprensioni v' anneghittiste di pigliarle. s. agostino volgar
giamboni, 2-59: un'altra gente v' è, che immantanente che nascono,
allo studio. idem, ii-179: o v' ardiamo e vi annichiliamo, o arrendetevi
poco contenta. ariosto, 48-88: v' è che negli infantili e teneri anni
il pan freddo quattro denari ed il caldo v' è per niente. 12.
donna mia, tu sai che noi v' andammo anno. redi, 16-viii-232: ricordiamoci
canali a mano, per modo che non v' ha, si può dir, là
(352): madonna, se iddio v' aiuti, annodatevi la cuffia,
ne convengo; ma il commercio non v' è egli annodato per le stesse affezioni,
al frutto. soderini, iii-219: v' hanno certi annuali che si guastano tutti i
de l'umana vita per li vostri consiglieri v' è additato! bibbia volgar.,
dii. petrarca, v-74: ma io v' annunzio che voi siete offesi / da
salendo / per le scali sublimi a lei v' annunzii. tommaseo, 1-261: salgo
che io in guiderdone de'ricevuti servigi v' intendo di rendere si è, che io
5-6: o vi fulmini il ciel, v' assorba dite / infernali imenei, sozzi
, 163-83: altri diceano: -cotesta roba v' è stata guasta. -altri diceano:
battoli, n-66: e se v' ha qualche anomalia da sanare, ciò non
discosti, entrambi una immortale / ansia v' incalza. ungaretti, viii-25: non divezzati
altrui terrore; altri in questa vece v' han due finissimi pennacchini, e com'
una colonna in campidoglio, / che v' era scritto ogni uom prode e valente.
dante, purg., 16-122: ben v' èn tre vecchi ancora in cui rampogna
del vero nemiche capitali, / non v' è dal mondo chi vi tolga o esiglie
domenichi [plinio], ii-552: v' è anche l'erba antille simile al camepiti
nel modo di pensare e di operare v' è fra due persone divergenza assoluta.
. domenichi [plinio], ii-488: v' è un'erba, che si chiama
l'api è il dolce mele / e v' è l'ago de l'api aspro crudele
i-294: in tutte le carte sacre non v' ha facilmente un apice, che ridondi
gr. 'attóxxcov -<ùvo$. che v' inganniate, e credomi in necessità di fare
ardito nella battaglia, e ched elli v' abbia impedire ed appacificare le discordie e
: e non senza ragion sì ben v' appaia / amicizia perfetta e singulare. g
. bellini, 11-75 'una ben v' è di queste appaiature, / che
gusto vero, / a casa vostra non v' appan- cacciate / cicisbeando sur un cimitero
una moria, / però che le v' appannon tutte drento, / tanto [il
la sua casa apparata, davanti v' incominciò a passare. bembo, 1-4:
i-4 (i-54): parve a chi v' entrò d'entrar in un paradiso,
2-24: rispose l'oste: or ora v' apparecchio / con vin di carmignano e
, 8-7 (289): voi non v' accorgete, animali senza intelletto, quanto
dì almeno che vien giù, né v' è ancora apparenza che la vescica di madonna
ma empio. magalotti, iv-94: non v' ha egli una grand'apparenza che intendendo
. berni, 150: io non v' accoppierò come le pere, / e come
cercare altre sedie. grazzini, 4-256: v' è un salotto onorevole con tutte l'
. dati, iii-5-272: concedetemi che io v' adduca, trasferite nel vulgar nostro,
mi aspetto di rinvenire in lui quanto v' ha di eccellente nell'ordine morale, e
, al bel cuore di giovinetta che v' ama e di voi s'appassiona. tozzi
le marie. baldinucci, 1-6: v' è ancora un altro quadro di sua mano
invitare. guittone, i-161-62: dio v' apella e vi vole ad amici soi
che sempre rinovella, / a sua corte v' apella. cantari, 139: e
: cara unica mia, e, se v' ha altro appellativo più dolce, abbiti
un giudizio così retto, che non v' ha appellazione. boccardo, i-167: limitazione
.. e dalle sue sentenze non v' era appellazione ad altro giudice, ma
senza indiscrezione, presentarsi al curato, v' andò. leopardi, 3-101: a noi
dissiparle attende. dotti, iii-255: v' ho pur infranti, o ceppi!
giudea stato apperticato: e quanti più v' erano morti, tanto più il rimanente
. biringuccio, 1-94: sotto v' ha da esser l'ansola per appic-
là sul capo gli trivelli / e v' appicche parecchie sanguisuche. d. bartoli,
i-424: alle bocche de'ventricelli del cuore v' ha ten- dinetti, come anella,
del castello ed andavano tra'nimici, v' erano di quelli che di- ceano e
ii-81: ve ne dirò tante che v' incanterò, e vi sentirete obbligato in coscienza
applicazione conviene ammorbidire e correggere ciò che v' ha di troppo ruvido e generale nelle
. mazzini, ii-128: così voi non v' appoggiate sovr'alcun dei partiti, che
il capitano. monti, 19-47: barcollanti v' andaro anco i due prodi / diomede
una sedia d'appoggio; e mi v' adagiai. [sostituito da] manzoni,
con lo appoggio del vicario, che v' era per lo bavaro, con armata mano
? il diavolo? a punto non v' apporreste mai. b. davanzali, i-223
dalla vostra parte del globo, voi v' apponete molto bene, quando giudicate che
in fretta venut'era / chi la novella v' apportò per vera. tasso, 2-89
f. bertini, 4-22: se voi v' intitolate de'lucardesi di lucardo, cioè
molti re [fra le api] non v' abbia, imperocché inutili sono, per
: quel poco [di continente] che v' è d'intero, innaffiato dai più
gran numero di contadini, acciocché egli non v' entrasse: alla fine le sue genti
: sarebbe molto meglio nell'opinione mia v' appigliaste ad apprendere cose facilmente apprendibili nella
nostra apprensiva tesservi gli oggetti o 'l non v' essere. apprensivo, agg. atto
allontano. metastasio, 1-4-191: se v' appressa tè, in seno / questo ferro
vi dilettasseno, quando poi a lor v' appressaste, avvedendovi meglio della loro sciocchezza
spirituale e siete prete, e già v' appressate molto bene alla vecchiezza, le quali
idee. tasso, 8-79: ancor v' è chi sospetti, e chi di frodo
dettati fiorentini. idem, ii-236: voi v' ingannate, se credete ch'io m'
e l'appunto, / e poi v' infilzo un formicon con l'ale. baldinucci
vi pago: no no, io v' appunto. panciatichi, 262: per domenica
, gastigo imposto / a chi di non v' andar manca e trascura.
o giovinetti, mentre aprile e maggio / v' ammantan di fiorite e verdi spoglie,
raggio / la tenerella mente ah non v' invoglie! idem, 6-ii-203:
che 'l bel viso amato aprii v' infiora: / primavera per voi non
porta], che nel mezzo / v' apre un'ampia finestra. idem, 5-685
una verghetta / l'aperse, che non v' ebbe alcun ritegno. idem, purg
bastone. g. gozzi, 4-27: v' ha chi appoggia i polsi / su'
(311): madonna, se io v' amassi come io già amai, io
io potea acquisto? / so che v' avrei sì aperto il valor mio / ch'
: e come l'occhio più e più v' apersi, / vidil seder sovra il
non baretli, ii-138: uno studio siffatto v' aprirà, anzi vi dante, inf.
smorto. d'annunzio, iv-2-1319: v' è una giovinezza di movimento, che può
mazza. bisticci, 190: non v' erano panni d'arazzo, né nulla in
il quale giusto al mio arbitrio donato v' ho, si contenesse fallo, saviamente
troppa baldanza e troppo arbitrio tolto / v' avete [o donne], e di
dilettami; / ma cerca ben, se v' è pur altro arbu- scolo; /
altra vita sarà aperta l'arca sua che v' ha portata, e aprendola non ci
giorno, iv-295: al dorso poi / v' alza patulo appoggio; e il
truova cosa che faccin collezione, / se v' è 72: pianta che e cresce
arcella. sotto / le belle vesti v' è una bella spada. idem, iii-2-64
l'archeologia fa parte della vita napoletana; v' è una maniera di parlare dei
si cavi / io ho provvisto che tu v' entrerrai / a ogni modo. -come
pochi anni dopo la morte di lui v' è bisogno che operi un altro archiatra
. f. doni, 3-251: v' è il giudicio, un uomo ignudo,
seleuco archipirata e cleocare, che v' erano per guardarla, ispogliata e incesa
tutto che sia arcinobilissimo, / non v' è persona che a inchinar lo vada.
dir liberamente che'sia arcivero quanto io v' ho detto. redi, 16-vi-287: ella
che vi è a cuore quant'io v' amo; vivete felice che io sono arcivostro
una balestriera, / la qual natura v' avea compassata. testi fiorentini,
l'arco, / e già lo strai v' ha su la corda e 'l tende
armi avvezza. marino, 10-123: v' è l'altra poi con la faretra a
rettori di esse venivano chiamati arcipreti. v' erano poi le parrocchie minori...
, 2-1-1-27: senza che io qui v' annoveri i tuoni, i baleni, l'
a. f. doni, 3-251: v' è il giudicio, un uomo ignudo,
: non potrete fare ch'io non v' ami, e sempre, e ardentemente.
/ se c'è forse negato che v' intriamo, / come feton l'accese
la paglia, perché nella mia prigione v' era un cammino da poter far fuoco.
.. non vi posso pregare che v' affrettiate di consolarmi. idem, iii-554
1-10 (i-131): nessuno perciò v' era che ardisse farne motto a l'imperadore
311): madonna, se io v' amassi come io già amai, io non
in ciò, che per lui non v' è nulla d'improprio. il suo frasario
terrazzani arditi e fieri, co'soldati che v' erano, si misono francamente alla difesa
voi ch'amore avampa, / non v' indugiate su l'estremo ardore. boccaccio,
/ su'gran pilastri, né l'arengo v' era, / né torre v'era
arengo v'era, / né torre v' era, né a la torre in cima
e qualche altra cosa di valore che v' era l'avevano nascosta. collodi, 379
cantari, 206: nel prato sì v' avea mensa d'ariento, / piena di
: il silenzio del ciel, quando v' ascende / il notturno e solingo astro d'
. p. verri, i-18: come v' è una marca legittima agli argenti,
, ii-2-173: presso casal pu- sterlengo v' è un ammasso di argilla silicea, di
un argine d'un lago, e non v' era altra strada, e questo argine
tutti... vi dicono che v' è dio; qual temerità voler voi solo
.. voglio che facciate argomento che v' amo sinceramente. segneri, ii-314: e
fanfara] cominciò a sonare alla vi- v' aria e l'immenso corteggio si mosse.
dite, se pur vi mira e se v' accoglie, / ch'io son mal vivo
salmi. rovani, i-32: non v' ha bella signorina in italia, la quale
di essa. bettinelli, i-133: v' ha un aristotelismo secreto, che
che vi sia un crocifisso ed el v' è una arme; va più là,
là, alza el capo: el v' è un'altra arme. machiavelli, 285
arme e a romore, e alcuna battaglia v' ebbe. caro, 10-15: non
5-866: in mezzo a un certo tempio v' ha una macchina di legno,.
sole. baldini, i-655: ora non v' aspettate di vedermi piangere sulla scomparsa delle
e le donne e le donzelle che v' erano. sannazaro, 11-174: che dirò
376): [alla biblioteca federigo] v' unì una stamperia di lingue orientali,
colla maniera del recitare, l'armonia che v' è dentro: la qual cosa la
quell'aspro sfringuellare e sfringuellìo, che v' arrota quasi le labbra. armonizzare
a marte già botato e simigliante / quel v' era con che arcita si difese [
novellino, 62 (102): v' è questo costume: che, quando
belli arnesi: / ceri e lumiere v' eran molte e spesse. idem, 125
arbori, perocché né 'l freddo v' entra né 'l caldo. parini, giorno
1-3-182: benché poi altri legni odorosi v' aggiugnessero, e con altre composizioni unguentarie di
luoghi corrispondenti a'tre primi tasti, v' abbiano fatto fare altrettanti ordini di pertugi
9-722: e, poveretti! / v' arrabattate con vari argomenti. salvini,
grazzini, 3-2-71: e giorno e notte v' arrabbian la gola / con una sete
. fagiuoli, 3-2-153: giuramento non v' è che sia più fiero / per torre
guido delle colonne, ii-170: eo v' amo tanto che mille fiate / in
ve ne pare? / par ch'io v' arreco da bere e mangiare? storia
ancora peggio, che mentre così v' arrecate [in panciolle], volete che
: non lo volevo, pur mi v' arrecai, / veduto avendo ogni partito
ubbidisce. l. bellini, 5-117: v' è fra questi un animale che non
venir inver la donna vostra, / non v' arrestate, ma venite a lei.
