modo alla forza dell'altra nave che l'urtò, che parve che si volesse abboccare
colpi addoppia. tasso, 18-81: urtò la trave immensa; e cosi dure /
cavallo per la folta turba de'nemici, urtò animosamente verso di lui; e ammazzato
... / nel pendente battaglio urtò con l'ali. / il battaglio agitato
grido involontario le sfuggì quando una rondine urtò contro i bugni del radiatore camuso uccidendosi
un cagnaccio nero: nel salto gli urtò per le gambe. panzini, i-292:
la porta; / quand'egli a forza urtò, ruppe e conquise / i primi
vita, /... / quando urtò, forviò, si spezzò, corse
d'annunzio, iv-2-235: la chiatta urtò leggermente contro la riva. le pecore
caro, 2-804: egli a forza urtò, ruppe e conquise / i primi
e se non fussi la cavalleria che li urtò, gli arebbano consumati tutti.
duro ufficio intenti / vide, precipitoso urtò le genti. idem, ii-23:
, 11: al mio dir disiosa urtò la plebe / un'ombra, sì
dall'impeto del suo salto, me urtò gravemente. sannazaro, 8-119: li
, abbandonando l'awantaggio del sito, urtò con tanto impeto gli archibugieri di briquemaut
innanzi le massime della loro scuola, urtò nel crudo e nel dissonante, almeno in
suoi negozi e pubbliche faccende, / urtò per caso una vacca trentina, /
frutta. pavese, 4-105: il ragazzo urtò nella porta reggendo l'anfora a due
, divertito quasi da mano divina, urtò nella sommità delle labbra. 2
il mar fra mezzo entrando / tanto urtò, tanto ròse, che l'esperio
duro ufficio intenti / vide, precipitoso urtò le genti. delfino, 1-492: se
a lei quasi volando / e giunto urtò la gente saracina / con sì gran furia
: il mar fra mezzo entrando / tanto urtò, tanto ròse, che l'esperio
vita, /... / quando urtò, forviò, si spezzò, corse
suoi negozi e pubbliche faccende, / urtò per caso una vacca trentina, /
di ferro. marino, vii-579: urtò la porta e, poi che ruppe e
ingenua / per la sorpresa / m'urtò col gomito, / sì finse offesa
astro di vita, /... urtò, forviò, si spezzò, corse
modo alla forza dell'altra nave che l'urtò. nievo, 1-258: era questi
baldi, 605: mosso lo squadrone, urtò con grandissima furia tra'francesi, urtandogli
lo cacciò in bocca, lo morse, urtò e ruppe i vetri della finestra e
il mar fra mezzo entrando / tanto urtò, tanto ròse, che l'esperio /
vele e tra i rudenti / quando urtò su la sirte la carena / sonora.
sorridendo il muso / e col gomito urtò chi gli era a lato. casti
contro a questa vita robusta e giovane urtò indarno... la riflessione malinconica
contro a questa vita robusta e giovane urtò indarno l'ironia di rabelais. serra
sorridendo il muso / e col gomito urtò chi gli era a lato. forteguerri
m. adriani, v-83: nella soglia urtò sì forte che ruppe l'unghia del
. errico, 9-32: con tersilla feroce urtò mitrane / su pardon sempre saldi,
improvviso, ed i sorpresi / improvidi custodi urtò, divise. fra giordano,
caso che nell'incaminarsi verso la porta urtò in uno scabello, sì che risvegliossi l'
iv-133: il dio mercurio... urtò contro un inciampo e stramazzò sulla rena
le loro partisane, ma l'invasato urtò con impeto tale, che ne spezzò una
in nostra compagnia,... urtò la nostra navetta di notte andando con
giuocare all'oscuro di piede, e s'urtò col suo nell'estremità di quello di
, ne'scogli entro la foce ascosi / urtò, s'aprì ingoiato in un momento
.. serrate insieme le bande, urtò valentemente i nemici. gualdo priorato,
e per avventura, entrando nelle stanza, urtò in non so qual intoppo che stava
monte napoleone qualcuno, scantonando, l'urtò un poco: bernazzi si voltò di
distratto lo frenasse si slanciò di corsa, urtò il fonnese, passò come un lampo
inciampò in una tolerabile leggierezza, questa urtò in una viziosa persuasione, onde mi
, allargare. tasso, 18-81: urtò la trave immensa, e così dure /
monte napoleone qualcuno, scantonando, l'urtò un poco: bemazzi si voltò di
, facendo la manovra per uscire, urtò una nave. d'annunzio, v-1-312
, 504: fatta massa de'suoi, urtò gli assalitori con tanta bravura, che
sé spiccossi dal masso e con impeto urtò la mole. abriani, 1-13: spetrerà
passò un signore in calesse, e urtò il mio piccino, e gli passò sopra
della coda. salvini, 16-193: urtò d'aiace il grave scudo...
