voi pensate; e vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile.
e vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile. boccaccio, dee
richiesta del quale, per obbligo che tien seco, promette rinunziarlo, insieme con
non pena / chi come donna la tien per l'abena. = lat
ber ni, 131: non si tien conto di chi accatti o presti: /
ricever l'abito della religione, si tien questo modo. baretti, ii-222: si
saldo, / come àncora la nave tien per prora. tasso, 6-ii-166: di
più leggiera, e che li assetta e tien su anziché veramente incresparli.
d'aver l'ingresso... / tien fuori a passeggiar piazze e quadrivi,
scopria sue fresche rose, / ch'or tien nel velo ascose, / e le
. proverbi toscani, 234: chi non tien conto del poco, non acquista l'
uno special sentimento di dolore, che tien dell'acuto, ma acuto non è;
un madrigale acrostico, il cui italiano tien qualche cosa d'imperiale sapor tedesco.
esser ben la voglia acuta, / tien alto lor disio e noi nasconde. idem
marino, 1-2: addolcito il furor tien l'ire a freno. lambruschini,
in parvenza / a quegli che mi tien tanto affannata. alberti, 239: mai
parini, vi-45: colà giustizia armata / tien giudizii funesti / su la turba affannata
, ii-613: perché distretto / vi tien così l'affannoso pensiero? boccaccio,
'segneri, ii-148: per voi tien sempre affaticate intorno de'cieli nobilissime intelligenze
i've ne prego. -oh! tien le mani a te, presuntuoso improntaccio
e stretto; /... / tien, né muover si può, petto
, / ciascun uom chi non me tien credenza, / uom geloso andar ad baio
aggiustata indifferenza con cui un cavaliere elegante tien le redini sull'arcione. manzini, 10-171
... chi nello scrivere non tien bene distese le dita, le tiene aggranchiate
agogna, / vassene, e non la tien tema o vergogna. idem,
voi [occhi leggiadri] ragiona / tien dal soggetto un abito gentile, / che
cuor ha partito, / ché non tien leal fino / chi va come l'
quando il mezzo orbe a noi tien volto / delia, in cui fere il
mi sia guari allungato, / mi tien già confortato / di ritornar la mia
l'alpe, che il sommo / tien della terra, e che divisa e sparta
le selve. leopardi, 16-33: tien quelle rive altissima quiete. idem, ii-548
, vi-47: colà giustizia armata / tien giudizii funesti / su la turba affannata /
dormir ponno. marino, 7-84: tien di nettare e mel la lingua infusa,
chi di voi occhi leggiadri ragiona / tien dal soggetto un abito gentile, /
che chi si piglia per amore, si tien poi per rabbia. -dov'
saldo, / come àncora la nave tien per prora. bembo, 5-1-146:
/ fu il porto, a cui non tien nel molle limo / la confidata indarno
pananti, i-52: non mi si tien quando l'andata ho presa. 9
persiana. nievo, 632: essa tien sempre sui ginocchi un vecchio gatto d'
/ chi ti crede, per coda tien l'anguilla. 3. dimin
governo / sì strutto, che e'tien l'anima co'denti. note al malmantile
, 6-24: sì strutto, che tien l'anima co'denti: sì macilente
in sé, che i suoi spirti ancor tien desti: / ei muor qual visse
l'umido fiato ansimante che a loro tien luogo di gemito. tombari, 2-55:
inchina, / poi a cantar la voce tien disposta. scala del paradiso, 296
burchiello, 68: però sopra il taglier tien gli occhi aperti. -a
, / per l'imagine sua ne tien più cari. idem, purg.,
.. / ché l'aquilone tien le penne strette / d'estate, perché
fato] con parcato dorso, / tien le mani alle gote fra le cosce /
scrisse mai d'architettura... si tien communemente esser stato agatarco ateniese. galileo
costruzione sintattica, che altrove qualche volta si tien su quasi per iscommessa, nelle pagine
in parvenza / a quegli che mi tien tanto affannata. idem, i-401:
. carducci, 748: re sifrido tien corte. -arpeggiatori, / il più
: sciocco ben'è chi... tien per insopportabile l'arrolarsi sotto gli stendardi
: la cenere medesima, infino che tien coperto il fuoco, di sopra
voi [occhi leggiadri] ragiona / tien dal soggetto un abito gentile, / che
prece, / ciascuna orecchia ottura e tien coperta: / porta nei denti la
favorevole, senza vento prestarle la ci tien ferma. livio volgar., ii-1-272
mercanti suoi compagni, con cui furtivo tien cruda assemblea. 7.
botti d'acqua. marino, 6-11: tien sublime la fronte, alte le ciglia
, che si coltivano o se ne tien conto solamente per pastura degli animali domestici
lontano, felice l'astro / mi tien sospeso in un'estasi leggiadra. quasimodo,
, gentil morettina di tredici anni, si tien spalancato in grembo. d'annunzio,
scioglievano la vela / della nave, che tien cerulea prua. boccardo, i-244:
/ a i novi albori, e tien gli audaci a freno. idem, 763
autorità reprime la libertà, eppure la tien viva o la suscita, perché senz'essa
si promette / con la ragazza che gli tien la manna. soffici, v-1-496:
io mi sia guari allungato, / mi tien già confortato / di ritornar la mia
perde suo affannare / finché fortuna gli tien torto il volto. g.
occhi / in me, come solea, tien fisi ancora, / ancor mi parla
sento / che non so che mi tien e mi ritarda. d. bartoli,
: quel vago cerchio d'ór che me tien vivo, / ed hami l'alma
/ va su l'avviso, e tien la spada bassa. tasso, aminta,
e bacche. marino, 290: tien di branche di viti e di corimbi,
tale e sì fatto apparecchio / la tien quel forno bianco di bucato, / netto
amore, / questo così gran savio / tien sempre il libro in mano.
cagione, che il fanciullo non ne tien conto; e passa a ogni tratto
un ago / da due bande ei tien ritto. bertola, 65: e la
sommo loco / tra l'iddii tien nella nostra cittade, /...
ed oltre a ciò / nell'autorità tien del sovrano. -in barba o
, / che se e'non mi tien quel corsaletto / e quelle barde altrimenti
il rivendugliolo, d'ordinario, si tien fermo a un canto. il primo
la divina bontà con la infinità sua tien conto delle più basse cose e infime
. batacchióne. nomi, 10-60: tien l'altro molto ben l'occhio alla penna
/ a i novi albori, e tien gli audaci a freno. d'annunzio,
, ix-374: maestro mio, tu mi tien poco caro / quando mi mandi a
quasi beandosi nel sole diurno, gli tien dietro amorosamente nel suo giro. tommaseo-rigutini,
tra puttana e bertone, non si tien ragione. 3. spreg.
persona. machiavelli, 703: ella tien pur addosso un buon coltrone, ma
grossa lana, / e 'l morbido bianchetto tien na scoso. stratto delle
bianco. caro, 6-42: tien qui due bianchi; vattene in mercato
duol dal sen, / quando la destra tien / colmo bicchiero. algarotti, 3-166
delle virtù e delle nequizie umane, tien bene in mano le bilance. pascoli,
la pestifera invidia, il quale di continuo tien i favori del prencipe su la bilancia
ella, per loro insegnamento, gli tien sempre davanti. buonarroti il giovane, 9-92
, ora dietro un albero, ei solo tien fronte a cinquanta nemici irritati e maravigliati
nel mezzogiorno / una fontana, e tien nome dal sole, / che per natura
, 189-7: se quel geloso la tien sì fermata / ch'ella non poss'andar
, 24-22: il bombettare è quel che tien caldo. a. f.
barilli, 6-8: il vecchio organo tien loro bordone col fiato grosso. papini
'. nievo, 345: ella gli tien bordone con centomila moine che è una
2-113: un servo i ciondoli / tien d'occhio, e al centro / le
. redi, 16-v-166: chi non tien questo borioso posto,...
arsiccia; / ma sempre al bosco tien li piedi stretti. idem, purg
vincenzo borghini spedalingo delltnnocenti, che lo tien caro. lippi, 4-17: a che
, oggi è festa e non si tien la bottega aperta, però voi sarete
stipe alla radice. marino, 290: tien di branche di viti e di corimbi
calcar, ma l'uova: / e tien la mano inanzi simil metro, /
i-46: con la sinistra man la tien sospesa [la secchia] / per
poi l'un di lor levossi, / tien per certo che tutti se ne vanno
: ella mi guata, e non mi tien più broncio, / ch'io mi
co li brondi cavelli inanellati, / lo tien [il grisapasso] ne la corona
campanilone. sbarbaro, 1-186: la tien ritta [la piccina] la istrada
, mi apre, mi riapre, mi tien sempre aperta questa ferita che leggermente,
impietosito apollo, ogni bruttura / ne tien rimossa. nievo, 326: le
idem, 952: il resto ch'ella tien poi rimpiattato / sotto la cioppa o
reggere. lippi, 7-23: chi tien che queste ninfe sien le lasche;
virgolo. sul burattino il ponitore tien rizzata la forma per lasciarla alquanto sgocciolare.
