così fanciullo mi trovavo come un coso straniato. i balocchi bambineschi, quei bei
tardi, l'uno amante s'è straniato dall'altra / come chi si discioglie da
, non ancóra esiliato, non ancóra straniato dal mio focolare, non ancóra strappato
, 2-15: fingeva ora d'essersi straniato dal discorso quasi volesse intendere che alla
da pure chimere. — disus. straniato dalla realtà, assorto, distratto.
, 7-iii-362: quasiché -assorto, straniato (lo sguardo). chi patisca di
/ e dal fondo del mio sangue straniato / schiavo loro mi fecero segreti.
spirito; esaltato, infervorato; assorto, straniato. pecchio, 306: un dopo
... fingeva ora d'essersi straniato dal discorso quasi volesse intendere che alla
, infervorato. -anche: assorto, straniato dalla realtà. g. capponi
[l'uditore] troppo malamente fosse straniato ver noi, allora ne conviene rifuggire a
ch'el pareva che l'amore fosse straniato, s'ello volesse in aitale modo
: mazzini, non che esule, straniato a londra, non senza indulgere ad acide
: mazzini, non che esule, straniato a londra, non senza indulgere ad
el mondo e poi senza adminiculo / straniato sia da gente insaziabile. di costanzo,
principio. ma s'ei troppo malamente fosse straniato vèr noi, allora ne conviene rifuggire
più tardi, l'uno amante s'è straniato dall'altra / come chi si discioglie
più tardi, l'uno amante s'è straniato dall'altra / come chi si discioglie
fare, ch'el paraveche l'amore fosse straniato, s'ello volesse in cutale modo
ghiaccia. 3. spostato e straniato da un ambito di realtà a un
ch'el parave che l'amore fosse straniato, s'ello volesse in cutale modo avere
ma il poeta se ne sente avulso, straniato: il suo sguardo sul mondo è
-avere l'impressione di essere straniato da se stesso. bernari, 4-228
lxxxiii-606: la sconoscenga -mia l'ha straniato, / àme levato -lo delectamento. montano
anonimo, i-526: da meve è straniato lo più gente, / quelli ch'
animo dell'uditore è contra noi et è straniato dalla nostra parte. dante, purg
2-128: fino da ragazzetto si era straniato non solo dalla parentela, ma in parte
più tardi, l'uno amante s'è straniato dall'altra / come chi si discioglie
, 2-15: fingeva ora d'essersi straniato dal discorso quasi volesse intendere che alla
la sappiamo, colpa dell'essersi egli straniato dalla patria nostra. tommaseo, 2-iii-47
extranèus (v. stranio). straniato (pari. pass, di straniare)
è buono e intelligente, non rimanga straniato. faldella, iii-63: così fanciullo mi
così fanciullo mi trovavo come un coso straniato. c. carrà, 200: in
, 200: in questo momento mi sento straniato dall'istituto sociale. vedo sotto di
ma il poeta se ne sente avulso, straniato: il suo sguardo sul mondo è
letterati non si occupino di politica, lo straniato dalla vita contemporanea, sia detto senza
/ e dal fondo del mio sangue straniato / schiavo loro mi fecero segreti.
pozella; / e della lectera ilio ène straniato, / puro de amore rasona e
abbastanza », borbottava simile a uno straniato dal dispiacere. idem, 12-151: dalla
sembrato sempre come lontano, trasognato, straniato, direi perfino apatico. -che
fuori posto, avrei uno sguardo., straniato. 3. ostile, avverso
amore basta, per l'amore dei vivi straniato o falsato, basta solo a togliere
qualche volta a raggiungere un patetico un po'straniato..., più ragionato,
un ritrovarci / dopo lunghi anni di straniato errare. 7. ant.
come il popolo d'iddio era allargato e straniato, e come la ipocrisia e pavarizia
ch'el parave che l'amore fosse straniato, s'ello volesse in cutale modo avere
vita mia: -non m'esser ormai straniato. stranieraménte, avv. ant.
1-ii-423: mazzini, non che esule, straniato a lon = alter,
posto, avrei uno sguardo... straniato. arbasino, 19-21: l'italia
sappiamo, colpa del- l'essersi egli straniato dalla patria nostra. foscolo, iv-306: