nostro volume, ancor troveria carta / u' leggerebbe « i'mi son quel ch'
fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero.
voi poderosa, / ma deo pensatamente, u' non è foglia, / vi fe'
. guittone, ii-249: vero specchio u' s'agenza / ciascuno ch'ha piagenza
, / come l'occhio ti dice, u' che s'aggira. mare amoroso,
/ che domenico mena per cammino / u' ben s'impingua se non si vaneggia
ai verbo di dio discender piacque / u' la natura, che dal suo fattore /
disio, / ch'i'veggio chiaro u' m'era più profondo ». boccaccio,
figura, / che là più cresce, u' più la pietra scema. caro,
dante, 2-7: disio verace, u' rado fin si pone, / che
d'oro; / fronte crespa, u' mirando io mi scoloro, / dove
/ suo dritto al mar, fiso u' si mostri attendi / l'erba più verde
, 12-62: ah fèra pugna! / u' l'arte in bando, u'già
/ u'l'arte in bando, u' già la forza è morta, / ove
15-51: leggendo nel magno volume / u' non si muta mai bianco né bruno.
, 15-51: leggendo nel magno volume / u' non si muta mai bianco né bruno
a quelle camere a terreno, / u' mecenate vuol tirar le calze.
/ che domenico mena per cammino, / u' ben s'impingua se non si vaneggia
ii-232: al mondo no è canto / u' non sonasse il pregio del leone.
or per quella campagna, / ed u' cantando il lusignuol si lagna, / e
si leva / l'ampio palazzo, u' son le mura intorno / di carbonchi
vertù vai, ned è merto, u' noi poni. iacopone, 71-31: la
/ nostro volume, ancor troverìa carta / u' leg gerebbe 'i'mi
ngiolieri 143-5: -doi te gaitivo, u' di'che nde vai? / -entro
, 221: questi sono i cellari, u' si ripone /... /
ov'è l'antica gloria? / u' son or quelle genti? oimè son
s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore, / sì che la
/ nella cupa voragine del centro / u' mai non trova la rovina il fondo.
canto. aretino, iii-210: ancilla, u' sono / le bianche cere e i
di sendado in del subbio, quine u' fusseno tessute le sendada. foscolo, xv-432
/ tutte quante piegavano alla parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte
: guardando in nell'asprissimo travito, u' sono or cimbellato. = v.
s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore, / sì che
xxxv-1-300: falso diletto mi tene, / u' mi mise vogliendo / l'anima un
se'dal mondo, da quel mondo u' solo / lieta è la colpa ed il
santo loco, ch'aggio audito dire / u' si mantien sollazzo, gioco e riso
e i muri / de la contrada u' sono innamorati. storie pistoiesi, 8:
, 3-90: riguarda la non stimabile miseria u' sono ora pervenuto, e contrappesa ciò
: vorria servire a piacimento / là u' tutt'ho piacire, / e convertire -lo
nel mio iddio. savonarola, 19: u' son or mai le coma e gli
par., 27-147: le poppe volgerà u' son le prore, / sì che
, e ad andare al tempio, u' la festa si solea fare costumatamente.
e i muri / de la contrada u' sono innamorati. petrarca 73-16: nel
alto / nella cupa voragine del centro / u' mai non trova la rovina il fondo
dannosa, / disorrata, né laida, u' non peccato. dante, conv.
dattorno / da'libri non si parte u' sempre visse; / ch'amor in ogni
forte offezo mio tracoitato core, amando u' non son degno esser amato! iacopone
dell'arenoso lido / l'àncora gitta u' il dente non s'appicca'; non male
): e delle verdi sponde, u' 'l grave e rio / terrestre incarco deponea
di terra. campanella, i-15: u' gli spiriti sciolti han le lor vie /
ora te sbenda ormai e mira u' sedi, / e poi te volli e
i-571: se giroe / ver parte quella u' mi'era dimura. dante, lnf
tanto s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore, / sì
rendi / suo dritto al mar, fiso u' si mostri attendi / l'erba più
strada troverai dirrotta e alpestra, / u' segno di camin non fu mai fitto.
albertano volgar., 1-39: là u' non à signore lo popolo diruina.
luogo). salvini, 22-142: u' me sbarcante / forzò il flutto alla
guittone, i-3-6: grave è non dolere u' dole amico, e dizamoroso e villan
ai verbo di dio discender piacque / u' la natura, che dal suo fattore /
in ciò che ciascuno sperava suo bene u' elli trovasseno contrario. libro di sentenze,
, / disorrata, né laida, u' non peccato. diforrévole, agg.
