. marino, 1-19-356: di sovra tien de'più bei fior degli orti /
il prìncipe, il qual solo ad essi tien aperta l'orecchia. -tirare
nostri canti. petrarca, 325-60: tien pur li occhi come aquila in quel
lippi, 7-59: ma lascia dire e tien gli orecchi chiusi, / non ti
le città cotante orgie, perché bacco vi tien sempre festa. algarotti, 1-i-25:
legato uno spago, il cui capo tien in mano il parcèiro che riman nei pali
gni spera / quella che m'ha e tien per suo servente. 2.
non toglieva giovane all'operare, si tien per fermo che egli sarebbe stato senza
pur con l'uno / e tien la terra che tale qui meco / vor
la man, che del mio petto tien le chiave, / né per suo servo
, / ma il libero parlar si tien per gioia / ov'è tanta amicizia
parole! va'largo a'canti, e tien gli occhi bassi. -la forma
e di sestine, / e che tien gli estri nel salvadanaio / per messe
numeroso degl'ignoranti 'ogni bella virtù tien bassa e vile '. panciatichi,
, fermo in trinitate, / giusta tien parte in pura deitate. petrarca,
di tutte le rendite del re si tien conto e si giudicano le differenze e liti
; / e chi di voi ragiona / tien dal soggetto un abito gentile, /
munistero è la rocca / che tien salvo ognun se vuole; / se iesù
il giusto vive con ragione / lo tien sempre securo com'lione / e grande il
parto della montagna quando a grandi promesse tien dietro piccola cosa. 'e stato il
dimostrare in parvenza / a quegli che mi tien tanto affannata. -in evidenza
pasciona, / che in testa appunto tien la mezza luna. -vivere nell'
osso] de drieto sora la rechia che tien li diti sie ossi e vien chiamado
dell'immaginare / se vuoi sentire, tien l'udito paso. 2.
come un'acqua così passante che non tien conto de'calici ch'ella vuota.
su'albergo, / e legato lo tien con lo splendore / e con que'raggi
/ mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso. fazio, v-12-2: posto
una specie di mistica voluttà, e loro tien luogo gli affetti virili e di gagliarde
m. franco, 1-134: poi tien [luigi pulci] fede a vulcano,
corpo ristretto che all'anima non si tien passo, sì che non le sia licito
lubrano, 2-373: la grazia non tien passo a niuno: dal canto suo
subiezione. lorenzo de'medici, 7-105: tien degnità, ch'è pastor fesulano,
. sanudo, iv-568: palumbara si tien per savelli; e par si abi trovà
ereda, / e sol per lui tien carlo scetro e regno; / e suo
sollecitatore, che senza esser pagato si tien a favore il patrocinar le cause nostre
dissonanza coll'altro, cui la legatura tien fermo; nel qual movimento si scorge
forteguerri, 7-22: sopra l'armi tien la pazienza, / perché pensa nel
.. una ed intera, / tien l'omicidio in rissa un peccatuccio, /
due capi, con la quale il calzolaro tien fermo sul ginocchio il lavoro, tenendola
tanti scaccomatti si dànno, il pedone tien forte al cavallo, al re il
cui tanti scaccomatti si dànno, il pedone tien forte al cavallo, al re il
su l'ale; / niuna cosa tien più di cavallo / che sol l'orecchia
ricordo, / tutta la sua pellaccia tien difesa. 4. vita,
nel sonare un liuto mi prese / e tien la vita e l'alma mia meschina
giva 'nante. arici, ii-50: tien da voi [le grazie] bellezza,
e bel sembiante che merzede / ascosa tien sotto il leggiadro velo, / quando
vangelo / perché dal verbo 'l nome tien disgionto, / né più il suo predicar
i-317: s'alza i piedi e si tien le stiene torte / sopra una certa
il cor vostro e mio / e tien l'un'alma e l'altra insieme stretta
, 1-102: questa con ambe man le tien sospesa / sopra tumide trezze una ghirlanda
feminarum, xxxv-1-540: dona che tien dui drui, lo bon perde perniano.
/ et ogni po'di rugine / tien che non volge 'l perno. c.
marescotti, egli dissegli: « bettozzo, tien saldo la coda dell'asino in mano
il perpenna, / tu di liberale arti tien la forma, / come di
7-47: a che perplesse / tant'armi tien per una segastoppia, / per una
, 1-45: 'perticatóre': colui il quale tien ritte le beffe e che colla pertica
per la briglia presa; / e me tien senza senno e quello stolto, /
/ negli occhi a quel che ti tien per le spalle. = deriv.
passeggieri entro la cesta, / poiché niun tien le briglie e niuno il guida,
che uno di questi volumi pestilenti si tien segreto e passa per le mani soltanto
con la mia ninfa, che me tien su le petachine. = var.
habet mulierem non honestae pudicitiae: 'e'tien la civetta per allettare i pettirossi'.
ulcerazioni. venuti, lxxxviii-ii-680: rasgion tien quanto può cht non trabocchi / l'
ancorare, e il ferro attacca bene e tien forte e non ara. -ant
e pianamente genealogico del mondo, giusto tien fede anche quando pervenga ad epoche più
armeni, ha le pianelle / e tien con bizzaria il sistro in mano. g
: irregolare è lo scheletro, che tien su le viti, che imprigionate piangono
fontana, / tra le braccia la tien soave e piana. pascoli, 5:
la mente siede / e pone e tien sopra lo cor la pianta, / poi
o qualche luogo importante, apre e tien ubere le sue comunicazioni alle spalle, si
posa l'altro piede e se lo tien con la mano, per non aver che
. soderini, i-172: l'olmo ancora tien bene le commessure et ha il legname
può passar si passi, / e tien a mente bene / che la men
fondamento e centro dell'unità che in sé tien raccolta e sostiene tutta la chiesa.
e sgambetta, / ei tuttavia la tien pigiata e stretta. -stretto da abiti
questo mal sì grave / vuoi campar chi tien la chiave / del tuo cor,
. scambrilla, lxxxvtii-ii-482: fattor, tien qui quarantatré pilossi, / va'comprarmi
rito e il masin della clotilde si tien pronto colla pilùccia dell'acqua benedetta.
stesso si riprende, / ché non lo tien serraglio, né catena, / né
, / la qual il legno van tien sopra l'onda: / il grave piombo
fallace, /... / non tien mai con alcun sincera pace, /
109: oh come a terra chine / tien le piovose luci, oh com'è
, ii-1086: la colonna da cui si tien suffulta, / e perle e gemme
su la savonia, / limoni e cedri tien per confettargli, / datteri con pistacchi
/ fata menzion della pistolesata / che tien da fin sopra l'orecchia al mento,
/ quele qe ver'li omini no tien complito pato: / cui plui ad
plui ad elle servene, plui lo tien fol e mato. poesie bolognesi,
, 51: chi altri spirti aver se tien più cari / secondo che gli picica
viene all'aria dal vicino mare e tien libero il capo dai malsani umori.
mare). ariosto, 18-144: tien per l'alto il padrone, ove men
secol s'innorgasma; / e il tien, com'è dover, dal freddo gallo
d'argento, che dicono che il minerale tien la * * * di piata.
leggendo, se la maraviglia non gli tien l'occhio aperto. f. f.
