botte grossa, / fin che fu sazio, e non però di botto. caro
ed ami. idem, 1-160: sazio de'vezzi perfidi e malvagi, / c'
. tasso, 12-33: ricco e sazio de l'ór che la regina / nel
giallo o violetto. borgese, 1-137: sazio e appesantito di felicità come un'ape
certaldo, 344: benché 'l corpo sia sazio e pieno, l'appetito de la
arruffate. papini, 8-31: mi sentivo sazio e quasi nauseato da tanta arruffata erudizione
-avere assai: averne abbastanza, essere sazio, non volerne più sapere.
primo, / se per questo più sazio non mi levo / di quel ch'
assonnati sveglia. deledda, ii-663: sazio e assonnato, stava immobile, col
gente. carducci, 871: di baci sazio in austriache / piume...
avaraccio ingordo, né mai si trovava sazio. berni, 145: andate a dir
più che io digiuno, sono più sazio. salvini, 30-1-144: hai mostrato
, 871: l'altro, di baci sazio in austriache / piume e sognante su
cercandoli fin sotto le foglie e finché fu sazio. negri, 2-777: un batuffolo
dolce ber che mai non m'avrìa sazio. bencivenni, 4-106: il disordinato
barocchi del classicismo, di cui, sazio dello scolàstico beverone virgiliano e oraziano èrami
. ma dopo pochi bocconi era già sazio. -per simil. e,
; / tu né bramoso più, né sazio ancora, / lascia il festino.
fame, che contrafaccia un che sia sazio: togli più tosto la fame ch'egli
/ tu né bramoso più, né sazio ancora, / lascia il festino. d'
serto cingermi la fronte, / ché sazio io son di pastorali carmi / e dei
mattino / il cuor del gregge, sazio di mentastri; / ma il cuore
dolce ber che mai non m'avria sazio. idem, par., 31-4:
e del tanto aspettar n'è più che sazio; / così carne non siam cruda
. boiardo, canz., 88: sazio non sono ancora, e già son
delle canzoni, delle quali sono oggimai sazio e stracco in guisa che mi vien
e delle canzoni, delle quali sono oggimai sazio e stracco in guisa che mi vien
di ferir non è mai stanco, o sazio / di far de le medolle
fonte vivo. marino, 1-160: sazio de'vezzi perfidi e malvagi, /
ix-169: e, di favole stanco e sazio, quando / l'amor mi mostrerete
significato. serra, ii-382: sono sazio di trascrivere, e a chiosare mi manca
. 2. per estens. sazio, satollo. canale, i-476:
/ tomo stanco di viver, nonché sazio. forteguerri, 22-79: affrica
serto cingermi la fronte, / ché sazio io son di pastorali carmi / e dei
che all'affannato volgo il re ch'è sazio, / permette il dir, se
tempo a pentirsi. firenzuola, 464: sazio oramai delle vanità e pompe mondane,
dopo avergli fatto molte composizioni, e sazio di tante palle, e noiato di
pasciuto, ciliegia amara: chi è sazio, trova ogni cibo disgustoso. tramater
; a chi è ben pasciuto e sazio, non piace alcun cibo, ha
contemplava quel loco. firenzuola, 464: sazio oramai delle vanità e pompe mondane,
1-i-153: m'immagino che il lettore sarà sazio e stucco di questi assaggi dello stile
effetto. '2. satollo, sazio per il troppo cibo ingerito. -anche
confetto, che per più dì sopravivette sazio. giov. cavalcanti, 144: soccorso
/ tu né bramoso più, né sazio ancora, / lascia il festino.
... poi, rassegnato e sazio, / a lui cedo la coppa.
rifiu terà non sarà mai sazio in eterno. -corpo di dio
'l suo cuor di me ben tanto sazio. sacchetti, 163-36: comperò un'ampolla
e s'altera ogni stomaco ch'è sazio. carletti, 77: quelli di messico
serto cingermi la fronte, / ché sazio io son di pastorali carmi / e dei
leopardi, 880: l'uomo, eziandio sazio, chiarito e disamorato delle cose umane
la tua calamita. firenzuola, 464: sazio oramai delle vanità e pompe mondane,
a. pucci, 4-280: quando io sazio di riposo / di mia cuccia uscia.
