carta e cartone. carena, 1-33: sfumino, piccol rotolo cilindrico di pelle,
, 19-163: tolse dal taschino lo sfumino: così celeste com'era sembrò una
luce e forza. mazzini, 39-80: sfumino i fantasmi davanti alla luce del vero
da scriversi e le sue vere sembianze sfumino tuttavia semicelate tra nuvoli e tenebre raddensatisi
seratante fu offerto un grande ritratto a sfumino. p gonnelli, 1-123: 'serata':
fu offerto un grande ritratto a sfumino. = deriv. da serata n
per fumigare (v.). sfumino, sm. piccolo rotolo cilindrico di panno
ad acquerello (anche nelle espressioni a sfumino, allo sfumino, per indicare l'
anche nelle espressioni a sfumino, allo sfumino, per indicare l'uso di tale
benone: i fondi possono farsi a sfumino e pensano loro a inciderli a tratti.
d'arte il lapis faber el'uso dello sfumino, anche a me fu posta innanzi una
più sfondi opalini e paesini distesi allo sfumino e luccicanti marginid'un'acqua-cartavelina, ecco che
, al seratante fu offerto un granderitratto a sfumino. -graduato allo sfumino: che
granderitratto a sfumino. -graduato allo sfumino: che presenta tenui sfumature di colore
. le sue morbide coorazioni graduate allo sfumino e tutta quella luce liquida dello spazio
. 4. locuz. disteso allo sfumino: molto superficiale (una convinzione,
una lieve tinta di cattolicismo distesa allo sfumino. = deriv. da
tenebrato nel viso, tolse dal taschino lo sfumino: così celeste com'era sembrò una
facendo scomparire la ruvidezza dei primi collo sfumino, quella dei secondi con pennello,
una lieve tinta di cattolicismo distesa allo sfumino. e nacquero i cattolicizzanti.