morire. -ant. andare a scio: morire. note al malmantile,
medesima cagione. il tale è andato a scio, è andato a patrasso.
de'27 di maggio dall'isola di scio, dove allora si ritrovava con l'
assoluzione sacramentale. -per estens.: scio — prete ci sarà che 'l voglia
borda, randa! issa flocco! / scio gliamo le vele del triste
come quel vostro andriolo della maona di scio, è già mirabile cosa.
sasso] colpì / enea nell'osso scio, / dove la coscia nello scio si
scio, / dove la coscia nello scio si volge, / e ciotola però
varchi, ii-1-71: chi dicesse * scio quod tu verberabas ', favellerebbe contadinescamente,
tr. (difimbriglio). ant. scio gliere dalle briglie.
. fr. colonna, 1-203: scio come a tempo e come ben dispensi
basciadore, mandato a gli spartani da scio, con una elegante e lunga orazione
con una figliuola che hanno lasciata a scio, e con una nipote che non sapevano
al figur. caviceo, 1-225: scio ben che a core fatato e totalmente
nasto, / o vendemmie talor di scio pietrosa. metastasio, 597: tramanda
de consiglio e nudo da favore, non scio che fare, quando uno tumulo semiaperto
la cittate il parangone. / e veramente scio: che tu dirai / questo esser
vari modi / risonar giammai sifno né scio, / quai vaghi laberinti e quai
all'imminente pericolo, scorrendo sotto a scio e rifiutando con undici forbitissime galee il
gloriosa / si dicea la vite in scio. panciatichi, 45: particolarmente a quelle
gnio, gniu, scia, scie, scio, sciu la i atona ha valore
56: col legno del lentisco di scio si potrà assai leggiermente medicare l'acqua
la vince o chi va a scio. -in espressioni ellittiche, lasciando sottintendere
di nasto / o vendemmie talor di scio pietrosa. magalotti, 19-46: guardi
e l'ischio, detto volgarmente osso scio. baldinucci, 146: il femore.
niuna sussistenza, molto flo scio, tenero, poroso. 5
amarognolo. è propria dell'isola di scio, e si vende a caro prezzo.
nell'asia minore, e particolarmente a scio, per trarne il mastice. il
de l'umil lentisco, / che scio fa degno sol de le sue gomme.
-mandare a buda, a patrasso, a scio: far morire, uccidere.
dagli un colpo e te lo mando a scio. note al malmantile, 2-704:
4 mandare a buda 'o 'a scio ', credo che derivi da'soccorsi
egli è andato a buda, a scio, o a patrasso', per intendere:
, onde il padron lo manda a scio. -mandare a calcinaia: prendere
poco o svogliatamente; fannullone, ozioso, scio perato. sercambi
. ceresa, 1-1371: scio ben che le parole indarno spargo /
manoscritta. ceresa, 1-1371: scio ben che le parole indarno spargo /
mastice altro che solo in questa isola di scio. marsilio ficino, 4-36: masticheremo
gengìe. quella che nasce nell'isola di scio è tenuta migliore. vasari, i-419
f. colombo], 9: in scio, isola dell'arcipelago, vide trar
mastice dicono far solamente nell'isola di scio, né esserne altrove nel mondo,
1-2-61: tolse [loria] a scio gran copia di mastice, a malvasia,
culta vena e peregrina, / che scio per me, sua dignitate offendo, /
leopardi, i-368: 'hoc unum scio, me nihil scire ': famoso
, 16-5-46: una fanciulla greca di scio, per nome teodora, di sei
nel bosco mugge, / e non scio la cagione, e temo assai / che
il cuor mi è puncto / io non scio come a dir di vui ardisco /
: le risposte secche di quello schizzapi- scio, le sue uscite attese o impreviste,
mare o di acqua, perché 'scio 'vuol dir mare e 'orm '
pericolo. tasso, n-iii-988: aristone da scio faceva similmente una la sostanza de la
schialo insieme. boiardo, 3-149: scio getar sorte cum fronde novelle, /
getar sorte cum fronde novelle, / scio l'arte che mai falsa non si trova
. omnìscio, v. onni scio. omniscòpio, sm. particolare
niccolò da correggio, 1-300: io non scio se apollo o altra musa pietosa a
minaccia. caviceo, 1-189: non scio, o dulcissima vita mia, qual
qual fumo al vento, / ché scio di suo valor forian qui sterle /
per tingucio... per ca- scio... e fumine suo pagatore.
