, esce, e la preda / trafigge e adugna e il sangue avido bee.
rete, esce, e la preda / trafigge e adugna e il sangue avido bee
, / se di bisogno stimolo il trafigge, / così entrammo noi per la callaia
toglie dalle trecce l'ago crinale e trafigge la vittima. 6. bot
, tanto appariscente, / che la trafigge il cuore a molta gente.
, / se di bisogno stimolo il trafigge. g. villani, 9-263: e
egli ha nelle budella e che lo trafigge. guarini, 338: oh assassino
coglie il traditore, lo inganna e lo trafigge. de amicis, 11-668: andava
da una mosca cavallina, che mi trafigge tanto. de roberto, 74:
è il chiodo che il cor loro trafigge, e che d'altro non si rammaricano
si dà volgarmente a un dolore che trafigge il capo, per lo più un poco
mostra la coda e quando con essa ti trafigge. -non aver coda da sferzarsi
è un colpo tal, che gli trafigge il core, / che la ragion gli
, dolore acuto, intenso, che trafigge tanima. -coltello del dolore, della
e scherz. che uccide, che trafigge i cuori. menzini, i-231
, robusto, grande, che ci trafigge, ci strigne, ci occupa tutto
l'altro è spinto, / l'una trafigge poi, l'altro saetta. lippi
nimici. soldani, 1-163: non mi trafigge o mi discora il zelo / ch'
. soldani, 1-163: non mi trafigge o mi discora il zelo /
accora / e sempre di paura lo trafigge? lorenzo de'medici, i-170: o
una volta, / ché mi fere e trafigge a tutte l'ore. chiabrera,
dente avido e fiero / prima il trafigge. serra, iii-152: è nuovo,
in esso. monti, 11-366: qual trafigge la donna, al partorire, /
, robusto, grande, che ci trafigge, ci strigne, ci occupa tutto il
, molesto. sbarbaro, 4-34: trafigge il chiasso di acuti; gratuiti:
ad ambodue la carne ignuda, / trafigge con la spesa e la fatica. bonarelli
scocca / dardo impennato, e gli trafigge il volo. bocchelli, 11-57: in
. che ferisce, che colpisce, che trafigge. -anche: che va a
fier la canna inanellata ed aspra, / trafigge il nodo, in cui si fa
2. che trapassa, che trafigge. - anche al figur. marinetti
, i-236: or la contorta / rachitide trafigge i nati agnelli; / aspra or
v.]: 'lancinante', che trafigge come una lancia. epiteto dato a
grande è per certo il dolore che mi trafigge l'anima, per avervi perduto e
, infin che il cuore / non gli trafigge la fatai saetta. algarotti, 1-ix-254
, con le cui saette egli ci trafigge volando. bisaccioni, 1-200: vada pur
me medesimo. cesari, 6-445: trafigge il boccaccio, in alcuna delle sue
: l'urlo della sirena / vittoriosa trafigge l'aria. /... /
che, se ben più non lo trafigge, sì almeno più l'agita e lo
sottil la man di neve / e trafigge in un lin l'ozio noioso. zeno
/ che 11 volgo ignaro per dolor trafigge. -per estens. disus. ordine
/ d'amor, com'ella me trafigge e screa, / la mia vita di
. 2. che trapassa, trafigge; acutissimo (un'arma, una
il terrore che mi avvilisce e mi trafigge per queste pedago- gomachie allegoriche.
credono intelligenti, è quella spina che trafigge i valentuomini professori delle tre belle arti
vinto, l'invitto, / mentre trafigge e 'mpiaga, / cade e sovra la
così vinto, l'invitto, / mentre trafigge e 'mpiaga, / cade e
si credono intelligenti è quella spina che trafigge i valentuomini professori delle tre belle arti
svegliato: prometteva. sbarbaro, 4-34: trafigge il chiasso di acuti; gratuiti:
. pirandello, 6-503: ella si trafigge il seno coi due pugnali e stramazza.