capo dolente, / del su'fatto mi tien un gran cacare! -essere
fabbrica. zanella, i-iio: tien colmo un nappo: il tuo licor gli
sicario; scagnozzo; chi per interesse tien mano a soperchierie e prepotenze altrui;
datori, negli sconciatori, in chi tien conto della combattuta palla; poiché non
intervallo di tempo, in cui si tien turato con argilla certo foro nella parte
una cosa. calendario è quello che tien notate le feste, nelle quali non
cerca e ricerca ogni riposto calle. / tien la gran mazza ne la man feroce
il fatai capo, che 'l mondo tien salvo. marino, 10-51: calvo
ha il cervello colui, che ne tien la cura? perché non lo ripulisce più
campo della battaglia. boiardo, 2-6-25: tien la vedetta per terra e per mare
carducci, 748: re sifrido tien corte. -arpeggiatori, / il più bel
-parole! va'largo a'canti, e tien gli occhi bassi. buonarroti il giovane
, / che la statua d'amor tien nel coverchio / piangente e 'n atto
dona il capestro o freno che le tien per la gola o per la bocca,
, arnese di ferro, che nel focolare tien sollevate le legne, affinché, prendendo
679: dice... che la tien pratica di farla capitar male. berni
l'abito della religione, si tien questo modo. = comp.
m'ha preso da capo a piede mi tien luogo di pazienza. d'annunzio,
, / che tal sopra 'l cappuccio tien cappello, / perch'hanno indosso in
. moneti, 29: e vi tien la città, che vi scrutina, /
di', perché il cappellinaio / si tien sopra il lettuccio, e non di
, / che tal sopra 'l cappuccio tien cappello, / perch'hanno indosso in
, / che tal sopra 'l cappuccio tien cappello, / perch'hanno indosso in
1-100: e come il buon vasel tien, perché 'l cerchio / serra le
/ e quel tuo di latino / tien per amico fino / a tutte le carrate
ne tira un carato e chi più si tien savio più ne pizzica.
deve altrimente riguardare che come carcere che tien rinchiusa la sua libertade, vischio che tiene
impaniate le sue penne, catena che tien strette le sue mani, ceppi che
gli suoi piedi, velo che gli tien abbagliata la vista. campanella, i-94:
, / che tal sopra 'l cappuccio tien cappello, / perch'hanno indosso in
pananti, i-52: non mi si tien quando l'andata ho presa; /
petrarca, 128-73: vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile.
vederete come / tien caro altrui chi tien sé così vile. boccaccio, dee.
cara la pelle... come la tien cara mio fratello santo...
segneri, iii-2-13: se una donna tien mala vita, voi pubblicamente la biasimate,
carriola, / che a gran voce si tien la strada aperta, / e se
. galileo, 5-175: armida, tien le carte basse, se tu non
e si ristrigne e tanto indura che tien dell'osso, come se veramente il fosse
ha fatto sempre caso e ti ci tien volentieri. e. cecchi, 6-82:
e notarono il nome; ma chi tien conto de'casolari spogliati ed arsi?
è corrivo allo spendere, se non tien conto delle spese, il castigo è
i commedianti, / quel che tien la cassetta, che rimuove / dal varco
: due castagnette di sonoro bosso / tien ne la man la giovinetta ardita, /
ne l'una e l'altra tempia / tien duo non anco aperti / di pungente
85: va in mercato, giorgin, tien qui un grosso, / togli una
, or da dovero, e tal volta tien della fantasma. sarpi, i-242:
bruno, 3-295: d'indissolubil nodo tien avvinto l'animo del suo consorte,
, che cavallier privato / altro non tien che la virtude sola. -cavaliere
scena. linati, 30-142: si tien stretta stretta sul cuore la cavatina della
peschi. lippi, 7-23: chi tien che queste ninfe sien le lasche, /
8-52: la mia letizia mi ti tien celato, / che mi raggia dintorno e
e non si muove nemmeno: vi tien d'occhio per prudenza, ma sa
e troverai la soga / che 'l tien legato [il corno], o anima
e la cerchia obbligata delle occupazioni li tien domati generalmente fino ad una certa età
la pelle tirata sopra un cerchio che la tien piana e tesa. menzini, i-328
: quel vago cerchio d'ór che me tien vivo, / ed hami l'alma
/ che tal sopra 'l cappuccio tien cappello, / perch'hanno indosso in capo
una zucca; ma il cuore mi tien luogo di cervello, ed io vi dono
can maestro col cervietto, / si tien in su la destra un po'dell'orza
sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né chi
chiarito, / che a virtude amor tien fede / più che il volgo non si
c. gozzi, 4-164: gli occhi tien chiusi e spinge il petto in fuori
/ che un'empia vittoria conquise e tien chino. 4. ant.
fi ferro, e sappia dove fi diavolo tien la coda. = deriv
, 16-i-23: bevi, arianna, e tien da lui lontane / le chiomazzurre naiadi
che l'abbranca con la tenaglia, lo tien fermo, 10 doma. e
/ la bellissima zingara rispose, / tien con l'astrologia gran conferenza, /
., 9-55: volgiti in dietro e tien lo viso chiuso; / ché se
chiuso; / va su l'aviso e tien la spada bassa, / come colui
come tu ti sei allacciato il feltro tien caldo a la gola, e non si
/ mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso. ariosto, 139: chiuso era
non ci trova: il vulgo cari / tien zappator pur ch'egli abbian denari.
11 brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza, /
/ così de la mia mente tien la cima. petrarca, 65-4: a
/ che la parte divina / tien di nostra natura e 'n cima sede.
sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né
, sendo di cuoio e soda, tien ben legato. marino, 16-263: gravi
: un uom mezzo canuto, / che tien sui fianchi il cinturino, e porta
, e li teneva cari come il ragazzo tien cara la stagnola delle cioccolate.
2-113: un servo i ciondoli / tien d'occhio, e al centro / le
, 952: il resto ch'ella tien poi rimpiattato / sotto la cioppa,
. talun l'appongono alla i che tien luogo della j o de'due ii:
, / che la parte divina / tien di nostra natura, e 'n cima sede
doni, 3-22: la povertà molte volte tien sepolto i nobili intelletti, si come
discioglie, / anzi mi ciuffa, e tien per li capigli. s. bernardino
sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né
io che in altro tribunale / si tien, dice pluton, cotesto stile; /
di cavalli. berchet, 48: tien dietro a un clangore di trombe guerriere,
d'amore / più ch'altro vinco tien ogni uom coatto. cicerone volgar.,
mascelle di sopra e quelle di sotto tien ferme. ha occhi di porco, denti
de'pesci] / un astro sol tien bello e grande, / cui appellano vincolo
con te conquise, / che carlo tien, ch'ha la barba fiorita. pratolini
a moltissimi usi, come coietto che tien salda la pietra nel cane della piastra d'
, / e di chi la bacchetta tien per lui, / e far l'ufizio
l'alma alla ragion consente, / tien tanto in collo, che vie più abbondo
. garzoni, 1-636: s'appar- tien loro [ai soldati] apparecchiar l'arme
piume. machiavelli, 703: ella tien pur addosso un buon coltrone; ma
fuor della porta di una città gli si tien fermo innanzi. manzoni, pr.
per guadagno i commedianti, / quel che tien la cassetta, che rimuove / dal
o qual che se'che 'l di su tien di sotto, / anima trista come
delle rene, / che vi tien sola a tante parti unita, / alle
li commuove. leopardi, 16-37: tien quelle rive altissima quiete; / ond'
e composto. marino, n-91: tien composta ne gli atti, a brun
col nuovo concilio, / colui che tien le chiavi di tal gloria. lorenzo
come nelle scole de'filosofi a chi tien conclusioni. bandello, 2-28 (i-958)
e per le stanze tutte, / vi tien conclusion qual baccelliere / ogni vii loquacissimo
, si accoppia con una voce che tien fermo;... perché i due
sempre al concreto, e al concreto tien dietro con una mirabile ed esemplare costanza.
cosa manifesta: / ulivier tuo la tien per concubina, / così famosa e nobil
buonarroti il giovane, 10-920: chi 'l tien ch'a forza e'non ti
d'a scoli, 936: concupiscenza tien carnosa faccia / e forte teme piccolini
/ la bellissima zingara rispose, / tien con l'astrologia gran conferenza,
mi sia guari allungato, / mi tien già confortato / di ritornar la mia dolce
dependon sol da'cenni suoi. / quella tien la conocchia e questa il fuso,
vitto la conocchia, in mano / tien la bilancia, e vi sospende e pesa
/ che un'empia vittoria conquise e tien chino. cattaneo, iii4- 81:
ho con te conquise, / che carlo tien, ch'ha la barba fiorita.
, 1-iii-361: se il ceto ecclesiastico non tien dietro animosamente ai conquisti dell'intelletto laicale
. bruno, 3-295: d'indissolubil nodo tien avvinto tanimo del suo consorte, ed
corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. quasimodo
corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. guarini,
mani a menare: / non si tien conto d'abbaco o di taglia, /
ulieno, / che tutta la sua gente tien diffesa, / come fu gionto asciutto
li brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza, /
loco, dove / il zoppo sposo suo tien la fucina, / venere spesso a
. f. doni, 3-222: tanto tien conto d'offendere iddio, il prossimo
, 1-33 (94): idio tien conto de'buoni e de'tristi, et
d'annunzio, v- 3-338: non tien conto alcuno degli innumerevoli casi che,
un faceto) è come colui che tien sul dorso una bella gobba e non
campion guiscardo, / contro cui non si tien torre né terra. cuoco, 1-153
energia elettrica di fre / tien conversi dal trono i suoi bei rai;
/ che la statua d'amor tien nel covèrchio / piangente e coperchiare
essere [papa], come si tien per certo, propose che 'l papa si
, / ferma un suo beccafico e il tien munito / saturno il vecchio a punte
a'corbi, / sotto quel cencio tien coperti gli occhi. f. f.
voglio e lo scapolo / che mi tien qui rinchiusa e fammi monica. fioretti,
. bandello, 2-34 (i-1010): tien conto fin d'un minimo foglio di
: sottil canna egli [il pescatore] tien pronto da mano, / e sottile
si festeggi. marino, 290: tien di branche di viti e di corimbi,
dal corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. magno
. carducci, 748: re sifrido tien corte. -arpeggiatori, / il più bel
l'uomo in perpetuo pericolo lo agguerrisce e tien vigile e pronto... come
/ e sopra gli martella, e tien sì curto, / che con la mano
vivere. / si rassegna, si tien corto, / colia rendita d'un orto
genuflesso con l'arcato dosso, / tien le mani alle gote fra le cosse /
/ de la cittade [di mantova] tien quel da gonzaga: / tre fratei
/ il fatai capo, che 'l mondo tien salvo. magalotti, v-47: qual
, / e di chi la bacchetta tien per lui, / e far l'ufizio
/ ch'a mezza notte alta cagion tien deste, / se tu non sei?
una virtù che sempre adorna / e tien le tempre fuggendo durezza. maestro alberto
. c. mei, 258: tien questo [il latte d'asina] soltanto
conte di palazzo laterano, / che tien lo 'mperadore a cresimare / e la corona
io che in altro tribunale / si tien, dice pluton, cotesto stile; /
diavolo. nitri, 119: si tien ritto cogli stecchi, povero cristianaccio,
, tocca / della conclusion: tu mi tien proprio / in croce.
driade / in croceo fior cangiata, / tien volta al caro apolline / la faccia
vicino / si asside al foco. / tien colmo un nappo: il tuo licor
tosse, / e '1 guamel tien di sotto foderato? / e dicemi che
quel vago cerchio d'ór che me tien vivo, / ed hami l'alma e
il prode sposo ne perdei, / che tien cuor di lione. note al malmantile
: la boria della spesa non tien cura; / coiami, drappi, arazzi
è corrivo allo spendere, se non tien conto delle spese, il castigo è
carducci, 233: u truce signore / tien sol una de l'itale glebe /
la pro- vedenzia conserva e aumenta e tien sicuro il suo segui- tatore da male
. ariosto, 18-156: restar in danno tien miglior consiglio, / che tutti i
19-35 (ii-129): in eterno si tien vituperato / ch'una donna lo tenga
6-125: mentre la gamba manca egli tien alta, / fa danzarlo [il
vedervi divenire odiosa alla vostra compagnia che tien sempre i dardi tesi sulle lingue per
da barberino, ii-178: tanto chi tien quanto chi empie il sacco / lo danno
ne l'entrata e l'urna avanti / tien de'lor nomi, e le lor
forte contro chi al suo cenno / tien dei popoli l'armi ed i tributi,
quanta gente creanzosa, / curiosa / tien stivata sul macigno! / fin sul
altra parte, isnardo / non mi tien debitor dentro al suo libro. g.
, e veduto non avessi ch'ei tien carissima questa particella; perocché nel decorso
né forza o arte, / tanto si tien di sansonetto offeso / orlando.
, vi-48: colà giustizia armata / tien giudizii funesti / su la turba affannata
munita porta. marino, 7-221: vulcan tien tuttavia la rete chiusa, / né
oncie l'una. marino, 3-63: tien duo veltri la destra, al lato
a foggia di serratura a colpo, tien fermo il castello dell'orologio dentro la
, ii-51: [dio] dome / tien le superbe teste, e fa sovente
luigi ridolfi. magalotti, 7-17: si tien affatto per disperata la reintegrazione del favorito
a far la mattinata; / che e'tien ne'dì solenni quello stile. /
i'so'bon begolardo, / tu mi tien bene la lancia a le reni;
esser ben la voglia acuta, / tien alto lor disio e noi nasconde. sannazaro
pien di disio? / amor mi tien pur sempre in gioia e 'n festa;
, 2-20: grida da'merli e tien le guardie deste, / né mai riposa
: pon qui la mente, e tien gli orecchi desti, / e nota ciò
, ii-376: il timore de'naufragii tien deste le palpebre al mercadante facoltoso. betocchi
via a sinistra. cammelli, 211: tien pur, messer damian, destra la
: questo modo di filosofare... tien salda la necessità di vivere secondo gl'
la libertà se il popolo non vi tien le mani sopra. d'annunzio, iii-1-677
tempo, alle mine della bellezza, tien luogo di tutte le altre perdite, o
tosse, / e '1 guamel tien di sotto foderato? novellino, 20 (
il meo disio, / e più mi tien doglioso notte e dia. dante,
e chi mi posa / là dove tien suo seggio alma natura, / e al
chiocci il ferro e sappia dove il diavol tien la coda, si dice: 4
... sanno dove il diavolo tien la coda. piccolomini, xxi-1-293: s'
servire, la sa dove 'l diavol tien la còda. caporali, i-120:
un muricciuolo; sapevamo dove il diavolo tien la coda. alfieri, 6-7: affatto
esso non siano molto delicati; ma tien del virile, e pur è grazioso.
, 1-76: questa [l'incostanza] tien sempre levata la chioma, / e
chi sempre mai cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né
a usura, lo pubblica; se tien la druda, lo bandisce;..
pur con l'imo, / e tien la terra, che tal è qui meco
bisdosso, / perché s'ella non tien le cosce insieme, / qualche dilatazion di
; perché le cose di che non si tien conto da se medesime se ne vanno
insieme. machiavelli, 696: messer nicia tien con lui una stretta dimestichezza, e
che le dorate sue quadrelle / più tien forbite e il suo potere in cima,
1-72: se di villan dipende / e tien nobile stile, / direm grosso sottile
. francesco da barberino, iii-102: tien per la via diretta, / discendi
ch'è di rimpetto, / che tien per mano stretto / il dignitoso e
drittezza per se luce; il dubbio tien significazione d'ingiuria. proverbi volgar.
.. ma, in verità, non tien nome... è una morale
] che ognun sia discaduto / e tien per niente chi di grazia ha dono.
e 'l muro prende, / e tien ben a memoria ovunque passa. / giugne
lontana, e perché china / la faccia tien, non ben chi sia disceme.
lei dischioma, / ma ad ambo tien la fuga ritardata, / allor che
, / anzi mi ciuffa, e tien per li capigli. petrarca, 270-98:
in cavo rame, ove raccolto / tien lento foco, a tormentarle intesa; /
, 13-136: or tu da queste cose tien ben lungi / del tutto il cor
tenere certo. cammelli, 211: tien pur, messer damian, destra la
monta baiardo, e l'urta e lo tien stretto. / del ronzin disgravato la
cor furato, / ond'affannato il tien a dismisura. novellino, vi-iii:
pioggia in che l'altrui pietate / ne tien piangendo eternamente immerse. anguillara, 8-303
, / non dico netto, ma tien del sicuro: / ricever per onor tesser
, in ogni provincia de'quali ella tien suoi ministri che li esigono; e
altri duro, ama ufficiali ribaldi, tien servitori cattivi, è un nerone co'suoi
/ dal primo dì ch'io nacqui e tien ancora, / e con pensieri amari
madonna con ioseppe il suo tesoro / tien quanto può dagli occhi altrui distante.
la terra smisurato alunno, / che tien disteso di campagna quanto / un giogo
, / sendo ben brutta allor si tien leggiadra, / mentre che giovinezza il
de te retomo e cado, / qual tien la mente mia tanto destretta, /
riposo, / che 'l mio cuor tien distretto. savonarola, 5-ii-155: questo vói
morire; né la povertà, che non tien che lasciar di spoglio a quella generai
lasciar di spoglio a quella generai esattrice, tien esenzione dal giro di quell'acciaio arrotato
svariato, / sicché l'openione / ne tien confusione, / udendo a puncti gravi
. f. negri, 259: tien [il cacciatore] la corda in modo
altri si disvolge, / né cura tien di chi ver lui s'accampa.
le sue spade infino agli elsi / mi tien tuttor; tal ne conservo il senso
/ l'antico prologo: / fin che tien scettro reale / carnevale, / che
profonde fosse. bracciolini, 2-4-59: tien chiusi i passi, e delle gelid'onde
, e troverai la soga / che 'l tien legato, o anima confusa, /
ha spente; / l'altra mi tien qua giù contra mia voglia. seneca
/ il mondo, e picciol tempo ne tien fede. bembo, 1-7: credetti
speranza, / in dolorosa lotta / tien l'alma, onde soffrirlo, / né
, maestro. cammelli, 211: tien pur, messer damian, destra la
, iii-1-244: il porco indomito delle selve tien molto del cignale; il domito è
b. giambullari, n: mi tien a dondol pur, e mi trastulla;
pulci pulci: cera cera, / tien tien: pon rena, largo, ecco
pulci: cera cera, / tien tien: pon rena, largo, ecco il
che le dorate sue quadrelle / più tien forbite e il suo potere in cima
cammelli, 53: apollo pel dolor tien basso il ciglio, / udito che
nel fodero, alza la mano diritta che tien la spada già con la punta nel
mia mente] / un è colui che tien per alto duga, / livio,
l'uligine secca, la quale continuamente tien secchezza... ma altri dicono che
è ima virtù che sempre adorna / e tien le tempre fuggendo durezza. bibbia volgar
era composto, /... / tien da tutte arme il buon raimondo ascosto
ma tutto questo finge, e in sé tien duro; / fa faccia tosta,
9-164: pensavo che anche la devozione tien del paese, considerando le cappelle ai
materna aggiunse al segno / che si tien gran miraeoi di natura. bisticci,
eleggo generai de'miei campioni, / tien questo scettro, e tu di lor disponi
quasi beandosi nel sole diurno, gli tien dietro amorosamente nel suo giro. carducci
nobile ingegno che dal cielo / per grazia tien de l'immortale apollo, / e
sue spade infino agli elsi / mi tien tuttor; tal ne conservo il senso.
