., 23-131: oh quanta è l'ubertà che si soffolce / in quelle arche
., 23-132: oh quanta è l'ubertà che si soffolce / in quelle arche
scalzi, cenciosi muovono / sul suol dell'ubertà. manzoni, pr. sp.
intensità popolativa non dipende tanto dalla naturale ubertà, quanto dalla vicinanza della capitale,
pietra in pietra, / mostrando l'ubertà del suo cacume. g. villani,
su alto oh come belli / d'ubertà ridono i clivi. pascoli, 69
fresca pelle, che parean felici / d'ubertà non fallibile i bei fianchi / e
, vi-333: per questa terra d'ubertà felice, / che facile risponde /
bibbia volgar., v-239: inebriaransi dalla ubertà della tua casa e abbeverava'li col
dalle copiose ragioni dimostrative, che terrena ubertà si possono dire, prendono essenza e
guisa la passata miseria con la presente ubertà. carducci, iii-25-167: mentre le ben
pecchio, conc., ii-485: l'ubertà del suolo non è incompatibile colla floridezza
, / ride a le valli d'ubertà floride. pancrazi, 1-104: il sole
ad ora ad ora pianure ridenti di lieta ubertà. rubino, 193: è triste
, meglio che 'copia '. 'ubertà 'latinismo disusato. ghislanzoni, 1-68
pelle, che parean felici / d'ubertà non fallibile i bei fianchi / e le
che un'oasi. un'oasi di grande ubertà, con quindici milioni d'anime;
li-5-460: è diminuita anche quella mediocre ubertà di gente marittima che a forza di
traffico di lane e di sete e da ubertà e dovizia di terreno, il re
i pescatori volendo venire a notizia dell'ubertà o della sterilità delle montate, ricorrono
d'annunzio, i-572: la vivente / ubertà de'capelli a '1 fulvo ardore /
la negoziale [arte] provisiva alla ubertà delle cose. giov. cavalcanti,
succo e nervi, le delizie e ubertà infinita nel dire del sommo dante alighieri
da curve precoci, il trionfo delle future ubertà. montale, 3-146: fu il
questa è per cibo, ma di precipua ubertà. = voce dotta, lat
di pietra in pietra, / mostrando l'ubertà del suo cacume. cavalca, iii-73
intensità popolativa non dipende tanto dalla naturale ubertà, quanto dalla vicinanza della capitale.
dalla frequenza del passaggio e dal- l'ubertà dei prodotti nacque tesser verona in altri tempi
è una terra di promissione dalla cui ubertà derrivano al reggio errario pingui proventi. la
9-149: un buon giardiniere ama sì l'ubertà de'suoi prodotti, ma non ne
., 23-132: oh quanta è l'ubertà che si soffolce / in quelle arche ricchissime
., 23-130: oh quanta è l'ubertà che si soffolce / in quelle arche
! n. villani, 69: l'ubertà impropriamente si pone e si soffolce nelle
poerio, 3-225: per questa terra d'ubertà felice, / che facile risponde /
solimano... resta circondato restiosa ubertà! da una scelta di ianizeri più grandi
cielo, e sorridea / di vivace ubertà ricco il terreno, quando l'uomo,
giuseppo raguna nel tempo dell'abbondanza l'ubertà che e di soperchio e per lo paese
pescatori, volendo venire a notizia dell'ubertà o della sterilità delle montate, ricorrono ad
ma su alto o come belli / d'ubertà ridono i clivi / ma su alto
= deriv. da ubere. ubertà (ant. ubertade, ubertaté),
che da caro e sterelità e non ubertà e abbondanza. machiavelli, 1-i-127: è
fertilissimi, dove, potendo per la ubertà del sito ampliare, possano e difendersi
altri, tutti con la fertilità e ubertà della contrada si ricrearono. g. m
largo e grazioso cielo / sicurezza, ubertà, pace e quiete. filangieri, i-24
essi immolavano vittime agli dei per ottenere l'ubertà dei loro campi. carducci, iii-1-157
avvalla, una beata / di splendida ubertà pianura arride. bacchelli, 2-xxiv-237: si
ricchezza da essi prodotta, sia per l'ubertà dei campi, sia per abbondanza di
cattaneo, ii-1-235: non è la sola ubertà degli interessi che favorisce il superiore aumento
di pietra in pietra, / mostrando l'ubertà del suo cacume. boccaccio, v-9
un chiaro fiu- micello, mosso dalla ubertà dei monti vicini, fra le petrose
i cuori [certi predicatori] con la ubertà della grazia, perché gli lasciano tanto
e nervi, le dilizie, e ubertà infihita nel dire del sommo dante alighieri,
varietà diletta e fa gran segno della ubertà della lingua. = voce dotta
, produttività; di un terreno; ubertà. tommaseo [s. v
primavera, la venustà estiva, la ubertà d'autunno, e la quiete del verno