mattino / il cuor del gregge, sazio di mentastri. negri, 2-729:
pubblica lettera: carico d'anni e sazio di solitudine. 6. figur
, 6-1-264: pochi anni prima, sazio della corte, e vago di consumar il
e cattolica. d'annunzio, iii-2-103: sazio dei giorni... /.
chi nim bebe ni manduca / non sazio com'umqua se deduca, / nim quale
aspetto d'un desso, ch'io sazio / sì del bel cor, che
871: l'altro, di baci sazio in austriache / piume e sognante su l'
164: conforme al proverbio, il sazio non crede al digiuno. -testa
', significa mangiare. adunque tu hai sazio uno longo mio desiderio che io aveo
lasso, stanco serei, non forei sazio. boiardo, 1-16-25: il conte riversato
: il guerrazzi è come un parassito sazio e di cattivo gusto, a cui
soli autori dell'auree età un non mai sazio e non mai stanco dilettamento. giordani
alma stella dionea, / quando io sazio di riposo / di mia cuccia uscìa.
, 880: l'uomo, eziandio sazio, chiarito e disamorato delle cose umane
; / ché 'n quanto a me son sazio / con quella colizion che 'l doganiere
achilie a cantar prese, / né sazio di veder la stampa, e 'l foglio
i-156: abbandonò la carne, / sazio di quel che l'orticel dispensa.
gusto. de marchi, ii-305: sazio e gonfio come un boa, il vecchio
il mangi, fin che di quello sia sazio. fagiuoli, 1-2-93: -e di
date quel dond'io mai non son sazio? boccaccio, viii-1-28: deh! gloriera'
: se'tu sì tosto di quell'aver sazio, / per lo qual non temesti
saba, 195: di marini / giochi sazio a fine, o stanco almeno,
aspetta questa batté finché ne fu sazio. alfieri, 1-978: la paura d'
se della morte mia non è quel sazio, / volgasi al figlio lo efferato core
émpio2, agg. raro. pieno, sazio. matteo da san miniato, 1-367
, saturo. -in partic.: sazio, rimpinzato. d'annunzio, v-2-243
quale [baco], pasciuto e sazio di foglia, s'irretisce lieve lieve nel
io dunque..., non mai sazio, non mai stanco, non mai
166: tornò il sole, il verde sazio delle piante l'accolse con una sorta
con la vita il tormento: esser pur sazio / di martir così lungo ornai dovresti
: secolo faccendier, che del presente / sazio, pria di gustarne, i padiglioni
fatto tornar tre volte e non sei sazio ancora ». n. villani,
arpie togate: e ciò che non mai sazio / il lor ventre divora è vostro
d'uccider chi l'uccise non fu sazio. di costanzo, 1-195: non vogliate
certa famarella rimasta ne lo appetito non sazio a suo modo, che levandosi da
1-i-66: godo e non ancora mi sazio... di toccare i sassi
. roberti, vi-2-130: col ventre sazio vive il resto del giorno sordidata nuda
arpie togate: e ciò che non mai sazio / il lor ventre divora è vostro
/ tu né bramoso più, né sazio ancora, / lascia il festino. ojetti
cecchi, 1-2-43: or che vo'siate sazio / di noi, vi basta aver
, / non è di favellar mai sazio o fioco. de bosis, 30:
tomo stanco di viver, non che sazio. g. f. achillini, 182
furor brami. fiacchi, 69: alfin sazio al forame ei corre [il topo
benigno aspetto d'un desso, ch'io sazio / sì del bel cor, che
grave e nutabondo peso, / non sazio no, ma già frustrato e manco.
fucina negra / mandò sanza vedersi giamai sazio. gualterotti, 1-1-76: a i
: il compimento recentissimo dell'opera lascia sazio e pago in me l'artiere.