sta genuflesso con l'arcato dosso, / tien le mani alle gote fra le cosse
e quanto zeri. monosini, 85: tien conto del poco: perché, se
labra e i nitidi oculi / di chi tien il mio cor da me in exilio
ne'modi, formalista, tradizionale, tien luogo di raccomandazione. giusti, i-375:
mano al martello, e ce la tien sospesa, come in un'urna, prima
cielo è immaginario: / duo termin tien per opposizione, / e che passi pel
in polvere / adora e venera / e tien cara sua virtù. -uova in
. / antico è 'l giuoco e tien l'ordine degno / della milizia; e
lassù / dell'opre buone e ree tien dritto conto. / non fu mica la
richeze 'l ponde, / che della gesa tien, 'sto nuovo saulo [paolo iii
. b. giambullari, iii-158: tien rinchiuso in gabbia / il popolazzo che
agevole / com'ho io, e la tien sempre mai in ordine, / non
. salvini, 13-210: or tu tien presto le redini / porporeggianti de'cavai veloci
'l mi mostra / iano che più non tien sue porte chiuse. -porta
cielo e la fortuna, / e tien del fiero cor chiuse le porte, /
, / perché a me non si tien porta. settembrini [luciano], iii-3-268
-al mazzier di cristo non si tien mai porta: la morte è un
202: al mazzier di cristo non si tien mai porta. -colle chiavi d'
far grande conforto, / e tu mi tien richiusa in questo porto / e non
quel giovine di bottega ruba, queiraltro tien mano, il terzo compra la roba rubata
il portolano che ogni navigante dell'oceano tien seco durante la navigazione, per notarvi
.. da'quali è presentata, onde tien conto di loro, e dicesi anche
quella della vostra bellezza: questa sola tien il freno della mia già libera volontà
più possente il dolce fuoco / che tien gioioso sempre il cuore umano. cino
vederme absente / d'amor, chi tien di me radice e cime. castiglione,
poste il tenesse / dipinto ove si tien quel corno d'osso. c.
; / ma quel mal topolin non tien le poste: / lasciandola appressar,
toghe giornalmente rinnovate; altrimenti chi non tien questo borioso posto, quand'anche fosse
: la verità, dio santo, / tien così poco posto! pascoli, i-396
e centro dell'unità che in sé tien raccolta e sostiene tutta la chiesa.
tansillo, 1-112: perché l'uom già tien la podestade / di far con la
serdini, 1-161: da poi che tien di signoria la sedia, / metta
che tu non l'abbi e che la tien pratica di farla capitar male e che
gorgoni a marte / pallade, e sola tien tasta patema / con che i regi
a'mortali oggi fa fede / che tien gioventù in preda. aretino, v-
/ il mondo, e picciol tempo ne tien fede. tansillo, 2-248: è
fatta a cassetta, la quale si tien vicina al letto per foccorrenze del corpo.
eli ha eletto per suoi servi e tien predestinati per salvarli. egneri, iii-3-103
di corno l'onor porta, / tien fermo poi, suo contrari fuggendo, /
teon in cervo t'ha converso / e tien tuo verde stato in mortai sedio.
1-145: lodo chi comuna / maniera tien di segni e d'orazioni. /
/ zascun ch'offende, più se tien presato / che non fu roma nel suo
], e chi n'ha gli tien cari e stretti e non gli vuol dare
che preme la popolazione delle campagne e la tien disposta a'tentativi 1 più disperati
appaia, / massime a chi si tien più preminente, / ch'alfin ci
mostri di parlar del presente, con- tien però una prenotizia de'futuri tempi. bergantini
nome prudenza: /... tien prepositura alle seguenti / e ha la
disserra / il mostro i denti e tien ferma la presa. d'annunzio,
anni, si chiama prescritta né più si tien alcuna ragione di dette cause, eccetto
'l faccia per nome altrui, si tien grado e s'usa di render grazie
ama donna maritata, la sua vita tien prestata. prestatóre (dial. ant
essendo manco sostenuta, più liberamente ri- tien di osservare sua natura; essendo ella ponderosa
francesco da barberino, i-270: tu tien la mente presta. dante, par
/ qua- lunca i versi far se tien più degne. mascheroni, 8-311: teco
roma). tnssino, 2-2-47: tien [roma] coi borghi e coi pretori
signore e per amato oggetto / lo tien degli occhi propri e si prezza / aflor
fronda, / così de la mia mente tien la cima. / cotanto dal mio
patron, i quali el capitanio i tien in gran prezio. guicciardini, viii-226:
e questa invisibile, quasi stanza che tien rinchiusa la parte più perfetta a noi
tre setti, e mentre crede, anzi tien per certo, di far con essi
col maresciallo di buglione e la tramoglia, tien stretti seco gli ugonotti; ha la
il mio suaviolo, / lo qual mi tien servizio empio et deterrimo. tasso,
18-4: quel sommo re, che tien su gli altri impero / e che
. canteo, 55: così mi tien constretto e mi possedè / questa neve sì
i-v-71: qual vuole dir ch'amore li tien prò, / dall'una parte può
'o sia 'probabilista ', ma tien forte per la più probabile. lami
sollecitatore, che senza esser pagato si tien a favore il patrocinar le cause nostre.
: il 'prodomo 'è quelli che tien conto dello spedale. y potente
pensando si smarrisce / né la memoria tien quel ch'ell'apprende / né so
abitualità o di professionalità nel reato si tien conto altresì delle condanne per le quali è
m. cecchi, 18-37: sappi e tien per certo / che e'mi duol
, / altro ch'a essa non si tien niente: / la donna aprì le
ii-51: ladro corsaro è quel monaco che tien nella sua cella alcuna cosa nascosta e
madre maria, / la qual ci tien per sorelle e figliuole, / tanto è
si promette / con la ragazza che gli tien la manna. morante, 2-219:
, di pronuba fatta ruffiana che di furto tien mano ai brutti mogliazzi! berchet,
-placare. cattaneo, v-3-39: tien [la danza] vece anche di cerimonie
d'amor lo stato quanto ferma si tien la mente in quelle prime vaghezze che
si potrà dire che la ragione che tien il primo al terzo è quella stessa
uel ch'ai proximano / in ogni ben tien mano. marsilio da 'adova volgar
pure la parte dell'uretra che le tien dietro. la sua forma è quella di
steatite, talco o clorite, che tien luogo o in tutte o in gran parte
ponte. / qui vederem qual zucca tien più sale / e qual sirà la più
la ostende / e corno cossa cara la tien stretta, / dimi tu, giove
: la provedenzia conserva e aumenta e tien sicuro il suo seguitatore da male e
del temo. a taluni il lotto tien voce di provvidenza: fede di disperati.
astrologia. l. contarmi, lii-4-73: tien gran corte d'uomini e donne,
guerra. paolo contarmi, lii-14-223: tien sua maestà del continuo provvisionati duecento capitani
rezasco, 891]: se alcun tien o occupa alcuna cosa del pubblico, o
a tempo atti e sembiante. / or tien pudica il ardo in sé raccolto
faccia, / la sposa a terra tien gli occhi, ma lieti, / e
, i-192: una pudica ignoranza delle lingue tien discosti. il grigioverde si contenta di
ardente. è tisicuzza / e co'denti tien l'anima? vien detta / gracile
, che segue, de'cesti si tien darete certo del premio; poi nel riporta
, l'asta dimenando, / l'eroe tien lungi la fatai sua sera. cattaneo
. francesco da barberino, ii-33: tien pulita / la conscienza tua di ciò
(il sasso o la pietra che tien meno argento) lo tritano fine fine per
del ranunculo. il fiore, il quale tien forma di stella, esce da terra
che chiamano essi pepe lungo, il qual tien più acrimonia che il pepe che si
, ostinato e garoso più che mai, tien forte la puntaglia ed ha introdotto un
4-145: vuoi puntare? qui si tien banco. si giuoca a dadi con ossi
che ficcato in terra o nel muro tien più saldo l'uscio chiuso.