cosa d'un'antica macchina di guerra, tien sospesa sul pozzo una embriciata a due
/ che un'empia vittoria conquise e tien chino / sul suol che i trionfi
in seno, / sì lo mi tien sempre sereno, / occhi amorosi,
. ariosto, 42-21: né verisimil tien che ne l'alpestre / scoglio sei
ch'affamate e piene / sempre le tien, di salir fien tenute. s
ereda, / e sol per lui tien carlo scettro e regno. bembo,
/ che un'empia vittoria conquise e tien chino / sul suol che i trionfi degli
con un ago / da due bande ei tien ritto, e all'altro canto 1
, / mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso. bibbia, volgar.,
all'erta. menzini, 5-225: tien colaggiuso all'erta la panciera, /
/ atto a esalar, se non si tien ben chiuso. della porta, 2-211
e riscalda quel luogo, massimamente se tien di zolfo o bitume; il qual
; né la povertà, che non tien che lasciar di spoglio a quella generai esattrice
di spoglio a quella generai esattrice, tien esenzione dal giro di quell'acciaio arrotato,
196: io faccio come il villano che tien essercitata quella terra in cui raccoglie molto
bambagiuoli, 54: ciascun superbo si tien valoroso, / tanto soperchio ama la sua
ama la sua essenza, / che tien ferma credenza / di mettersi securo ad ogn'
15-7: malabuferso che la regione / tien di fizan sotto continua estate.
un virgulto / la cui ombra mi tien vivo e sepulto. anguillara, 12-144:
;... in amendue l'estremitadi tien ponti levatoi, con torri, per
allor se tien lizadra. guicciardini, iv-298: aveva inchi-
mole / di foco e fumo tien, chi d'acqua e terra. t
tosco / mesce il parlar facchin, si tien la scroffa. aretino, ii-96:
., i-159: spesse volte la verità tien faccia di bugia, e spesse la
dolce sereno, / ove sue face tien cupido ascose: / l'aer d'intorno
della povertà: il timore de'naufragi tien deste le palpebre al mercadante facoltoso.
saccomanno falcétta falcétta / se in campo non tien dritta la bilancia. valeri, 1-78
subdolamente. tesauro, 3-482: mentreché tien consiglio di sorprenderlo alla fallace, da
corti, come io, e che tien l'orecchio per ogni parte, è
si trova forte, / rabraccia e tien la gioia ch'avia fallita. intelligenza,
: giocano molti al giudice davanti, / tien la giustizia poi banco fallito, /
. d'annunzio, iii-1-717: non tien la mira la balestra. alcuno /
fiore, 109-14: colui cui povertà tien in dolore, / convien che
... / vola scherzando e vi tien l'arco ascoso. / né vuol
quanta gente creanzosa, / curiosa / tien stivata sul macigno! / fin sul
tuoi denari. pananti, i-89: tien per fango un semplice pedone.
la cucina, e massime / a chi tien grado e fa tavola magna. g
a l'onorate coma, / e tien con l'edra incantenando il faggio / impedito
il mondo, e picciol tempo ne tien fede. boccaccio, dee., 8-10
grue? / che sempre una ne tien nella farsata. 3. coperta
, 8-54: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno e
un altro meleagro; / e questa tien lo stizzo che fataro / le tre,
e il saccardo 0 vetturino che tien mente alla bestia. fattóio,
letterario onor, che 'l vulgo indotto / tien lontan da un ingegno alto e fecondo
donò seicento lire, / or me le tien quel ladro del fattore. ariosto,
/ il mondo, e picciol tempo ne tien fede. ariosto, 28-79: ditemi
all'opera il tempo e morte non tien fede. tasso, 15-46: presso al
aprica e lieta, / che 'l volto tien onde si lieva apollo; /.
/ per la fedelità santa / che la tien sicura. muratori, 4-165: più
, ch'un sonno forte / sei mesi tien senza mai gli occhi aprire! della
franco, 348: l'amo innescato tien sospeso in quello, / e con la
vita attiva spirituale] questa di fenice tien simiglia, / sentendo de la vita
e fronte, e passo / non tien più di se stesso, / e 'n
ultimo dei suoi giri, spinge e tien ferma contro la cartella, e così
fiore, 189-4: se quel geloso la tien sì fermata / ch'ella non poss'
carducci, ii-2-206: purista ferocissimo, mi tien sempre il broncio, a cagione dei
del piede. dottori, 1-195: tien con la spada alzato il ferraiuolo, /
, e quella faccia di mostro cinese che tien ferreamente rivolta dalla nostra parte? landolfi
divin volere che a questo corpo ci tien congiunti. -ferri pesanti, ferri
s'in nalza e gli tien più raccolti; ha le foglie simili al
foco, / ch'arde, se ben tien sempre ascoso il lume, / fer
965: questo è quel suon che tien liete le suore, / e soprattutto quel
tutte le classi dei cittadini e vi tien desto lo spirito di libertà. cattaneo
ogni vizio sia netto; e chi tien nel suo occhio la trave, non
sano, se gli di'che ciacco / tien colaggiuso all'erta la panciera, /
di fiamma. marino, 2-113: tien de la bellezza il ver ritratto /
scarsella quel bastione, / che te la tien sì chiusa, / e pagar loro
-sostant. alamanni, ix-318: tien da me lunge quell'avara mano /
col novo concilio, / colui che tien le chiavi di tal gloria. petrarca
. lippi, 5-19: quand'un tien questa nera in una branca, /
, e fronte, e passo / non tien più di se stesso, / e
è sottile / il filo a che si tien la mia speranza. giov. cavalcanti
, addirittura. bandello, 1-5-251: tien conto fin d'un minimo foglio di
nella persona sociale, che gli si tien sempre davanti agli occhi come quella che
sonoro, agli aurei fiocchi, / né tien le orecchie mai né i piè né
/ marmo avesselo tratto prassi tele, / tien l'arco l'odisseo, grande e
spargeva i fioretti e la verdura. tien quella salute / del tuo poeta di grande
ma non scemo il pastor che ne tien cura. / io voglio andargli incontra,
gli occhi addosso,... tien per certo ch'egli è mal volto verso
, ix-374: maestro mio, tu mi tien poco caro / quando mi mandi a
senza far motto a terra fissi / tien que'bei lumi, ond'io sospiro
. doni, 4-58: del continuo tien gli occhi fitti in terra. baretti,
però spesso nel male, / che nome tien d'ippo- condriaco flato; / che
alquanto, / e con tremor le tien, ché son flussibili, / e
luglio tosse, / e '1 guarnel tien di sotto foderato? matazone da caligano
. folengo, ii-51: dome / tien [dio] le superbe teste, e
e folli, / vola scherzando e vi tien l'arco ascoso. 6.
regna. orlandi, 3: troppo servir tien danno spessamente / ed amar for
e insensato l'uomo, che si tien più savio quando è più matto. f
onor, che 'l vulgo indotto / tien lontan da un ingegno alto e fecondo
giorno / una fontana, e tien nome dal sole, / che per
. proverbi toscani, 108: chi tien cavallo e non ha strame, in
sublano. fazio, iii-n-64: italia tien forcelluta la coda: / l'una parte
/ sol vive satana. / ei tien l'impero / nel lampo tremulo / d'
). groto, 25: si tien minutissimo conto de passi che ella move
animai ch'un sonno forte / sei mesi tien senza mai gli occhi aprire!
mio velo / ch'a forza mi tien qui, foss'io con loro / fuor
che d'allegrezza / riempie chi 'l tien ben fralle sue braccia. loredano,
fortuna, / che 'n man si tien, può dirsi proprio un vetro, /
voi, non sia mia colpa se mi tien per balordo. = comp. di
e folli, / vola scherzando e vi tien l'arco ascoso. carletti, 190
intender la cagione, / chi ti tien impiccato tuttavia. /
bon bego- lardo, / tu mi tien bene la lancia a le reni; /
è sciolto. tasso, 1-5-86: or tien pudica il guardo in sé raccolto;
, 1-76: quando il prelato non tien regola nelle delizie... non
e in questi la difficoltà della prova tien luogo della probabilità del- l'innocenza.
il frequentativo quasi diminutivo, ma che tien del dispregio, 'frugacchiare'. nievo, 1-566
in man, sfacciata putta, / tien la lussuria, ed a l'infamia applaude
, 23-46: ne'suoi begli occhi amor tien la fucina / e tante grazie nel
l'abbranca con la tenaglia, lo tien fermo, lo doma. è un giovinetto
spada fulminosa, / e non la tien nel fodero nascosa. carducci, 79:
è la mia scorta; / speranza tien in man la fune intorta / per porre
parini, vi-44: colà giustizia armata / tien giudizii funesti / su la turba affannata
lo cor furato, / ond'affannato il tien a dismisura. bibbia volgar.,
è uno che sa dove il diavolo tien la coda, e fa tutte le tristizie
d'inganni brunel quanto / colui che tien ruggier sappia d'incanto. tasso,
dependon sol da cenni suoi. / quella tien la conocchia e questa il fuso,
lite. berchet, 138: il francese tien quel fusto / a servigio di bacchetta
quella gabbia, / che quella tendarola tien coperta, / un mostro vivo v'
apre la gabbia, / che li tien chiusi nella gran foresta, / quanto le
dal gabbione lo disserra, / ove lo tien, la maga arimodia. pirandello,
di vannozzo, 213: sto traditor ne tien notriti a manna /...