. carducci, 871: di baci sazio in austriache / piume... /
/ perché mi faccia del tuo nome sazio. 4. stor. schiavo
1-384: morì in buona vecchiezza, sazio di giorni, di ricchezze e di
/ della sua cupa fame anco non sazio. marino, i-193: fuggendo in
la terra sostienti; / non se'tu sazio ancor di tradimenti. grazzini,
mezzo di mia vita ancora, / pur sazio e stanco del goder fallace / son
ti si lasci veder, tu sarai sazio: / di tal disio convien che tu
: 'goloso 'è quello che sazio desidera ancor di mangiare e mangia;
mangi, fin che di quello sia sazio. boccalini, i-37: le librarie altrui
-avere la gorga piena: essere sazio. machiavelli, 889: come egli
tomo stanco di viver, non che sazio. boccaccio, iii-12-34: o giove pio
essere pieno fino al gozzo: essere sazio, avere la pancia piena; aver
all'affannato volgo il re ch'è sazio, / permette il dir, se può
il grafio, e non si vede sazio / alcun d'oprar. soderini, iv-197
: muor d'anni grave, di vita sazio. piovene, 7-273: a tratti
come quello ch'ognun ha stucco e sazio. caro, 8-24: dall'altro
unqua creduto, / de'tuoi guadagni sazio e de'tuoi danni. rosa, 206
si stanca, e fa 'l suo desir sazio. a. mocenigo, li-1-601:
, gli porse da poppar tanto che sazio lo vedesse. anguillara, 7-176:
il primo, / se per questo più sazio non mi levo / di quel ch'
mangiato; che è digiuno o non sazio. ariosto, 18-178: come
o impietosito o stanco forse, o sazio / è il destin. parini, giorno
i fiumi di sangue, non si sente sazio, anzi più s'inaspra, e
luogo). assarino, 2-ii-18: sazio della gravezza degli indiscreti alloggiamenti,.
, 120: quando quel fia non sarò sazio anco, / mostrando versi ove costei
. gaudiosi, iii-455: d'amor più sazio l'inesplebil core, / ha sempre
somiglia l'ucello / che vola mai sazio di cielo: / ascolta nella foglia
: se'tu sì tosto di quell 'aver sazio / per lo qual non temesti tórre
/ perché mi facci del tuo nome sazio. idem, par., 18-117:
stesso viso,... mai sazio finché non gli sembri d'averlo tutto preso
uccider chi l'uccise non fu sazio / se noi traea, se non ne
insaziabilissimo). che non è mai sazio, che non riesce a sfamarsi; ingordo
e letter. il non essere mai sazio; condizione di chi non si può mai
insàzio, agg. letter. non sazio. luzi, 3-49: m'
= comp. da in-con valore negativo e sazio (v.). inscampàbile
ii-372: il re, di lei sazio, s'invaghi d'una giana seimera,
],... mai mi vedrò sazio di fare e dire per lei..
mostrando altri l'invita, / tal ei sazio del mondo i piacer frali / sprezza
. ma dopo pochi bocconi era già sazio. tornò a involgerlo e 10 rimise
, 1-155: io... era sazio di quel trambusto irriposato. = comp
, che nessun di vivere è mai sazio, / ancor ch'egli stia mal di
e tutto agita e sbanda. / sazio ogni morto, di memorie, posa.
. colletta, iv-125: nella città sazio e lasso il tripudio, si alzarono i
2. annoiato, tediato; disgustato, sazio (ed è per lo più seguito
, ch'ognun preme, / prima che sazio, del ben far fu lasso.
fa letto di fieno: chi è sazio trova comodo anche un misero giaciglio.
non so da'vostri allacciamenti / ancóra sazio liberare il fianco. deledda, i-752:
più lezzoso libertinaggio, stanco ma non sazio, se pria di gomorritare, poi
e variato, che a metà era già sazio. 7. registrazione contabile, rendiconto
dolce ber che mai non m'avria sazio. priuli, li-1-406: lasciarono lungo
lo aspetto, non si può veder sazio di lusingarmene, saltando e facendomi mille
, ii-994: chi non è ormai sazio e stufo, ad esempio di quel guido-
adagiato ad un ombra, con l'animo sazio di cibo / volta la faccia
spento, / e pur se non è sazio, almen sia stanco; / ma
= comp. da malie] 1 e sazio (v.). malscalcìa
/ come si vede che non è mai sazio / de'marrani giudei far ogni strazio
fatto scempio de'più forti tori, / sazio sen parte. arici, iii-62 7
ché me ne sento già maturo e sazio. -sostant. segneri,
; perché davvero mi sento stanco, sazio e nauseato per le mille e una
. gozzano, i-232: quegli che sazio della vita grigia / navigò verso l'
, mi chiudo da me e mi sazio solo di melodiche armonie. mazzini,
del mattino / il cuor del gregge, sazio di mentastri. d'annunzio, ii-700
in così largo piano: / maraviglioso e sazio sì restai / ch'io me revolsi
si fu tal, che non si sentì sazio. testi fiorentini, 4: a
può esser che pancrazio, / dalle sventure sazio, / abbia del viver suo cangiato
a tutte le miscee e, non sazio delle sciancate, ci vuol vedere ag-
casini, lvii-61: appena egli fu sazio / di quel latte insoffribile, /
f. pona, 4-179: sazio il misleale de'miei-amplessi, scordato non
non crede al povero, e il sazio non crede all'affamato. -senza
altri l'invita, / tal ei sazio del mondo i piacer frali / sprezza
ch'egli non sarà per questa volta sazio di te. loredano, 1-96: amore
/ come quello ch'ognun ha stucco e sazio. caro, 12-iii-220: quanto a
dal lubrano, 2-275: non sei sazio d'incrudelire? lecca ripetersi troppo reiterato e
acida e nauseata. 3. sazio, stanco; annoiato, tediato.