, purg., 24-81: il loco u' fui a viver posto, / di
sterna, / ove dinanzi dissi 'u' ben s'impingua \ bisticci, 3-141:
., n-27: ove dinanzi dissi * u' ben s'impingua ', / e
s'impingua ', / e là u' dissi * non surse il secondo ';
se'dal mondo, da quel mondo u' solo / lieta è la colpa ed il
fonte intra lui e la fede, / u' si dotar di mutua salute.
. leopardi, 344: i'non vedeva u' fossi ed u'm'andassi: /
344: i'non vedeva u'fossi ed u' m'andassi: / tant'era pien
. e salamone disse: neuno secreto là u' regna la ebrità. iacopo da benevento
di parnaso in sul quale era la città u' era lo studio de la teoria delle
de la teoria delle scienzie, et appresso u' era la fonte castalio che si chiama
esso aprico un lieto pratel siede; / u' scherzando tra'fior lascive aurette / fan
dolce già, se non cadesse, / u' ragion in natura e giusto errasse.
, / che di basciar la terra u' pon li piei; / ed i'fossi
di pensieri; e altro non hanno / u' esercitar la lor maligna mente / che
la moneta. petrarca, iii-1-82: u' sono or le ricchezze? u'son
: u'sono or le ricchezze? u' son gli onori / e le gemme e
escito son del senno, là u' era, / e cuminciato sono ad infollire
tale parte, / sparte di ciò, u' non par badi, fede.
fo fallo, se cione / prendo, u' degno non sone. novellino, ill-xvm
pistoia di terra di toschi, / u' peste nascerà con sua faretra. petrarca,
questo ognuna il proprio tondo, / u' gli spiriti sciolti han le lor vie /
di qualcuno. petrarca, 332-17: u' sono i versi, u'son giunte le
, 332-17: u'sono i versi, u' son giunte le rime, / che
fonte intra lui e la fede, / u' si dotar di mutua salute. frezzi
questo ognuna il proprio tondo, / u' gli spiriti sciolti han le lor vie /
anguilla nata, / tra'sassi, u' la murena ha i suoi ripari, /
/ che di basciar la terr', u' pon li piei; / ed i'fossi
. guittone, xix-5: eo meraviglio u' trova guerigione, / che morto no
/ nostro volume, ancor troverìa carta / u' leggerebbe 'i * mi son quel
intra lui e la fede, / u' si dotar di mutua salute. storia dei
o iperb. ariosto, vi-366: u' diavolo / è rimasto or quella forca
tanto s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore. gir. priuli
è di gennaio / in quella part'u' non può 'l sol levante. capellano
, / ch'a cielo aperto, u' dianzi erano in fuga, / le fèr
e 'l suo chiaro vivaio, / u' pria mirai quel leggiadretto e gaio /
, / e 'l ciel piove dolcezza u' la dimora. -ameno, ridente
guittone, 231-11: a gaudo gaudo u' gaudei non gaudente. iacopone, 20-8
s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore. folgore da san
, purg., 24-80: il loco u' fui a viver posto, / di
lodi pur dianzi alzate foro, 1 u' non giugne pensier, non ch'arco o
. guittone, xix-5: eo meraviglio u' trova guerigione; / che morto no
greggia / che domenico mena per cammino / u' ben s'impingua se non si vaneggia
. caporali, i-106: tentar mandarlo u' i cavalier erranti / ne i campi elisi
hai l'altra banda ascosa, / u' l'ignudo ha sue bellezze / e
invisca, / qual voi, se passi u' imbambolaménto, sm. stordimento, torpore
il seme ed in che sito, / u' quella pianta cresce, ove s'imbosca
è la natura / dall'essenza del luogo u' fassi il tutto, /...
