1-598: padre, che fia? ti scorgo / forte accigliato. monti, 168
lasciato scritto i più antichi, vi scorgo un discorso sì puerile e leggiero che
materia lasciato scritto i più antichi, vi scorgo un discorso sì puerile e leggiero che
e fien cantati, / s'io scorgo l'avvenir, da tromba eguale /
agevol turba / di giovinetti e villanelle io scorgo / al ricolto apprestarsi, ed agli
dicevo essere come un'ombra, adesso scorgo che son tante bestie insieme insieme insieme
dicevo essere come un'ombra, adesso scorgo che son tante bestie insieme insieme;
e fien cantati, / s'io scorgo l'avvenir, da tromba eguale / a
vien provocato. nieri, 146: ti scorgo... mezzo avviticchiato al fusto
del papa, i-776: niuna necessità io scorgo che per ispiegare la composizione dei predetti
essere senza vera cagione inculpata, e scorgo molti per loro stultizia scorsi ne'casi
pochi passi da tant'acqua così bella, scorgo bìbulo, agg.
giorni di cammino. verga, 1-148: scorgo le... valli profonde [
dicevo essere come un'ombra, adesso scorgo che son tante bestie insieme insieme;
dicevo essere come un'ombra, adesso scorgo che son tante bestie insieme insieme;
verdazzurra palpitanti. saba, 21: [scorgo] la città / che sui colli
/ mi balza il cor quando ogni donna scorgo / spero che sia la mia e
gocciola. d'annunzio, v-1-78: scorgo sul cilestro dell'acqua le nostre saettìe
difende il luogo dal settentrione. scorgo il castello di garda in custodia
or sia, / or ch'io te scorgo assai più ch'essa iniquo. foscolo
cilestro tinti. d'annunzio, v-1-78: scorgo sul cilestro dell'acqua le nostre saettìe
carlo i pensier, quali or li scorgo / nel mio figliuol, mi colmeria di
/ quanto per l'alte nubi altier lo scorgo, / più le superbe penne al
testi, 322: giro lo sguardo e scorgo / del rio superbo inaridito il fondo
. redi, 16-v-260: io mi scorgo ormai in una età avanzata, alla quale
punto nella corsia più frequentata di milano, scorgo un caffè a dorature, a specchi
, coscina. aretvio, 8-21: scorgo a gambe alte due sorelline grassettine,
di conservazione. perciò nei parchi nazionali scorgo un sintomo della salute e della creatività
quella conquista. segneri, iii-3-168: vi scorgo ritornare a'medesimi giuochi, alle medesime
gli affanni / quindi lunge volar / scorgo, e gire i tiranni / superbi ad
che difende il luogo dal settentrione. scorgo il castello di garda in custodia del
cielo inclina, un dilettoso maggio / scorgo davanti a me sorger repente, / e
sieguo alle volte un lume ch'io scorgo da lontano e che non posso raggiungere
ammorzo; / e se sventure mai scorgo da lunge, / virtù di
sente oggi tra * gorgo 'e 'scorgo ', tra * legge 'e
puoi lodare: / or la tua ninfa scorgo e vien da noi. tasso,
quale sementa è preparata la terra che scorgo arata di fresco per un gran tratto.
intento suo: tuttavia io non ci scorgo efficacia che mi persuada. casti, iii-34
, che in lui molti e nessuno scorgo. carducci, iii-21-70: cancelliamo, audaci
ancor, su l'egre piume io scorgo / giacer. foscolo, 1-167: sorgon
bandiere all'aria erranti, / qualor ti scorgo al ribellante infido / fugar col ciglio
casa, 5-i-35: ben terrore / scorgo or del vulgo che mal scerne il vero
di concetti, io non ce lo scorgo. de sanctis, ii-23: anche in
redi, 16-v-260: io mi scorgo ormai in una età avanzata, alla
dicevo esser come un'ombra, adesso scorgo che son tante bestie insieme insieme;
mi faceva cieca sui difetti che adesso scorgo. moravia, 12-281: « ma se
fasci, / sì che a pena ti scorgo e poi rilasci / il cor di
jennaro, 34: or vegio e scorgo che magior affiigità e magior duolo fia
della luna che fa chiarissima la notte, scorgo le piante dei datteri, ancora non
interno, netto come un fendente, scorgo una lista rosea di cielo.