lamberto, 211: di lacrimar mi sazio [o napoli] / per quello scempio
achilie a cantar prese, / né sazio di veder la stampa e 'l foglio,
pauroso / di tal tramutazion, rimasi sazio / vedendo in filomena lei conversa;
, gli porse da poppar tanto che sazio lo vedesse. c. e. gadda
mirare la donna mia, ma ancora sazio, rivolgeva gli occhi miei ora di
: questo egli è che i'sono oggimai sazio / del tanto dimorare qui in romagna
il buon poeta, non contento, non sazio di un tanto trasgredimento morale, per
omo di smisurato corpo che non si sarè sazio di un paiuolo di maccaroni. f
tro anni e, d'onorate / vittorie sazio, al fin vinse se stesso /
ha il ventre zeppo di cibo, completamente sazio, satollo. boccaccio, iii-2-92
vivo, fui sicuro, di nulla fui sazio. -operacela. alfieri, 1-1205
passato / ciascun nel mal oprar avessi sazio. detta casa, 5-iii-350: 11
le vene oppilate di qualcosa: esserne sazio, averne disgusto, provarne fastidio.
del salvatore. chiabrera, 1-iii-232: sazio di seguitar forme fugaci / del campo
a rovescio senza misericordia... finché sazio di quelle carezze, gli dissi:
da me bacco ed amore / perché sazio di voi io vo'quest'otta / cantar
preoccupante. chiabrera, 5-12: sono sazio di savona ben bene: sento che
». rea, 6-68: un gatto sazio felice e pacioccone. 2
corpo... non si sere'sazio di un paiuolo di maccaroni. burchiello,
a pancia piena. -essendo sazio, satollo. goldoni, xii-246:
. -avere la pancia piena: essere sazio e ben pasciuto. periodici popolari
e delle canzoni delle quali sono oggimai sazio e stracco. baretti, 6-229: non
ii-372: il re, di lei sazio, s'invaghi d'una giana seimera,
iii-1-477: gran tempo è che non mi sazio, / odor non pasce fame.
pàscio, agg. ant. sazio, satollo; pasciuto. libro
mangiato o è stato nutrito abbondantemente; sazio, satollo. uguccione da lodi,
ti trova bello pasciuto, pronto e sazio fino alla nausea. 10.
-colombo pasciuto, ciliegia amara', chi è sazio non pregia alcun cibo, benché prelibato
assunto il pasto; cibato, nutrito; sazio. orlandi, 7: donne
p. bonaventura,... non sazio de'sofferti patimenti, volontariamente esibì tutto
sito / a chi della terra è sazio. dannunzio, iv-1-366: tremava al pensiero
rimaneva, sebben pienamente appagato, non sazio di rimirarla. né lasciavano alcuni de'
, iii-4-01: l'altro, di baci sazio in austriache / piume e sognante su
farla piena. 3. sazio, satollo di cibo o bevanda (una
fu ministro di finanze e pieno e sazio, un anno dopo confessò ad un suo
/ che al sempre pieno e non mai sazio ingegno / pasto porgean condegno. fagiuoli
d'astenersi da cose ond'egli è sazio. lat. 'qui satur est, pieno
pinze di latte. 2. sazio, satollo di cibo e bevande (una
[io cane] mangio, finché son sazio, / e 'l mio destin ringrazio
/ che al sempre pieno e non mai sazio ingegno / pasto porgean condegno, /
ch'io veggio in quelle rote, / sazio m'avrebbe ciò che m'è preposto
esca, / ch'i'bramai tanto, sazio, a queste querce / ricorro,
, e tutto agita e sbanda. / sazio ogni morto, di memorie, posa
parlate, o morti, al pellegrino sazio! fracchia, 385: due lacrime
io veggio in quelle rote, / sazio m'avrebbe ciò che m'è proposto.
