. negri, 1-561: beffarde / sbucan le lune elettriche, fra aloni /
ed ai notturni / augei, che sbucan tosto, il campo cede. leopardi,
apennin le sue gobbe, / che sbucan dalla terra come denti d'ausonia. panzini
monti, x-1-165: con orrendo ronzìo sbucan le orrende / forme e chi di serpente
tracolli, / perocché nel suo tempo sbucan fuora / tutti i ribaldi, ladri
1-25: guardan le pagnotte di sterco che sbucan fumanti / dal forno dei cavalli quasi
ed ai notturni / augei, che sbucan tosto, il campo cede. graf,
tracolli, / perocché nel suo tempo sbucan fuora / tutti i ribaldi, ladri e
tracolli, / perocché nel suo tempo sbucan fuora / tutti i ribaldi, ladri e
nin le sue gobbe, / che sbucan dalla terra come denti d'ausonia.
calzabigi, 140: da ogni grotta / sbucan stridendo i vespertini augelli; /