pretesa superiorità; insolente, presuntuoso, superbioso (e implica un senso di spavalderia)
, ii-625: lui però non era niente superbioso; e si levava il cappello anche
ch'ha in fastidio / il fasto superbioso, e che lo infrange / nel suo
e poi, rivado in traccia del superbioso e glielo batto sul grugno come si
stesso imponente e malandata, con un viso superbioso ma senza orecchini né collana, la
che si mostra pieno di boria, superbioso. patàffio, 1: leal
nuove? ma nuovo siete voi, superbioso incallito nella vostra muso- naggine.
(in): più burbero, più superbioso, più accigliato del solito, uscì
stupiti i vecchi marinai... -un superbioso del certo commentò uno che aveva girato
roccatagliata ceccardi, 1-760: quindi rigrandeggiar superbioso di vecchia nobiltà irta di pretese,
l'anima. = comp. di superbioso. superbióso, agg. (superi
è libero colui ch'è infiammato del superbioso animo. bencivenni [tommaseo]: di
cucine,... per essere superbioso e discolo, poco si fe'amare da
, 132: più burbero, più superbioso, più accigliato del solito uscì egli e
famulo panciuto ed insolente, qualche sacrestano superbioso. ferd. martini, 1-i-555:
bencivenni [tommaseo]: che 'l superbioso crede checchessia valere o checchessia sapere.
: uh! uh! ecco lì il superbioso! pratesi, 5-135: faceva la
a spasso papa, lucia, e quel superbioso di egidio. 2. che
amaro rodendol, si divezzi / dal tracotar superbioso. vieusseux, cix-i-372: quelle poche
dignitosa, ma senza alterigia e distacco superbioso. moravia, xl-530: una signora di
imponente e malandata, con un viso superbioso ma senza orecchini né collana. g.
rodendo!, si divezzi / dal tracotar superbioso, e vegga / che giove è