parlamento dal re carlo primo d'inghilterra v' è quest'espressione. colletta, i-150
podestade ne tenne consiglio, arringa tori v' ebbe assai. cavalca, iv-137: paolo
e stando apollonio così arrivato, come v' ho detto, sì cominciò a fare grande
miei negoziati. metastasio, 1-4-168: v' è per mio cenno al porto /
morire. pallavicino, 3-243: non v' ebbe sermon latino, perché il martirano vescovo
, se non volete che lucifero v' arrostica. = frequent. di
bernardino da siena, io7: quando io v' andai [a roma], chi
cucina parecchi coratelle; un cappon freddo v' è bellissimo, che con due paia
una causa spallata. dotti, iii-255: v' ho pur infranti, o ceppi!
ferro arroventilo. idem, 12-6-69: v' è chi consiglia per chiarir l'olio,
1. nelli, 14-3-14: v' aete fatt'una cosa santa a mandar
tocci, 1-115: voi con questi padri v' arruffate, gli attaccate e battete.
badia di camaldolesi, sul tramonto, v' arruffianeranno in maniera da indurvi a considerare
. l. bellini, 11-86: e v' è i nicchi di due o
vanti, essendo stata guerra nella contrada, v' era ogni compagni, 2-20:
asciugaggine e l'arsura la quale io v' ho dentro. tasso, 13-63:
/ avesse alcuno artefice moderno, / ben v' ha tal, che poria col legno
sempre artificiato. beltramelli, iii-388: v' eran pergole e grotte artifiziate e d'ogni
porge assenzio. baldelli, 5-3-181: v' erano dentro poi molti luoghi artifiziosissimamente fatti
soffitto e in fondo, l'uomo v' era allacciato con una più piccola che lo
fino alla pallottola fischiante e volante, v' è da godersi tutto il progresso.
l'arsura, la quale io v' ho dentro. buti, 2-574: con
alcune bestiuole vi nascono presso e v' entrano,... per aridità e
23-62: di vini non vi parlo, v' eran tutti: / dolci, abboccati
per non rimanere asciutto di ogni consolazione v' ingegnereste d'ingannarvi con altrettante sottigliezze.
né febo il crin, se non talor v' asconde, / quando l'aura per
dopo le guerre civili... v' è in italia una sola nazione, unificata
inglese mi disse che per guarirla non v' era il meglio che far pigliare a'fanciulli
stati sinora i vostri condiscepoli, che v' avranno trottato dinanzi, e attraversate prima
/ l'infermo e 'l sitibondo occhio v' immerge. d'annunzio, iv-1-794:
l'avessero invitato. idem, 15-1-220: v' aspetta quanto prima. bonfadio, i-104
2-49: ho trovato che per sovrappiù v' erano molti giormarino, 7-65: di
l'aspido rigonfia il collo, né v' è altro rimedio alla ferita che fa,
ma quel facondo apollo, il qual v' aspira, / abbia sol la vittoria.
per le spesse piogge e nebbie, v' è torbida; freddi non aspri. chiabrera
ch'ell'abbia fatto, tanto sale v' ha messo dentro. scala del paradiso,
come quelle che davanti hanno detto contentati v' hanno; del quale con l'aiuto
, 516: io credo che voi v' inganniate d'assai. parini, giorno,
della città partita; / s'alcun v' è giusto; e dimmi la cagione /
buon soldato, / porge la mano e v' alza or questo or quello. d'
voluttà de'beati, per certo non v' è che il cuore de'padri che sia
la vista e la mano, e non v' è rimedio che io mi riconcilii mai
mare amoroso, 31: che io v' amo e servo assai più lealmente / che
un braccio di sotto le coperte, v' agghiacciate, e, stando sotto, basta
, stando sotto, basta, perché non v' annoiate del caldo, il saper che
dante, 12-49: la fede ch'eo v' assegno / muove dal portamento vostro umano
/ ché non so se sapete / corno v' amo a bon core. giacomino pugliese
porian contare: / ad ogni gioi'v' assembro / che dicer si potesse.
con tutto 'l navilio che assembrato v' era. boccaccio, i-296: « quale
adunanza. dante, 59-131: disvelato v' ho, donne, in alcun membro
, ché molti buoni assempri e costumi v' imparerai... usa d'andare
. pulci, 26-8: e guottibuoffi v' era, / che sempre stava la
senno adagiati. anguillara, 4-71: ma v' andò sempre un gran spazio di tempo
dato cominciamento; ma poi che egli v' aggrada che io tutte l'altre assicuri,
assicurandosi colla mano se nelle fonde laterali v' erano ancora le pistole. tozzi, ii-357
ma nonpertanto pur, poi che andato v' era, si sforzò d'assicurarsi. cantari
con quella brina, in quell'abito, v' era più del bisogno per assiderare]
, 4-145: quell'ignoranza ancor che sì v' assiepa / gli occhi mental [ecc
: così giunsero alla casa, e v' entrarono: la folla rimase assiepata al di
dobbiamo tenere per assioma matematico che non v' è né vi può esser donna degna di
. intelligenza, 197: tutto dipinto v' è di bella assisa, / l'
, corte., 11-686: non v' è assistenza di cielo che scampi quel senato
? / assistete, spirate, ecco io v' invoco, / o martiri,
, che altro che uno assito non v' avea in mezzo da quella di ser
marito non incontrato. palazzeschi, 4-73: v' era poi un fatto...