non ama molto le dilazioni: però si tien per certo che abbia guadagnato il punto
sa come di vizi è netta, / tien la sua voglia sì col freno stretta
, / sendo ben puita, alor se tien ligadra. idem, 1-397-11: io
l'originai, ma s'el ciel me tien vivo, / spero ch'el furto
umil villano / la casa infiora e tien purgato e netto / l'ovile intorno,
789: pregheremo la occulta deità che tien di quello incommu- tabiì cura, che
, / sendo ben puita, alor se tien liijadra. fabula de cefalo e procris
che le dorate sue quadrelle / più tien forbite e il suo potere in cima
gente noiosa: / bene aggia di leanza tien tuttore / e quale mora sua donna
. scambrilla, lxxxvtii-ii-482: fattor, tien qui quarantatré pilossi, / va'comprarmi
non ne riporta meno: / la tien di quarta e la rifà di quinta.
che non senta tanto caldo mentre gli tien legati [i ciottoli] alle tempie,
nel targone azzur sculto d'or fino / tien l'animal magnanimo che rampa. /
... de la quarta porta tien le chiavi la fortezza. dante, inf
fatta stupida per questa carne che la tien fasciata, s'inganna e crede (tesser
primi pianti e del primiero latte si tien sì cara. moniglia, 1-ii-147: in
né da lunge odi né vedi. / tien quelle rive altissima quiete. pratesi,
fontana, / tra le braccia la tien soave e piana. bacchelli, 18-i-360:
non ne riporta meno: / la tien di quarta, e la rifà di quinta
sonno desto, / signor, vi tien là sotto strano cielo, / come fior
. cantù, 2-30: il giudice tien in mano i vari processi: può
sepolto il figliuolo: / ei che tien tossa è aventuroso e solo; / io
lunghe e cadenti / e sospesi vi tien duo fiocchi d'oro. cesarotti, 1-
dalla carne e dal sangue, ancor tien le radici degli affetti nella corte, la
racolta / che del mio tristo cor tien la radice, / deh per che
di gioia e infelice, / come chi tien tra le labbra un fiore, /
, 8-53: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno.
principe nostro signore... si tien per certa. condivi, 2-145:
della paura. -e una ragione che tien botta, -aveva risposto, declinando ogni
: noi siamo in luogo che si tien ragione e non si fa torto a nessuno
in parte dove noia more / e tien ragione nel cassar de la mente.
entro la cesta, / poiché niun tien le briglie e niuno il guida, /
fortuna, mobile e voltante, / tien sempre in modo le sue ragnatele / che
'l cuffiotto e 'l mastrozzo che vi tien sotto la ramazzótta le cadde in terra.
/ il mondo e vede che la tien di rame / a lasciargli or morir di
boiardo, 3-8-50: più non si tien né strata né sentiero: /
targone azzur sculto d'or fino / tien l'animai magnanimo che rampa. crusca
senza fren corre, e non li tien vergogna, / e loro indarno il capitan
/ il mondo, e picciol tempo ne tien fede. martello, 6-ii-755: ahi
fraude nel seno, ed il rasoio / tien sotto il manto? -ballare sui
'dove ha il cervello colui che ne tien la cura? perché non lo repulisce
rende spaventevole al re, che si tien per fermo non sia per servirsene mai.
d'ogn'intorno la fantasia nostra e tien da lei discoste le immagini delle cose
... assai minore di quello che tien vivo e fa cre scere
/ primo ricigne la mansion presente / e tien color celeste per mistura. michelangelo,
terra cotta regge meglio il caldo, lo tien più: più è trita e cuoce
tesori / che si perdon laggiù, si tien registro. -sbagliare registro: usare
venderle), ma il bisogno non tien regola. p. petrocchi [s.
la giustizia] consola i buoni e tien in freno i tristi. g. gozzi
ragione] / che la parte divina / tien di nostra natura e 'n cima
ma la pochezza delle mie cognizioni mi tien relegato nella grammatica e letteratura italiana)
darà il suo relogio bellissimo, che tien sul scagno e sono le orre,
questa bestia iace sopra i gradi, ella tien la coda e i piè di dietro
, un mastin corso 7 che trat- tien per la strada un che sgambetta. manzoni
, iii-22-166: d sirventese... tien dietro a un'imitazione o meglio traduzione
renia / del pa- stor massimo / tien l'alte veci. renìschio (renìstio
costui che cavallier privato / altro non tien che la virtude sola. savonarola, i-70
scritti al libro di dio, che tien il conto di questa gran republica del
: chi regge imperio e in capo tien corona, / sanza reputazione, non
camfiofregoso, iii-23: quell'altro che se tien de sangue degno / sforzase star su
altro l'aumentato consumo, che sempre tien dietro allo sbassare delle tasse.
: lasso la filosofica sentenzia / che tien che amor è istinto di natura / e
. m. cecchi, 1-2-95: tien per certo che quando la fortuna / comincia
attenderò a restaurarmi dalla stracchezza, che mi tien rotto la persona. n. villani
se tu non credi i'paghi, tien la cioppa / pegno infin ch'io ti
, / la ual il legno van tien sopra l'onda: / il grave piombo
, come un scenino, e si tien ritto avanti al camminetto, a sicuro
misteri, ma fede viva. non si tien paga di qualunque disposizione abituale per queste
, 1-3-28: stretto in grembo si tien la dea ridente / il dolce peso
setti, e mentre crede, anzi tien per certo, di far con essi
/ e sotto vista gioconda e felice / tien nido di miserie e di martire.
giuliani, i-9: il grano si tien su su e non vuol ribassare.
a'miei desir rubella / lungi mi tien da vostra alma beltate. orsini,
iv-175: ella mi guata e non mi tien più broncio, / ch'io mi
lo condanna / a catena noiosa e tien legato; / e le recuse sue,
imbalsamato in un immenso mausoleo nella piazza tien an men di pechino e il suo
alcuna cosa appagare. salvini, 13-210: tien dritto il presto cocchio e de *
, / ch'essa per sé si tien de l'opra certa. m. villani
. nel suo universale, che con- tien la primaria azzione, molto in angusta et
occhi, e le vie tutte ascose / tien sotto il ventre, e tòsco e
non ne riporta meno: / la tien di quarta e la rifà di quinta.
di dire: « amor, più mi tien che non hai / ne la tua segnoria
fioretta, se l'uccello / piace, tien pure che noi sarem d'accordo:
. óuommattei, 143: non si tien la regola in tanto rigore, perché
mezzi satolli; allora tanto la febbre si tien lontana. idem, ii-419: ai
calze fatte al telaio, la quale tien luogo dei giri rovesci e produce il
calze fatte al telaio, la quale tien luogo dei gin rovesci e produce il medesimo
io moio. muse padovane, lxv-321: tien mille amanti incatenati e stretti, /
stessi averi rimembranza / e se cura vi tien del vostro onore, /..
-benissimo. / -e quella che si tien sua moglie? -ditemi / qualche segreto
. v.]: questa vite non tien più; è spianata; bisogna
firenzuola, 952: il resto ch'ella tien poi rimpiattato. - ignoto ai
cantù, 3-132: v'è chi tien conto d'ogni lacrima versata per darcene dopo
vili, empie il cuor di magnanimità, tien l'animo brillante di contentezza. tortora
ne 'l ventre, e questo mi tien contenta in questa prigione. -rifl
vuol dir questo / che mio padre mi tien così rinchiuso? / sarebbe mai ch'
.. è l'elena famosa / che tien le cene e i nobil pransi in
, / chiamando cieco que'che veder tien, / di suo blasmar non ringaluzzolò
dover piovere. chiabrera, 1-iii-80: tien fisso il guardo, / chè, se
. / in esso alta regina / tien conversi dal trono i suoi bei rai,
tansillo, 1-112: l'uom già tien la podestade / di far con la virtù
ha su'albergo, / e legato lo tien con lo splendore / e con que'
d'abbondanza, ch'umor versa, / tien ciascuna su l'omer con due braccia
padre mio, qual rio peccato / lo tien dalla sua patria separato? -riprovevole
io mi sento una doglia / che mi tien conturbato il cuore mo / e sì
: / questa crude! offesa / me tien in pianto amaro. f. scarlatti
muiere; e altre molte muiere el tien, che sono repartide...
di dire: « amor, più tien che non hai / ne la tua segnoria
poi non ha tesoro riposto, e tien debito vecchio da sodisfare, e nello
abate di tivoli, 643: chi tien mente riprende chi combatte; / quella
in tutto la leze di macometo e tien la leze de un profeta allì. machiavelli
se 'n tunisi o biserta, / tien per via di livorno / pratica pel riscatto
(il sasso o la pietra che tien meno argento) lo tritano fine fine per
notato lo stile vivo e risentito che tien del dantesco. bernari, 1-239: è
risappia galatea: / ché se me 'l tien celato, io ti riserbo / una
; e un vaso d'oro amendue tien riserrati non altrimenti che se noi fussimo
resguardi e barche nuovamente fate, si tien per bisogno sopra di questa aqua.