/ mille pure fiammelle, / mille scorgo d'amor più vaghe stelle. pallavicino
beltà mi stampo, / lasso, non scorgo il ferro, e son piagato!
quanto più gli parlo, più gli scorgo / versar da gli occhi amare e
/ mille pure fiammelle, / mille scorgo d'amor più vaghe stelle. marino,
/ i pigliapoco. pananti, i-116: scorgo da un uscio venir fuori / quei
: sì leggiadre cagioni al mio languire / scorgo, s'oso mirar ne'bei vostri
, 146: tutto a un tratto ti scorgo da quell'altra parte nella fossa,
tale: / et ogni opra ch'io scorgo o d'altri o mia / sia
/ che già crescer superbe in terra scorgo, / flora la regia, altea suora
toli già narrati. alberti, 4: scorgo molti per loro stul- tizia scorsi
rovina; / ché di tua mente scorgo bene i fondi. baretti, 1-292:
-frescolino. aretino, 8-21: scorgo a gambe alte due sorelline gras- settine
. soffici, v-3-32: quello che scorgo non è altro che una parte della
« stelle ». tasso, 14-44: scorgo comete e fochi altri sì presso,
il predicato del soggetto, perché vi scorgo un'assoluta ripugnanza fra l'uno e
del gruppo di brenta... scorgo una statua di donna giacente sopra un
si erano avviate. sarpi, i-1-174: scorgo di là insieme qualche gran male al
, 899: deh come da lontan scorgo il gran giove / colmar d'invidia
.. / i miei diletti in voi scorgo, e imparo / far schermo incontro
sia nata questa impazienza di desiderio che scorgo altrove in favore delle poesie popolari.
giudici. galileo, 1-2-332: né scorgo come militi l'esempio suo nell'aver mandato
, 3-3-467: nelle quali tutte materie scorgo... varie ragioni e risposte implicite
infinito eccesso. di leo, 200: scorgo nel tuo volto impresso / ch'ardente
umano amato volto, / ond'io scorgo, mirando, impresso e scolto / un
essere i corpi misti, tra'quali scorgo gli inanimati, abbelliti da quella grazia
all'incarboni- mento e all'incenerimento, scorgo un filo d'erba secca intatto,
mezzo ah'incarbonimento e ah'incenerimento, scorgo un filo d'erba secca intatto,
cielo inclina, un dilettoso maggio / scorgo d'avanti a me sorger repente. goldoni
giornata incerta tra nuvolo e sereno, scorgo oggi una grande debolezza nella natura.
, 1-10: or ch'elena tu sia scorgo in effetto, / mentre a'miseri
, perché in voi, non ci scorgo lo sbeffeggiatore, perché, quello che m'
giusti, 5: -questa, che scorgo, / così improvisa e immensa gioia in
no, disse il mospi, miglior mezzo scorgo / che di volgere il secolo in
0 te beato! / un tralcio io scorgo in te del gran cassino / o
alcuni legali -quest'atto è insanabile -qui vi scorgo una nullità insanabile -cioè che le autorità
un legno / ancorato sia qui, scorgo un'armata, / e non mi bastan
io torride pene intanto / di questo scorgo invisitato inferno / a sì placido suon
fasci, / sì che a pena ti scorgo e poi rilasci / il cor di
/ solo in voi di pietà non scorgo io segno. e. cecchi, 6-278
ne l'una e l'altra stella / scorgo fra l'ombre tue cortese un raggio
altri che signoreggiavano. filicaia, 2-1-40: scorgo che quando esangue / vienna languia,
di san rossore. saba, 21: scorgo il cielo / pallido azzurro con le
nutrimmi amor già son molt'anni, / scorgo del mio fallir mie'gravi danni,
palazzeschi, 1-256: giunta al mio cancello scorgo un'ombra appoggiata al muro difaccia,
baldi, 92: da lontano io scorgo / fumar de le capanne i colmi.