palladio volgar., 2-13: il luogo u' si dee porre vigna si vuole prima
). guittone, xxvi-34: loco u' la vertù de l'alma empera,
/ che domenico mena per cammino / u' ben s'impingua se non si vaneggia
foscolo, 1-290: sul libro del duolo u' stava incisa / etemitade e morte,
salvini, 23-194: per tutto / vagano u' la mascella, u'lor comanda /
tutto / vagano u'la mascella, u' lor comanda / il ventre, e 'l
, e maestà lo veste / con manto u' sono le stelle segnate. camerana,
peri, 1-18: scorse feste e mercati u' spesso errando / l'invidia suole andar
123: i'sento chiamarmi / dal sacrifìcio u' l'alta pira mi espetta,
/ di che t'infiori, ed u' ti bagni i piedi. cremonini, lxv-98
; / e manda poi la gente u' non ritorna. -annusare abbondantemente (
da infuriar mantua et aronca, / u' linea sandalina in papir mondo / seria di
varchi, 22-66: con quel cerchio u' più chiara si mostra / la notte
è verace insegna / la qual dimostra u' la vertù dimora. alfani, xxxv-ii-608
caminando in un pratello arrivo, / u' d'acqua chiara discorreva un rivo.
, 1-i-27: in un vago recinto, u' freschi fiori / baciando avviva sussurrante auretta
, xvii-124-9: amburi àn più d'u' nome, / dapoicli'enseme / son d'
rimase intanto / nel proprio padiglione, u' poco liete / l'ore passò, per
ceresa, 1-118: né così ferve (u' di non gir s'arrischia / chi
invisca, / qual voi, se passi u' sedendo s'im- banca. attribuito a
me gli involo. caro, 16-27: u' mi volgo e donde / chiamo aita
van senza ritegno e senza freno / u' gli portano i sensi irrazionali. manzoni
vero riposo. tasso, 10-77: u' per cristo si pugni, ivi le piume
di dio. savonarola, 13-6: u' son, oimè, / le gemme e
le gemme e i fin diamanti? / u' son le lampe ardente e i bei
o lacrime, o sospiri! / u' son le bianche stole e i dolci canti
, 1-181: su 'l padre tebro, u' languidetta siede / la bella ninfa,
lassù fra le libere balze, / u' co'selvaggi fiori la primavera ride: /
esso aprico un lieto pratel siede, / u', scherzando tra'fior, lascive aurette
lassù fra le libere balze, / u' co'selvaggi fiori la primavera ride.
tasso, ii-329: l'alzò lassuso, u' splende / con quattro volte dieci e
monna cicogna lo giorno malinconosa non apparìo la u' persona fusse; la notte spogliatasi di
/ nostro volume, ancor troveria carta / u' leggerebbe « i'mi son quel ch'
viva figura, / che là più cresce u' più la pietra scema. cellini,
ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende; / qual
in sé il gran ligneo cavallo, / u' degli argei sedean tutti i migliori.
- se ben sai finire / là u' 'l fallire - e ben fa locagione.
/ tratto leggendo nel magno volume / u' non si muta mai bianco né bruno,
e lucenti / portate in parte, u' per se stesso s'erga. tasso,
eran del color che suole / esser u' non è lume. guarini, 66:
che giunse al palagio suo, là u' senza domandare su per la scala montòe.
/ fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero.
mai, / o boschi, o selve u' diana s'asconde. boccaccio, vi-285
guittone, xlv-16: nulla è medicina, u' nullo è male. iacopone, 1-10
sé malnote. menzioni, i-185: u' son or tante squadre in un raccolte?
. anguillara, xxvi-2-300: son nato u' fuggì 'l padre de gli dei,
opra vostra il canto mio, / sedendo u' vostro ferro i marmi avviva. tommaseo
guittone, xlv-16: nulla è medicina, u' nullo è male. proverbia pseudoiacoponici,
favelare te sia a mente: / là u' te fi dicto, tu te dé'
10-112: entro v'è l'alta mente u' sì profondo / saver fu messo,
disegna, appresso lor faccendo andare / u' di milizia furono adornati. bisticci, 1-i-492
appare, / o vero specchio, u' s'agenza / ciascun ch'ha piagenza -in
orrando; / e no in dire, u' non ben par valenza, / ma
: ora te sbenda ormai e mira u' sedi, / e poi te volli e
d'oro; / fronte crespa, u' mirando io mi scoloro. guarini, 57
, 1-117: né così ferve (u' di non gir s'arrischia / chi morte
guittone, xlv-11: como savere appare u' non misteri, / ver cernendo da
ignudi, miseri e mendici. / u' sono le ricchezze? u'son gli onori
mendici. / u'sono le ricchezze? u' son gli onori / e le gemme
poliziano, st., 1-58: u' sono or, iulio, le sentenzie gravi
da infuriar mantua et aronca, / u' linea sandalina in papir mondo / seria di
: al mondo no è conto, / u' non sonasse il pregio del leone.
un punto e sono sopelliti in u' munimènto. leggenda dei santi apostoli pietro
12-62: oh fera pugna, / u' l'arte in bando, u'già la
/ u'l'arte in bando, u' già la forza è morta. busenello,
cava fuora / infiniti / scatolini, / u' scolpiti / son musini / di donzelle
fonte intra lui e la fede, / u' si dotar di mutua salute. bibbia
. dante, 1-8: disio verace, u' rado fin si pone, / che
quand'a pensar m'aresto / là u' il disio lo mio mal nasconde. saba
d'altera donna di servir natura, / u' solo un'ora né mai feci fallansa
lo 'ntelletto posi ned aggia affetto, u' non è sua natura. chiaro davanzati,
che giunsero a'colli delle donne, là u' mal passo e scuro è sempre stato
entrò in palazzo il nobile drappello / u' per la sposa il titolo di nuora /
soavemente la rende, e ispande / per u' passa sì grande) odor, non
: così credo della luna che quine u' è chiara e densa e quine u'è
quine u'è chiara e densa e quine u' è ombrosa e rara: imperò che
9-17: la retroguardia furibondo assale, / u' quei dell'umbria sono e del piceno
che l'ozio seguire / e gir u' l'appetito la chiama. fauno [platina
/ cigne dintorno la città dolente, / u' non potemo intrare ornai sanz'ira.
: egli nel ciel si vive / u' con vitruvio suo si paragona. loredano,
/ vagheza di dilecto in suo soggiorno / u' stando hanno maggior ca in feminili.
divin monte altera siede, / u' dio pasce gli eletti. fiamma,
cambi, 2-i-75: felice disse: « u' è questo moscato? » e come
in nella contrada di san nicolò, u' si dice campo san nicolò, era uno
, ii-45: adopran ferro e fuoco, u' non conviene, / e fanno in
sercambi, 2-ii-173: ci conviene andare quine u' dimorano arcatori di parole; e pertanto
portano loro latte, e una pentolella u' egli cuocono loro carne. -pentolètta
dante, par., 7-32: u' la natura, che dal suo fattore /
m'appare / e vero specchio, u' s'agenza / ciascun ch'ha piagenza
in pianto. idem, 332-18: u' sono i versi, u'son giunte le
332-18: u'sono i versi, u' son giunte le rime, / che gentil
semenzaio in luogo a quello / simile u' poscia i svelti piantoncelli / c'hanno
aretino, 20-345: in quella parte u' son dolci i bocconi /
piacer è quella piazza priva, / u' sol di mal in peggio si travasa.