/ ch'egra, empia nube or tien languidi e mesti, / e fallo
; / che spera, s'egli tien la cosa in pratica, / aver da
. campanella, 5-33: il mare tien legato il cielo con la terra,
il ristorativo e 'l cordiale: / tien l'uom disposto, che si pregia
ingiustamente. a pretesto di processarlo si tien ristretto tra 'ferri. galanti, xviii-5-1056
voglia, e tutti in sé ristretti / tien, mi- serello, i tuoi dolci
sacchetti, 64: or pensi chi tien signoria o regno, / e chi
per una protuberanza pieghettata e rugosa che tien luogo del rialzo sulla parte superiore del
dire delle cortesie e riti. questo tien conto de * sacrifici publici, de'
/ ravarissimo figlio di melitta. / dunque tien chiuso il nobil loco adorno? /
concetto. bandello, ii-924: s'ella tien le grazie sempre in seno, /
, ho ritto a seme: / tien pur de l'imbiadir ch'e'sia
scritto. petrarca, 40-14: perché tien verso me le man sì strette /
con due mazze, le quali il pescator tien con mano e aperta per l'acqua
, nembi di odori, / là 've tien de le membra i puri avori /
nota. / e 'l terzo se tien le mani a la gota, / ed
venderle), ma il bisogno non tien regola. oggi perdi un tantino, domani
: e1 munistero è la rocca / che tien salvo ognun, se vuole.
. scambrilla, lxxxvtii-n-482: fattor, tien qui quarantatre pilossi, / va'comprarmi
a quella città là, / che tien sempre., e chi sa?
l'ho fatta a talino che ci tien d'occhio tutti due; l'ho fatta
di tavolacci. altissimo, io: tien l'afflitte mie membra in te quiete,
/ e puossi dir a quel che tien tal rogna / che u suo cuor non
rogo. alamanni, 7-ii-206: chi tien cara la lana, le sue gregge /
... non solo se ne tien discorso, ma i partiti politici e
si mostra la candida rosa: egli tien gli occhi al gran seggio su cui è
altrui dà 'l pruno ed a sé tien la rosa. -dare a qualcuno
e cadendo mostrò ciocché dalle donne si tien più custodito. -in modo che
1-89: come se il cielo, che tien chiusi i lumi / ai nostri casi
si cava di cappello, / e tien sempre diritto il chiavistello. = comp
. imperiali, 4-149: ciascuna di lor tien presso al fianco / rustico sì,
a chi ruba, quanto a chi tien le mani. idem, 339: rubar
manganelli, 5-170: ai quali tutti mal tien testa l'avvocato 'nostro padre'che
la fortuna, mobile e voltante, / tien sempre in modo le sue ragnatele /
, / sendo ben puita, alor se tien ligadra. / possa ch'è veglia
vego nel mondo / alcuno che fortuna tien en cima, / per opre scunge
non pur si conferma, ma si tien per certa,... essendo delle
ch'ha pasciuto nel giovane sole, / tien le caverne, lui vecchio aspettando.
occhi, e le vie tutte ascose / tien sotto il ventre, e tòsco e
annunzio, i-1087: l'una man tien pel taglio, dietro il fianco,
a ruota, e se adesso ci tien di sotto, è la ragione perché ci
imperiali, 4-149: ciascuna di lor tien presso al fianco / rustico sì, ma
ibidem, 248: sacco rotto non tien miglio. ibidem, 253: non
resguardi e barche nuovamente ate, si tien per bisogno sopra di questa aqua, e
e capitoni / più che il mondo non tien ladri e poltroni. l. pascoli
, e si vede che la terra che tien del salato sempre è sterile e senza
1-52: se forse hai il singhiozzo, tien saldo il fiato, che ti si
. romoli, 288: la terra che tien del salato sempre è sterile e senza
. scambrilla, lxxxvtii-ii-482: fattor, tien qui quarantatré pilossi, / va'comprarmi
salsicciotto: un tronchetto di carne che tien su una testa che ciondola.
, 456: vedi quel lesto ufficialino che tien sempre dietro alla pisana e saltella dal
sanguina. pea, 16-8: tien [lo stagnino] del veleno in una
lavora di gomma... e tien color sanguineo. dolce, 6-47: galassia
colla greca, così come l'alemanna tien più dello zendo. amari, i-iii-
, della quale / solamente il padrone tien la chiave. lanci, 103
colpo, imbocca nel paletto e lo tien fermo, sicché non si può aprire per
sarchiatura, al quale non di rado tien dietro, e talora in parte s'accompagna
'l ponde, / che della gesa tien, 'sto nuovo saulo. = da
patecchio, xxxv-i-569: un mat se tien plui savio e de maior valer /
sa- vonia, / limoni e cedri tien per confettargli, / datteri con pistacci
2-ii-149: canson, dove tu vai tien sì fatto abito / ch'i'n'abia
tarentino, 523: rinaldo, che più tien l'animo caldo / di trovar la
altro l'aumentato consumo, che sempre tien dietro allo sbassare delle tasse.
v.]: 'sbiancicante': colore che tien a un bianco non vivo.
indovinare quanti sieno gli oggetti che uno tien chiusi nelle mani. uno dei giocatori,
. pascoli, 1506: il corno tien, che mai lasciar non vuole,
setti e, mentre crede, anzi tien per certo di far con essi miracoli
ventre di una dolcissima fiamma, e mi tien caldo tutto il giorno.