d'amore entrare. caviceo, 1-126: scio che intendi ove la precipitosa cura amorosa
fino a quando vuoi sotto il ra- scio, /... / lasciarti cincischiar
penna dissegno; ma io non 'scio 'come riuscirà questa paradossa, e
lassa far partita, / ch'io scio che in l'altra vita / ben si
pastor de le neptunee torme: / scio il passato, il presente et il futuro
le sponde di creta e poi di scio. leopardi, 40-23: questo il rigido
pane arsiccio, quattro crosticene di ca- scio salso la formano. pascoli, i-893:
, 2-28: rinaldo le promise; ma scio gliendola, / d'aver
de'greci a lui sol mieta / e scio pietrosa gli vendemmi e creta. baretti
per molti s'è detto, cioè 'hoc scio, quod nescio'. s.
son pollicito, / ch'io non scio come il mio patir sia licito.
il cuor mi è puncto / io non scio come a dir di vui ardisco /
. campofregoso, 1-57: negar non scio che 'l pera- grar la terra /
si chiama cascio marzolino e ca- scio dolce per non essere il latte di cui
mazzini, 55-206: la scio l'immoralità patente deltacclamare salvatore del
, indizio. caviceo, 1-126: scio che intendi ove la precipitosa cura amorosa
ore: / che non la amasse io scio che sei certano, / però che
ingiurie. caviceo, 1- 56: scio che comprendi che, vinto dal superchio ardore
quale tera tu promette dettu bia- scio di difendare e di brigare da one persona
. frugoni, 2-239: la vite di scio propagò con un tralcio, ancorché lontano
incontrastabilmente che i cappelli a battello rover- scio colla testiera coperta di nastro sono i soli
e nella tenue chiarità diffusa dall'u- scio aperto scorgeva l'avvocato rabbatuffolato fra le coltri
filisteo già con sua fromba, / né scio se armonia tal nel cel recomba /
sopre aveano croci rosee de panno ro- scio. moito stavano conti per le piazze con
uscita di questo mentre dal porto di scio una galea che vi fa residenza ordinaria insieme
colpo / poco mancò che non andasse a scio, / però di questo il ronzin
expectar ch'altri me spetra, / ché scio quanto ch'io dicto e quanto io
: sono [le donne cristiane di scio] bianchissime e belle, molto pronte e
ne sottrasse, rinfilando il cammino di scio e riducendosi poscia nel canale di negroponte
tracto, entro m'avampo / né scio passo cangiar, né scio star saldo.
avampo / né scio passo cangiar, né scio star saldo. nardi, ii-164:
qual fumo al vento, / ché scio cu suo valor forian qui sterle / le
s'avide che l'u scio era serrato drento. il perché, picchiato
. ceresa, 1-1688: non scio se qui, lectore, udesti dire /
spirito? leopardi, i-368: 'hoc unum scio, me nihil scire': famoso detto
(in contrapposizione a rove scio). conto di cordano e
ogni modo a timone, / né io scio che adesso el troverai men stolto.
ciò che la circondava, aspetti scio radiante una rontgenterapia superficiale, semie suoni
molto, / e d'un rive- scio lo colse nel volto. tasso, 3-45
ore: / che non la amasse io scio che sei certano, / però che
cor rugge. ceresa, 1-197: ben scio che tu [amore] ti giochi
tiene egli il sangiaccato di magnesia appresso scio. navagero, lii-12-100: restava mehemet
sangiaclic di magnesia, all'incontro di scio,... è del figliuolo primogenito
, iii-398: quelli [fichi] di scio che maturano dopo i sammartini, pagnottari
potenzia. ceresa, 1-199: ben scio che tu ti giochi e che ti prehendi
più sopra l'amante pendi; / scio come lui sciaper dissipi e stragi, /
.. e che battendo a sbie- scio su la pietra pendente acquistasse movimento..
moschettata, / fé spesso andare a scio la sbirreria. giusti, 4-ii-392:
fare il foro per scancìo a schimbe- scio, pendente a traverso all'ingiù. salvini
di state iscempie o foderate di vale- scio. falugi, 1-14: né per gemme
schiomo). ant. e letter. scio tommaseo [s. v
ant. stare), intr. { scio, seti). vogare a ritroso
disus. skiare), intr. (scio, seti). procedere con gli
, agg. anat. ant. osso scio (anche solo scio, sm.
