/ tutti noi ha fatti per a sè trare. arrighetto, 2-158: tu furiosa
sagramento, abilitandolo a ciò o per sè o per accidente. redi, 16-v-195
le nove colonne; che in mezzo a sè lasciano il predetto quadrato cortile.
a spigoli, e gira su di sè insieme colla chiave femmina, nella cui canna
., 3-93: restaro, e trasser sè in dietro alquanto, / e tutti
e donzella che si pruova / di sè far copia altrui ch'ai suo consorte.
i malati possono andare ogni tanto da sè. = comp. di ambulatorio
lo sparso arcobaleno dei colori / sogna sè lungo il brivido dei venti.
, 1-98: se l'omo ha in sè ossa, sostenitori e armadura della carne
certo punto fermò lo sguardo, sotto di sè sul ballatoio che correva tutt'in giro
inverosimili. bocchelli, 1-i-305: sorrise fra sè, più persuaso che mai che tutti
: anche colui, che ha tirato a sè i bolo- gnini, presenta per un
, quando non vide più dinanzi a sè che il mare bruno ed immenso,
più monde, / parrieno avere in sè mistura alcuna / verso di quella,
distruggono catuno per la virtude contraria a sè. bruno, 3-1032: dovete considerare che
., 19-90: nullo creato bene a sè la tira, / ma essa
lissimo in questo) aveva appreso da sè a calcolare, più che altro a
alla porta, a uso di tirarla a sè, come si farebbe col pallino.
in una conversazione, attirare su di sè tutta l'attenzione. buonarroti il giovane
estens.: chi prende su di sè la difesa di una nobile causa (
cacciarla via, ella non capiva in sè dal contento. 4. tr
ii-vii: come può ben conoscere in sè ciascuno quando standosi talvolta in ozio,
pentimento del fallo, la quale ha in sè una amaritudine che è gastigaménto a più
... l'idioma fiorentino in sè esser pessimo di tutti gli altri toscani,
all'altezza di quanto stende sopra di sè il braccio un uomo, tenuta bene
lo stato considera la chiesa completamente a sè sottomessa o addirittura come un proprio
corsi d'acqua, che racchiudono in sè un luogo determinato). -anche:
come lecorpora semplici hanno amore naturato in sè a lo luogo proprio, e però la
questa regola di religione abbraccia sotto di sè mo nasteri di donne.
onde le situazioni nascono e germogliano da sè facilmente; ed un medesimo carattere compartito in
, dette semplici, che di per sè hanno (e sovente conservano) una
più sovente) un contratto, di per sè già definitivo, ma stipulato con scrittura
colui cu'vuol male, / e 'n sè con'trova alcuna villania, / e'
dichiarazione la verità di un fatto a sè sfavorevole o favorevole al proprio avversario (
mediante una dichiarazione, un fatto a sè sfavorevole o favorevole al proprio avversario (
nascosti sotto, pareva che camminasse da sè: la mascherata era bella; non
impeto, e di farsi guida a sè stessa. foscolo, iv-337: le molte
dir che la filasse: / sempre sè stada con bagase / a lavorar di vette
oimè »; e tira i piedi a sè... e brievemente, e'
si trovò e la mano e tutto sè così abile e saldo, come innanzi di
. 2. che respinge da sè tutto ciò che non reputa degno o
paterno ch'ei soleva darsi beatamente da sè medesimo. -aprire, schiudere (
li sottoposti, se prima non drizza sè. savonarola, 4-4: ecco quilavirga
/ dal loco ove era, a sè mirando ancora / dintorno, per veder
un amico leggerissima correzione: guai a voi sè fosse predica, non accademico discorso,
pron. pers. rifl. sè. bocchelli, i-162: il segretario
cattaneo, iii-1-107: il re serbò a sè tutte le foreste ed il privilegio di
3-38: l'operatore del bello crea da sè il tipo fantastico colla forza della propria