. bellini, i-102: dove veder come v' acciapinate / per non restar della mia
vollono / assodarvici ben, ch'e v' han per rigido. 6. intr
: io pretenderò da voi due, che v' assoggettiate a vivere secondo le mie regole
assoluta. cattaneo, i-1-125: ciò che v' ha di meglio nel suo stile è
io ho ancora alcun peccato che io non v' ho detto. idem, dee.
madonna, ornai da ogni promessa fattami io v' assolvo e libera vi lascio. 5
: ancora sì asomata / la natura v' avesse / ben vi dia rimembrare / ca
5-6: o vi fulmini il ciel, v' assorba dite / infernali imenei, sozzi
da barberino, ii-7: trovarono che non v' era da vivere per due mesi,
assottiglia, / rendeva ognun, che v' avea l'occhio intento, / tutto in
rendendomi io certa che voi... v' ingegnate con ogni sforzo di avvezzare e
: fate buon animo, / voi v' assuefarete, e men difficile / vi parrà
bocca per mostrare agli astanti che non v' era più traccia dell'insolito cibo. palazzeschi
asterismi di cefeo e di cassiopea, v' er'egli memoria che fossero apparse nuove
e noi lasciai che quando / ei mi v' astrinse. idem, io7: la
guarire indemoniati. savonarola, iii-410: v' ho monstro con tante ragioni che questa
857: ogni astrologo e 'ndovino / v' han tutti sbigottiti,... /
gilè un astuccino di latta in cui v' è la statuina di piombo di sant'
si dimenticasse d'aver detto che non v' era dio. tommaseo, 1-127:
). de amicis, i-465: v' ha reso dei servizi, è un fiore
allega testimonio un oriuolo a ruota; che v' assiderò. dotti, iii-257: de
..., pendendo dalla croce, v' infiammerà a perdonare a chi vi avesse
viani, 19-309: a un grande attaccapanni v' erano appesi indumenti che sembravano preparati per
1-404: non potendo attaccarvi nella coscienza, v' accusano per la frase. beltramelli
57: alle sostanze altrui voi v' attaccate [o avari] / con le
si devono attappare di maniera non v' entri altra acqua. = comp
viso lieto. leopardi, iii-139: v' aspetto impazientissimamente, mangiato dalla malinconia,
2-52: in tutta la sua figurina v' è questo atteggiamento quasi sfiduciato, languido
morte. pratolini, 6-13: non v' era più, nel suo atteggiamento e nel
226): niuna altra cosa mi v' ha fatto tenere il mio amor nascoso quanto
vide, accanto alla porta, che quasi v' inciampava, sdraiate in terra, più
/ a questo punto al cor che tanto v' ama, / poi sol da voi
velli, / con fermo cor mi v' attenea sospeso. tozzi, ii-388: mi
più clemente. redi, 16-viii-108: v' ho speso in una bene attenta e ben
re e tanti baroni, come io v' ho contato, egli si dimorò poscia
potuto giungere all'altezza che sarebbesi richiesta, v' ha aggiunto sopra un attico, o
164: siete una calamita / che v' attirate i pezzi badiali, / come faceva
giro che fa il berretto sulla fronte v' era un segno diritto, un solco
237: subito che il re seppe che v' era giunto, gli fece attorniare la
sinora i vostri condiscepoli, che v' avranno trottato dinanzi, e attraver
era avvezza la mente di renzo, v' entrarono in folla. imbriani, 2-37:
alberto durerò. cattaneo, i-1-93: v' è in castigliano un'altra poesia sul
necessari potremo attribuire. baretti, ii-28: v' è della buona gente in milano che
danaro. - ne troveremo, non v' attristate per questo. 4. intr
ii-5: e se grazia divina non v' abbonda / che 'l buon nocchier risurga
fagiuoli, 3-4-6: ch'io v' offeriva sempre in ogni stato, /
cosa e questo odio in breve tempo v' attufferanno nel profondo dell'ignoranza.
terrene in maniera che spesse volte disaventurosamente v' affoghiamo. 0. rucellai, 6-38:
puttineccio, / de la foia che tanto v' è montata, / che non s'
mista commozione. pananti, i-46: né v' era modo di farle attutire. cassola
mostrare / le spade lor, con che v' han fessi i visi, /
suono. pratolini, 10-145: v' era l'eco dell'audio di un televisore
deo di non soffrire / ch'eo mai v' auda né veggia al meo vivente:
143: che l'auditor non v' ha data sentenzia. varchi, 18-3-115:
mare i nicchi intorti. / v' insegnerò davanti alle tempeste / dedurre dalle bùc
nessuna ». carducci, iii-10-114: non v' è una parola che non sia della
: -messer lo ree, tristano sì v' auniscie di vostra dama! = provenz
, diademi, / che per idoli suoi v' adora il mondo, / altro
ugurgieri, 262: e già ora v' ausate alle mense de'compagni. boccaccio,
veduto quanto ser fedocco vi dice: v' avertisco, che è persona molto autentica,
dante, inf., 4-113: genti v' eran con occhi tardi e gravi,
avania, salvo in bari, che v' ha un'altra avania, che quello che
quella pintura, / e par ch'eo v' agia avante. latini, i-2227:
: vi dico... di non v' afratellare con colui, che è un
grave / per tanta gente che sopra v' abbonda, / che poco avanza a gir
, 109-8: e largo ver la donna v' è sua spene / e 'n arme
di là, nel settentrione, quasi non v' è due mesi di state: l'
rovine, rovinate già cento volte, pur v'. è ancor dopo quasi due mila
. soderini, ii-14: se pur v' è qualche cantonata sghemba o avanzume
ha a sdegno, / insin che v' è delle barbe solo una. ariosto,
si posasse in san giorgio, però che v' aveva femine ladre. g. cavalcanti
avea falconi al presente, perché guanto v' avesse luogo. idem, dee.,
dolci acque / fan dolce suono, e v' ha sedili e sponde / di vivo
. parini, giorno, iv-490: v' ha in altra parte assiso / chi di
[ediz. 1827 (65): v' ha talvolta...]. pellico
fra loro. mazzini, ii-115: v' hanno contrade, dove le pessime istituzioni
voluti dai tempi. nievo, 25: v' avea taluno che, annziché retribuir d'
. carducci, ii-8-198: altri giorni v' hanno nei quali... lo spirito
tu molto hai vissuto e sai se v' ha / pace in questo mio stato.
sia in grazia di papa, non v' è avuto a capitale. passavanti, 223
/ seco or non ha, quando v' avrian più loco. della casa, 583
dalla fronte. petrarca, 21-3: v' aggio proferto il cor; ma voi
dare - e l'avere? non v' è... -aspetta: il tuo
.. -aspetta: il tuo avere non v' è ragguagliato nella faccia di contro.