sieguo alle volte un lume, ch'io scorgo da lontano e che non posso raggiungere
secco è. allegri, 159: vi scorgo dentro il ritratto maniato del poeta svenevole
. papini, 27-659: eppure io scorgo ancora nella tua vita e nella tua
a. verri, ii-302: vi scorgo [in svizzera] una sconvenevole usanza,
solo in voi di pietà non scorgo io segno. = voce dotta
e de'miei mali. / già scorgo in voi con l'arco teso e l'
). tasso, 14-41: vi scorgo al mio palagio, il qual ac-
umano amato volto, / ond'io scorgo, mirando, impresso e scolto / un
monti il marmo / più che mai scorgo, ed a ritrar sul tebro /
di scienza vera. tommaseo, 3-i-322: scorgo mio malgrado e con dolorosa compassione ne'
vuoto orciuol d'olio, io ci scorgo appresso un luigi. beltramelli, iii-297:
cupa. pananti, i-83: se scorgo una carrozza ove suppongo / che possa
-su quel netto. / -non gli scorgo. salvini, 16-624: pelide sul lido
son presente / non men mi scorgo in lei tanto lucente / che nubilose
/ trattando spesso le lor dotte carte / scorgo che quante ne'miei scritti accolgo /
cagion d'un profondo alto pensiero / scorgo il mio vago oggetto ognor presente:
, né cammino / ch'io faccia scorgo per l'ondose strate. tasso,
andreini, 45: già, già scorgo là su l'opaca luna / il luminoso
sul vuoto orciuol d'olio, io ci scorgo appresso un luigi. d'annunzio,
v. colonna, 1-41: né più scorgo pianeta o vaga stella / chiari i
signoria in materia della guerra futura, scorgo che le cose non si sono palesate
pisani, 16: angusti e parchi / scorgo che gli epinici a te compone /
/ in cambio di lodarla, / io scorgo già allestirsi più d'un paio /
pastoie. d'annunzio, iv-2-1323: scorgo i lunghi fiocchi selvaggi ai suoi pasturali
sotto -ch'io non mostro / e scorgo il paternostro, / meglio assai noi
colonna, 2-129: io sol ti scorgo afflitto, e dentro e fore / offeso
prima / da quello ch'io così scorgo al difuore. c. i. frugoni
/ di grecia, se io lo scorgo di lontano. / per dio, se
pindemonte, ii-193: quel ch'io scorgo / assai turba il mio spirto, e
quanto udite e quanto in alcuna di voi scorgo a me pare proviate: sono dannosi
ficcare gli occhi nella tenebra, non scorgo più d'un tubo fumoso di lume a
tendone sollevato a festone lascia aperto, scorgo dentro, sul pianale del vagone,
. pindemonte, ii-341: le vie scorgo del mar, che vele inglesi /
col favor d'un placido ponente, / scorgo che il signor mio felicemente / solcando
suon di dolce cetra, / tanto più scorgo dall'impia feretra / uscir il strai
col favor d'un placido ponente, / scorgo che il signor mio felicemente / solcando
a tutte piante del disio ch'io scorgo / colla falibel vita, a qual m'
/ ma valoroso più ch'i'non ti scorgo. -pronunciare. dante, xlix-152
: a tutte piante del disio ch'io scorgo / colla falibel vita, a qual
? cesarotti, 1-ii-138: or sì gli scorgo: ecco i cam- pion possenti,
or che un estro mi accende e scorgo intanto / che ne'precordi miei discende
delle feste. algarotti, i-x-203: io scorgo con sommo mio piacere dalla lettera vostra
piena rivoluzione di cuore che ora ri scorgo, avrei differita la mia partenza. carducci
/ enea rivolto: i de- strier scorgo, ei disse, / del felide tornar
, 10-182: giro gli occhi intorno e scorgo un visibilio di facce: tra l'
bella, e certo io non vi scorgo errore da doversi biasimare, ma sì bene
insieme / con quel merto ch'io scorgo pure in voi, / servirò volentier.