225: 11 re moro, che tien gli occhi / sempre addosso al volto
pasquinate romane, 467: napoli tien il seggio / de la virtù
io non posso andarne, / tanto mi tien la persa e rossa gonna / fiso
restata, / là un più mogli tien come sapete; / né or con questa
iperb. aretino, vi-112: va'tien fidanza di servitori! io lo voglio
ovidio volgar., 6-509: ti enstesso tien li umbraculi cum le tuo'verghe,
e non trova compassione / chi non tien soldi in scarsella. c. gozzi
sorprese? e allora il macellaro si tien scarso di carne e sostenuto sul prezzo
: 'scassa': quel solidissimo telaio che tien ferma la scodella ove gira col piè il
quello; / chi 'n scatola lo tien, chi 'n alberello, / ché l'
/ e per origine / dei genitori / tien lo scettro e signoreggia. -schiatta,
virtude. g. torti, vii-72: tien [l'uomo moderno] del ferro
d'aerei tetti la ventosa cima / tien sì che a cerchio con l'estrema schiena
come rolmo, / con poco frutto tien sua virtù clausa. granucci, 2-24:
(il sasso o la pietra che tien meno argento) lo tritano fine fine per
corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. f
occhi, e 'l guardo loro / tien basso e fermo in su la coltre
/ alza il ferro allo schermo, e tien leggiero / sulla punta già pronto al
a staffetta, perché un tale ti tien sempre le spie. castelvetro, 2-63:
schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa, / come la mosca cede
se 'n tunisi o biserta, / tien per via di livorno / pratica pel riscatto
d'aerei tetti la ventosa cima / tien sì che a cerchio con l'estrema schiena
un morto schietto e 'l fronte stretto tien. campanella, 5-7: indi dico che
dir questo / che mio padre mi tien così rinchiuso? / sarebbe mai ch'io
lontano, / che la sciagura sempre gli tien mano. ibidem, 239:
la fraude nel seno ed il rasoio / tien nio, 22-161: guitry rappresenta l'
, 2-ii-149: canson, dove tu vai tien sì fatto abito / ch'i'n'
buonarroti il giovane, i-249: chi tien lo scilinguagnolo nascoso / né el cava
quantitàbresciani, 1-i-136: più il secolo si tien sapiente, e più s'ingoffa e
quel che aviamo sentito da chi ci tien con seco in letto. della casa
dai sensi. leopardi, 16-35: tien quelle rive altissima quiete; / ond'io
. nomi, 5-87: per riputazion si tien l'armata / con patto espresso che
: / coppia in cui si man- tien semplice e pura / l'innocenza d'amore
scompartite sei di sotto in quadri grandi quanto tien la facciata, et una ultima di
g. frescobaldi, lxxxviii-i-605: « tien colui! sconcia quel! quell'altro
datori, negli sconciatori, in chi tien conto della combattuta palla. orazio capponi,
. /... / essa tien le radici delle piante se il nembo /
merto. / giamai noi scordarò: questo tien certo. ariosto, 5-14: mi
della sua casa... e non tien pace con il v. galilei, 1-90
azzardo. marino, 1-14-45: segnato tien con indelebil nota / de la bolla
nei datori, negli sconciatori, in chi tien conto della combattuta palla: de'quali
del male è la midolla. / tien a te la midolla, / ché per
. scambrilla, lxxxviii-ii-482: pattor, tien qui quarantatre pilossi, / va'comprarmi
cotto / benignamente lo vogliam pagare. / tien qui questi sei grossi per lo scotto
palmieri, 2-23-49: gran predator, se tien la primapeggio d * un contadino.
lesto ufficialino che incandescente). tien sempre dietro alla pisana? » tarchetti,
mesce il parlar fachin, si tien la scroffa, / e già n'ha
oscuri per la notte del senso che gli tien suggellati nelle sue tenebre, non può
/ in chi sue voglie in te sempre tien tese. n. franco, 7-191
grue? / che sempre una ne tien nella farsata, / e s'una sega
brusoni, 1-137: mentre così favella e tien le mani impacciate in fasciarsi e coprirsi
sopra, o mastello che vogliamo dirlo, tien otto secchie. 6. cucchiaia
casa d'altri e in casa sua tien la moglie a denti secchi. giuliani,
ma come smeraldo / suo lucido splendor tien sempre saldo. iacopo del pecora,
foglietta, 115: ogn'uno tien paggi e schiere de servitori,
in cervo t'ha converso, / e tien tuo verde stato in mortai sedio.
? a che perplesse / tant'armi tien per una segastóppia, / per una ch'
due. in questa sorta di seggio tien luogo di piano un pezzo di tessuto di
voi darlo, / piacque a chi tien lassù l'alto governo / co'nomi d'
eleganza materna aggiunse al segno / che si tien gran miraeoi di natura. m.
i-143: lodo chi comuna / maniera tien di segni e d'orazioni. s.
o ad altra simile carrozza e che tien legata da ciascuna banda la parte anteriore
e dell'orba selvosa selvatico e si tien buono solamente il fusto, così tutto que
: chi non avesse mai veduto foco eserta tien ammen spazzata delle sue immagini. /
fioretta, ho ritto a seme; / tien pur -con riferimento al concepimento di gesù
materia e azzione del tutto inaudita ci tien sospesi, anzi ci conduce per oscuro
aggio audito e odo di va', tien servidori... sì fatti; fidatevi
d'annunzio, iii-1-488: ognuna / tien sette amanti / per tutti i dì
è di buone tempre: / non tien con l'altre terre ira o dispetto,
che è del seniore, si con- tien su le generali. l'altra, che
: chi regge imperio e in capo tien corona, / sanza re- putazion,
una montagna inabitata, / sì come tien la scozia e l'inghilterra / il
che 'l non saper nel buio tien sepolti. s. maffei, 5-3-7:
, 23-117: chieder ne vuol: poi tien le labra chete, / ché teme
dolce sereno, / ove sue face tien cupido ascose. b. tasso, xxx-10-188
trovò serade. bibbiena, 2-74: tien l'uscio serrato, mentre che io
lume ch'ella per loro insegnamento gli tien sempre davanti. -tenere gli orecchi
: / e giorno e notte la tien nella mente. 7. nel
rime androginali. fusinato, i-318: tien l'oriuol sul codice il legale / che
: e1 munistero è la rocca / che tien salvoogn'uom, se vuole; / se
, 8-54: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno e
bencivenni [tommaseo]: se la settembreccia tien della ordinamenti e statuti fati cum
sfamato non teme desenore / e 'l castigare tien per vilania. boccaccio, dee.
, 11-160: se il pirronista confessa e tien per certo sì fatti princìpi, subito
o l'inchiodi 'l livore di chi 'l tien addietro. -intr. con la
sannazaro, iv-203: lasso, chi mi tien qui, che non mi sferra?
alta ventura. / quella in career li tien, questa gli sferra: / da
, sobillare. monti, i-5-90: tien luogo d'ogni morte una venale / politica
e pece o cenerata, che tutto tien forte e non lascia sfiatare. buonarroti
che gli si contanole ossa, non si tien più ritta, par che debba cascare in
, 324: io non so chi mi tien... oltre. cuoco
, iii-23: quell'altro, che se tien de sangue degno, / sforzase star
. salviati, 20-43: chi mi tien ch'io non ti sfracelli? giuliani,
e sgambetta, / ei tuttavia la tien pigiata e stretta. faldella, 13-199
de béver e magnar: / la tien le chiave ella, la me fa sgangolir
aretino, 20-198. pippa, sorellina, tien secreto il fatto dicostoro, né scargagliare,
: così un infame sgocciola boccali / vi tien sotto la tacca degli zoccoli. biundi
guerrier dall'armi sgrava / efra stuolo cristian tien nelle braccia / meon, che pria già
detta tavola, dove il diavol tien la coda. pulci, vi-33: quello
tassoni, 8-58: vite così non tien legato e stretto / l'infecondo marito olmo
seguramente per quel freo che è neto e tien a quello da levante. cellini,
celeste mole / di foco e fumo tien, chi d'acque e terra. /
dose; uno si rompe, l'altro tien il più vecchio con- seier. citolini
dio dal mattino insino a vespro, che tien ben silensia. savonarola, 8-i-121:
parte della silice,... si tien più opportunamente discorso nei trattati di
, / nel bel crine sempre ascosa / tien sua rete amor. goldoni, ix-540
: se forse hai il singhiozzo, tien saldo il fiato, ché ti si passarà
, / e 'l ferro ignudo tien da la sinestra. pulci, 23-10:
non era quella che ora volgarmente si tien per sirena. e le mezze figure umane
il loco assembra / l'aspetto che mi tien l'alma confusa. grillo, 1-41
ma come smeraldo / suo lucido splendor tien sempre saldo. antonio di guido,
velocità. latini, i-979: tigre tien altra via, / che corre vèr soria
suo a smondolar il resto di le terre tien francesi. = comp
m. cecchi, ii-34: ei ci tien più smunti di danari / che quando
. tommaseo, 1-469: venezia si tien sola per tenersi italiana; unita,
voglio e lo scapolo / che mi tien qui rinchiusa e fammi monica; / poi
hanne onore, / e la gente lo tien più grazioso. cellini, 1-14 (
l'ài, non la sodare e tien gli ochi aperti, perché in questi casi
povertà con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi, /
ariosto, 32-81: che bradamante sia, tien fermo e sodo / (ché
, e troverai la soga / che 'l tien legato, o anima confusa, /
... sol vertute istima / e tien soggietti a la ragione 1 sensi.