353: codeste altitudini non sono per sè e a lungo andare le più favorevoli
che non ha fine e sé con sè misura. cecco d'ascoli, 128:
del capo córso, e vedere da sè se vi era cresciuta la buona semenza
non tiene l'ultimo posto. ha in sè una certa luce a guisa delle pupille
la bellezza della gemmata coda sopra di sè volge, e correndo stridisce. poliziano
chi è appassionato, non esce di sè, non generaleggia. bocchelli, i-235:
multipli- cazione doppia d'alcun numero in sè stesso, o dalla moltiplicazione sua semplice
una legione, dicea loro: « sè essere il legato di cesare ». f
la navicella, tirar le casse a sè e menar le calcole. paruta, 4-1-213
..., debbano traggere e sè rappresentare alla casa di quei maggiore gonfalonieri
tommaseo]: molti carnali amadori a sè trasse [elena] e molti ne amoe
], l'altra non tocca da sè medesima si risente e guizza. algarotti,
overo immaginario,... hanno in sè una certa apparenza di gran pensiero,
e indivisibile, sicché non raccoglie in sè concetti di più cose, ma un
, iii-22-82: aveva fatto assai parlare di sè l'internazionale dei lavoratori, corollario pratico
, il lettore non distingue più tra sè e l'autore. 2.
stava seria, seduta, intozzata su di sè, con le labbra strette e le
: le cose congiunte comunicano naturalmente intra sè e le loro qualitadi, in tanto che
piante strette / a terra ed intra sè donna che balli, / e piede innanzi
alcuna cosa, ch'egli il dicesse intra sè e loro nella chiesa. bibbia volgar
non è * sine causa '/ intra sè qui più e meno eccellente.
ora. alamanni, 6-13-1: mentre intra sè pensava in questa guisa, / vede
meccaniche dell'arte; ma nessuna di per sè conchiude, nessuna dice niente. il
tal sorta, / che lusinga veruna a sè non lascia 1 avvicinar: quell'intrattabil
floro volgar., 32: consacrò sè ali dei infernali, acciò che nella strettissima
per torre ogni motivo che contro di sè potesse insorgere, si scusò d'intromettersi
/ sicché intronato egli esce fuor di sè. brusoni, 9-116: stette buona pezza
. pirandello, 9-1267: tormentatore di sè stesso, si isterilì a furia di scrupoli
a colui ', cioè iddio 'che sè ne presti ', cioè conceda sé
amore d'avere, che comprende sotto sè avarizia, propriamente prendendola, e prodigalità
tempo da quel ribrezzo che porta con sè questa idea, dell'insegnare ad odiare
, tale che lo largo non noccia a sè né ad altrui. albertano volgar.
staranno come porci in brago, / di sè lasciando orribili dispregi! idem, inf
consuma, / cotal vestigio in terra di sè lascia, / qual fummo in aere
: lavorava... per lasciar dopo sè qualche onorata memoria. bellori, ii-102
con l'uzzuolo, per legarlo a sè. -rifl. unirsi d'amore,
, è naturale che la eserciti soprattutto per sè. = deriv. da legarei,
una professione e aver modo di bastare a sè. cassola, 5-200: il padre
acceso quello legnaro, elio gittasse nel fuoco sè e le mogli e i figliuoli e
violenze e crudeltà ch'egli adopera per assicurare sè stesso, necessarie siano per assicurare il
lucca, lxiii-100: la pantera ha in sè ben tal natura, / ch'a
giamboni, 27: gli altri albori da sè producono foglie e fiori e frutto;
; ma questo [l'uomo] sa sè lendini e pidocchi e lombrichi. crescenzi
ministeri bisognevoli di esse chiese, e sè tali erano che lo meritassero o lo potessero
adunanza o in famiglia o ciascuno da sè. 'letture serali ': scritti che
ne fosse il riparo col levar innanzi a sè alcun parapetto, disloggiò per capriccio.
