di questa donna, e però ne temea; ché l'atto de l'agente si
guardia di questi uccelli, perché si temea d'incontrare algure. =
arriva. anguillara, 2-212: più non temea che potesse arrivarmi, / né guadagnar
: la candida imago / turbare egli temea pinta nel seno, / come all'aure
secco il fonte / già dell'auro temea ch'india disserra. arici, 57:
a sentir dolcezza eguale, / non temea i colpi di quel raro strale, /
se non quanto la vedea; ma forte temea non di questo alcun s'accorgesse,
/ le fosse stato il suo ruggier temea, / di lacrime bagnando spesso il volto
giorno, i-315: la madre lor temea che il cieco / incauto nume perigliando gisse
. g. villani, 7-86: temea ch'e'ciciliani non si volgessono o per
. luca pulci, 5-45: ed or temea del suo guerrier tibaldo / che pareva
falcon fu di mala cucina, / temea la conscienzia o la vergogna, / come
/ il mondo, come un tempo si temea, / non potrà morir più di
troia, né nel porto, perciocché egli temea che non gli facessono alcuna noia alla
, 37: d'una parte temea el descenso per il porco che era
discoscesa itome, aristodemo, / che ne temea la presa e la ruina, /
, già disperato / di vittoria, temea gli ultimi mali. foscolo, 1-160:
voglie / tornarsi in parte, onde cader temea; / che poich'al boreo vento
tolto / le fosse stato il suo ruggier temea. l. martelli, 1-17
la terra de'caporali di cui si temea, e fortificata la guardia nella città,
. di costanzo, 1-8: perché temea che non potesse tardar molto a scoprirsi
/ debitore fugastro; / e non temea disatro. = deriv. da
/ ch'ognun sprezzava e di nessun temea. ariosto, 37-41: il corpo suo
/ tremante il piede mio, che ognor temea / di calpestar la gloriosa polve /
o per segreta commession d'arrigo che temea di cesare e gli era caro vederlo
, muoverla. compagni, iii-25: temea di perdere la signoria, e non
iii-1-21: paolo sarpi... non temea di dire che contro gli uomini di
segreta com- mession d'arrigo, che temea di cesare, e gli era caro
è incontrato, e quello che io temea m'è avvenuto. chiaro davanzali,
arco suo amor, ch'altronde non temea, / bench'io mal cauto ed
tre cavallier che vedea inanti, / manco temea che pargoletti infanti. b. corsini
suo sì fermo, / ch'io non temea d'aver quella giornata / da desiar
sì fermo, / ch'io non temea d'aver quella giornata / da desiar la
: avea cattiva testa e molto temea il lume della luna; e così malavogliccio
, già disperato / di vittoria, temea gli ultimi mali. sarpi, viii-20:
della vergine, e conforta lei, che temea. giuglaris, 304: dalla porta
mafattori. fazio, ii-23-88: qui non temea che fosse difeso / il mal fattor
strug- gitrice scossa / ch'io vicina temea, muto divenni. niccolini, ii-14
minacciando corse / dove poco di lui temea rinaldo. tasso, 6-39: poi ch'
in valle, / [angelica] temea rinaldo aver sempre alle spalle.
il morso. bembo, 10-iv-44: temea eziandio che, se la germania,
cose di firenze. tasso, 4-51: temea, lassa! la morte, e
anco il cavaliere estrano, / che non temea di torbido mostaccio, / brandì la
se medesmo disse: / pazzo, io temea quel che alla fin m'er'utile
imene, / poiché la madre lor temea che il cieco, / incauto nume
sansone; / sì che nulla offensione / temea di cavalier, pedone o rocco.
cielo. petrarca, i-1-26: nulla temea, però non maglia o scudo, /
superba / che spezzò il nodo ond'io temea scampare. spallanzani, 4-vi-504: torniamocene
letto suo sì fermo / ch'io non temea d'aver quella giornata / da desiar
inumano! / quella tenera coppia ne temea / la vendetta, e ben d'onde
facea più stima, / più non temea che potesse arrivarmi, / né guadagnar di
colui si movesse; onde fiorio più temea, sentendo ciascuna ora più la nave affondare
/ che spezzò il nodo ond'io temea scampare, / né trovar poi quantunque
105: alberto... di morir temea, / se fusse ito a pugnar,
minacciando corse / dove poco di lui temea rinaldo. / più volte s'eran già
tre cavallier che vedea inanti / manco temea che pargoletti infanti. bandello, 3-52 (
i-7-22: però che de'giganti assai temea / che sa come e'combatton pazzamente.
