cader di costui tal prese i teucri / téma e spavento, che dispersi in fuga
il bombo, / il mio volto per téma impallidiva. faldella, iii-59: e
. bruno, 3-718: tu, téma di perdere la gloria acquistata ne la
, 6-1100: quinci ancora / avvien che téma e speme e duolo e gioia /
sallo iddio che se non fosse la téma de l'eterna dannazione, io con le
ferità de1 suoi / o per sue téma, inospitale e cruda. lorenzino, 217
dio ed al mondo, / né téma o gelosia; ma da fiacchezza /
parte. dolce, xxv-2-233: che téma è la tua? io so bene che
tenevano l'animo dell'ascoltatore sempre in téma di perderne qualcosa, il discorso sui
timore, e questa sollecita e diligentissima téma altro non è che gelosia. bruno,
, i-51: io, che per téma ad ora ad ora imbianco, / scorger
suo gentil orgoglio; / né per téma digiunt'è per ch'i'giostri.
mal peggiore, / tante seco la téma ha larve ed ombre, / onde la
g. stampa, 93: questa sol téma turba il piacer mio, / questa
pianto, / come non lascian me téma e spavento / di veder tosto a
riso, / scacci dal petto mio téma e dolore? buonarroti il giovane, 9-857
. stampa, 68: se qualche téma talor non turbasse / o qualche sdegno
adattam. di una voce ind. téma, sf. (è usato solo il
casa paterna. = deriv. da téma, sul modello di puntiglioso (v.
temiose domande. = deriv. da téma. temmìrio (teemìrio), sm
e amore di patria maggiore d'ogni téma). = agg. verb