gli olmi mariti, indi troncate / stillar sott'aspro piè l'ambre spumanti.
ai boschi, e gli arbuscelli / grato stillar dalle cortecce il pianto. foscolo,
fornello sopra la rena, e ne feci stillar l'acqua, mantenendo il fuoco sempre
colmar gli olmi mariti, indi troncate / stillar sott'aspro piè l'ambre spumanti.
sopra la rena, e ne feci stillar l'acqua. targioni tozzetti, 123-
contesa, / vagheggia in poco umor stillar disciolto. dotti, iii-251: leva una
colmar gli olmi mariti, indi troncate / stillar sott'aspro piè l'ambre spumanti.
, / che dovea a mala pena stillar grani. foscolo, v-75: né speziale
gli olmi mariti, indi troncate / stillar sott'aspro piè l'ambre spumanti.
sette mesi in qua hanno cominciato a stillar dall'utero. 2. per
il formulario della farmacopea, prima di stillar la ricetta. = voce dotta
, / l'acqua per feltro poi stillar se deggia, / e giungi altra
intonsi i crin fluire / vide e stillar la mirtea / chioma rugiade assire.
antica / che l'uomo, allo stillar d'ogni rugiada, / lasci il giaciglio
goldoni, xi-977: ah, mi sento stillar tutto in sudore. g. gozzi
i crin fluire / vide e stillar la mirtea / chioma rugiade assire. lucini
rare, / che sul quaderno / stillar concetti / accorti e gretti.
era corso: / e a lo stillar del sangue ivi diè un morso, /
lambico del core, / mi fè stillar fuor per questi occhi intanto / il velen
molocco ed il latrante anubi, / e stillar pianto i simulacri e l'urne.
gli olivi / e 'l mel dicea stillar da felci cave. idem, 20-5:
dagli acini di lei pioggia sanguigna / stillar veggiam da più d'un'apertura. muratori
mastico lodato si vedea / col balsamo stillar aventuroso. cellini, 557: ancora
la diceria, quando... dovrei stillar a limbicco le mie parole. magalotti
osso e vano / midollo di virtù stillar ti possa. a. cattaneo, iii-347
/ intonsi i crin fluire / vide e stillar la mirtea / chioma rugiade assire.
liquido de l'onda / col continuo stillar rompe e penetra, / né sempre a
ov'era corso: / e a lo stillar del sangue ivi dié un morso,
per rimoverlo nel foro, comincia a stillar sudore di sotto l'elmetto grigio,
l'alno e mele il nasso; / stillar nettare l'olmo e ambrosia torno.
era corso: / e a 10 stillar del sangue ivi diè un morso / ch'
fiorir gli olivi / e 'l mèl dicea stillar da felci cave. galileo, 3-1-47
. tagliazucchi, 1-ii-16: già veggio stillar mele i tronchi e i sassi / e
25-77: tu mi stillasti, con lo stillar suo, / ne la pistola poi
portici di quella città vedute furono di repenti stillar gocciole come piangessero. similmente le piazze
dagli acini di lei pioggia sanguigna / stillar veggiam da più d'un'apertura.
: tu mi stillasti, con lo stillar suo, / ne la pistola poi:
: tu mi stillasti, con lo stillar suo, / ne la pistola poi;
: tutto il vigor suo plastico / stillar si piacque in me natura artefice /
35: vedendo questo papa ciambellotto / stillar si fece trespoli e predelle. b.
dagli acini di lei pioggia sanguigna / stillar veggiam da più d'un'apertu- ra
cadaveri insepolti /... / fa stillar di pietà mille palpèbre. /.
25-78: tu mi stillasti, con lo stillar suo, / su la pistola poi
aureo mel fec'io / da la scorza stillar vene feconde. / quindi rigata dal
fornello sopra la rena e ne feci stillar l'acqua. a. cocchi,
fino elettro i lagrimosi umori / che già stillar le vergini frondose; /.
prima, e molle / vedrai l'olio stillar dal saligastro, / che sotto il
dramme, / che dovea a mala pena stillar grani. a. mocenigo, li-1-599
dormir sulle pietre scusse scusse, / stillar la testa sotto de'cimieri.
/ ponete in stemprar gomme, in stillar acque / per cancellar la naturai figura /
con qual arte fina / si può stillar da cento erbe la morte.
fulminee nubi /... / e stillar pianto presso, cavatigli gli occhi,
/ intonsi i crin fluire / vide e stillar la mirtea / chioma rugiade assire.
... 'l popol tutto / stillar per gli occhi in larga vena il pianto
stillasti [questa luce], con lo stillar suo, / ne la pistola poi
radula, vi-274: son stretto a stillar le parole / e favellarti con tacita voce
compulso il formulario della farmacopea prima di stillar la ricetta. monelli, i-131: perdonatemi
iù arsi vide / queta piova e rugiada stillar face. marradi, 72: tilla
indurar tonde, intenerire i sassi, / stillar feci dal ciel puri alimenti.
di sotto l'armi a'primi colpi stillar il sangue, chiaro argomento ch'egli fosse
-sostant. goldoni, xii-624: lo stillar di mie pupille / forse un core
goldoni, xi-977: ah, mi sento stillar tutto in sudore. -orinare
da me licore altro che amaro / stillar non puote; or qui conven ch'io
umile, / onde qual fu al stillar del nuovo elettro, / sul po la
dall'alte roccie, / o stillar dentro gli antri a goccie a goccie.
in pianto ed a di stillar il cuore per gfocchi. metastasio, 1-ii-542
affaticar, con quanto avolgere / e stillar di cervel, già più di quindici /