ricchezze è povero, perché non è sazio. loredano, 244: per saziare l'
indefinite e ognora aperte fauci, non mai sazio, le acque in commistione inghiottiva.
pafini, ii-994: chi non è ormai sazio e stufo, ad esem
/ perché mi facci del tuo nome sazio. savonarola, 13-27: salve, regina
i-304: io me ne vado né sazio né digiuno: buon prò a chi
/ ti si lasci veder, tu sarai sazio: / di tal disio convien che
uno il quale..., soverchiamente sazio delle varie cose del mondo, si
] / col villeggiante cittadin che, sazio / di profumate mogli, ebbe disio
passeroni, 5-164: essendo stanco e sazio / oggimai di prologare, / questa baia
poggi e risplendea lontano, / non anche sazio de la luce, il mare.
ch'io veggio in quelle rote, / sazio m'avrebbe ciò che m'è proposto
, iii-3-61: l'altro, di baci sazio in austriache / piume e sognante su
buon'ora. serra, ii-382: sono sazio di trascrivere e a chiosare mi manca
, 1-ii-50: ah, non sei sazio ancor, fato tiranno, /..
arcani andamenti del sangue. -non sazio di nutrimento (la sanguisuga).
di qualche cibo delicatissimo atto a piacere dopo sazio ancora, e sappi che £ pusignare
di qualche cibo delicatissimo atto a piacere dopo sazio ancora. salvini, 22-21: antifo
amistà, / non è perch'io sie sazio, anzi son lasso / per mio
la sfera che l'amante / non sazio, ne le tregue / del piacere,
milioni di peruviani), significa falco sazio e il complesso che porta questo nome
da sollecitare il palato d'un gastronomo sazio! -disperato (il pianto)
una persona. boiardo, 3-41: sazio non sono ancor e già son lasso /
date quel dond'io mai non son sazio? boccaccio, 1-i-482: siano lodati
valle, 62: di me sei sazio, e più non ti rammenti / de'
sfuma ranciato il vespero sul mare / sazio di luce. soffici, v-2-256: il
ammazzare sua moglie, perché n'era sazio, perché rantolava sempre. 2
lei di pianger sempre: e mai sazio non ne fui, fin che celeste mano
6. che si è nutrito abbondantemente; sazio, satollo. lucini, 5-122:
uomini. campofregoso, 1-10: maraviglioso e sazio sì restai / ch'io me revolsi
brusoni, 283: stanco il prencipe e sazio di avere ormai tanto sofferto a carico
redi, 16-vii-287: cominciò ad essere sazio e stufo delle cose di questo mondo ribaldo
fresche e pure acque; e, sazio, pure ancora ne ribea per la
priego solamente voi che, quando sarete sazio della città, ve ne vogliate venire a
/ sul nostro patire, e lascivo non sazio / fra donne d'eternità gaia /
. metastasio, 1-i-169: già che sazio ancora / non è di tormentarmi e
un sito / a chi della terra è sazio. / addio, rifiuto 8
. rigogliato, agg. ant. sazio e rigonfio, sul punto di rigurgitare
: bench'io non sia mai di pianger sazio, / pur mi rileva lo sfogare
b. fioretti, 2-4-90: non fu sazio di questa rimatura medesima entro una medesima
, agg. riempito di cibo, sazio fino alla nausea. -anche: ingrassato
a rabbia il cuor di federico che, sazio di sangue e d'oro italico,
diocleziano imperatore, posciaché si fu ben sazio di sangue, di tener le briglie del
, 3-14-16: indi, quantunque ripasciuto e sazio, / non però cessa 1 duri
vedrete, occhi dolenti. 11. sazio, rimpinzato, soverchiamente pieno di cibi
ripiena. benzoni, 1-148: non sazio ancora, arrabbiato d'avarizia ingorda e
pago, soddisfatto (anche nell'espressione sazio e risazio, con valore rafforz.)
.]: 'risazio': ripete e rafforza sazio. ne siamo sazi e risazi.