li sei e uno ne ritiene a sè, ch'egli non voglia manifestare al prete
scossa paglia o strame, / e per sè prende la bianca farina, / a
corrotti e malvagiamente spargenti corruzione intorno a sè. -disonestamente. buchini,
; le quali cose essi considerando in sè, usano contro agli altri malvagia e
e province per indagare... sè v'abbia prepotenze, mangerie del pubblico
e da per se stesso per entro sè si fecondi di sue semenze,..
semenze,... sparga fuori di sè, ed esse... germoglino
ultimo cielo che contiene tutti dentro da sè. ottimo, iii-516: * lo reai
l'accademia trionfò per tutto mascherando di sè e del suo gioco la vita vera e
il numero quinario... contiene in sè il bino et il trino, o
': proverbio che significa ognuno trarre a sè compagnia del suo fare, del suo
, anche alle minime. ma è per sè non approvabile la maniera 'in massima
loco, adunque tal corpo empie di sè tutta la circustante aria, cioè colle
che è atto puro e non riceve in sè potenzialità alcuna passiva; la seconda dicano
vespe 'come una bestiuola, da sè onorata col titolo di 'duce 'o
numero quinario,... contiene in sè il bino et il trino, o
: tutti coloro che... intra sè hanno fatto fellonesca compagnia di tutte scelerate
sperata allegrezza e appena potendo stare in sè, dissono: questa non è sufficiente
gior cura; poi ritornando in sè diceva mille matterie, di essere
le femmine sono usate di cacciare da sè li uomini matti e men che savi.
la sua varietà ricevendo e contenendo in sè molta aria, risuona. galileo,
che le tre persone divine hanno tra sè di opposizion nell'origine, ma solo
a lor medesme celi, che in sè veggono sol difetto ed ombra, o
che tutte / le bellezze celesti / in sè raccoglie, a se medesma è cielo
di materia e forma crolla inevitabilmente da sè, perché si fonda sopra nozioni astratte di
'per accidens 'di 'per sè ', di 'mediate ', di
una cosa che non è già bene in sè, ma che ha valore di mezzo
perdere, o piuttosto l'aver cacciato a sè quest'uomo [paolo], sì
il missionario] una volta appresso di sè, ricorse all'autorevole mediazione del governatore
di corrompere, e che si struggono da sè stesse in quel terribile isolamento di pensieri
, per quanto facesse un mercato a sè, pur risentiva la fluttuazione del prezzo
che si tiene tanto vile che sottomette sè a colpa di peccato, il quale è
142: prenda consiglio / ciascuna in sè e in savi amici, / e come
cruciava nell'animo mirache le fatte da sè fussino in dello, 1-9 (
quelli [vasi] che rinchiudono in sè balsami, nardi e altri liquori preziosi.
narratore, si staccava da'pensieri dolorosi di sè. d'annunzio, iv-1-361: gittava
io, adocchia / colui che mostra sè più negligente / che se pigrizia fosse sua
del nodo gordiano, essere rinchiuso in sè più del nodo gordiano, essere un
può render nota tanto una cosa per sè sensibile, ma a noi occulta, quanto
che sarà estratto, non potendo per sè stesso fare tali guardie, sia obbligato
la morte di fenicia e conoscendo chiaramente sè esser stato il manigoldo e omicida di quella
teso * / cui sotto duo zaffir sè m'hanno acceso / che 'n cener s'
carbone, fattosi nero / di sè copia grandissima comparte / al picchia potte
va a picco. nessuno è sicuro di sè. -gerg. essere ricercato dalla
lapidario estense, 166: rellanico sè una petressella... e sè
sè una petressella... e sè cliara e lucente e pinticlada de diversi colori
. lapidario estense, 167: safin sè una petra biava... la
petra biava... la migliore sè orientane, no multo cliara et hae en
, zoè tre conpagnie de zente che sè in quela isola. boccaccio, dee.
