infilato nel berretto: non me lo tolgo, una dolce ebbrezza è quella che mi
di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle fiale della morfina
qua'son le cose vostre ch'io vi tolgo, / guido, che fate di
godo nell'indicare i libri curiosi da'quali tolgo un pensiero, desumo un'immagine,
luna, dalle insonni / piume ratto mi tolgo, e lungamente / dal solingo verone
figliuol d'uomo, ecco, io ti tolgo il disio de'tuoi occhi, per
guai all'impero o regno / ch'io tolgo per nemico; / in men ch'
io [buffone] disacerbo, / tolgo l'eroe da morte e in vita il
nuovo per questo verso, io vi tolgo il disturbo e me ne vado. pavese
o latina. tasso, n-ii-23: io tolgo voi dal numero degli altri, il
occhiali di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle fiale della morfina
questi fioretti di santo giovanni / io tolgo dalla mazza del pastore / e te
brutto cielo. tozzi, 3-9: tolgo dal fondo del tavolino, che mi
persisti / differirla tu stesso, io tolgo solo / a difendere la scusa.
siete: / forzato io non vi tolgo al natio tetto. 11.
tue trecce, / s'io le tolgo dall'urna / gelide / me le sento
e dal tema di atpéw 'prendo, tolgo '. ifomicèti, sm.
abbiate dispiacere, / s'ora vi tolgo da sì gran tenzone. / io non
. savonarola, iii-274: se io tolgo donna, io potrei incaparvi dentro;
: la mammoletta umile, / ch'io tolgo or da quest'erba, / spirando
imperiali, 4-2: il corpo io tolgo / dal molle sen de l'indurate piume
centro. goldoni, x-1166: tolgo l'odioso aspetto / ai vostri ingrati
ranno, e con un setolino mi vi tolgo la pece e poi col muschio le
mena, /... / tolgo a insaccar sul lio tutta l'arena.
son le cose vostre ch'io vi tolgo, / guido, che fate di me
4-102: io alzo il mio edifizio e tolgo la luce del mio vicino.
vergine maria:... io ti tolgo al diavolo e rendoti al mio figliuolo
compero / ch'avea adocchiato, e tolgo sei melangole. aretino, vi-188:
le vostre usure, restituite el mal tolgo e la roba d'altri, altrimenti
de'medici, 5-5: s'io ti tolgo la fatica, / che ti posso
a messere, / e s'io la tolgo, io lo fo per suo amore.
pananti, i-i77: vo', se tolgo a modello il forte alcide, /
7-312: io di mia propria autorità tolgo l'avverbio modificativo. = agg
una volta anch'io l'arme non tolgo? / perché per breve spazio non potrolle
occhiali di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle fiale della morfina
soave d'oblìo. gozzano, i-212: tolgo e mordo il frutto avventurato / e
occhiali di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle fiale della morfina
l'altrui malizia. goldoni, x-1166: tolgo l'odioso aspetto / ai vostri ingrati
. bernari, 4-242: ora mi tolgo questo pensiero, e torno a vivere tranquillo
persisti / differirla tu stesso, io tolgo solo / a difender la scusa.
spada, / fin ch'io non tolgo durindana al conte, / e cercando lo
ferd. martini, i-172: là non tolgo ad alcuno dei miei colleghi un posto
4-102: io alzo il mio edifizio e tolgo la luce al mio vicino; circondo
gozzano, i-493: non invento: tolgo dalla raccolta del « times » di quell'
» di quell'anno..., tolgo fedelmente dalla nuda esposizione dei fatti quanto
pubblico. moravia, 25-259: mi tolgo l'uniforme, mi stendo sul letto
son le cose vostre ch'io ri tolgo, / guido, che fate di me
. monelli, i-155: me la tolgo [la maschera antigas], la rificco
: rimpolpo poppe e fianchi, / tolgo e rimetto i nei. -in
bene a poco, che io non vi tolgo costì cotesto cavallo, tanto risembra buono
e per conto mio, io vi tolgo la vita... io vi son
li sanciscono, ed io me ne tolgo. 10. stabilire.
più illustri petti, / vo', se tolgo a modello il forte alcide, /
: la mammoletta umile, / ch'io tolgo or -prestare attenzione a qualcuno. giuglaris
ranno e con un setolino mi vi tolgo la pece e poi col muschio le inodoro
quel che vuol succedere, me la tolgo. -con valore aggetti procurato o
. eccovelo trascritto, che non vi tolgo né vi aggiungo sillaba. carducci, ii-3-193
il primo fascio di liste eguali, tolgo pianamente le mie mani che da tempo riposavano
ferd. martini, i-172: là non tolgo ad alcuno dei miei colleghi un posto
cangiante. / ora dono ed ora tolgo, / or innalzo ed or opprimo,
: la mammóletta umile / ch'io tolgo or da quest'erba, / spirando del
. a. cattaneo, ii-234: mi tolgo il pane di bocca, mi sveno
di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle fiale della morfina.
se tu spregi valentiniano, io ti tolgo il capo. ariosto, 36-56: s'
cangiante. / ora dono ed ora tolgo, / or innalzo ed or opprimo,
il cortese volgar., 504: non tolgo che ottimo cavaliere in forza corporal non
al soldano e dissegli: « io tolgo a uccidare più cristiani io, con un
faccio è la mattina, e mi tolgo a me stesso, togliendomi a cotali ore
so ben che dal parer dei più mi tolgo. chiabrera, 3-180: il suo
una volta anch'io l'arme non tolgo? / perché per breve spazio non potrolle
: io alzo il mio edifizio e tolgo la luce al mio vicino. leopardi,
. manifesti del futurismo, 9: io tolgo l'accensione e calo giù tranquillamente,
a. de carlo, 2-178: tolgo biscotti e burro e marmellata e fiocchi
3-100: è morente... gli tolgo le scarpe mentre il portabarella...