, che con le paure, nelle quali tien ristretti i suoi cavalieri, è cagione
.. moglie in un modo che tien del galante e del romanzesco.
cura, / occupazione, assenzia ci tien sani / di questa peste o sia
'l grue? / che sempre una ne tien nella farsata. marignolle, 104:
. voce del dialetto napolitano che sovente tien molto dappresso al latino. 2.
firenzuola, 952: il resto ch'ella tien poi rimpiattato / sotto la cioppa,
anca, / senza sospetto, pari tien la foglia, / e da sei gentiluomini
più sagace, / persona schietta si tien goffa e tonda: / si vede insomma
figuratamente e familiarmente, dicesi di chi tien dietro alle donne, donnaiuolo.
, ii-16: il suo vecchio custode la tien sì gelosamente ristretta, che né men
fiore, 189-1: quel geloso la tien sì fermata / ch'ella non poss'
, 16-iii-135: in alcune scuole si tien per certo che una cosa men nobile
redi, 16-iii-135: in alcune scuole si tien per certo che una cosa men nobile
e riscalda quel luogo, massimamente se tien di zolfo o bitume; il qual luogo
bellini, ii-87: ma infin vi tien l'umor generatio, / guardate dove,
animale, due volte quanto un gatto, tien sotto la pancia, vicine alle parti
71-11: chi di voi ragiona / tien dal soggetto un abito gentile, /
è tisicuzza, i e co'denti tien l'anima? vien detta / gracile e
genuflesso con l'arcato dosso, / tien le mani alle gote fra le cosse /
il lago cader bello, / che tien la leonessa co'suoi geti.
, che par colla, / e tien di muffa, e sa di riscaldato,
1-323: questa con ambe man le tien sospesa / sopra tumide trecce una ghirlanda
lo butta a giacere, e lo tien lì. -porre qualcuno a giacere
un si stringe al petto, / uno tien su i ginocchi, un sulle piante
archi assai monocoli. grazzini, 15: tien forte del buffone; / come voi
la terra smisurato alunno, / che tien disteso di campagna quanto / un giogo in
cuoco, 2-232: di tutto si tien registro esatto, e ne sorge poi
ch'ha pasciuto nel giovane sole, / tien le caverne, lui vecchio aspettando.
promette / con la ragazza che gli tien la manna. 2. marin
co'suoi ettemi giri / l'aere tien di vera luce spenta. calogrosso,
manco, / più che al saper si tien spedito e franco. fed. della
, vi-54: colà giustizia armata / tien giudizii funesti / su la turba affamata
come giudiciosissimo di quest'arte, la tien carissima. baldinucci, 27: è
correzione, se veduto non avessi ch'ei tien carissima questa particella; perocché nel decorso
parini, vi-43: colà giustizia armata / tien giudizi funesti / su la turba affamata
della gloria vana / che questa dentro tien l'acerba norma / sopra di tutti tiensi
. a. caracciolo, 34: tien pur stretto / quel che tu hai,
nievo, 632: t'immagineresti ch'essa tien sempre sui ginocchi un vecchio gatto d'
placida sua figliuola, che se la tien sempre cucita alla gonnella? 8
, e chiavarda il ferro che gli tien insieme. carena, ii-87: 11
., 9-56: volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; 1 ché se
gano da colle, ix-435: colui che tien la sua mano alla gota / quando
fiore, 189-1: se quel geloso la tien sì fermata / ch'ella non poss'
colei... 'l governo / tien di mia vita. erizzo, 1-39:
mal governo / sì strutto, ch'e'tien l'anima co'denti. nievo,
. / e ciascun grado occupa e tien congiunto / miglia cinquanta sei sopra la
cariche. bambagiuoli, 54: conoscenza tien uomo onorado / e fàllo sormontar di
e fronte, e passo / non tien più di se stesso, / e 'n
pallavicino, 10-i-209: vostra santità che tien grado di dio in terra. algarotti
calde vampe. cammelli, 8: marzocco tien le grampe alle confine, / non
tira i remi al petto, e tien le spalle / volte alla parte ove
il geometra nei suoi ragionamenti non ne tien conto o la discaccia. 20.
d'esso non siano molto delicati; ma tien del virile, e pur è grazioso
di vannozzo, 212: sto traditor ne tien no triti a monna /
91: abbiamo un cuoco / che tien la carne sotto la grondaia. baldinucci
. pataffio, 4: groppa non tien madonna la vegnente. bandello, 2-6
giacere il bambino, e che gli tien luogo di culla, o anche serve
de dio messaggio e manna, / che tien de speme el guanto. collenuccio,
ultimo dei suoi giri, spinge e tien ferma contro la cartella, e così
aretino, ii-107: è innamorato, e tien con più guardia il segreto di questo
grida [il sospetto] da'merli e tien le guardie deste, / né mai
luglio tosse, / e 'l guamel tien di sotto foderato? nuovi testi fiorentini,
. monte, xxxv-1-451: amor mi tien riposto, / e 'n fera segnoria
, per parer garbato; / ch'ei tien che a far non abbian troppo guasto
che hanno voglia di menar busse a chi tien loro i piedi sul collo.
: 'guida', stecchetta di legno, che tien fermi sul cavalletto i fogli dell'originale
piace. cammelli, 9: petro tien su la petra, / federico e marzocco
cane da penna quando, puntandolo, tien dietro all'uccello che cerca di allontanarsi
da guerra, con gli quali si tien dritta da'sicuri da'l'insulto de
/ nata d'amor tra i baci / tien gemme e fiamme e porpore, /
fioretta, ho ritto a seme; / tien pur del imbiadir ch'e'sia rimesso
.. il parlar... imitativo tien l'occhio a queste spezialtà, cioè
4-62: indi s'immacchia, e tien nascoso e basso / l'arco, ch'
entro agli orecchi quella pece / che tien ch'ai senso il percuoter dell'aria
bel de la natura, / ch'ella tien stretto in quelle belle mani? giov
ore. tasso, 13-77: chi tien la man ne la fresca onda immersa,
mar le piaggia immolla / con quanto tien di libia i liti suoi. aretino,
, che dal cielo / per grazia tien dell'immortale apollo, / e l'eloquenza
, / né più si duol, ma tien la bocca chiusa, / perché col
se posa, / là giuso ad immo tien la morte ascosa, / ché una
non s'impaccia di lui, lo tien per morto. allegri, 245
... l'ova crescon tosto: tien il vulgo ch'uscendo elle alla riva
brusoni, 1-137: mentre... tien le mani impacciate in fasciarsi e coprirsi
deve altrimente riguardare che come carcere che tien rinchiusa la sua libertade, vischio che
seggieri entro la cesta, / poiché niun tien le briglie e niuno il guida,
meco il sordo, ed impeciate / tien sempre le sue orecchie a'miei lamenti?
un chiovo fixo nel giudicio sano / la tien constante ferma e sempiterna. -letter
fioretta, ho ritto a seme; / tien pur del imbiadir ch'e'sia rimesso
4-49: le ciglia inarca, e tien la bocca stretta / chiunque da me
73: il vento e la bufera / tien nel canto del fuoco imprigionata / la
co li brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza. petrarca
: 'l sommo impero / de'vizi suoi tien l'ingordigia avara; / questa
il canto, / nina parte ne tien; ma parte ancora / mimy cara ne
: quel ch'è più incaparbito e tien più accorto / l'animo a sostener la
bisogna e la testa e le branche / tien sopra l'acqua e 'l più vive
/ nel confine, la qual giove tien cara. linati, 20-233: quella nuda
incatenato. muse padovane, lxv-321: tien mille amanti incatenati e stretti, /
in qualche signo, / s'tu me tien digno che te deza amare. epicuro
cecchi, 20-7: -vammi largo, / tien gli occhi bassi. -sì, ch'
secoli inciviliti, conviene pur dirlo, tien luogo della purezza e della nobiltà vera
789: pregheremo la occulta deità che tien di quello incommutabil cura, che ne purghi
. bar uff aldi, ii-9 7: tien tutto / stretto e strutto / il
abati, 86: colui, che tien fra la delizia urbana / incru- stati
., 9-55: volgiti in dietro e tien lo viso chiuso; / ché se
/ nel cor, come colei che tien la chiave. idem, 147-10: onde
innanzi concini e gesuiti, e che tien poco conto del parlamento, non sono
x-2-151: alle porte, / che crudeltà tien chiuse, inesaudito / batte il
promette fargli inestimabil bene, / se tien l'orecchia sua secreta e fida.
e piacere /... a chi tien stretti in potere, / nel maledetto
». / che il nato la memoria tien del patre, / accorso scrive che
infastidisce ornai questa cattiva / commedia che tien vigile la gente, / questa commedia
poiché di cruda stella empio tenore / tien noi disgiunti in vita infausta e dura,
un torno, / e quanto può si tien da lor difeso, / or
tate; / ed altra volta mi tien sì infiammato / del vostro orgoglio e
corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. baldini
/... de gli cieli tien l'infima parte. dalla croce, ii-75
la divina bontà con la infinità sua tien conto delle più basse cose e infime
està bontade, / non la si tien ascosa, / ché dal principio,
pensieri pur a gran cosa, / tien ver brandizio, e non com'uomo infinto
/ la casa infiora, e tien purgato e netto / l'ovile intorno,
,... / costei tien or così stivato il corpo, / che
prima aretusa, / che sa chi tien la figlia, e dove, e come
loco assembra / l'aspetto che mi tien l'alma confusa. muratori, 7-ii-160:
/ atto a esalar, se non si tien ben chiuso; / e si vedea
il creder folle / di chi si tien vincente, a lui conceda / toccar
, / e dell'insidie altrui si tien difeso / per non dar dei maligni nelle
bresciani, 1-i-136: più il secolo si tien sapiente, e più s'ingolfa e
quel loco. aretino, 14-59: tien caron per la barba mezzo vivo, /
/ ciò che ne l'unghia sua tien ingremito, / com'aquila colomba,
pon l'ozio in bando, / tien fuori a passeggiar piazze e quadrivi.