'l bacio sia così pungente che più non trafigge un ago di pecchia? minturno,
fier dolore interno, / che mi trafigge il cor con mille punte, /
di punteggiare), agg. che trafigge, che lascia il segno (un colpo
/ prole di dèssio, l'òmero trafigge / appunto in quella che salta sul
o di fiocina, con cui si trafigge la balena. pavese, 12-167: un
seconda, che riaprendo la prima mi trafigge di doppio e via più acerbo dolore.
rimorderti presto? cesari, 6-445: trafigge il boccaccio, in alcuna delle sue
nudi, mentre un guerriero barbuto gli trafigge le reni con una lancia. montale,
: santo agostino saetta... e trafigge l'ingannata superstizione degl'idolatri. foscolo
seconda che, riaprendo la prima, mi trafigge di doppio e via più acerbo dolore
, / se di bisogno stimolo il trafigge, / così intrammo noi per la callaia
è soprattutto il collerico michelan- giolo che trafigge l'anziano. 2. disus.
bieco infocato ei scocca / che mi trafigge. de amicis, vi-1002: bella
ortica / d'amor, com'ella me trafigge e screa, / la mia vita
, al segno dell'elevazione, un bandini trafigge giuliano, un pazzi pure gli s'
gli s'avventa con tal impeto che trafigge se stesso. ghislanzoni, 2-77: signor
fagiuoli, i-190: il seno mi trafigge un reo cordoglio, / perché non
e meno / crudo il pensier che mi trafigge e sface / colla vista mendace /
percosse orrende; / sgrida, incalza, trafigge, incide e fende. tranquillo dapecchio
sentir quelle amare punture con che ella mi trafigge. = comp. dal prefi
, e dalla passione / che mi trafigge il seno fatto in- dustre, /
arguto alle mie spese / e mi trafigge con qualche bel detto. d. battoli
fagiuoli, i-190: il seno mi trafigge un reo cordoglio, / perché non
, / se di bisogno stimolo il trafigge, / così intrammo noi per la callaia
l'ore m'addita / strai che trafigge il crocifisso amore. -figur.
bresciani, 1-ii-512: se un callo ti trafigge, e tu vai lento, «
dal nemico che sotto amiche sembianze ci trafigge da tergo. -con valore aggett
gente è al pasto. l'ora trafigge i miei piedi con un chiodo più aguzzo
540: siate certo che più mi trafigge una torta parola che non farebbe un coltello
. cesari, 6-348: cristo non trafigge con agre parole il traditore, né lo
(ant. trafigènte). che trafigge, che punge, che pungola; atto
rivolta saetta, che 'l petto / trafigge, corso però non perdendo. masuccio,
giovine lì effigiato, finché non la trafigge tutta, da non lasciarne più scorgere nulla
zito, i-345: l'ozio qui si trafigge e, a morte spinto, / in
da massa marittima, xliii-243: grande pena trafigge la sua mamma, / ma iesù
monti, ii-101: ciò che più mi trafigge è il momento in cui scoppiano queste
, / se di bisogno stimolo il trafigge, / così intrammo noi per la callaia
ferma, se stimolo di bisogno il trafigge, ma a la sua via (che
e de simili. cesari, 6-445: trafigge il boccaccio, in alcuna delle sue
prov. garzo, xxxv-ii-313: zanzara trafigge / ovunque s'afigge. = voce
. (femm. -trice). che trafigge (in parile, come epiteto di
agg. ant. e letter. che trafigge in profondità, penetrante, acuminato (
. 2. letter. che trafigge, che trapassa con una pioggia di
la canna inanellata ed aspra: / trafigge il nodo in cui si fa la
, / prole di dessio, l'omero trafigge / appunto in quella che salta sul
. garzo, xxxv-ii-313: zanzara trafigge / ovunque s'afigge. dante,