. ant. osso scio (anche solo scio, sm.): ischio.
osso manco de l'anca o vero scio. 0. rucellai, 2-160: l'
osso ischio, detto anche cossendico e scio. redi, 16-iv-406: il signor soria
., poi alla volta dell'osso scio. salvini, 16-132: con questo [
[sasso] colpì enea nell'osso scio / dove la coscia nello scio si volge'
nell'osso scio / dove la coscia nello scio si volge', / e ciotola però
scio2, sf. andare a scio: andare in rovina, in malora.
patrasso, a morte, a scio, in rovina, in distruzione per le
è il risparmio, andrà la casa a scio, / qui senz'altro ci vuol
serbargli. 2. mandare a scio: v. mandare, n. 35
, e io, con gli uomini, scio, sciò! i miei uominisono i ragazzi
stanza, seduta dinanzi allo specchio, si scio gliere-, letter. sciòrre
: acciocché poi noi non ci abbiamo a scio l'avarizia dei signori non
agg. originario dell'isola greca di scio (odierna chio); che vi è
altri to allo zecchino coniato nell'isola di scio ad imitazione e. cecchi,
i'voglio che tu mi legge. scio che tu me amerai ». gesuato,
d'ogni mio ben fera nemica, / scio ben che ridi e d'un tal
dura stagione e per aprica, / scio ben ch'ai tuo piacer me signoreggi.
. g. visconti, ii-2-1: scio ca saprai oprarti molto meglio / ch'io
indeuropea. scire2, intr. { scio). dial. andare. pasquinate
, di sciupinare), agg. (scio pinato). ant.
idem, 16-5-46: una fanciulla greca di scio, per nome teodalla quale scola lentamente
corda (come supplizio). scio e giacevasi colà in terra. botta,
gli uomini e le bestie. scio al cadérne. marini, fli-31: l'
: portava una iuba de zannato ro- scio e una scuffia de zannato giallo in capo
come nel vostro andriolo della maona di scio, è già mirabile cosa.
). caviceo, 1-189: non scio, o dulcissima vita mia, qual
quella pendente punta in guisa di bala- scio. dolce, l-i-175: i semicircoli delle
unità [n-v-1989], 1: lo scio = comp. dal pref
-venire meno a un rapporto di lavoro; scio idem, i-299: vi
circostanza. caviceo, 1-189: non scio, o dulcissima vita mia, qual
d'ogni mio ben fera nemica, / scio ben che ridi e d'un tal
già per dura stagionee per aprica, / scio ben ch'ai tuo piacer me signoreggi.
/ ci faccin ire a rivederci a scio. fr. morelli, 277: un
pronom. (mi smó scio, ti smósci). ammosciarsi, non
aprire un sacco, una borsa allentando o scio no, tutto infarcito di
/, che non la amasse io scio che sei certano, / però che tu
cittadino. leopardi, i-368: 'hoc unum scio, me nihil scire': famoso detto
ne sottrasse, rinfilando il cammino di scio e riducendosi poscia nel canale di negroponte
vivi. ceresa, 1-1369: scio ben che le parole indarno spargo. trissino
per la via, / spesso trango- scio per forte languire. g. cavalcanti,
a expectarch'altri me spetra, / che scio quanto ch'io dicto et quanto io
di calce. il divulgatore, ii: scio calda e fumante, che
strabocchevoli cose. caviceo, i-m: scio con quanta difficultà a'vostri appetiti se
nel detto anno castruccio, ch'altopa- scio / avea assediato, dopo la stagione /
e noi col legno procedere per istri- scio fra quei ghiacciuoli. -tirare di striscio-
ad una spia. ceresa, 1-200: scio come lui scia- per dissipi e strugi
, sanzionare. caviceo, 1-30: scio ben ch'el non è ufficio de spirito
linfe abbia cangiate / in vin di scio, da'regni die la morte. landolfi
la vera trementina, come fanno in scio ed in cipro. d'annunzio, iii-2-264
. pallavicino, 1-58: un ro- scio qual voi siete, varrebbe a far sì
con i travestimenti e i riconoscimenti e li scio m. fiorio, 116
rime ad vui trepido vergo / che scio di l'aequilibrio il contrapeso, / e
, 717: la morte lo colse a scio, e spiro me ne diede il
dan serpente en la via e mar- scio en lo trozo, e morda la ungia
l'altre più minute stelle, / scio che verresti vui rapto violando / il bel
faretra, tre id est to turcàsscio a scio quod et mors. boccaccio, i-237
nel bosco mugge, / e non scio la cagione e temo assai / che altrui
ucco di panno cilestrino foderato di vale- scio, uno ucco di panno verde foderato di
greci a lui sol mieta / e scio pietrosa gli vendemmi e creta.
torsi ch'io scherzi, ma io scio ben che tu intendi il zergo e il
andare, che da l'isola de scio, zoè andar prima in candia, poi
zoè andar prima in candia, poi a scio. = var., di