con la beltà congiunta, / di stranio cibo pasce il gran desire. castiglione,
nova / cosa fu mai in qualche stranio clima. ariosto, 13-64: un'altra
è quegli, straniero di condizione vile, stranio per la ruvidezza incivile. g.
entrare. marino, 13-243: de lo stranio volume a l'omamento / ornamento non
aitano amici né parenti: / i'stranio mi so', carama, enfra està bona
ammira, e 'l viso / di stranio accende e disdegnoso riso. tasso, 14-75
e nova / cosa fu mai in qualche stranio clima. la spagna, 29-35:
scelta e di gusto ognor mancanti / stranio e imperito direttor gli rende. carducci,
en libri se dise, / de lo stranio penserò ch'eie en cor se fese
/ se bisognasse, e in ogni stranio lito. goldoni, iii-63: giacché con
e nova / cosa fu mai in qualche stranio clima, / quella, se ben
li figliuoli di core '. vedete che stranio parlare par questo; ma come vegnamo
volga a suo senno e giri, / stranio non è; ma che sagace e
, e vivo in fiamme: / stranio cibo, e mirabil salamandra! bibbiena,
l. bellini, i-106: di sì stranio alto lignaggio, / gli è fatto
volga a suo senno e giri, / stranio non è. botta, 4-386:
i che 'l tuo nume condusse a stranio lito. di breme, 5: =
imito l'usanza de i prìncipi, lo stranio appetito de'quali indora sempre qualche
l'usanza de i principi, lo stranio appetito de'quali indora
aditnari, 181: stranee vivande a stranio suol commette, / brodo stillato in
aria potuto udire, e gli sarìa paruto stranio, perché quelli filosofi avevano intelletto grande
aitano amici né parenti: / i'stranio mi so', carama, enfra està bona
tante / di pugna e calci e sì stranio inframesso / ch'egli ha le membra
, v-180-163: sta eni- quitosa femena stranio penserò fese, / ond no s'enfid
di pioppi i teschi ignudi, / e stranio lido in lui d'arme e di
: questo chi odo mi par tanto stranio / che mi sconforto udirti, o car
cara, co- gnoscando inutile essere lo stranio parentado. latini, rettor.,
battista, iv-32: ricevuto dal padre come stranio limosiniere, [alessio] vive tre
ii-127: gli era, a vederlo, stranio arnese: / sovra un grande elefante
marino, 7-171: indomito animale e stranio mostro, / che altro non ha
tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado. idem, xxviii-15: neguno
tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado. cielo d'alcamo, 17
amore. gosellino, 1-313: o stranio cibo, o mia fiera ventura! /
alito del torpente austro viaggia / a stranio clima pellegrin naviglio, / cui la
. macedonio, i-21: peregrino, cercai stranio ricetto. saluzzo roero, 1-i-57:
: onde proceda in tal lingua quello stranio che non appare in altre.
degiuno, / rustico, iniquo, stranio e sì geloso / ch'ai paraggon di
le parche / forse dal portentoso e stranio sasso / che vive entro le fiamme /
maniera del fare, parendo loro di stranio che uno la sera si trovi vivo e
vece di pioppi i teschi ignudi / e stranio lido in lui d'arme e di
fili non rimase appresso lui né privato né stranio. masuccio, 396: egli è
che te mova / de sto to stranio volere. ariosto, 18-171: anch'
un pulpitista a mal tempo di qualche stranio pelame), che e'm'abbisogna
, 1-2-348: il mondo è uno stranio giuoco, ove assai volte sono a
voce o suono altro tanto nuovo e tanto stranio che senza offesa della legittima e buona
. frugoni, vi-478: cotesto vecchiarone stranio, che della caraca squalida è il
sponde / per trovar fonte entro il cui stranio umore / face spenta altri accenda e
e condizione sia, amico o parente o stranio, nulla monaca né eziandio la badessa
in beco uno ramo de uno alboro molto stranio da veder e per la beleza de
chi mia speme adugge: / a così stranio cibo ho l'alma avezza. lubrano
che alla fornace el non pigliasse qualche stranio savore. d'annunzio, 3-32:
allor torvo e difforme. / in stranio innesto si commette e rende / la pistrice
n'abbia a seguire un miracolo sì stranio? fantoni, ii-271: semplicetta! tu
degiuno, / rustico, iniquo, stranio e sì geloso / ch'ai parangon di
xax-7-00: narrato t'ho, benché con stranio modo, / la gran felicità,
). stragno, v. stranio. stragodere, intr. (per
). stràino, v. stranio. straintèndere { strantènderé), tr
con aferesi. stràneo, v. stranio. stranézza (ant.