/ cittadini d'avemo, or qui v' invoco. bruno, 3-58: sempre
, iii-18-29: un altro [fiume] v' è, lo qual le membra e
e voi ch'amore avampa, / non v' indugiate su l'estremo ardore. a
bestie. passavanti, 17: or v' avvedete a buona otta, amatori delle cose
avvelena quelle anime pure, e non v' è più mezzo di cavare questa brutta
valli, ond'è ridente, / v' è una piccola valle avvelenata. negri,
maravigliosamente. grazzini, 3-2-33: e'v' ha dentro una certa maestria, /
in una lunga successione di tempi, v' impedisce d'osservar queste cagioni. leopardi
, i-515: vedete però se io v' era amico affezionato! appena chiuse gli occhi
onora, / colle non sue bellezze v' innamora. idem, 119-50: rado fu
. v. borghini, 1-iv-4-58: v' awertisco che qui sono vestigi certissimi d'
sempre pagare le lettere doppie senza necessità v' ho avvertito cento volte, ve n'ho
opportuno avvertire uno sbaglio presovi da chi v' ha lavorato. giusti, iii-359:
idem, 432: ora noi v' abbiamo costretti ad avvertirle [queste idee
s. caterina de'ricci, 392: v' ingegnate con ogni vostro sforzo di avvezzare
. cavalcanti, 143: quest'ottimo padre v' ha lasciati nella grazia del popolo,
361: di grazia... non v' avvilite, e non vi sbigottite, ma
i tempi,... che non v' intenderebbe salomone. tesauro, 327
discorso e poco animo che voi avete, v' avviluppate dentro. g. m.
., 1 (22): egli v' entrò, con un passo così legato
ediz. 1827 (20): egli v' entrò con un passo così avviluppato].
berni, 2-88: di mano in mano v' avviserò dello stato suo, e non
, 136: or ch'io v' ho dato i segni / e de gli
: i soldati del comune che dentro v' erano non aveano sentimento né avviso alcuno,
prenderete uno stecco, nella cui punta v' avvolgerete un poco di bombace, e
compagni, 1-20: gli altri uomini che v' erano insieme, li tramezzarono, e
partire, / se meco prima non v' azzufferete. leonardo, i-268: sia vago
babbo, se non volete che lucifero v' arrostica. monti, 5-530: stolto
babbuin per sopras- selli, / v' aggiunse il re marsilio un dromedario / il
: messer asino mio caro, non v' accorgete voi che dite una gran bacaleria?
per bacco, m'accorgo ora che v' ho dato del voi! oramai fate di
e nella divozion di tutti coloro che v' erano che, poi che fornito fu l'
era una dolce frescura perché da bacìo v' entrava una fredda luce, e sul tetto
ritonda [tommaseo]: il badaluccare v' era grande e moriavi molta gente.
l'acqua, e messe sotto / legne v' accesero, e 'l fuoco badava /
: / la cuffia prima un poco v' acconciate ». machiavelli, 1009:
fur pallide e smorte; / e v' ebbe alcuna che pianse ben forte. /
nome, fin nelle carte longobarde: v' era una badia ove la tradizione porta
c. gozzi, 4-310: se v' era qualche buon cervello a caso / che
codice degli statuti mss. di ferrara v' ha un titolo 'de valore bagatinorum '
sa, signor filiberto, che baggianata v' è stata venduta da qualche buonuomo! manzoni
bagli, minacciando cento fanti francesi che v' erano dentro che e'sarebbono puniti come
di lagrime. leopardi, 2-43: spirti v' aggiunga e vostra opra coroni / misericordia
asciugaggine e l'arsura la quale io v' ho dentro. tasso, 15-55:
mira, per colpire colui, quando v' accostava la mano. baldovini, 2-70:
, 2-2 (i-673): io v' aviso, figliuoli miei,...
dar da ridere ai barbareschi. non v' è una guardia, ma quel vecchio cannone
, 30-141: la cieca cupidigia che v' ammalia / simili fatti v'ha al fantolino
cupidigia che v'ammalia / simili fatti v' ha al fantolino / che muor per
/ ma la madre e la balia anco v' han parte. garzoni, 1-821:
fa ballare tutti insieme mentre in terra v' è chi balla e chi fa ballare.
m'imprima. monti, iv-365: non v' ha che l'infinita sua balordaggine che
/ vorrebbonsi mandare in balordìa / che v' è buona derrata di quaderni, / se
fiere. intelligenza, 65: una cappella v' ha che si ufficia, / molte
sono le fortificazioni di questa città: v' ha chi sostiene, non so con
volte pentitasi, si rispogliò per non v' andare. a. f. doni,
incolti / strada non già, che non v' è strada alcuna, / ma cala
con entro il ricordino di cui già v' ho scritto. giusti, 2-31: tenerli
bandello, 1-3 (i-53): v' erano quattro materazzi di bambagio, con
l'epa. leopardi, ii-659: non v' è bisogno di molta corruzione a cagionarle
ci voleva coraggio: mio padre che v' andò con la moglie e due bambinelli,
la creta, come i bambolai: non v' è quel movimento, quell'espressione.
poi tutti i banchieri e quante persone v' erano. belo, xxv1- 132:
, eroismo sui banchi delle scuole; voi v' inchinate riverenti, quando le udite in
tesoro bianco ». pascarella, 564: v' era anche lassù gente che mangiava,
una delle principali del quartiere porto, v' è di tutto: botteghe cscure,
monti in banco e con le mie ciancie v' intertenga. firenzuola, 141: trattosi
/ l'arbitrio della guerra: io v' ho ubbidito. idem, pr. sp
diffìcile andare. serra, ii-179: non v' è sulla terra filisteo in pianelle ricamate
vostri servigi, e prima speziai donna v' ho presa. all'altre, dunque,
rovinio di cagne nere bramose correnti. v' ha chi, alla vista almeno di dante
vista almeno di dante, scampa; v' ha chi, raggiunto dalla muta selvaggia,
. caro, 15-ii-337: basta, che v' ama, che si compiace di voi
abbiate data intenzione. basta, che v' aspetta quanto prima. magalotti, 9-1-112
di sott'a quel basto / che sessantanni v' aveva gravati. ariosto, sat.