. m. frescobaldi, 1-88: follia tien tuo'brigata. / po'eh'i'
negli archibusi a percussione il cappelletto fulminante tien luogo d'innescatura. dizionario militare italiano
secol s'innorgasma; / e il tien, com'è dover, dal freddo gallo
parini, vi-52: colà giustizia armata / tien giudizii funesti, /...
e campi e i gioghi d'apennino / tien tirinto soggetto alla sua verga. girolamo
: lion sofista... certo non tien punto del sottile, se non è
/ dove è l'augel ch'ai sol tien gli occhi franchi. dolce, 1-103
caratteristica. aretino, v-1-443: appar tien visi la insegna di religioso, conciosia
la mente / eh'una donna mel tien per suo valore, / la quale insie-
in lodare si versano quella, che tien loro luogo d'inspirante musa, e
inante / a i novi albori e tien gli audaci a freno, / né pur
co li brondi cavedi inanellati, / lo tien [il crisopazio] ne la corona
'l fatto, / perché 'l mondo non tien patto; / se non vuoi ricever
ricercata su la sua tiorba, e tien gli occhi fissi su l'intavolatura.
altri prìncipi. sanudo, lvi-156: si tien el turco abi intelligénzia con franza per
sanudo, i-703: la qual armata tien tuta quella cro- sera interdicta, e
, 4: la casta moglier tien gli occhi intesi, / senza battergli
, 14-573: la spada al fianco tien ritorta e breve, e con barbara pompa
soderini, i-172: l'olmo ancora tien bene le commessure et ha il legname
idem, 261: ogni atto del signor tien per obbietto / la santa caritade ove
ritorti. boiardo, 3-14: speranza tien in man la fune intorta / per
negli umani: / pur l'avarizia tien le verdi fronde / e più nel tempo
invendicate le colpe ed i peccatori, egli tien tuttavia ben ferme e chiare le ragioni
serò sempre teco. anguillara, 1-159: tien per trovarla ogni modo, ogni via
grasso, / quegli che agli occhi tien l'invetriate. de marchi, i-411:
mio conforto; / l'un tien el spirto e l'altro il corpo morto
miei signori, invito; / dove ognun tien allegra la brigata, / con sembiante
, / che del mio tristo cor tien la radice! / deh, per che
gli imbianca, / et involta gli tien l'alma nel ghiaccio. piccolomini,
1-120: se gli occhi infermi al ciel tien fissi, / vedrai ben quanto error
o gradevole. speroni, 1-2-201: tien sembianza di pedagogo che vestir voglia o
). patecchio, xxxv-1-565: qi tien soperbia et ira, l'amor de
d'atlante caggia, / fise le ciglia tien nell'oriente, / per veder pur
aretino, iv-3-151: chi di sé tien conoscenza, è instrutto di quanto bisogna
sono a replicar soave / quella che tien del petto lor la chiave.
e gelosia. machiavelli, 1-viii-75: ella tien pur addosso un buon coltrone, ma
pur va, ma lento; e tien le labra chiuse / o gli ragiona in
/ pur va, ma lento, e tien le labra chiuse. -uscire
, / ove più incappa chi si tien più sagio. a. f. doni
con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi, / fin
colui che l'alme fura / mi tien ancor, né par che mi rincresca
doglioso stato, / ch'or mi tien gli occhi lagrimosi e molli. tasso
cavalcabò, xxxix-ii-7: sola speranza sì mi tien diffeso, / sperando ognor ch'io
di se stesso, se al misfatto suo tien dietro quel gastigo che il pubblico dà
quando gli vede a sé denanzi, / tien l'un per man e l'altro
piacevole intorno alla mente, perché la tien desta, e non l'affatica. ma
sparge dottrina plausibile e detta materie facili e tien sentenze larghe e risolve i casi a
già non sa, quel che a gioco tien rinviti, / se 'l tenere o
dal su'lato, / e qual si tien co'rei e chi co'buoni.
uccelli. de notari, 179: tien [il delfino] le mammelle nel petto
hai buono / cervello, ma tu tien male a lattuga. idem, 1-i-141:
li brondi cavelli inanellati, / lo tien ne la corona per bellezza, /
quanto poi a quell'accidente, se non tien più che chiusa la bocca, le
zagaglia, / la spada al fianco tien ritorta e breve, / e con barbara
: / e bene aggia chi leanza tien tuttore / e quale 'nora sua donna amorosa
salvini, 23-324: sottil canna egli tien pronto da mano / e sottile cordin
addolcir possano ed il favor di chi ne tien conto procacciarsi? giocosa, io:
e hanno re / ch'a legge i tien con pover vestimenti. -vivere
una man picciola verga scote, / tien l'altra un libro, e legge in
: chi ha un buon amico e noi tien caro, / molto leggiero è il
146: felice l'astro / mi tien sospeso in un'estasi leggiadra.
cesarotti, 1-vii-131: le briglie / tien colla destra vacillante, muto / esce e
, 8-52: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno e
credessi che all'unico vero sistema letterario tien prossimamente dietro l'unico sistema intellettuale e
, non fa mai letto (chi tien dietro a tutte le minuzie, perde
quella che è misurata con un contrappeso e tien chiuso il forame della valvola, sinché
gli occhi azzurri una [ninfa] tien, ma pura luce / da due
poi d'un di lor levossi, / tien per certo che tutti se ne vanno
d'ascoli, 944: piccola faccia tien pure a riguardo, / ché raro ne
8-x-350: l'obligo mio non mi tien legato più di 60 mez'ore dell'
volendo ricever l'abito della religione, si tien questo modo. cesarotti, 1-xxxvi-137:
: era una volta dal libraino che tien sua merce in baroccini, ultimo verso
man picciola verga scote, / tien l'altra un libro, e legge
da porto, 1-31: qui si tien certo tutti i signori della lega aver licenziato
eccellenza avesse tanto di liberalità quanto ella tien di danari, con poca poca fatica
avesse intorno. bassani, 23: tien più alto il viaggio / lieto sol
. con due dita ancora più lievi tien sospeso un fondente. -figur.
una mente sola; il genio si tien per mano alla catena de'suoi precursori.
mentre si pasce in un prato, tien gli occhi all'altro, e si strugge
5-68: il cauto uccellator nel suolo / tien di nodoso fino insidie tese / a
trincate / che sanno dove il diavol tien la coda. -passare liscio qualcosa
il sommo loco / tra l'iddii tien nella nostra cittade, / non aspettar da
d'arco o di faretra, / chi tien leuto e chi viola o cetra.
mio, alzate il velo che mi vi tien nascosta, e ormai rasserenate l'aria
: che là [in corte] si tien pancaccia e si tien loggia / de'
corte] si tien pancaccia e si tien loggia / de'fatti d'altri; e
, / ciò a mi'padre, che-mmi tien sì magro, / che tornare'senza
, 11-50: da sé la respinge e tien lontana / quanto l'abete è lungo
sole subito, a lingua fuori, tien dietro al fango lordascarpe. = comp
schiava: / « tu l'occhio tien fermo / sul capo del vermo ».
mio velo / ch'a forza mi tien qui, foss'io con loro / fuor
, 2-21: ofeleste... tien la gloria prima / nel possente luttare.
agile danza, li occhi luccicanti / tien fissi su'tuoi piedi alabastrini. tozzi,
dolce sereno, / ove sue face tien cupido ascose; / l'aier d'
la drittezza per se luce; il dubbio tien significazione d'ingiuria. petrarca, 146-8
, 1-iii-63: per trappolare è bravo; tien lu gagni? goldoni,
altera me volesse odire, / che tien le orecchie al mio duol sì serate
ogni spera / quella che m'ha e tien per suo servente. g. cavalcanti
annunzio, i-492: lo sguardo ei tien su 'l cofanetto assiro / che in dieci
giusti, 4-i-313: si rassegna, si tien corto, / colla rendita d'un
/ se la vostra pietà non mi tien vivo, / comprando adesso questo libro
, 11-50: da sé la respinge e tien lontana / quanto l'abete è lungo
-lùngolo. sanudo, xi-330: tien che la venuta di vigo a ve-
molti fogli, dove che il vero tien poco loco. pellico, 2-28: le
il sommo loco / tra l'iddii tien nella nostra cittade, / non aspettar da
montigiano, 97: la farina de'lupini tien netta e pulita tutta la persona.