fuggendo male e amando e seguendo, u' può, valore, vole ragion ciascuno
/ tutte quante piegavano a la parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte
fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero. idem
in cotesto porcil t'intromettesti, / u' ad altro obiecto non guardi ch'ai
, / e 'l ciel piove dolcezza u' la dimora. poliziano, 1-716: dà
, ecc. tasso, 10-77: u' per cristo si pugni, ivi le piume
s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore, / sì che la
piero da siena, 2-53: in u' bel seminato a belle porche / fé dirizzare
purg., 24-79: 11 loco u' fui a viver posto / di giorno in
? dante, i-5: disio verace, u' rado fin si pone, / che
per la porta entrò in nel castello là u' trovò il suo famiglio. crescenzi volgar
del giro de l'aratro; e quive u' volevano le porte de la città,
l'aratro, perché non segnasse quive u' dovea essere la porta. -tenere
8-165: dal sommo ciel discendo, / u' come è mio costume, / portai
lo 'ntelletto posi ned aggia affetto u' non è sua natura. chiaro davanzati
traiano] de lo 'nfemo, u' non si riede / già mai a buon
non pò far contento / alcuna cosa u' hon non porti amansa, / tuttor sia
aprico un lieto pratel siede, / u' scherzando tra 'fior lascive aurette / fan
. poliziano, st., 1-58: u' sono or, iulio, le sentenzie
9-17: la retroguardia furibondo assale / u' quei dell'umbria sono e del piceno,
cicogna lo giorno malinconosa non apparìo là u' persona fusse; la notte spogliatasi di
sedere a. luogo comune, là u' molto vi steo tanto che subito uno
mandato a tre dì, avessono pagato u' milione di fiorini d'oro a loro,
medaglia. coletta, io: l'u' con dire che èi passato / quillo
rendi / suo dritto al mar, fiso u' si mostri attendi / l'erba più
, altre ragioni / non ode, u' prende a favellar beffate. -che
tutte quante piegavano a la parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte
d'organia s'asembròno a una cità, u' lo re orcan stava molto volentieri e
parten volentero e tostamente / per gire u' son nascute. ristoro, ii-12:
s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore. = voce dotta
a sedere a luogo comune, là u' molto vi steo, tanto che subito uno
/ come l'occhio ti dice, u' che s'aggira. boccaccio, viii-2-225:
per diritto, parlandomi in seconda persona, u' e'prima avea parlato di me in
medicante, / votando gonfia piaga, u' molto dentro / sangue nimico pascesi, una
occhi vostri sta il sacro altare, u' son i miracolosi carboni che al primo
cigne dintorno la città dolente, / u' non potemo intrare ornai sanz'ira.
fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero.
: item xxv denari che demo 'n u' mezzo cuarteróne d'olio per dispesa de la
sì forte aventura com'era quella quine u' ella era stata. sercambi, 2-ii-173:
, et ora ci conviene andare quine u' dimorano arcatoli di parole. 9
è grave più via / poter sanare u' tutta è violenza / e non queta l'
davanzati, ciii-213: qual fu il giardino u' sì bel fior si colse, /
di bergamo [21-vi-1940], 6: u' agenzia ufficiosa britannica 'radiodirama da
ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende. idem,
colle alza superba / l'ombrosa chioma u' el sol mai non arriva;
altro maggior dizio li aà rancura, / u' port'alcuna noia / non potendo conplir
muri / de la con- trata u' sono innamorati. abate isaac volgar.,
ti vid'io nel gran recinto / u' sovra 'l ciel l etemitate ha impero,
raggio di sol non sface il gelo / u' non s'annotta mai suona e rimbomba
da siena, 2-31: sanza restare navicharono u' mese, / per giorno e notte
la retro- guardia furibondo assale, / u' quei deu'umbria sono e del piceno
/ dalla pecunia pubblica, seggendo / u' dell'argento onor cambiasi il raggio.
558: cotali reducenti non possano vendere u' cavare oltre a quello ch'elli aranno messo
riduceno, e ora ci conviene andare quine u' dimorano arcatoli di parole. prose genovesi
guarire; / e se, di morte u' son, lor vita date, /
1-ii-152: oi lassa me! ché tucto u' gran rigore / ti cuopre el sangue
poiché va sempre accompagnato per necessità colt'u' vocale. 7. restare in
ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende, / qual ti
/ degli alchimisti fracidi e rognosi, / u' seppe da capocchio l'agra morte,
secundo ke servito avarà, / là u' 'l bene e 'l male fie retrovato.