bruno, 3-133: se quelli che v' eran presenti, come erano civili,
ne furon magagnati, / né stata v' era nel campo cotale. idem, dee
i figliuoli, di cui non v' è che paia / cosa più cara,
altra. firenzuola, 641: le v' aspettavan questa sera a cena, e
ne furon magagnati, / né stata v' era nel campo cotale. varchi,
cfr. leopardi, iii-331: « v' accludeva una copia della 4 batracomiomachia '
, purg., 16-77: lume v' è dato a bene e a malizia,
, che viveva a credere e battagliare, v' è una generosa semplicità che conforta l'
lassare battezzare al cherico, e se 'l v' è uno vescovo, lassare battezzare al
/ rupp'io per un che dentro v' annegava: / e questo sia suggelch'
e uccidendo quasi tutti quelli che dentro v' erano. muratori,
alcuna volta i pastori sopra un battuto che v' è, a guardar di lor bestie
animai che va in bautta, / v' è sempre orecchio o zampa o collo o
. petrarca, 128-66: né v' accorgete ancor per tante prove / del
raso di bavella. fanzini, iii-826 v' è chi specula su la lana e
, insetti. vallisneri, iii-376: v' è pure la beccaccia di mare:
famosi operator di gran portenti / stati v' eran fra lor ne'tempi antichi, /
linati, 30-41: di pomeriggio non v' era piazzuolo o cortiluccio dove non s'intavolasse
a meraviglia. goldoni, ii-269: v' obbedisco. addio, signora rosaura. -serva
beffa e finita. guarini, 316: v' avrei già fatto il servigio, e
: nei suoi pensieri e nella sua voce v' è già qualcosa di materno e di
ond'è vestito, tal che non v' è manto di re, lavorato a qualunque
/ ma la madre e la balia anco v' han. parte. bruno, 3-106
io non so ben ridir com'io v' entrai, / tant'era pieno di sonno
più che mai stravolto: « io non v' avrò; ma non v'avrà né
« io non v'avrò; ma non v' avrà né anche lui ». leopardi
vi faccia pentito del benefizio; ma v' insegni operarlo con animo più puro d'umane
e da certi gentili uomini, che v' erano dattorno, fu martellino prestamente preso e
altre mie scritture, a beneficio di chiunque v' abbia interesse. sassetti, no:
liti in benefici, quando / ragion non v' abbia, e facciami i pievani /
in viso. casti, 26-77: v' è qualche autore, il qual suppone,
., 1-660: sperando che voi v' inchiniate a noi con affetto in questa addi-
. parlerà la bennata porpora che qui v' attende. alfieri, i-123: quel
non si sospettava, non solo, ma v' eran benveduti, e fors'anco amati
altro acuto odore. marino, 6-100: v' ha di cirene il belgioin natio,
, 3-82: beve quell'altro e v' affigge all'orlo un frisetto di carne,
del dolor. leopardi, iii-139: io v' aspetto... bevendomi questi giorni
. conciliatore, i-252: che mai v' intendete col dire « esopo ha fatto
pian piano: / arrecami, se v' hai, che dia buon bere, /
. intelligenza, 25: berillo v' è di palido colore, / e s'
e gravi, e in sul bernocchio v' era / certi sponton di ferro.
baretti, 2-259: fra di essi v' è pure un tal giovanni boccaccio, al
più mesi a tal berzàglio / e poco v' acquistò, anzi niente, / fuor
: tornato in libertà, disse che non v' era altro che darsi al guadagno,
e babbu'in per soprasselli, / v' aggiunse il re marsilio un dromedario /
besso. pulci, 14-53: il picchio v' era, ovvero con bertovello, il
. d. battoli, 25-137: v' ha gente di favella tanto materiale, e
e bestemmiare iddio e'santi e ciò che v' è? capellano volgar., i-287
se ne vada con dio: e v' andò bestemmiando. nievo, 385: e
due animali: in su l'uno v' era iesu e parte dei vestimenti degli apostoli
per un esempio state a voi e non v' intruppate colle combriccole per le bettole e
bettolàccia. alfieri, ì-295: ma v' era accanto alla barriera una bet- tolaccia
, 3-83: beve quell'altro e v' affigge all'orlo un frisetto di carne
! fagiuoli, 1-5-249: nelle medicine v' è qualcosa, che non piace;
, senza dirti quel, che diavol v' è drento. — deriv.
delle quali egli ha cercato giustificarsi, v' è quella d'aver portati via, partendo
della palude che cercavo, non v' è più che una piatta pia
belli amendue sì, che nel giudicarne v' ha parti. magalotti, 9-1-93: il
diede loro due sacconi: / ma non v' eran coperte, o lenzuol bianchi.
diminuì. casti, 18-102: non v' è chi i minister screditi o biasmi
spiga. d. bartoli, 40-i-35: v' è anco dove tre volte si semina
asciugaggine e l'arsura la quale io v' ho dentro. s. degli arienti,
di punte. baldini, 5-32: v' è accaduto di incontrare una specie di
). sia di noi / quel che v' aggrada; acciò ch'ai paragone /
l'un l'altro, e se v' era persona sospetta ne seguivano le pedate.
cinque per diece. boccaccio, iii-6-39: v' eran distinte [sullo scudo] /
adesso per confondere la vostra bietolaggine, v' addurrò la ragione di tali diversità ugualmente
reliquiari. d'annunzio, v-1-540: v' è più valore ideale- in due braccia
al culto dell'ingegno nei pochi, non v' ha forse nazione gentile, che ci
mia giusta critica alla vostra commedia filosofica v' aveva mossa tanto la bile (scusate se
bilico trovato. d'azeglio, 1-340: v' erano certe grandi sedie di cuoio con
d'altri comentati. tocci, 1-44: v' è talora di quei biofisica.
pallido. di giacomo, i-492: v' era una giovane donna, bruttina,
modi, che ricordano l'antica ondina, v' è un'anima profonda e nobile.