fatti della maccheronica palma, la quale tien sottomessa l'innocenza depressa e la filosofia
color simile al gran del miglio, tien questo nome. galileo, 3-4-138: somiglia
. serafino aquilano, 240: chi tien la grege più desfatta e macera,
versazione noiosa, stucchevole, insopportabile. che tien del macigno, che tanto o quanto si
. monti, 4-4-284: negli occhi tien due lance / onde far strage e
trombone / e di piffer, che tien sutte; / noi insegnar folentier tutte
': colui che compra distribuisce e tien registro delle vettovaglie che giornalmente si distribuiscono
/ e il proprio spirto a chi mi tien ristretto. b. giambullari, ii-538
aretino, ii-98: va', tien fidanza di servitori, io lo voglio
ciò a mi'padre, che mi tien sì magro, / che tornare'senza
guittone, 112-3: mal aggia chi tien donna in tale usaggio / d'amarla
piace. sanudo, l-261: si tien nostri usciranno fuora e darano il malanno
in lode della piva, xxvi-2-11: tien che alcuna femina cattiva / l'abbia
del nemico si spaventa; / e si tien sulle staffe così bene / che ogni
uguccione da lodi, xxxv-i-613: quelo se tien plui alto qe pò far plui
mal tenuti, da chi tien troppo bene altra donna. tornasi di
che la fortuna ancora ne le bestie tien mano,... ti dedico le
biblioteca chigiana. il cardinal chigi la tien chiusa ermeticamente; ed il maneggio delle
e manesche per l'ordinario e'le tien serrate nello scrittoio. cesari, iii-88:
che chi si piglia per amore si tien poi per rabbia. pananti, i-293
1-124: son addentata, e chi mi tien non resta / mai di girarmi;
passati cin- quant'anni, non si tien più conto di loro e hanno guastata
dell'istessa manifattura. pacichelli, 2-33: tien... libri greci e latini
cosa manifesta: / ulivier tuo la tien per concubina, / così famosa e nobil
fucini, 112: graziano macelventraia / tien la mannaia. pascoli, 1006: il
canti carnascialeschi, 1-231: quella che tien quel gran pestello in mano, /
che la fortuna ancora ne le bestie tien mano, e per ciò ti tolse di
quel giovine di bottega ruba, queiraltro tien mano, il terzo compra la roba rubata
menerai. firenzuola, 660: oh, tien le mani a te, prosuntuoso,
insensato; / ma basta, e'tien le mani a sé e cammina. i
. i. nelli, 7-1-5: tien le mani a te e la bocca al
liberando da un tal gastigo chi si tien le cose della città, né un altro
risolin discreto, / che per or mi tien contento. tebaldeo, cap.,
or bassa: a una cattiva nuova tien dietro una buona; a una buona
. m. frescobaldi, 1-87: follia tien tuo'brigata. / po'ch'i'
tassoni, 8-58: vite così non tien legato e stretto / l'infecondq marito olmo
: [sperante] la pala nella destra tien del forno, / nella sinistra un
il mercoledì succede, / che al giovedì tien dietro il venerdì. carducci, iii-30-3
murloni grandazzi e mascalzoni... tien e usurpa e tiraniza la parte d'i
migliori [mattoni] formansi di terra che tien di creta e che biancheggia, ed
. frugoni, 5-524: una casta diana tien alla lassa pacificato il furor anelante de'
'l cuffiotto e '1 mastrozzo che vi tien sotto la ramazzotta le cadde in terra
materna aggiunse al segno / che si tien gran miraeoi di natura. f.
: peroché, crudo qual n'esce, tien più del sasso che del metallo.
e ti contorci, / più ti tien per coglion matricolato. b. corsini,
voi pensate, e vedrete come / tien caro altrui chi tien sé così vile.
e vedrete come / tien caro altrui chi tien sé così vile. -vestito,
'l fatto, / perché 'l mondo non tien patto; / se non vuoi ricever
]: 'al mazzier di cristo non si tien mai porta ', e vale che
suo resto e quel de gli avversari; tien memoria de le carte che ha scartate
negli ultimi decenni, se non si tien conto che la lingua media...
inverno, do medioni con do putini che tien l'arma del serenissimo con la bareta
descrivere; / se ben da voi si tien per un melangolo; / onde può
pellico, 4-321: immenso amor mi tien: quanto ei più dista / da tua
, / c'amar troppo cielato / tien l'uom di gioi'd'amor troppo mendico
a casa d'amico dinanzi ad amore che tien signoria della sua mente.
schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa, / come la mosca cede
, / come il fico, e chi tien dolce il sapore / per arricchir fra
bel verde e ch'è odorosa, / tien sì fatta radice. b. del
adiven come d'una battaglia: / chi tien mente riprende chi combatte. giacomo da
quella luna, / che de gli ciel tien l'infima parte, / viva tanto
non meraviglio se l'amor suo mi tien preso, ché più gentil persona non credo
: va in mercato, giorgin, tien qui un grosso, / togli una libbra
spesso / de la giustizia vi si tien mercato. betussi, xliv-77: -dunque ci
legato uno spago, il cui capo tien in mano il parceiro che riman ne i
i-9-37: questa gente da parte meridia / tien l'etiopo; in vèr settentrione /
, 17-96: già per commun giudicio si tien certo / che di costui fia de
e buon, francesco sforza, / tien ciò che del gran publio truovi scritto
dal corpo, in nuova guisa / le tien contaminate, impure e sozze. casalicchio
il potestane / di suvicille, quando tien querela ». fagiuoli, 1-2-51: i
merce). carducci, ii-5-28: tien dietro una responsiva di cino rinuccini in
a la nave mia tempio nocchiero / tien per tonde d'amore il fren sì
sonno desto, / signor, vi tien là sotto strano cielo, / come fior
. chiari, 3-12: chi trat- tien la mano / sulla metà del colpo l'
, 538: negli scritti non si tien sempre la sesta in mano, certe sottilità
nel vetro /... / e tien la mano manzi simil metro. passeroni
, un tabernacolo di mediocrità, dove dubufe tien bordone a la gandara, carolus durand
mezzo luglio tosse / e 'l guarnel tien di sotto foderato? testi fiorentini,
una zagaglia, / la spada al fianco tien ritorta e breve, / e con
i. nelli, 1-1-2: lei tien di mano e l'utile è a mezzo
nel mezzogiorno / una fontana, e tien nome dal sole. tasso, 18-5:
materna aggiunse al segno / che si tien gran miraeoi di natura. bruno,
[la minestra] chi tra gli uomin tien l'impero, / mentre si dice
, 1-ix-199: omero nella sua minutezza tien sempre vivo il lettore, non lo
ed aggiustato parlare, che dante man tien sempremai; e mi par cosa buona
x; de le fiere minute non si tien conto. sansovino, 2-31: questo
di eccellenza. boschini, 17: tien [il lomazzi] verso tician la prima
materna aggiunse al segno / che si tien gran miraeoi di natura. antonio di guido
usurieri? d'annunzio, i-425: tien su 'l capo un suo vermiglio elmetto
fortuna, mobile e voltante, / tien sempre in modo le sue ragnatele / che
, / ch'i'scoppio, e nondimen tien gli occhi a'mochi. f.
e colla potenza è congiunta, e tien loro dietro, la follia, e con
in chi sue voglie in te sempre tien tese. castiglione, 199: la
inchiostro, va leggendo, / e la tien tanto aperta e sì palese / che
nel cuocerlo. anguillara, 1-159: tien per trovarla ogni modo, ogni via
mila, epperciò producono forse, se si tien conto delle spese di esercizio, dalle
dopo un mese; se si tien rinchiusa, estingue il lume, soffoca.
pronuba fatta ruffiana, che di furto tien mano ai brutti mogliazzi! bresciani, i-ii-
aquilano, 163: amor mi tien, necessità mi sprona, / lo star
che mi molesta molto e che mi tien tanto sospeso. caro, 17-6: la
uno molge il becco e l'altro tien l'olla dal latte sotto, perché
doglioso stato, / ch'or mi tien gli occhi lagninosi e molli. nannini
, il quale in molte recenti classificazioni tien subito dietro a quello dei vertebrati.
[le ricchezze], ma le tien morte o le dà a moltiplico senza distrarne
e1 munistèro è la rocca / che tien salvo ognun, se vuole: /
. gemelli, xviii-7-954: la mondezza tien l'uomo sano, preservandolo dalla corruzione
schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa. idem, inf, 33-54
disgusto. galileo, 5-175: armida tien le carte basse se tu non vuoi
d'oro, / vago mesere, ove tien corte amore. dante, inf,
nel mezzogiorno / una fontana, e tien nome dal sole, / che per natura
putti quattrocenteschi, di cariatidi rigonfie, tien luogo, seriamente, di stile, ed
morbido parlare / per altra utilità, tien mala rama. ricciardo da cortona,
in quello della fortuna, che non tien poppe, d'ordinario, sol che per
olio più recente e viva / e manco tien di morchia e tristo amore. mattioli
com'un minchione. (di chi si tien tant'alto). moriresti tu per
vuol altro che far i moroseti / e tien per guida un'orbo senza fede?
mio velo / ch'a forza mi tien qui, foss'io con loro [con
mai vederme absente / d'amor, chi tien di me radice e cime. tasso
mortale. chiabrera, 1-iv-35: a che tien per lo crin (spettacol fiero!
per gomiti e colle bombe per fianchi, tien le contramine nel ventre. b.
in arlia, 1-226]: « si tien l'occhio, si finge un bisogno
profonda e severa, mortuaria, che tien lontani gli importuni. manzini, 18-26:
di moschetteria,... si tien modo proprio del vauban. onufrio,
speziai che 'n su la mostra / tien ben coperto un vaso di diaspro. moniglia
tu dimandi / terrai lo viso come tien lo dosso. cavalca, 9-212: la
., 9-56: volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso: / ché se
ma poi crudel mostro, / che tien lupi e delfin sotto i be'panni.
migliorini, 2-19: al 'motociclo 'tien dietro la 'moto cicletta'
oqual che se'che 'l di sù tien di sotto, / anima trista come pai
senza far motto a terra fissi / tien que'bei lumi. calandra, 1-69:
ruspoli, 197: se '1 viso tien sì magro e sì gualcito, / cogli
di questo ghiotto, / che mi tien sempre munto. d. bartoli, 7-iv-
riso / questa che di mia vita tien le chiave? della casa, 5-i-28
. frugoni, ii-44: la morena tien l'anima nella coda ristretta, per conservarla
forteguerri, 16-27: con la sinistra tien torrido e fello / specchio, che
toscane, / bevi, arianna, e tien da lui lontane / le chiomazzurre naiadi
passati due mesi, / ciò che tu tien per forza ti torremo. boccamazza,
/ si asside al foco. / tien colmo un nappo: il tuo licor gli
in quella specie di criptorutto nasativo che tien dietro a un beveramento del genere,
, 8-53: la mia letizia mi ti tien celato / che mi raggia dintorno,
uom la vita, / ed e'mi tien per suo e sono e paio: /
il vostro. grazzini, 562: non tien conto [il pazzo] di nuvolo
prece, / ciascuna orecchia ottura e tien coperta; / porta nei denti la
/ men bella è poi, se tien l'onor negletto. / qual cristallo
uom la vita, / ed e'mi tien per suo, e sono e paio.