i'non erro di pietate un raggio / scorgo fra 'l nubi- loso, altero ciglio
si ritirano. pananti, i-83: se scorgo una carrozza ove suppongo / che possa
non erro di pietate un raggio / scorgo fra 'l nubiloso, altero ciglio / che
lo stupore. fagiuoli, i-109: scorgo a ogni momento cose tali / che
giudici, o miei signori, io vi scorgo impazientissimi nel desiderio del ravvisare le parti
7-333: entro nel reame della selvaggina: scorgo in alto uno stormo di fiamminghi rosati
cagion d'un profondo alto pensiero / scorgo il mio vago oggetto ognor presente:
ancorché recisi. pindemonte, ii-95: scorgo / degli estinti guerrier l'ombre nemiche
i-302: se passo al mare, lo scorgo fomento dell'avarizia de * cupidi;
. aretino, iv-5-217: in lui scorgo l'affabile della creanza, il rimesso
'l mio fral comporta. / e ne scorgo la via ch'ai ciel ne porta
lucchesini, 209: qui pure io scorgo un vestigio non oscuro della tradizione ebraica
, ih, ih, che ondeggiar mi scorgo intorno / gli aerei scogli e riposarsi
/ che già crescer superbe in terra scorgo, / flora la regia, altea
. baldi, 78: oh quante io scorgo / genti domar non più vedute e
/ che già crescer superbe in terra scorgo. bellori, 2-175: condusse ancora
questa mia ti porgo, / tosto scorgo / che la tua porgi a me;
ritirata di monsignor di thou, ma scorgo di là insieme qualche gran male futuro
guardo intorno, / né alcun ne scorgo: essi appiattati stanno, / qual
scogli delle meteore. savinio, 27-17: scorgo talvolta, sui campi che spaventati fuggono
rutilante nelle innumerevoli icone... scorgo da principio soltanto una marea di teste dai
favor d'un placido ponente, / scorgo che il signor mio felicemente / solcando tonde
: in chiesa appena entrato, / scorgo nell'ombra la fanciulla mia, / che
montìcoli di sale... appena li scorgo, mi spiego questa salsezza che da
7-91: già gli sbadigli, che scorgo impazienti dell'uscita nelle vostre la- bra
tartesio alla sbuffatura, e per quanto scorgo sicambro fin alla midolla. = nome
erudizione scelta. cesarotti, 1-xxxv-252: scorgo nel suo trattato vasta e scelta erudizione
/ scusimi quel / ch'in lui scorgo e contempio, / novitate e mi-
: col pensier levato a volo, io scorgo / lei che morte da te scevra
ammiro. / i miei diletti in voi scorgo, et imparo / far schermo incontro
alcuni han voluto, per quanto io scorgo, in questa materia co'lor sofismi intorbidare
credenza eccede. manfredi, i-65: scorgo la rozza, antica po- vertate,
occhi stanno, / per fin che scorgo ben se a schifo m'hanno, /
, benché più plastica, che provo quando scorgo dentro ogni mio atto un motivo di
sì che la vostra / or sento e scorgo fredda e scolorita. tasso, 13-2
col pensier levato a volo, io scorgo / lei che morte da te scevra e
. a. verri, ii-302: vi scorgo [in svizzera] una sconvenevole usanza
/ truovomi a sera, e meno scorgo il cielo. epicuro, 132: che
sieguo alle volte un lume ch'io scorgo da lontano e che non posso raggiungere
rimiro, mi doglio, / ché quivi scorgo torbidi i lumi sui. di costanzo
favor d'un placido ponente, / scorgo che il signor mio felicemente / solcando tonde
le tue labra il bel concento? / scorgo che tu favelli e non ti sento
con lo scialle. papini, non vi scorgo errore da doversi biasimare, ma sì bene
loriti fiori / entro 'l bel volto tuo scorgo, nicea. muratori, femina iscorsi
errando corse; / né terra io scorgo ancor, né ancor le vepubblicato nel
città). guerra futura, scorgo che le cose non si sono palesate costì
cagione e per l'altra, ecco che scorgo nela sembianza di quel signore e di questo