al duro ufficio intenti / vide, precipitoso urtò le genti. de luca, 1-2-243
bene alcuni matti del suo paese, urtò tanto solennemente in tutte le sorti di
m. adriani, ii-224: gli urtò due more di lacedemoni, e ogni
1-26: ella, per un gesto, urtò il portabiglietti d'argento, che cadde
veniva in nostra compagnia... urtò la nostra navetta di notte andando con
veniva in nostra compagnia... urtò la nostra navetta. arbasino, 1-20:
proviene. pascoli, 487: urtò [il carro], forviò, si
dell'imboscata, con ordinanza stretta gli urtò addosso. c. campana, i-2-12-38:
] le loro partisane, ma l'invasato urtò con impeto tale che ne spezzò una
1-i-228: sì forte col petto l'urtò che fatto il credette avere cadere; ma
fatto ricco di beni di fortuna, urtò in questo mal passo. =
col piè ferrato innanzi, avvenne che urtò nell'occhio sinistro a galeazzo, non
pascoli, 1396: ad un punta l'urtò, che dal vento era tratta alla
veniva in nostra compagnia... urtò la nostra navetta di notte andando con tutte
: ella, per un gesto, urtò il portabiglietti d'argento, che cadde
sì bene alcuni matti del suo paese, urtò tanto solennemente in tutte le sorti di
l'impeto di qualche pensiero violento, urtò con tutto il corpo in due passeggieri
duro ufficio intenti / vide, precipitoso urtò le genti. salvini, 15-
. -voglio uscire, -e nella pressa urtò il tavolo. dossi, i-115: entra
fu propizia al sophì, che gli urtò da quella parte che gli parve più debile
per suoi negozi e pubbliche faccende, / urtò per caso una vacca trentina / e
piedi vi si fu appiccicato, lo urtò su, con la palma, alla cima
dall'impeto del suo salto, me urtò gravemente. sacchetti, 206-71: dall'uno
sua camminata sgherra,... lo urtò nel passare. -che rimanda a
il luogo ov'egli doveva saltare, urtò, fuori di tempo, colle gambe,
una volta un pezzo di pane bianco urtò contro la sommità del reticolato e rimbalzò
prima gagliardamente e poi voltando le spalle, urtò i suoi medesimi. marini, 197
uistoforo gaetano con una banda de cavalli et urtò con tanto empito sopra di loro che
recandosi lei di lancia in modo, / urtò d'incontro impetuoso e sodo. /
e là, essendo dalle grida impaurito, urtò e gettò sotto sopra alcuni che in
portato dall'impeto del suo salto, me urtò gravemente. aretino, 26-369: era
ed urtarono la cavalleria francese e quella urtò i fanti ed essi gli altri cavalli:
del 4 il grande incrociatore tedesco 'york'urtò contro lo sbarramento di mine all'ingresso
scaricate a tempestarsi. brusoni, 4-i-147: urtò uno squadrone del nemico con tanto coraggio
25: allora marino cominciò molsò, urtò colla prua contro il margine, sbandò.
qua e là essendo dalle grida impaurito, urtò e gettò sotto sopra alcuni che in
: il m. donizetti... urtò in fortissimo scoglio alla scala col suo
per guardare il fanciullo dal muro, urtò sconciamente àna- creonte poeta. molineri,
peritoo nell'afrontare / e evandro s'urtò con sarpedone. buti, 1-49:
lo scontro tale, / ond'egli urtò de'suoi nemici il fianco, / chefarve
cassola, 2-197: un giovanotto lo urtò. « scusi », fece mario.
pensiero subita. violento, urtò con tutto il corpo in due passeggieri.
ne resta. boiardo, 2-18-55: urtò il destriero e al brando diè di
filangieri, i-93: nell'istesso errore urtò il segretario fiorentino. oriani, x-7-262
condottieri l'un dopo l'altro, urtò con tanto impeto i nimici che li costrinse
3-78: avvenne che [il fratello] urtò nell'occhio sinistro a galeazzo, non
bravo che stava sulla serpe accanto al cocchiere urtò col gomito chiamando quelli di dentro.
, si trovò impedito, e lo urtò nel passare. -burbero, scontroso
in una ripa d'un fiume, l'urtò e percosse così impetuosamente con le coma
nel pozzo facendo un tonfo sordo quando urtò l'acqua. -con partic. riferimento
immota e muta tetraggine plumbea su cui urtò, nato d'un balzo dall'aria greve
la fanteria, serrate insieme le bande, urtò valentemente i nemici. manzoni, fermo
viatori per la via tranquilla: / quando urtò, forviò, si spezzò, corse
e misurato il luogo ovegli doveva saltare, urtò, fuori di tempo, colle gambe
lo scontro tale, / ond'egli urtò de'suoi nemici il fianco. g.
cattaneo, i-449: entrando nella stanza urtò in non so qual intoppo, che stava
banti, 10-325: questo stato di grazia urtò alla fine in qualcosa di troppo solido
/ in quello [nel pagliaro] urtò sì bestiai tracollo, / che dentro si
2-142: il bastone scattò in avanti, urtò il tavolino da notte, muovendo nella
], 552: il vapore norvegese urtò contro tempress of ireland'a tribordo,
dall'impeto del suo salto, me urtò gravemente. girone il cortese volgar.
zigzag; tornava sui propri paesi; urtò qualcuno, e più volte rischio di rimanere
nel pozzo facendo un tonfo sordo quando urtò l'acqua. -recipr. (
, favorito da una foltissima nebbia, urtò e spinse i regii per modo che furono
superficie. de amicis, ii-740: urtò il calcio del fucile nel muro, il
piedi vi si fu appiccicato, lo urtò su, con la palme, alla cima
718: questa assenza di lei lo urtò, e maggiormente s'indispettì quando vide
, 6-i-346: nell'impeto di quest'atto urtò nella tavola che sosteneva la lampada e
ne scogli entro la foce ascosi / urtò, s'aprì ingoiato in un momento.
peritoo nell'afrontare, / e evandro s'urtò con sarpedo- ne. di costanzo,
con una banda de cavalli, e urtò con tanto empito sopra di loro,
sola. pisacane, viii-181: benedek si urtò con la divisione ramorino, la quale
grande dell'aria, che all'improvviso urtò in quella parte. buzzati, 3-166:
passeggero. pavese, 4-105: il ragazzo urtò nella porta reggendo l'anfora a due
da sé spiccossi dal masso e con impeto urtò la mole. parini, 564:
grande dell'aria, che ah'improwiso urtò in quella parte. 5. essere