, 71-11: chi di voi ragiona / tien dal soggetto un -elemento o complesso
l'armata con prospero vento / che tien per alto mar diritto il solco / a
: 'solfonato': che ha del solfo o tien di solfo. = deriv.
iii-1-244: il porco indomito delle selve tien molto del cignale; il domito è
che mia galanteria / e tanta leggiadria / tien giovin belle in sollazzo e festa.
sollecitatore, che senza esser pagato si tien a favore il patrocinar le cause nostre.
: 'somatoscopia': particolarità della costituzionalistica che tien conto dell ^ aspetto generale dell'individuo,
/ se tu per non l'usar la tien sommersa? comisso, 5-325: attilio
delle emissanti libri da'falsi, li tien sicuri in questa credenza. sioni rare?
s'ivi è sol il luoco / u'tien gli strali e l'arco amor ognora
1-102: questa con ambe man le tien sospesa / sopra tumide trezze una ghirlanda
, / tuttutto il superbissimo alicorno / tien dal capo al tallon bardato intorno. sagredo
: signori, adunque il vino non tien forza e valore sopreccellente? mamiani,
come sorbir si dèe / l'aria che tien sempre in travaglio il fiato / de
/ che 'l non saper nel buio tien sepolti. bellori, 2-305: veduto abbiamo
nel mezzo giorno / una fontana, e tien nome dal sole, / ché
alla sorte che la sorte istessa si tien per dio, per la quale si pruova
: 'sospenditore': che sospende, che tien sospeso, e dicesi particolarmente de'muscoli
apre quanto più può la bocca e tien bassa la lingua, vedesi nel centro di
, 1-102: questa con ambe man le tien sospesa / sopra tumide trecce una ghirlanda
boccaccio, viii-1-262: ogni vento gli tien sospesi [i mercanti] a'lor navili
carena, 2-372: 'sostare': colui che tien cura della sosta, specie di fune
jahier, 62: il macellaro si tien scarso di carne e sostenuto sul prezzo
spirito buono a battaglia aperta; così tien pronti altri sette suoi spiriti traditori, i
: nella sala del podestà, ove si tien ragione, i bei sottinsù son del
bambagiuoli, xxxvii-41: ciascun superbo si tien valoroso, / tanto soperchio ama sua
soperchio ama sua essenga, / ch'el tien ferma credenga / di mettersi sicuro ad
agliata. sermini, 116: se tu tien queste cose bene a mente, /
spanato, allorché è guasto, e non tien più. pasolini, 3-299: tanto
ne la mente siede / e pone e tien sopra lo cor la pianta, /
bon con ordine lo seguisse, ma tien non bisognerà più armarla e li danari saranno
forma di alberelli mondo / alcuno che fortuna tien en cima, / per opre scun?
faccia, / la sposa a terra tien gli occhi, ma lieti. scarpelli,
[crusca]: perché spesse volte si tien meglio a mente la cosa detta brevemente
contesto figur. sopra un drago verde tien l'artiglio / nel campo bianco. mariotto
delle cose speculabili e delle azioni umane tien conto che del grazioso ragionamento non apparterrà
dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle inver dammiata / e roma
spera / quella che m'ha e tien per suo servente. venuti, lxxxviii-ii-750
ritengono sotto forma che di poca quantità tien bisogno. tansillo, xxx-3-273: dirò qual
virtù tenace confidente incrollabile che bene spesso tien voce anco d'ingegno. -di
punire. patecchio, xxxv-t565: qi tien soperbia et ira, l'amor de
cassino. gemelli careri, 2-i-10: si tien più conto di quelle botti che de'
canti carnascialeschi, 1-231: quella che tien quel gran pestello in mano, /
... / la pala nella destra tien del forno, / nella sinistra un
, gli assicura dalla giustizia e forse tien mano con loro. i. neri,
85: va'in mercato, giorgin, tien qui un grosso, / togli una
/ questo è quel felice stato / che tien sempre il cor iocondo. / e
d'un'antica macchina di guerra, tien sospesa sul pozzo una embriciata a due spioventi
come si dice, quello spirito che tien desta e viva la vera e reale
desire accenso / in nobil cor tien foco, / né unquanco all'urto im
tiepolo, lii-1-95: spende largamente sempre e tien buona corte e ben in oraine e
'spolveragioie': chi nelle botteghe de'gioiellieri tien pulite le vetrine, che la roba faccia
, xviii-7- 954: la mondezza tien l'uomo sano preservandolo dalla corruzione a
vizioso, / e la ragion al senso tien di sotto, / non sarà mai
, iv-31: ditemi... chi tien sospesa in mezzo all'aria una macchina
imbrattare molti fogli, dove che il vero tien poco loco. tassoni, xvi-712:
della casa avendo alcun pensiere, / la tien sprovvista, come se dal cielo /
guazzano in quello della fortuna, che non tien poppe, d'ordinario, sol che
: 'sputasenno': colui che si tien più savio de gli altri. f.
son chiamate ali quelle cinque squamette che tien di fuora. spallanzani, 4-i-129:
/ ella mi guata, e non mi tien più broncio, / ch'io mi
, gli ventilò. monti, 5-204: tien bo- nello tremando il bossolotto: /
èwi a traverso, / dov'ella tien le calze e la gonnella. fanfani,
, stanti le molte corrispondenze ch'ella tien di lontano. m. leopardi, i-98
la fortuna, mobile e voltante, / tien sempre in modo le sue ragnatele /
dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle invèr dammiata / e roma
che, cavallier privato, / altro non tien che la virtude sola. catzelu [
chiusa. p foglietta, 198: tien dunque la lingua nel tuo stecato, e
muli o facea il carrettaio, or tien corsieri eli rispetto e va in carrozza
, 1-175: quel viso pellegrino / mi tien ligato e tegne- rammi sempre, /
, iii-269: ben fai se stretta / tien la tua mente e pensa / ch'
d'albizzo, 1-70: la legge tien valer men ch'una acciuga / e
ricamare le fasce? monti, i-5-12: tien sul collo la stola e su l'
fine strove, / dunqua per fine tien più visi a torma. =
attenderò a restaurarmi dalla stracchezza che mi tien rotto la persona. brignole sale, 6-170
va a roma monosini, 100: tien la strada di mezzo. idem, 360
con una gamba, / nell'altra tien la pietra, ché se dorme, /
: colui che temea delle batoste / e tien fama ed onor per cose strambe,
si trova pure qualche autore / che tien che l'amor vede, anzi antivede,
suo [l'avaro], tanto tien gli occhi più diritti all'altrui. g
vo'dir el desideri d'averi, vi tien a roma più stretto ch'el desiderio
senso. muse padovane, lxv-321: tien mille amanti incatenati e stretti. bruni,
legà sì stretto, / che mi tien tanto in fren. 7.
i-422: or le cose che sa non tien più strette. 8. limitato nelle
moralmente accettabili. salutati, lxxxviii-ii-464: tien la sua voglia sì col frenostretta / che
un morto schietto / e 'l fronte stretto tien. varano, 1-128: chi sei tu
rena arsiccia; / ma sempre al bosco tien li piedi stretti. fagiuoli, x-161
buglione e la tramo- glia, tien stretti seco gli ugonotti. fagiuoli, fi-150
il cor vostro e mio, / e tien l'un'alma e l'altra insieme
i suoi istinti. strinata: / tien l'anima co'denti, / e par
fine strove, / dunqua per fine tien più visii a torma. = comp
li persegue e strugge, / né tien biasimo ferir anco chi fugge. giuglaris,
e nostre angherie. baruffaldi, ii-97: tien tutto / stretto e strutto / il
casa piangendo. tasso, 10-52: tien su la spada, mentre ei si favella
., 24 (417): si tien per certo che si sia ricoverato sul bergamasco
, 1-iv-28: ei fitto il guardo / tien sugli amici suoi. pascoli, 114
o qual che se'che 'l di sù tien di sotto, / anima trista come
/ d'amarla ognun come io se tien felice. caro, 10-223: memmo
le città guarda e il sublime / tien delle rocche. 22. grado
il passo in quella parte, dove / tien l'uomo sua maggior sublimitudine.