1-40: canace par, ma non la scorgo bene: / impone, / e ben
/ ma non t'astringe a far scorgo: ecco i campion possenti / fervidi,
subord. di leo, 200: scorgo nel tuo volto impresso / ch'ardentevoglia nel
sciagure ch'aborriva. zeno, xxx-6-166: scorgo ben che mentisce. cesarotti, 1-xxiii-185
il mo- spi, « miglior mezzo scorgo / che di volgere il secolo in
grandemente la ritirata dimonsignor di thou, ma scorgo di là insieme qualche gran male futuro
cado: / ben tester- minio tuo scorgo e prevedo. relazione d'inghilterra (16851686
lxv-105: a certa prova io veggio e scorgo / ch'ella schernisce chi scorrendo il
un mare infido / e sospirosa in van scorgo in sul lido 7 mia libertà
tutto si disperde: / sol una selva scorgo non lontana, / ma la strada
cagion d'un profondo alto penserò / scorgo il mio vago obietto ognor presente;
umano amato volto, / ond'io scorgo, mirando, impresso e scolto / un
/ truovomi a sera, e meno scorgo il cielo. b. corsini, 7-25
pascendosemplicette e snelle / per l'erba verde scorgo di lontano. g. stampa,
fu rogato ser ii-175: io scorgo da lungi ser nastagio, / che ti
inceneriti. tasso, 13-i-241: ecco i'scorgo in vivo foco il gelo / cangiarsi
dea. segneri, ii-327: io scorgo che qui mi state concordemente ad udire con
sieguo alle volte un lume, ch'io scorgo da lontano e che non posso raggiungere
/ son gruppi simbolisti / in cui scorgo l'essenza / dell'arte buona e vera
/ e lo spirto gentil, ch'io scorgo in lui, / e, quel ch'
, / truovomi a sera e meno scorgo il cielo. porcacchi, i-374: alcuni
i'bramo, or quel ch'è vero scorgo. tasso, 18-78: resiste e
volentieri. viani, 13-408: scorgo nei suoi occhi cenili che qui un deposito
ch'io mi veggio fare, non scorgo verso ch'a buon fine mi conduca.
/ truovomi a sera, e meno scorgo il cielo. sannazaro, iv-127: qui
sanza malvagia speme. alfieri, 9-76: scorgo un fauno a pallade orgogliosa / avvicinarsi
più sotto 'l piè l'aria mi scorgo, / più le superbe penne al
l'aia sotto il suo fascio / scorgo l'ombra trepida di ruth. 2
, il consueto portico, e già scorgo la rustica sedia che mi aiuterà a riposare
pieno d'incubi. stuparich, i-273: scorgo anche nel passo dei nostri compagni un'
gli altri sputatondi. lanci, 2-7: scorgo un certo sputa tondo e caca zibetto
m'annoda. /... / scorgo tant'alto il lume che m'infiamma
, vii-408: un lion solo io scorgo, tra tanti altri mostri stellificati, che
oggetto non mi sembra stibiato, cioè non scorgo in esso, sticcato1, sm.
sentimenti. alberti, 1-14: io scorgo in te quello amore e pietà inverso de'
, né cammino / ch'io faccia scorgo per l'ondose strate ». cesarotti,
sia sì lunge, / pur anco scorgo il vero: ha braccia e mani,
dei fatti. bocalosi, 11-102: scorgo che già intendete e sentite nel cuore
libri. baldi, 244: d'isole scorgo numeroso stuolo. bruni, 246:
ficcare gli occhi nella tenebra, non scorgo più d'un tubo fumoso di lume a
] / così tonde col dito, / scorgo in ogn'opra dell'infinito. valeri
ne'trascorsi tempi, / parte ne scorgo tra il romor de'ferri / star
giù nella via illuminata dall'incendio, scorgo un militare che... riconosco per
pallavicino, 10-i-59: questo aforismo io scorgo verificato nella predicazione della bv. reverendissima
lo confesso: / da novella passion mi scorgo oppresso. 4. porre in
vinto non cado: / ben testerminio tuo scorgo e prevedo; / che quando nel
esterni. sbarbaro, 5-33: se scorgo in camera mia il mazzetto, delicato
). piovene, 6-385: la scorgo, immagine finale, col viso diventato
un semirimorchio). maurensig, 1-167: scorgo davanti a noi un autoarticolato che si