, 63: che chesto sta là u' sia tutti omini del comune; e vincasi
eo in quel loco, / e fostevi u' sai! / in quell'aigna rosata
tanto s'aspetta, / le poppe volgerà u' son le prore. -esprimere rumorosamente
, purg., 24-81: il loco u' fui a viver posto / di giorno
2-ii-48: subito la stagnateli, là u' si mettea il vino da fare sacrificio
al parlar mio, ch'ognun intende / u' viva l'arco sotto sacre bende!
serdini, 1-130: o poco albergo u' so'le sacre membra / che 'n
la saietta, che non perder vorrea u' non procaccia. ìacopone, 54-6: como
la contastante terra, lì di sé causan u' moto refresso, b
la rende, e ispande / per u' passa si grande / odor, non si
tempi del buon tomo usava comunemente l''u' per v, e non si diceva
medicante, / votando gonfia iaga, u' molto dentro / sangue nimico pascesi, una
/ tutte quante piegavano a la parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte
fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero. boccaccio
/ che domenico mena per cammino / u' ben s'impingua se non si vaneggia
: entro v'è l'alta mente u' sì profondo / saver fu messo, che
dell't in 'e'e dell''u' in 'o'e per gittamento del 'd'per
che giunse al palagio suo, là u' senza domandare su per la scala montòe
ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende. idem, par
guittone, i-27-36: come savere appare u' non misteri, ver sciemendo da falso
). petrarca, iii-1-82: u' sono or le ricchezze? u'son gli
iii-1-82: u'sono or le ricchezze? u' son gli onori / e le
vedrà'il corregger che argomenta / « u' ben s'impingua, se non si va
dove si me- nan pugni, / u' son liti, contese, sciarre, alterchi
soffiassero scoperti, / come in quella u' nessun si vergognava. pea, 7-84:
mar da'venti fieri / legno, u' fanciulli sien, resta sdrucito, / sen
obbrìa, / en tale loco, u' son sempre isdegnati. monte, 1-85-
meritato / secundo keservito avarà, / là u' 'l bene e 'l male fie retrovato.
aprico un lieto pratel siede, / u' scherzando tra 'fior lascive aurette / fan
sovra le rive gloriose e sole, / u' l'alta mo l'orecchio al rintocco
la strada troverai dirrotta e alpestra, / u' segno dicamin non fu mai fitto. aretino
, / perch'al bel segno, u' per natura aspira, / sono gli appoggiumani
hanno i medesimi stampatori assegnato all''u' vocale e consonante diverse figure, servendosi,
'v'appuntato in piedi per consonante, delp'u' se mitondo per vocale,
italiana sono fonemi semivocalici t e 'u' quando segnano un elemento vocalico tonico o
26: vorrìa servire a piacimento / là'u' è tutto piacire, / e convertire -
] dato il botto / adartù re d'u' motto, / li si diede im servenza
per la porta entrò in nel castello là u' trovò il suo famiglio. e sfatta
fue in del vostro distretto, là u' sì come in terra tramici più si
. dante, 1-8: disio verace, u' rado fin si pone, / che
strada troverai dirrotta e alpestra, / u' segno di camin non fu mai fitto
simulacro / nelle vivaci carte, / u' fian le glorie tue pinte e cosparte.
saranno, sieno tenuti in quel conseglio u' si rende la ragione del camarlengo,
gran montagne hanno lo grande piano / u' tacque sotto sopra sommergendo / lassano l'alpi
, s'ivi è sol il luoco / u' tien gli strali e l'arco amor
è l'alta mente [salomone] u' sì profondo / saver fu messo che,
da siena, 2-31: sanza restare navicaro u' mese, / per giorno e notte
colle alza superba / l'ombrosa chioma u' el sol mai non arriva. mazza,
soavemente la rende e ispande / per u' passa sì grande / odor, non si
colle alza superba / l'ombrosa chioma u' el sol mai non arriva; / e
in un pra- tello arrivo, / u' d'acqua chiara discorreva un rivo. roseo
i vanni / sovra le stelle, u' tutta in dio s'asconde / alto mirando
gli arnesi. sannazaro, iv-228: u' son le vostre glorie? ù'son gli
riva, / però che 'l loco, u' fui a viver posto, / di
di senna a l'alma sponda, / u' quella nacque ch'io celebro e canto
fonte intra lui e la fede, / u' si dotar di mutua salute, / la
ch'è chiamata nagareth, / là u' la vergene nacque e stette. / sponsata
/ fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero.