e de la pelle sua ciascun temea. -cedere la pelle a buon
guidotto pur dubitava della sua venuta e temea di perdere la signoria e non li
giorno, i-316: la madre lor temea che il cieco / incauto nume perigliando
virtuosi? b. davanzati, i-334: temea non fosse sterile o di poco animo
messer rosso temea l'abbominio de'toscani, se contro a
contro a messer corso avesse procurato; temea i nimici di fuori, e procurava
messer corso mostrasse sua nimistà; e temea il nome che aveva della parte,
, la candida imago / turbare egli temea pinta nel seno. 8. trattato
a sentir dolcezza eguale, / non temea i colpi di quel raro strale /
. pasquinate romane, 813: temea che stando dentro mez zo
, essendosi esso riscosso, non si temea che morisse, attendevasi a ristorarlo. deledda
. guido da pisa, 1-117: temea [giobbe] dio con quello timore
si guardavano a'fianchi. messer rosso temea l'abbominio de'toscani, se contro a
. fazio, ii-23-91: qui non temea che fosse difeso / il mal fattor né
giamboni, 8-ii- 218: dionisio temea tanto il rasoio delli barbieri, perché li
subito richiedere alla battaglia coloro dei quali io temea prima più che della morte. muzio
detto che iddio, cui elli noi temea a nocimento, l'avea ben pagato dell'
potria sol torre / quella speranza onde temea sì forte. -con riferimento a
, essendosi esso riscosso, non si temea che morisse. 37. trarsi
/ tornarsi in parte ov'io cader temea; / che poi che al boreo vento
che fatta gli fu, in niuno modo temea di morire. boccaccio, dee.
cose e il generai disordine / che si temea total rovesciamento. cesari, 6-434:
. perch'era così povero, non temea rubagióne. 2. saccheggio,
71: quel dì ch'io tanto ognor temea sovente, / m'è minato adosso
antonio, sì corno femina che non temea morte. e sotto le zinne se
. g. villani, iv-8-86: temea pietro d'aragona de'cicilia- ni che
volgar., 479: se disse che temea [gesù] la mor
o in monte o in valle, / temea rinaldo aver sempre alle spalle. mazzini
laude cortonesi, 1-ii-258: cacaria forte temea, / co'. lli- sabetta si
fichi di castiglia. bonarelli, xxxii-332: temea di riveder qui svelti i fiori,
non quanto la vedea; ma forte temea non di questo alcun s'accorgesse, parendogli
cabilupi, 98: io, che non temea poco né molto / che mi fosse
avesse accu sato e che temea che il signore corrotto da lui per pecunia
alla ricolta, sotto il dire che temea degli aguati de'sotrattori e sagaci nemici.
/ che spezzò il nodo ond'io temea scampare. ottimo, i-203: nello inganno
sposizione di santo gregorio [giobbe] temea dio con quello timore lo quale non lassa
, / e della madre e gran ragion temea / il provato più volte aspro rigore
strambe. pananti, i-197: colui che temea delle batoste / e tien fama ed
struggitrice scossa, / ch'io vicina temea, muto divenni. spallanzani, 4-iii-156:
fazio, >23-86: qui non temea la gente comuna / trovarsi nel tam-
coperto d'armi! tasso, 4-51: temea, lassa!, la morte, e
stamane / d'uscir di capanna: / temea l'orror dei tempestati campi, /
l'orror dei tempestati campi, / temea di riveder qui svelti i fiori, /
l'arco suo amor, ch'altronde non temea. tasso, 3-24: percosso,
ingegno. pananti, i-197: colui che temea delle batoste, / e tien fama
la sua signoria e il provenzale baldanzoso, temea di muoverli guerra. l. de'
no vei'femena,... perché temea de esserne tentao. boccaccio, i-206
teste più rissolute per restraordinarie esazioni, temea incontrar cori meno fedeli. muratori, 6-358
intelligenza, 109: la gente la temea più che le tuona. boccaccio, viii-2-4
5-19: il boia, ch'ancor lui temea il rifrusto, / misericordia e perdonanza