suoi versi. boiardo, 1-17-62: già tien per guadagnato il suo ronzone, /
che quando gli vede a sé denanzi / tien l'un per man e sura
sia con l'animo composto, / tien sotto i piedi il superbio fato. petrarca
novo inferno amore, / dove superbo tien l'aspro governo. buonafede, 1-ii-70:
altri la chiamano, il pel dell'acqua tien la medesima dipendenza. magalotti, 23-239
musicale, ed è quando una parte tien ferma una nota, mentre l'altra parte
, 3-567: se smeli di giugno, tien vicino / gàlbano acceso, che 'l
poi anche con denari del commissariato, tien del paradosso. mondo economico [1-v-1995]
, iv- 323: in me tien gli occhi fissi, / né ti svagare
venderle), ma il bisogno non tien regola. 2. condizione o situazione
come si adopera 7-18: non ci tien conto d'abbaco o di taglia, /
alto per lo meno quattro dita gli tien su il collo stralungo. indossa un perfettissimo'
così lunga tantafèra. carducci, ii-5-300: tien per fermo di far loro onor grande
far grande conforto, / e tu mi tien rinchiusa in questo porto / e non
evitar sorprese! -e allora il macellaro si tien scarso di carne e sostenuto sul prezzo
targone azzur sculto d'or fino / tien l'animal magnanimo che rampa. / l'
muratori, cxiv-46-76: ho persona che tien filo con altri cacciatori; ma mi assicura
i servi entrano nelle sale dove la dama tien crocchio, e recando carte, tavolieri
cui tanti scaccomatti si dànno, il pedone tien forte al cavallo, al re il
imperio alto e famoso, / che tien d'ogni cristian il gran vessillo, /
lippi, 3-51: la pala nella destra tien del forno, / nella sinistra un
conosca qual'è 'l forte artiglio / che tien te involto in sì amari teli /
? giusti, 4-ii-501: quando gli tien sospesi fi mercanti] a'lor navili;
giuliani, i-404: co'tempiali si tien larga la tela che non si sciupi
quella gabbia, / che quella tendaròla tien coperta, / un mostro vivo v'è
. chiabrera, r-iv-35: a che tien per lo crin (spettacol fiero!)
annunzio, i-225: la necessità vi tien presa / la strozza come noi l'elsa
5-63: irregolare è lo scheletro, che tien su le viti, che imprigionate piangono
, 2-122: nina, o mi tien la mano / o ch'io bagno il
il giovane, 10-929: chi 'l tien ch'a forza e'non ti meni via
, 1-192: ogni po'di rugine / tien che non volge t perno. cellini
. intelligenza, 200: acqua non tien giammai velen alcuno. leonardo, 2-49
e dì portarti addosso, / come tien le campane il campanile. -in partic
divori / a pasto, che non tien dua carrategli. a. f. doni
l'ha in bottega, / ma vel tien per trovare il compratore.
di detta fornace. tasso, 10-52: tien su la spada, mentre ci si
non sta alla porta il fraticello / che tien torecchie tese ad ascoltare / ogni volta
, 8-52: la mia letizia mi ti tien celato. campofregoso, iii-45: che
buonarroti il giovane, i-249: chi tien lo scilinguagnolo nascosto, / né el
1-200: me stimola il desio, lei tien la tema, / ché spietata con
quel- l'ore / che 'l sonno tien più forte, / batté l'uscio sì
liberando da un tal gastigo chi si tien le cose della citta, né un
: già non sa quel che a gioco tien gl'inviti / se t tenere o
, che dal cielo / per grazia tien de l'immortale apollo. arici, ii-74
colui che io intenderei pigliar per marito tien di rendita circa mille ducati, ed io
silenzio). leopardi, 16-33: tien quelle rive altissima quiete. graf 5-217
. cecco d'ascoli, 4153: tien ciascun segno a nascere due ore; /
senatori, s'apprezza il carattere di chi tien la cifra. giannone, 2-i-293:
. lorenzo de'medici, 7-105: tien degnità, ch'è pastor fesulano.
romani. gemelli careri, 2-i-10: si tien più conto di quelle botti che de'
abandona. il mondo e picciol tempo ne tien fede. alfieri, 7-127: ben
che temea delle batoste, / e tien fama ed onor per cose strambe, /
cameretta assai gentile, / che somiglianza tien di campanile, / e siede in
: o qual che se'che 'l su tien di sotto, / anima trista.
soriano, lii-i 1-430: questo dominio tien nome di repubblica, tiranneggiata prima dal
dubbio. fazio, i-14-46: chi tien l'opinione del secondo / di questi che
a dire; questa nega e quei tien sodo. giordani, ix-50: tenne che
: il qual rio ovver fiume si tien certo che sia quello che dagli antichi
1-80: ognun mi stima, ognun mi tien in conto. c. dati, 11-68
adiven come d'una battaglia: / chi tien mente riprende chi combatte; / quella
voi pensate, e vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile.
e vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile. grazzini, 51
vive, grazia di dio, e si tien benone. lui è vispo e gagliardo
va alla aiavolona: il grano si tien su su, e non vuol ribassare.
su'lato, / e qual si tien co'rei e chi co'buoni. bibbia
.]: la molla dell'uscio non tien più. il coperchio della mia tabacchiera
. il coperchio della mia tabacchiera non tien più, perché è consunto. arbasino
, vi-4-3: forte è il paese che tien di montagna. daniello, 1-126:
che la fortuna ancora ne le bestie tien mano, e per ciò ti tolse di
ed è in sul cadere, non tien miglio; pover'uom non va a consiglio
sua doglia, e come carlomano / la tien serrata e non può uscir di fuore
e veder di aver la terra, che tien... avera, perché li
china, / la palma in capo tien sopra la spina. s. bernardino da
cavalca ubero un corridor possente / e tien dal fianco attraversata al tergo / una
cielo è immaginario: / duo termin tien per opposizione, / e che passi pel
voi pensate, et vederete come / tien caro altrui che tien sé così vile.
vederete come / tien caro altrui che tien sé così vile. boccaccio, 9-81:
alla porta il fraticello, / che tien l'orecchie tese ad ascoltare / ogni volta
matina va a tuorlo dal pistor e si tien una tessera. pantera, 1-170:
mazzini, 52-317: il canton ticino tien bravamente testa alle pretese di roma e
.); cfr. il venez. tien timbèn. tientibuòno, agg
che è sopra i timari, il qual tien registro de i timarati.