estense, 139: per le vertute che sè in le prete, chi le tene
inamorato, perché non è gran cosa, sè mentre amore lo fea correre per le
o l'accompagna; che non ha in sè ciò che dovrebbe avere per il normale
una figura producta da una quantità in sè montiplicata e la somma che fa,
il dominio temporale dei papi ha con sè tali inconvenienti e tal confusione di sacro e
danar e piu scotar che quelo che sè da fintano. dante, infi, 12-93
. francesco di vannozzo, 98: sè vegniudo sier marco ci- gnacola, /
testi veneziani, 106: lo quatemeto che sè en questo sacadelo con questo meo testamento
lui si parte e come con lui sè unisce, e questo contemplano li cherubini.
e discreta, legge ragiona e pensa fra sè, rimota affatto dal volgo profano.
il sosa] fidò con pazza credulità e sè e tutte le cose sue a questo
, iv-415: 'ricuperare': tirare a sè l'imbando di una corda, manovra
lapidario estense, 138: quegi che sè retornati in sanitate per vir- tute d'
a lungo la fotografia / di quel sè stesso già così lontano. montale,
aribella la sollevò, poi tirò a sè la catena. -con sineddoche:
uomo ruvido e severo, deliberò fra sè non gli voler andare ne le mani
o al vento, / mo a'sè ben un'a'tegno el pè. segneri
. lapidario estense, 168: sadda sè una petra e somiglia al prasio. landino
letto, / e non tremar per sè? 7. bagnato, cosparso
testi veneziani, 83: fomia che sè mia sciava... eo laso
: adesso el se vede ch'el mondo sè tutto scombosolao. giuglaris, 2-645:
imperciò fi appelado confetto, perchélo ditto parlare sè sentencioso e laudabile. bembo, 10-v-
, 35: lo sigelo de nicolò deo sè meso quasuso per mie. 1bidem, 87
lapidario estense, 169: silex sè una petra rossa e gieta fuoco cum
torte; / dizeva: « i sè cotti adeso adeso ». g. argoli
242: il pizzarro andava tanto sopra di sè che, ritrovandosi infermo il licenziato zarate
un'immagine - vera o falsa - di sè. 5. permanenza in un
, 376: l'omo selvaggio a 'n sè cotal natura, / che piange quando
. ciò non ostante ogni specie e in sè una e infinita...
e stridesse, a sedere dirimpetto a sè. d'annunzio, v-1-304: i
e torre, o spezzare il cervello a sè, e ad altri. l. salviati
ogni gran cosa, il quale afferma, sè aver trovato stato dal parlamento di provenza.
ogni vizio, / che mai da sè non leverà la soma. manzoni, ii-1-89
va con la testa levata, riputando sè più che gli altri d'onore e di
vendramin de sen martin e digo ch'eo sè per veri- tade che dona bevegnuda paginata
-e una bella testina! '(da sè) \ alfieri, xiv-1-112: m'
, vegnimo a un altro tomo. sè promesso con mia fia, disè de
. francesco di vannozzo, cxxxvi-482: sè l'arme del signor da carrera /
abuso di un potere abusivo già per sè stesso. verbali del consiglio di amministrazione fiat
, erano opere povere d'uomini e vi sè posato sopra il caldo sguardo di dio
gli andava, bastavano a metterlo fuori di sè. landolfi [gogol'],
giunti, / fenno una rota di sè tutti e trei, / qual sogliono i
buti, i-180: l'ebrietà per sè ha queste compagnie; cioè leggerezza d'
il contrario democrito, dicendo ché, sè e'fosse vacuo, e'si vedrebbe di
.]: perché mi sta nascosa / sè forte ne vano eo. dante, purg
vasellaio che lavori le cose fuori di sè. b. croce, ii-2-84: l'
mia, odiabili sotto ogni aspetto per sè stessi costoro son tanto, che io senza
/ ch'è in altrui voler con sè, com'bene, / ma mia volliènza
crisi dell'io, che è sempre sè essendo tutto. -come facoltà attribuita
forza a questa lingua, già possente da sè. la quale delle più nobili tra