2. per estens. del tutto sazio (anche fino a essere nauseato)
cose vane / ristucco, non che sazio, / sete quell'uom dabben che scrive
che egli andasse a trovar l'altra già sazio e ristucco, a poco a poco
della repubblica, raccolse volentieri, già sazio e ristucco delle maniere di temistocle.
parlate, o morti, al pellegrino sazio! angioletti, 1-175: noi che pure
popolo. benzoni, 1-148: non sazio ancora, arrabbiato d'avarizia ingorda e
mirare la donna mia, ma ancora sazio, rivolgeva gli occhi miei ora di qua
paiolo bollìano i maccheroni / e per far sazio l'appetito altrui / precipitavan giù rivoltoloni
basti, né quando tuo ne se'sazio tuo no 'l rivòmichi ».
rodeano. goldoni, xiii-329: son sazio e son ristucco. / di collera mi
parole, ma io non mi vedrò sazio, se io non mi vendico con quel
, 364: del pasto preso non fu sazio / l'affamato suo [dell'aquila
vano, / è vano. sono sazio di vederti / vivere. -che
'n un sorsettino o due al più sazio / farmi dell'acqua ch'il cervello intrica
si narra, / suol mminar ornai sazio del pasto, / se lo scaro ne
: amico, di lodarti io non mi sazio, / perché mostrasti un sacco di
/ amor, che nuove non mai sazio annota / saette ardenti. -in espressioni
ché di guatarti il mio cuor non è sazio, / veg- gendo in te angelichi
/ e ne sono rimasto più che sazio ». -vendere a saggio:
e nelle figlie... giobbe, sazio d'anni, quel giobbe morì.
/ che al sempre pieno e non mai sazio ingegno / pasto porgean condegno, /
. sassino. sàsio, v. sazio. sasnassù, sm. zool.
di semi di zucca. -sentirsi sazio. casoni, 2-5-394: voi,
satollézza, sf. ant. l'essere sazio, ben pasciuto di cibo, rimpinzato
desiderio di altro cibo; sfamato, sazio (o rimpinzato di cibo).
pass, di saturare), agg. sazio di cibi o bevande. -anche sostant
, agg. ant. e letter. sazio di cibi o bevande (una
ogni pericolo di morte, ma avrei sazio ogni mio membro del sangue di qualcuno
dolce ber che mai non m'avria sazio. bibbia volgar., ix-28: beati
ne l'opre de la vita, avendo sazio / con povere vivande e breve cena
fazio, v-14-4: assai m'avete sazio / del gran disio, onde assetava
fu il mio affanno tal che avrebbe sazio / non pur medea nel maggior colmo d'
sì fu tal che non si sentì sazio. bembo, iii-631: qual da la
qual da la mensa uom temperato e sazio, / ti diparti dal mondo. ariosto
boccon pasifilo / trangugiar debbia, né rimaner sazio. porcacchi, i-189: frametteva giuochi
qualche cibo delicatissimo atto a piacere dopo sazio ancora. carducci, iii-4-293: ei
/ ei mangia mangia, e mai sazio non par. pascoli, 174: ora
comperata per quella notte, lo vede sazio e addormentato. 4. pienamente
se'tu sì tosto di quel- aver sazio / per lo qual non temesti tórre a
fu ministro di finanze e pieno e sazio, un anno dopo confessò ad un suo
anni, e d'onorate / vittorie sazio, al fin vinse se stesso; /
e di rapine, / né però sazio, nella brama intensa / pur di
ti si lasci veder, tu sarai sazio ». idem, par., 15-87
/ perché mi facci del tuo nome sazio. 5. pago, contento
e di ciò far niun si vedeva sazio. boccaccio, dee., 3-7 (
né per dolermi o pianger son mai sazio. s. degli arienti, 2-22:
... del tradire mai si vidde sazio. brami, 257: fra quelle
di firenze, né si vede mai sazio di celebrare ciò che costà vedde e
gustò. metastasio, 1-i-169: già che sazio ancora / non è di tormentarmi e
e siate del mal far pentuto e sazio. pagliaresi, xliii-49: con quel lucibel
di fare tal cosa, perché era oggimai sazio di tante uccisioni. laude dei bianchi
se non, del vostro mal mai sare'sazio. de'sommi, 1-49: non
. de'sommi, 1-49: non sazio di quello che mi ha fatto, mi
/ e tu debbi esser di tal tema sazio, / e 'l mio cor d'
carretto, 2-192: io son sì sazio de le ciancie amene / de'mei
vivere ornai / son stanco, non che sazio. v. franco, 238
franco, 238: di favole stanco e sazio, quando / l'amor mi mostrerete
ii-328: diocleziano di volontà propria, sazio ormai delle publiche occupazioni e pentito delle
: io di far complimenti son sì sazio, / stanco, noiato, infastidito
trionfano. c. gozzi, 1-423: sazio son di zobeiae. è tempo ornai
noia. de sanctis, ii-6-192: sazio ai corti, di popoli, d'onori
sito / a chi della terra è sazio. gozzano, ii-192: oltre le sbarre
anima sazia. comisso, 7-121: sembrava sazio della sua vita, come io ero
della sua vita, come io ero sazio dell'estate. -annoiato (lo sguardo
diletti: / ma non sì tosto poi sazio è il desio, / ch'un
, e con amor ai commendarla / sazio non vedea mai il ben ch'io
, misero fine al loro non mai sazio furore. g. gozzi, i-17-94:
tarda vecchiezza, in cui non anco / sazio ho gli occhi né il cor.
/ che al sempre pieno e non mai sazio ingegno / pasto porgean condegno, /
tuttavia lo intelletto, ma inerte, ma sazio e voglioso di chiudere anch'egli la
ch'ogni sterpo è del suo sangue sazio. serafino aquilano, 241: é1
, che avvivava l'odor diffuso e sazio della fioritura appassita delle acacie e del
io: tornò il sole, il verde sazio delle piante l'accolse con una sorta
ero stracca dal longo essamine e per sazio delle ferrite, che per ciò dissi
cacio, / non si vede mai sazio. = deverb. da saziare.
. sazióso, agg. ant. sazio. febus-el-forte, 2-18: signore mio
voglie saziose. = deriv. da sazio. sazitare, v. sagittare.
sbiadato1, agg. ant. sazio, satollo (anche con allusione oscena
si narra, / suol ruminar ornai sazio del pasto, / se lo scaro ne
tremare, forte, onnipotente, / sazio dell'ozio che lo maledisse / l'uomo
e le vendette. e ora ne son sazio e schifato. moravia, 18-253:
verbale a tutte le miscee e non sazio delle sciancate ci vuoi vedere agganghiti in fondo
capircene niente. 19. essere sazio fino a non poterne più in seguito
casini, lvii-61: appena egli fu sazio / di quel latte insoffribile, /
della moglie, e parte ancora 7 sazio dell'insolenze di quell'altra, / a
, 563: qualora il suo signore è sazio di delizie e digrandezze e, per così
/ e sì fu tal chenon si sentì sazio. ulloa [guevara], iii-48:
premura. metastasio, 1-iv-072: non sazio del mio privato piacere in così seduttrice
come si narra, / suol ruminar ornai sazio del pasto, / se loscaro ne traghi
segno. casini, lvii-61: appena eglifu sazio / di quel latte insoffribile, / che
assenza. 2. che non è sazio (lo stomaco). papini,
splende sempre, alfin s'adombra / al sazio senso. mazzini, 31-40: l'
e sì fu tal che non si sentì sazio. idem, par., 15-82
d'inganni, stimate che ognuno ne sia sazio e per alcuna condizione più non ne
se pure il vostro cor non è ancor sazio / di veder tanto mie crudel tormento
, / e cito cito di lor carne sazio, / come un levrier ne fé
servo a patti illeciti, / non sazio voglie insane, / non sono il mercimonio
paga la tassa, e allor ciascuno è sazio: / allor a tutti ella può
. (ant. sfornato). sazio di cibo, nutrito, saziato.
: io di far complimenti son sì sazio, / stanco, noiato, infastidito e
, 268: il duca, non ancor sazio di sfogarsi e di risentirsi,.