/ delle taglienti forbici che in mano / tien quella turba. leopardi, v-291:
. salvini, 41-285: 'che ardente tien di contentarvi sete, / te tien'
430: questo dominio [siena] tien nome di repubblica, tiranneggiata prima dal
rinasci. / di doppie per balasci / tien sia fornito, con dir cose mille
alto / e la cerasta ch'ella tien per zona / sibilando s'arriccia e velen
il monastero è la rocca / che tien salvo ogn'uom, se vuole; /
ingannando il creder folle / di chi si tien vincente, a lui conceda / toccar
si sciolse la vesta, che ristretto / tien l'avorio gentil dell'alto petto,
momento, mentre in ogni momento lo tien per sé. g. gozzi, 1-283
uguccione da lodi, v-150-95: quelo se tien plui alto qe po far plui maltade
ai dadi? moneti, 54: tien la giustizia poi banco fallito, / con
non verrebbe quello, / ché si tien della spagna ingiuriato, / donde e'
ancora quanto sia per risolversi, tuttavia si tien per fermo, che le nostre genti
febre, / che sette anni mi tien torpente e tristo; / e dammi o
e gli or / e 'l guamel tien di sotto foderato? dante, vi-i-247 (
: ma tutto questo finge e in sé tien duro, / fa faccia tosta e
'totalizzatore': chi nelle corse dei cavalli tien una specie di banco e ragguaglia le giocate
.. / e 'l terzo se tien le mani a la gota, / ed
navigazione. fagiuoli, xii-120: amor tien la beltà sua tramontana, / per
per che mi ama grandemente / solo tien un difetto / (ma chi
i buoi di trapelo e 'trapelante'chi tien bestie da trapelare e ne fa suo mestiere
feconda dalla madre, ma traslatata ri- tien vizio di sterilità, il quale dalla condizion
per che mi ama grandemente / solo tien un difetto / (ma chi senza
, xxvii-86: quella che m'ha e tien per suo servente /...
). nomi, 1-7: chi tien materia in corpo getti fuora, / né
2-274: il moto traverso insino a mezzo tien della natura del peso che cade;
l'istessa paglia del frumento che lo tien più sano. tommaseo [s.
del color medesmo al destro braccio / tien di biondi capei trecciato un laccio.
. sbarbaro, 1-186: la tien ritta, [la piccina] la istrada
vento tremolar fa verso il monte, e tien nel campo verde tre bianche ale,
sui balconi, nei terrazzi, si tien legato con una lunga catenella il pappagallo che
col nuovo concilio, / colui che tien le chiavi di tal gloria. pallavicino,
sei unica regina / e che ti tien per idol suo fatale, / in don
nel purgatorio. galileo, 5-175: armida tien le carte basse, se tu non
il mio suaviolo, / lo qual mi tien servizio empio e deterrimo.
colosso vocale che con un filo di fiato tien per aria tutta la troupe. moretti
diletto, / quando udirà quanto mi tien distretto / gentile amore e di qual donna
il vitto la conocchia, in mano / tien la bilancia e vi sospende e pesa
dorso e quella faccia di mostro cinese che tien ferreamente rivolta dalla nostra parte?
: vi è il poro tubulare, che tien forma di piccoli tuboli, da cui
: vi è il poro tubulare, che tien forma dipiccoli tuboli, da cui nascono altri
, / tuttutto il superbissimo alicorno / tien dal capo al tallon bardato intorno. salvini
, 456: vedi quel lesto ufficialino che tien sempre dietro alla pisana?
l'uligine secca, la quale continuamente tien secchezza, ed è secchità polverosa..
negli umani: / pur l'avarizia tien le verdi fronde / e più nel tempo
baldelli, un vaso d'oro amendue tien riserrati non altrimenti che se noi
urlo di lupo, e chi li tien dietro? bisogna lasciarli andare alto quanto vogliono
però indietro alcun'altra) vostra eccellenza tien molto conto, perché ella onora straordinariamente
piante. tasso, 4-87: or tien pudica il guardo in sé raccolto, /
patecchio, xxxv-i-569: un mat se tien plui savio -e de maior valer /
, 2-413: un vii petto ad amor tien chiuso il / varco. s
variati baleni, seguitando li ratti tien dal variato aspetto. nuvoli con
dei vasi signoraggio / che cui tien per vassaggio / convien che mostri gioco
soli elementi. segneri, iv-31: chi tien sospesa in mezzo all'aria una macchina
. f. scarlatti, lxxxviii-i-609: tien mano in capo a questo adolescente,
dritto un gran veglio, / che tien volte le spalle inver5 dammiata / e roma
i pensier pur a gran cosa, / tien ver5 brandizio e non com'uom infinito
,]: ma però non se ne tien pagato né vendico. boccaccio, dee
corpo, di modo che soa excellenzia tien certo esser stata venenata. peritili, 51
traffigge il cuore e le midolle e gli tien sempre in cruccio. 9
lxii-4-186: nel dar detto re udienza sempre tien in mano un ventolo il quale del
d'aerei tetti la ventosa cima / tien sì che a cerchio con l'estrema schiena
220-9: unde lo spirito, che me tien verde, / desidera non esser a
lo sperar mio / il qual mi tien d'ogni letizia verde, / ché a
traversia. ariosto, 18-144: tien per l'alto il padrone, ove men
la bugia verisimiglianza, ch'ella lo tien per certo. piccolomini, 10-180: accioché
): lo butta a giacere e lo tien lì, gridando, con un versàccio
quand'e'non vi può star, vi tien me sempre. -sensatamente. allegri
nell'osso: con una mano si tien la palla, e con l'altra si
: una vescica di strutto di porco / tien nella destra. g. gozzi,
diligenza de 11 omini letterati non la tien viva e immortale. = voce dotta
che significa questo pronome voi, talor tien significazione di questo adverbio locale 'ivi', il
allo spontar del giorno, che il sonno tien gravata la maggior parte della gente,
e specialissimamente nell'amore delle disgressioni, tien tutto dallo zio, se pure, per
lxxiv-173: quel ch'è qui insinuato / tien parte del virile. n. franco
/ togli, e il lume visivo tien sospeso. galileo, 1-1-273: prima mi
, individuo (in quanto qualiindietro e tien lo viso chiuso / ché se il gorgon
. pietro] che tien le chiavi di tal gloria. f.
algarotti, 1-ix-199: omero nella sua minutezza tien sempre vivo il lettore, non lo
più recente e viva / e manco tien di morchia e tristo cuore.
. da'quali è presentata, onde tien conto di loro, e dicesi anche che
serdini, 1-161: da poi che tien di signoria la sedia, / metta
solo per una gioia. d'oro amendue tien riserrati non altrimenti che se noi fussimo rizzerei
non era quella che ora volgarmente si tien per sirena. algarotti, 1-vii-251: chi
1-v-73: qual vuol dir ch'amore li tien prò, / dall'una parte può
[i magliuoli]; chi gli tien nell'acqua, chi gli sotterra, chi
fortuna, mobile e voltante, / tien sempre in modo le sue ragnatele / che
, cominciò a tirare; il garzone tien forte, e tira anco elli; e
tanto dalle parti piglia l'umore e si tien ritto. 3. che
pelo ed ogni zacchera: / ne tien ricordo, e mille fogli schicchera: /
viaggio, mettendo la testa dove lucifero tien le zanche, e salendo su.
a trapano alozati in la cità e si tien le porte serade. = deriv.
dovria zascun fuor de la zente / che tien suo vita in cotal zanzarelle, /
mondo schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa, / come la mosca
mezzo tonde, / che 'l peso ferme tien de la zavorra. d. bartoli
colla greca, così come l'alemanna tien più dello zendo. lessona, 1573
un volermi licenziare, tanto più che tien almeno probabilmente ch'io sia quel che
-zoppétto. carducci, ii-5-300: tien per fermo di far loro onor grande,
], iv-90: 'chauffeur'è colui che tien vivo il fuoco di una macchina,
volgarmente al 'macao'o 'baccarat'quando chi tien banco passa il mazzo ad altri secondo
si usa nel giuoco delle carte e tien le veci del denaro: gettone. maurensig
modestia e onestissima cortesia, d'insissolubil nodo tien avvinto l'animo del suo consorte,
vengon manco / per man di chi tien banco. r bancocrazìa, sf.
rezzonico, 4-iii-279: al codice musico tien dietro il codice danzante non meno ridicolo
in quella specie di criptorutto nasativo che tien dietro a un beveramento del genere, ecco
ha del catecumeno / e uno stile che tien del pugnitopo, / non sono uno
batacchi, ii-68: pensoso, egli si tien le mani al viso /...