è quasi una bocca di luccio; / tien ne'fessi lo intriso che vi poni
/ di qualche tanfo a chi lo tien mal netto. speroni, 1-2-34:
sa come di vizi è netta, / tien la sua voglia sì col freno stretta
dritto al mare, / ove nettunno tien l'invitta sede. tasso, aminta,
. degli albizzi, 1-70: la legge tien valer men eh'una acciuga / e
piccolomini, 1-16: la nimicizia che tien la natura con l'ocio. musso,
. segneri, ii-148: per voi tien sempre affaticate intorno de'cieli nobilissime intelligenze
gioberti, iii-195: firenze... tien da vantaggio del genio popolare, nobilitato
i suoi sì dolci canti, / e tien tutti in festa e in riso /
la nave mia l'empio nocchiero / tien per tonde d'amore il fren si
con duro e sodo / laccio mi tien e non è per lasciarmi, /
lii-11-430: questo dominio [siena] tien nome di repubblica, tiranneggiata prima dal
alle volte, per l'autorità che tien de'padroni, spendere il lor nome molto
demonio. fiore, 6-8: chi mi tien ched i'noi prendo? romanzo di
siano di qualche importanza, essa ne tien nota appresso di sé in memorialetti di
nota, / ché grande ausel si tien fermo per geto, / e grave corpo
quello di che infin ad oggi si tien notizia. -scrivere note, chiose
/ di pianto e la sua chiosa tien letizia. -levare notizia: togliere
d'un gran numero di schiave che tien nel suo palazzo, chiamato..
, che, incastrato in un anello, tien fermo il mezzule della botte; che
m. frescobaldi, 1-87: follia tien tuo'brigata. / po'ch'i'
di parole, / però che chi tien conto di novelle / d'ogni piacer
, 7-2-1: du'anni o più vi tien il suocero / in nozze e in
, 7-2-1: du'anni o più vi tien il suocero / in nozze e in
ma perch'ella è nuda, / tien basso il capo. pigafetta, 85:
sereno. grazzini, 3-2-26: non tien conto [il pazzo] di nugolo o
speranze non pur si conferma, ma si tien per certa. g. landi,
/ il mondo, e picciol tempo ne tien fede. boccaccio, i-171: niuna
, or bassa: una cattiva nuova tien dietro una buona; a una buona
il popolo ateniese, che 'l principato tien della grecia,... nutrisce gli
esposto a molti difetti, e alle volte tien del violato, ovvero è oscurato d'
carrozza gonfio, pettoruto, / e tien per fango un semplice pedone? j
cento, e in praga se ne tien ordinate ragioni, di modo che si può
in stà cità, / atria che tien l'obligacion lontana. algarotti, 1-iv-75:
che le sia fatto sentire da chi ne tien l'obbligo più preciso. [sostituito
imbasciata, né riporta; / e parimenti tien cacciato ognuno. marino, vii-520:
, e si dice di colui che tien femmine e prestale altrui a prezzo.
d'ambra, 51: messer, tien un po'qui, leggi di grazia,
pasciona, / che in testa appunto tien la mezza luna. da ponte,
verità, entrando da per tutto, come tien poco posto, e da per tutto
ma perch'ella è nuda, / tien basso il capo e non che non gli
un dolce sereno, / ove sue face tien cupido ascose; / l'aier d'
sempre lei cinguetta, / né chi tien gli occhi a dieta, / né
789: pregheremo la occulta deità, che tien di quello incommutabil cura, che ne
. oculatamente esamina una gabbia in cui tien chiuso un canarino. = comp.
1-125: giunon, che l'altero / tien sopra l'aura impero, / comandò
: se bene in alcune scuole si tien per certo che una cosa men nobile
il sole, e nella regione oltramondana tien le veci di fuoco la serafica intelligenza
nell'umbellico poi la cara soma / tien de la regia sua. siri, ix-28
però che sono ben conze; e si tien cadauno alla sua riva, e
: dove selva ombreggia, / ivi si tien felice [una colomba], /
gentile, / che tra 'pesci romani tien l'alloro. amenta, 94:
par viva, d'anassagora, / che tien due pezzi d'omiomeria. cuoco,
legge ognun ch'arriva / in perpetuo tien servo, o che l'uccide. saluzzo
/ si asside al foco. / tien colmo un nappo: il tuo licor gii
onore, / e la gente lo tien più grazioso. dante, xxix-20: a
:... ognuno di loro tien corte separata ed onorevole. romoli,
e valsenti. poliziano, i-528: tu tien mia vita in lacrime e sospiri /
). luca pulci, 2-127: tien con isperanza ognuno a bada / e
prende ogni supplica, ode ognuno e tien conto de'poveri ed oppressi. giuglaris
dischiudere. petrarca, 40-13: perché tien verso me le man sì strette /
come quando il mezzo orbe a noi tien volto / delia, in cui fere il
uomo è orbo e cieco, / e tien pel bianco il nero / chi non
il sommo loco / tra l'iddii tien nella nostra cittade, / non aspettar da
verità, entrando da per tutto, come tien poco posto, e da per tutto
orta, / 9ascun ch'ofende piu se tien presato / che non fu roma nel
). poliziano, 1-679: non tien l'anima co'denti, / ché un
ariosto, 19-6: quanto può si tien da lor difeso, / or dietro quercia
ch'è mal fortunato e infelice che tien in casa sua dell'oro di tolosa.
le risposte fatidiche e veraci. / tien gli occhi a terra fissi, e gli
/ che parte, non per sé tien tutto el frutto, / sì che giove
perche v'avvertisca... perché egli tien delle prattiche in osservanza di tutti i
gli si contano le ossa, non si tien più ritta. -contarsi i nodi dell'
son chiamate ali quelle cinque squamette che tien di fuora et ossa quei cinque noccioletti
di fuora et ossa quei cinque noccioletti che tien di dentro. e fa parer maraviglia
e gli anni imbelli / seco ri- tien, sì come ostaggi, in pegno.
la ostende / e corno cossa cara la tien stretta, / dimmi tu, giove
ostier tutti costoro / che per insegna tien la sfinge d'oro. 'obizzo,
g. rucellai, 9-161: chi tien in mano il freno / de la misera
salvini, 12-8: e nella mano / tien ramo avanti di paciale ulivo.
un dì, l'impero / ora tien chi pagana ebbe la cuna.
, ii-1086: la colonna da cui si tien suffulta, / e perle e gemme
d'un gran numero di schiave che tien nel suo palazzo, chiamato comunemente serraglio
, va leggendo, / e la tien tanto aperta e sì palese / che leggerla
sentire, ne'secoli inciviliti... tien luogo della purezza e della nobiltà vera
e di se stesso schivo / mi tien l'ingegno in odiosa calma. ulloa [
, 130: sì cieco amor mi tien che non mi doglio / di vedermi sepolto
e dolor, tema e rimorso / tien d'ambi i cori ed i pensieri in
palmieri, 3-10-5: giustizia è questa e tien la prima panca / tra le virtù
, se gli di'che ciacco / tien colaggiusso all'erta la panciera, / esposto
a pena ha pane in casa / tien conto dell'onor come se fosse / della
usanza colle voglie indomite / sempre lo tien siccome visco o pania. f.
ma poi crudel mostro, / che tien lupi e delfin sotto i be'panni.
provare vada dal conte lodovico schizzi che tien sempre il culo pronto a ciò, e
che nei fiori maschi per aborto tien luogo dell'ovario. = voce
. trattato gastrologia [crusca]: tien nella man ritta una spada tratta fuori
d'ogni suo pensamento et altimprovviso mentre tien per fronte altri con chi combattere gli
voglia, e tutti in sé ristretti / tien, miserello, i tuoi dolci pensieri
vecchie. l. contarini, lii-4-73: tien gran corte d'uomini e donne,
1-64-12: no si cela a chi li tien damaggio, / ma di presente lo
evvi a traverso, / dov'ella tien le calze e la gonnella, / il
, lxxxiv-251: non corer troppo e tien la mano al freno, / ché chi
c'altrui dà 'l pruno ed a sé tien la rosa. = deverb. da
fortuna. bambagiuoli, 61: non si tien fede né a comun né a parte