16. locuz. -aver sigillato-, sentirsi sazio, non aver più voglia di altro
: /... / stanco e sazio di comporre / versi e favole,
le. fucini, 173: lui era sazio di quella commedia che chiamava -frivolezza
b. corsini, 18: sazio di ber io l'onda vermiglia / di
astinente di cibi, se il core è sazio d'appetiti. tansillo, 1-10:
proprio gusto. -per estens.: sazio, ben pasciuto. fagiuoli, vi-121
/ di te parlar mai non mi veggo sazio. conduce me per la mondana solce
... il quale, ancora soverchiamente sazio delle varie cose del mondo, si
i-5-127: sommersa alfin la sete, e sazio e spento / con essa è già
. = comp. da sopra e sazio (v.). soprasbèrga
/... / stanco e sazio di comporre / versi e favole, con
che al sempre pieno e non mai sazio ingegno / pasto porgean condegno, 7
. bembo, 10-v-120: ancora soverchiamente sazio delle varie cose del mondo, si
mondo ch'ognun preme, / prima che sazio, del ben far fu lasso.
dolce ber che mai non m'avrìa sazio. f. scarlatti, lxxxxviii-ii-525: que'
né di far roba gnun si sente sazio. foscolo, xvi-55: di queste cose
sì fu tal che non si sentì sazio. boccaccio, dee., 3-5 (
qualche cibo delicatissimo atto a piacere dopo sazio ancora. bresciani, 6-xv-334: giachelina vive
tommaseo [s. v.]: sazio nella vista per la contemplazione di oggetti
di sudore; ivi di tesoreggiare non sazio, qui di arricchir non istanco.
impietosito, o stanco forse, o sazio / è il destin. 5
(superi. stomacatìssimo). sazio di un cibo fino alla nausea; che
cemento armapapini, x-1-526: ricontemplavo mai sazio le misteriose fito... stormiscono
ch'ogni sterpo è del suo sangue sazio. g. visconti, 2-33: s'
mi fermo né per straco né per sazio. cesari, 7-300: io mi porrò
7-11: ei, che pur anco / sazio non era dello stran rifiuto / ch'
cornazano, 1-140: senza mai esser sazio [o pidocchio] tutto mi cercavi
/ allor sarà il mio cor contento e sazio, / quanto vedrò di quel più
/ e faccia il dente suo contento e sazio / del miser corpo mio con ogni
quando l'anima arai del mio mal sazio, / forse t'increscerà di tanto strazio
se'tu sì tosto di quell'aver sazio / per lo qual non temesti tórre a
plur. m. -chi). completamente sazio; nauseato, stomacato. aretino
, 16- vii-287: cominciò ad essere sazio e stufo delle cose di questo mondo
e discendente. 2. oltremodo sazio di cibo o stuccato da un cibo.
quiete e super infusa pinguedine, sì sazio di quanta pace e gaudio perfettissimamente e
/ perché mi facci del tuo nome sazio. m. villani, iii-i- 31
fame). arici, iv-256: sazio tacque il ventre. carducci, iii-2-357:
i-5-127: sommersa alfin la sete, e sazio e spento / con essa è già
tale onore / lieto, e non sazio di vederlo il mira. a. verri
se pure il vostro cor non è ancor sazio / di veder tanto mie'crudel tormento
paga la tassa, e allor ciascuno è sazio: / allor a tutti ella può
: se'tu sì tosto di quell'aver sazio / per lo qual non temesti torre
crudo tempio, / quando del sangue mio sazio sarai? 8. ant.
/ trangugiar debbia, né rimaner sazio. 4. avvicendarsi nel tempo
imperatore, poscia che si fu ben sazio di sangue di tener le briglie del mondo
/ perché mi farei del tuo nome sazio. -come epiteto rivolto alla persona
che sei, di mie bellezze / sazio, or torci da me le luci amate
il consenti? michiele, ii-15: sazio d'unire in numeri canori / a la
suo letticciuol su molli piume, / sazio di gioia il cor, s'addormentava.
un tale onore / lieto, e non sazio di vederlo, il mira, /
adagiato ad un'ombra, con l'animo sazio di cibo / volta la faccia all'
/ lacero insino / che il banditore / sazio ne fu, / ara oggi- mai
vano, / è vano. sono sazio di vederti / vivere. quasimodo, 129
vivande ingollando con- tuttociò non apparisce mai sazio. fagiuoli, v-75: io sono stato
a quest'ora sarete già bastevol- mente sazio di quel cornelio, che m'ha recato
vedesse mai. segneri, i-94: sazio nella vista per la perpetua contemplazione di
; / tu né bramoso più, né sazio ancora, / lascia il festino.
d'annunzio, v-2-660: non ero mai sazio di certa pasta monacale bianca e lieve
/ perché mi facci del tuo nome sazio. chiabrera, 1-i-125: vivo piropo le
de la sua cupa fame anco non sazio. viani, 10-101: il cavaliere.