nominata atossa. = comp. di stranio. straniaménto, sm. l'estraniarsi
, denom. da extranèus (v. stranio). straniato (pari. pass
nova / cosa fu mai in qualche stranio clima, / quella, se ben
se fuge da lo paese naturale in paese stranio, corno omne dì se vede.
ingorda di ricche vivande, / qual stranio mar, qual sì lontano è loco /
/ quai sì vaghi rubini / produce stranio lido, o quali espone / parti più
, 7 che 'l tuo nume condusse a stranio lito. alfieri, xv-31: oh
i-132: mentre i miei fidi in stranio laccio / languiscon di dolor, d'
penano onde mietere / il tributo a un stranio sir ». -sostant. sercambi
di vinegia fu dogio, venne a uno stranio nomato fiordo. molza, 2-38:
condizione sia, amico o parente o stranio, nulla monaca, né eziandio la
non rimase appresso lui né privato né stranio. statuto dell'arte degli oliandoti,
acciò che non paresse tramutata ad uno stranio, ma tornata nella gente di ciro.
tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado. filenio, 1-206: negli
, / rustico, iniquo, stranio e... geloso. aretino,
: una sventurata che ha il marito stranio, giocatore, taverniere, geloso e cane
332: se il signor forni si mostri stranio nel far gli accordi dell'istrumento,
: non lo spirito della dimanda m'era stranio ma fin il modo vocale del dimandare
il sergente gioì di questo fenomeno così stranio alla sua esperienza siciliana. -che
o suono altro tanto nuovo e tanto stranio che senza offesa della legittima e buona
. castiglione, 3-i-1-108: mi parerla stranio che chi ha cercato sempre deprimere cercasse
/ che voi avete, ché le parrà stranio / averle a far la matrigna.
far la matrigna. -parere di stranio: stupire, meravigliare. m.
siché al ditto capitanio li ha parso de stranio e me domandò. g. michiel
maniera del fare, parendo loro di stranio cne uno la sera si trovi vivo e
191: questi tali azanaghi hanno uno stranio costume, che continuamente portano un fazzuolo
xxx-7-60: narrato t'ho, benché con stranio modo, / la gran felicità,
e de suoi scongiuri, messi in così stranio linguaggio e proferiti con sì orribile tuon
studiato, o di negletto, di stranio insomma che osservato in uno colla espressione
: grande male mi ha recato quello stranio provvedimento. -sostant. lanzi,
: onde proceda in tal lingua quello stranio che non appare in altre.
che te mova / de sto to stranio volere. aretino, 14-142: sì il
... ho in testa un cervellaccio stranio, / più scarso a senno che
feminarum, xxxv-i-530: 'sta eniquitosa femena stranio penserò fese, / ond no s'enfid'
poi vento e sol, siché sta uno stranio zomo. ercole bentivoglio, i-18:
clima. = comp. da stranio e mania (v.).
'pellegrino'. strànnio, v. stranio. strannoverato, agg. ant
e rovinose. = da straino per stranio, con evoluzione particolare: cfr.
a una sventurata che ha il marito stranio, giocatore, taverniere, geloso e cane
tenere cara, cognoscando inutile essere lo stranio parentado. latini, i-85: ad ogn'
, i-132: mentre i miei fidi in stranio laccio / langui- scon di dolor,
che n'abbia a seguire un miracolo sì stranio? g. gozzi, 248
tali azanaghi [barbari] hanno uno stranio costume, che continuamente portano un fazzuolo attorno