, 2-ii-48: subito la stagnateli ^ là u' si mettea il vino da fare sacrificio
quest'è stanza d'esiglio, / u', come in cella che per arte è
ch'è chiamata nagareth, / là u' la vergene naque e stette. quaderno di
dio sa vita or che fagemo, / u' è poco ge staremo; / trovà'
fue in del vostro distretto, là u' si come in terra d'amici più sì
, i-39-132: riguarda la no stimabile mizeria u' sono ora pervenuto. -incomprensibile
giovane, 9-181: mi volto / là u' ei si muove; e veggo un'
orn- bre s'abbandona, / o u' ha tempre più stranie il ciel più rio
peroché in questo stretto / dell'uscio u' son, per tutto stendo le mani.
, / ma strido e fuggo. e u' mi volgo e donde / chiamo aita,
che ti conduce su per quella scala / u' sanza risalir nessun discende. sanudo,
. dante, infi, 2-24: u' siede il successor del maggior piero. bisticci
^ 5: per la sexta rascione la u' devemo in = voce dotta, lat succingire
. / però si scopra il vizio, u' stassi ascoso, / acciò diloggi
a scuola? ve'la tenerità tua! u' mellio potea commettere le mie imposte!
7 de le botteghe scure, u' gir il veglio / potesse e il giovan
carattere nuovo, ma si servì delt'u' aperto e deit'u'tondeggiante.
ma si servì delt'u'aperto e deit'u' tondeggiante. -curvilineo (una grafìa
questo ognuna il proprio tondo, / u' gli spiriti sciolti han le lor vie /
/ ché l'una di lo 'nferno, u' non si riede / già mai a
forte offeso mio tracoitato core, amando u' non son degno esser amato! malisfini
. libri criminali lucchesi, 24: u' vay tradictóre? ibidem, 44: tu
è 'l trafero, / e grave, u' sono amici, esser può male?
mari, / ove non orme, u' non vestigio impresso / di sentier si dimostra
la saietta, ché non perder vorrea u' non procaccia. fiore [dante],
piacer è quella piazza priva, / u' sol di mal in peggio si travasa.
: guardando inn. el asprissimo travito, u' sono or cimbellato. = deriv
/ tutte quante piegavano a la parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte
esso aprico un lieto pratel siede, / u' scherzando tra 'fior lascive aurette /
regali italia bella / un ricco aitar, u' pi d'una facella / alzi la
: però che 'l loco [firenze] u' fui a viver posto, / di
tranquilla e forte, / quasi olimpo, u' fremente 7 non infuria giammai turbo nemico.
il parlare l'uno dell'altro; cioè u' tedesco con un turco. navagero,
valle a u: valle glaciale. u', avv. di luogo. ant.
a pensar m'are- sto / là u' il disio lo mio mal nasconde. dante
ch'ai verbo di dio discender piacque / u' la natura, che dal suo fattore
benedico le nove e l'antiche / scritture u' tocca de'vaghi desiri, / che
55: ti farò cacciare della casa là u' tu ste. poliziano, st.
poliziano, st., 1-58: u' sono or, iulio, le sentenzie gravi
non ti diletti? tasso, 10-77: u' per cristo si pugni, ivi le
; 7 e sul libro del duolo u' stava incisa / 'eter- nitade'e
vostra il canto mio, / sedendo u' vostro ferro i marmi avviva.
/ come l'occhio ti dice, u' che s'aggira. 2.
castagna per la porta entrò innel castello là u' trovò il suo famiglo. e sfatta
/ che domenico mena per cammino / u' ben s'impingua se non si vaneggia
ai verbo di dio discender piacque / u' la natura, che dal suo fattore /
/ fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior piero.
che tolsseda. llui e per vettura d'u' suo cavallo. testi pratesi, 178:
si raggira, / né cosa trova u' possa in alto alzarsi; / tal l'
votra il canto mio, / sedendo u' vostro ferro i marmi avviva. pascoli,
una [anima] de lo 'nfemo, u' non si riede / già mai a
fra 'l dubbio volteggiar delle tenebre / venite u' s'erge maestosa e bruna / sacra
origine dei componenti: 'sta minchia, u' cazzo, i'bischero, la pirla,
origine dei componenti: 'sta minchia, u' cazzo, i'bischero, la pirla,