offendere, di recare dispiacere, di fare stizzire, di beffare. - ant.
umiliare, offendere, irritare, far stizzire; per picca. testi fiorentini
rabbia, di malanimo; irritare, stizzire. siri, ix-736: queste voci
senso di fargli prendere il cappello, stizzire; come chi stizzito se ne va
dicesi familiarmente per farlo im- permalire, stizzire, ovvero impermalirsi quegli, stizzirsi,
d'incattivire la bontade. -fare stizzire, irritare. emanuelli, 2-123:
viva inquietudine e agitazione; irritare, stizzire. bellincioni, 1-189: santon
provocare dispetto in qualcuno; irritare, stizzire, contrariare, indisporre.
. 'fare infunghire ', fare stizzire; come dicesi 'la muffa al naso
= comp. da in-con valore intensivo e stizzire (v.) (cfr.
sul davanti. -figur. farlo stizzire, eccitarlo. -anche rifl.
naso a qualcuno: irritarlo, farlo stizzire. grazzmi, 4-437: il furfante
, avendo egli non irritato e fatto stizzire ulisse, ma piaggiatolo e piallatolo con
k. figur. irritare, stizzire, offendere. -con valore attenuato:
gran voglia di provocarla, di farla magari stizzire. -recipr. buzzati,
e nuovi avversari si divertissero a far stizzire il ministro nicotera fino a fargli perdere
-fare saetta a qualcuno: farlo stizzire. i. lori, 1-33:
, che non riuscirete mai a farmi stizzire? e dunque sciò, care;
nievo, 1-vi-222: alle volte la faccio stizzire ed ella [la penna] si
nome d'agente da stizzare. stizzire (ant. stiziré), intr.
, 11-3-352; m'imagino di vederlo stizzire, perché crede di avere tutte le
, xi-104: quello che mi faceva stizzire di più era la sua smania di fare
stizzito (pari. pass, di stizzire), agg. (ant. stizitó