: a sinistra, nella birreria, v' era un solo uomo grasso che fumava
piacesse di ritornare, e a caso v' inoltraste sul prato, udireste dei sospiri
/ nasce un bisbiglio e 'l guardo ognun v' intende, / sì come là dove
luoghi corrispondenti a'tre primi tasti, v' abbiano fatto fare altrettanti ordigni di pertugi,
: sono una scatola, che prima v' è biscottini e biscottoni, e fichi e
con più di quattrocento uomini, e non v' era quasi altro che biscotto e aceto
: sono una scatola, che prima v' è biscottini e biscottoni, e fichi e
di molti altri, nelle quali non v' è né bella invenzione, né lingua
cacciare. certo, per questo il contrario v' avviene; ché di più aiuto si
levarmi / dovete di bisogno, o non v' incresca / ch'io vada altra pastura
dalle soper- chierie di chi all'improvviso v' assale, tutta indifferentemente quest'opera vi
nelle capricciose opere mie teatrali: filosofia v' è ben, ma non filosofo.
un po'consunta... / e v' è chi dice ancora unta e bisunta
di temine mal pratiche! s'io v' era, gli faceva ben dar giù la
non versate il pianto / d'addio. v' è un corpo, sì, dentro
favellar lo suadea. berchet, 260: v' era dentro una fanciulla / molto bella
ch'è blasmata, / negata là v' è più vertù richesta, / cioè in
magalotti [in leopardi, ii-1135]: v' è di quelli ostinati, / che
, coperto / di molto lauro, e v' era intorno il chiuso / di rozzi
giusto ed utole. / -utole? no v' intendo. -boca- bolo è antichissimo.
ragnolo o grillo o altro non v' entrasse. dante, inf., 6-23
, xxiv-972: all'èrebo, che v' inghiotte, in bocca vi lanciano i vostri
ch'io entro dentro. -aspetta, non v' entrare, perché io sono risoluto d'
fuoco, / e non so chi v' andò per euridice, / io stimerei
tal toccate il morso. / non v' impacci la paura: / giù la
ha amara, e par che tòsco v' abbia. verga, 3-16: padron 'ntoni
sgangheratamente. fagiuoli, 1-3-159: ma v' è quella fantoccia di frasia, che
ma, a dire il vero, esso v' avea la gola, / che vivanda
babbo, se non volete che lucifero v' arrostica. della casa, 2-3-191: ma
ai supposti spettatori l'impressione che non v' è artificio, che gli attori vivono
sorso? panzini, ii-331: non v' indebolite, caro suocero mio! venite a
che questi facciano operazione, bisogna che v' arrechiate bocconi e che vi si arrovescino
e spaziato, che specchia come una lama v' è un quaderno bodoniano foderato di cuoio
: trote, sogliole, squadri e ragni v' era, / totan, seppie,
duplice bolgia avrei scavata; / e v' avrei co'suoi monti e co'suoi mini
i maestri della lingua, da che v' è memoria, che si parli italiano
a cui per ufficio si apparteneva, v' aggiunse egli del suo una grazia rarissima a
e freddo come una statua; ma v' era chi asseriva di averlo visto,
a vapore? fogazzaro, 2-180: v' ebbe un momento di silenzio. bolliva sempre
di trovare il terren molle, / ma v' ingannaste, è un pezzo che la
ben ci meravigliamo che quella buona femmina v' abbia anteposto a lui, sapendo che tutte
bollire. fucini, 454: quando v' è un santo che per amore del
prenderete uno stecco, nella cui punta v' avvolgerete un poco di bombace, e con
simil. borgese, 1-15: non v' era che orto e pollaio e vigna
resto. de amicis, ii-23: v' è [all'arena] il palco dei
: a molti non piacciono i santi; v' è chi ha in dispregio il dialetto
chi ha in dispregio il dialetto; v' è chi crede troppo semplici questi riquadri
. baldovini, 2-95: die v' aiuti, padrone; io v'ho menato
: die v'aiuti, padrone; io v' ho menato / le do'(due
bordelli. giusti, 2-66: se poi v' accomoda / o male o bene
, ii-100: mentre a borea v' ha un popolo di soli ventiquattro mi
d'america, tra le quali non v' aveva così piccola e incolta e povera
a ciascuno di quelli che in prima v' erano, di nobili e borghesi romani e
sotto l'armi per le nimistà che v' erano. beicari, 1-42: e comandò
in santo giovanni, nella borsa non v' erano nel quartiero, se non dua
in che peccati noi entraremo, che v' entrarò dentro come gallo in feccia. pulci
borsa. idem, i-373: non v' ha dubbio che è utile che esistano le
, / siccome un giorno il conto v' avrò reso. fiacchi, 174: un
buonarroti il giovane, 9-384: tempo v' avanzerà, s'ardi- tamente / frastaglierete
so bene che sostituire alla colonna fitta che v' offre il g. un quarto
volgar. [crusca]: però che v' avea due passi stretti e boscosi.
valle era tutta boscosa di castagni e v' era qualche piccolo prato intercluso. cassola
già botato, e simigliante / quel v' era con che arcita si difese.
: / ma dice pur che non v' era botìo. burchiello, 19: e
tesaureria a quel botolone, se per me v' è ordine. = di etimo
alla pallottola fischiante e volante, v' è da godersi tutto il progresso, passo
romani aveano ricevuta mentre che egli non v' era, entrò con dugento cavalli eletti.
sole, e se pure per forza v' è tenuta, sgonfia tanto che s'asconde
ogni cosa un poco; delle quali non v' è nulla che sia buono. varchi
... penetrò nella dispensa e v' indorò i bottiglioni, gli orci, i
bottigliere appella. magalotti, 20-246: non v' è acqua di cannella (parlo
si cavino anco fuori quelle cose che v' averan fatte turate e stoppamento. 3
passeggia con proporzionata comodità. e però v' è acqua di bottino e piovana.
bocciolo. firenzuola, 422: sopra v' eran guanciali,... dui di
'l dì tanti bottoni, egli non v' interverrebbono simil cose. varchi, 18-
ordinata la bottoniera simile a quella che v' ho mandata per voi. cattaneo,
olio. anguillara, 9-202: se ben v' han sopra le bovine pelli, /
, abbi per certo ch'egli non v' è stoppa né altro ripieno che la carne
. pucci, ii-52: e quando v' arriva, alcuno forestiere comandano [i mariti
e le gentile portano brache, che v' ha cento braccia di panno lino sottilissimo,
son tutti dotti di mitologia, e non v' è ciana di via gora che la
braccia dell'educazione, son due: v' è, come da principio abbiamo indicato
siena con certe veste- relle che non v' è dentro sedeci brazza di drappo. vasari
questa brasa e risoffia, e non v' era ordine che le legna s'affumicassero,
cori cadea rorido, e l'ira / v' ammorzava quel canto. cattaneo, iii-1-110
barzellette. cantoni, 794: v' immaginate la povera casanova con tutti
/ ma spine il guardano: non v' è chi tenta. casti, 12-42
loro origine si deriva: talché non v' è bràmane, quantunque povero e meschino,
bramini passasse saper resta: / irreparabil v' è laguna in questo / tratto d'istoria
il desiderio allora / che l'agio v' ebbe dal solingo lito: / disegnò quivi
ii-35: quando ho sentito che non v' era né odio né stizza, ma solamente
ben al fondo si stringano, non v' è ago né branca di pesce o di
mano. cavalca, 6-2-127: quando v' è alcun toccamento e bran- cicamento di
évi scorto. idem, 188: cesar v' è ch'arder li corpi non volle
un rovinio di cagne nere bramose correnti. v' ha chi, alla vista almeno di
alla vista almeno di dante, scampa; v' ha chi, raggiunto dalla muta selvaggia
energici. ojetti, i-499: non v' è un cavalletto in questo studio di
, iii-164: per quell'anime là non v' è purgatorio: o inferno o
1-41 (in): perché io mi v' ero grandemente affaticato, l'atto della
ne'cuori, di quella che dianzi v' apriva la calamità visibile di quattro scalzi.
breccia e a difendere il posto che v' è stato assegnato. carducci, ii-10-90
. ojetti, ii-i75: poi v' è l'erudito: a passeggiare con
si ricordi, se la mia grazia v' è cara ». machiavelli, 266:
più nudo. pratolini, 2-558: e v' era un fico, un pesco,
progettarono affatto rettilinee; i° perché non v' era causa di deviare non v'essendo
perché non v'era causa di deviare non v' essendo città; e 20 perché gli
di vanagloria, badavate a coloro che v' adulavano per mangiar pane, e non credevate
grossa cadrà. giusti, 2-108: v' ha chi... /..
, 15-i-100: de'quali [fichi] v' ho mandato... un pien
a genova accetto. giusti, ii-67: v' esorto a farvi strada, non a
già, s'intende. ha brigato e v' è riescito. entra in organico e
e di messer batista da campo fregoso v' era la sua brigata. pulci,
quasi puerile. papini, 26-52: v' era nei suoi occhi un umido brillio
e bene granata, che mandorle v' erano broccate. = deriv. da
altrui terrore: altri, in questa vece v' han due finissimi pennacchini, e
attutiate in un brodetto, e non v' avesse alcuna differenza, non sarebbero [
confusione] la casa e quel che v' è. bracciolini, 1-15-24: di negletti
il guaio si è ch'oramai non v' è più tempo; perché tutti i serrami
18 (318): quante volte v' ho detto, all'uno e all'altro
ristretto. panzini, ii-331: non v' indebolite, caro suocero mio! venite a
irata. gioberti, ii-33: nulla v' ha nel culto del sapere, eziandio profano
ho vagato per queste montagne. non v' è albero, non tugurio, non erba
amore che m'assassina, io non v' andrei a patto veruno. brucamàglia,
stomaco. tommaseo, i-435: v' affido questi fogli; scorreteli; e
. lippi, 1-46: nel mezzo v' han dipinto d'invenzione / l'impresa
estens. parini, 319: non v' ha a esser più ragion nessuna;
che con legge il naturai calore / v' arda temprato, e al digerir ti
vispa. / -forse che 'ntorno v' è bruscol di cispa! magalotti, 21-24
in maniera, che spesse volte disaventurosamente v' affoghiamo. flaminio, 91:
ferraiuoli, / né guardan s'e'v' è pena il far bruttura.
sposeremo; ma quelle settecento lire che v' accecano, vi bucheranno l'anima peggio
e li rimbrencioli, e ciò che v' è dentro. = deriv. da
segno. d'annunzio, ii-751: v' insegnerò davanti alle tempeste / dedurre dalle
. fazio, iv-2-19: bucifal v' era, indomito e silvestro, /
ancora bucherellati come un vaglio: né v' è in essi un menomo pertugio che
sente al bisbiglio di moscioni, / che v' è rumore e disparere e dotta.
l. bellini, 1-68: non v' è né pure un treppiede che vaglia un
venire orsi d'una selva, che v' era appo, e fargli danno ne'buchi
e funami detto, che tal panno v' ha, che 'l fanno tirare,
. pulci, 14-77: e [v' era] 'l bufol che ne va preso
buonarroti il giovane, 9-71: pur v' hanno alcune arti fiziose buffe
ridicolo. cattaneo, i-1-117: v' è chi tollera il cinquecento, purché
impresario] dirà... che v' è una ragazza da uomo che vuol far
son queste. giusti, ii-283: se v' è buffonata che ci passi per la
né con anseimo lunghigna, perché non v' hanno voluta. io sostenevo che siete stata
non so già dirti / quel che v' avesse fatto. b. davanzali, ii-532
buio. de amicis, i-1003: non v' hanno detto nulla? non è venuto
, una pocciosa e gonfiata, che v' era entrato 6 pezze di zetani chermisi:
imo degli orsini,... v' era una sua donna, la qual bonissima
ma vaglia a dire il vero, non v' è stoa, né academia, né
subito, e farvi intendere come il signore v' ha salvata miracolosamente... dunque
buon animo, e perdonare a chi v' ha fatto del male. leopardi,
e alla sua vera lezione ridotto, v' ha esempi del contrario. muratori, 1-34
fiore, 230-14: la semenza del fior v' era cascata; / amendue insieme sì
or buone. tassoni, 11-57: io v' ho reso buon conto in campo armato
ne la valle d'agosta, e v' ha molte castella con bonissima rendita. berni
nella biblioteca pontificia e vi restava finché v' era luce. alvaro, 12-103: levando
chiamare di que'buoni uomini che rimasi v' erano, ad ogni cosa opportuna con
magalotti [tommaseo]: non v' è stato sarabanda, né minuet
si vede raggio di sole sì che v' è poco lume, ed il terreno vi
ditemi, signor simplicio: quando voi v' immaginate glisti, è che i soldati
potè entrare nel cerchio; e io non v' entrai, ma salii in su il
là adunque d'andare a rilegger non v' è mestieri, rileggerete lo 'nfarinato,.
ofman il trae dal cerebello) e v' ha in esso un ammirabile provvedimento della natura
trasgredire alla pratica; e cerimonialmente ei v' ebbe una a dritta, una a manca
se'bacheca / mocceca / e idio v' anneca; / bacocco, / sciocco,
giro che fa il berretto sulla fronte v' era un segno diritto, un solco che