, disfatti. lo airone ha il becco roso dai tarli e non ha più la
per natura. mare amo roso, 333: io farei scrivere nella mia
sodo e fulvo come un ancorotto roso dalla ruggine. idem, 19-344
. fiacchi, 149: dopo aver roso [un tarlo] molti giorni in
logore dal pettorale, e il garrese roso dal basto dell'aratro, e i ginocchi
cassette. fiacchi, 149: dopo aver roso [un tarlo] molti giorni in
d'un sasso, ch'elli ha roso, / col corso ch'elli avvolge,
de le ferite, ed anco / roso gli è il petto e lacerato il core
il baco, il tonchio; essere roso dai vermi; guastarsi, marcire.
guasto nel fìsico e nel morale; roso internamente da un male, da un
non c'era più speranza per lui, roso dal baco al pari di una mela
clorofilla, a rizoma tube roso (che vivono allo stato parassitario sulle
penzoloni, l'uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo, l'altro ancor saldo e
benavere; non era come quel segaligno mezzo roso del contadino, al quale il ventre
'di buona natura, gene roso '(comp. da bene e gen-
. bruciolato, agg. guastato, roso dai bruchi, bacato.
d'un sasso, ch'egli ha roso, / col corso ch'elli avvolge,
burrone... e quasi tutto roso da'lupi. pulci, 16-95: una
offenda / per fin che non l'ha roso in fine a l'osso.
: questi scoli... hanno talmente roso l'ammasso degli strati suddetti composti di
). paolieri, 292: hanno roso il cignolo che la teneva legata [
, agg. consumato, logorato, roso, lacero, frusto; rovinato (
d'ora in ora, amor m'ha roso. boccaccio, dee., 10-4
paia di redine da mullo di quoio roso foderate di soattolo ae a cucire di nostro
368: a lei quel libricciuolo roso e tarlato, pieno di versi misteriosi
, 368: a lei quel libricciuolo roso e tarlato, pieno di versi misteriosi
per bere acqua fredda, poiché avrà roso l'orzo, senza alcun intervallo di tempo
ad uscirne l'ultima stilla del più roso danaio che s'abbiano; ch'è
essere sostenuta dal suo pedale, che roso si è dirupinato, è cascato. pataffio
vezzoso, il donoso, il donai- roso, il danaiolo ed il bellombroso.
contra ogni ragione e dovere, roso, come è giusto, secondo il merito
e 'cpóxxov 'foglia '. d roso gràfico, agg. (plur. m
a cui il fegato dal vòltore è roso / tanto, che poco n'è rimaso
leonardo, 2-92: fòssile il core roso da un serpente enfiante. enfiare,
antichissimo edificio quadrato e fosco esternamente, roso tutto dal tempo e dalle intemperie.
avesse passato, quali febbri l'avessero roso accanto a lei, mentre sembrava così calmo
bruni scogli / mostrando il fianco ingiuriato e roso. foscolo, gr., ii-599
figa. sergardi, 109: allor roso il cotale e cancellato / sarà senza
proporzione dell'età che hanno, vien roso e pascolato dai medesimi, i quali
luci lusinghiere, / un guardo folgo- roso / d'un bel volto amoroso /.
che sia dell'alma gene roso ed alto, / non chiama se né
chiesa, cadeva un pezzetto di travicello roso, un frantumo, dall'organo sconnesso
levar via col fregolo quel poco che ha roso e quasi abbrucciato la sega, il
anche con la particella pronom. essere roso, consumato dal fuoco (il corpo,
: or sorgi al primo onore anzi che roso / sia dagli anni il bel tronco
dev'essere qualche frucolo: guarda come ha roso le barbe dell'indivia '.
d'amor ghermito, è lacerato e roso / dal crudo rostro d'ansiosa angoscia.
l'ampio torace da un gran serpe è roso, / che il ventre nelle viscere
/ lo scrupolo del tarlo / che ha roso il cristo e non voleva rodere /
. buti, r-828: 'guasto', cioè roso a quell'altro peccatore che gli era
bocchelli, 13-54: celò il viso roso e guasto e adombrò il tristo sguardo
un libro antico tutto consumato, guasto e roso dalle tarme, dalli tarli e dalle
entro la fossa, / col lenzuol roso e co'stinchi imbianchiti. 2
h. cook and sohon, impermeabile roso dai topi. ojetti, iii-
4. figur. consumato, roso da una passione. caro, 16-6
d'ora in ora, amor m'ha roso. boccaccio, dee., i-i
distanza incommensurabile. mazzini, 48-257: roso da una vanità incommensurabile. ferd.
. diè un esempio vigo roso d'infaticabilità nella compilazione dei grandi corpi
-lascio da parte gli infausti ricordi -un uomo roso di tempo in tempo da un rimorso
ant. coprirsi di forfecchie; essere roso dalle forfecchie. del bene, 1-15
scogli, / mostrando il fianco ingiuriato e roso. viani, 19-270: amedeo per
l'insidiata verità. -consumato, roso, minato. pascoli, i-71:
(aus. essere). essere roso o infestato dai tarli; subire l'
pass, di intarlare), agg. roso, traforato, infestato dai tarli;
pronom. essere infestato, guastato, roso dalle tarme. cennini,
, sf. l'intarmarsi, l'essere roso dalle tarme. — in senso concreto
11-8-31: se a me il petto è roso e guasto, / la notte integramente
antichissimo edificio quadrato e fosco esternamente, roso tutto dal tempo e dalle intemperie.
anche con la particella pronom. essere roso, danneggiato dalle tignole, dalle tarme
, di intignarex), agg. roso, danneggiato dalle tignole, dalle tarme.
(un legume); essere roso dal punteruolo, essere bacato.
tommaseo [s. v.]: roso dal tarlo dell'invidia. 10
. tasso, 10-6: anco / roso gli è il petto e lacerato il core
del torrente. -escoriato, scorticato, roso. poliziano, 1-677: ell'ha
: sembrava uno dei romiti di aquileia roso dal mal del logro. =
gravi sofferenze, da pene strazianti; roso, tormentato da insane passioni. assarino
quello [il vomere], dall'antichità roso, come la lenta salice, la
: diceva che 'l formaggio era tutto roso da le tarme e guasto, e che
e il duro sasso / non è roso e marcisce? vincenzo maria di s.
masticata. 3. morso, roso. d'annunzio, iii-2-370: come
il barone hulot, di balzac, roso dal verme lento e continuo, ceda
divorato fino all'osso. trapanato. roso di dentro e di fùori, meticolosamente.
. bresciani, 6-xiv-483: questi è roso dall'invidia del tuo bene e in
sovrano e al loro nume roso personale, regolava anche l'esercizio ve
probabilmente seccarsi. carrera, xl-159: roso... dal dente dell'animale quel
ospizio / petto in usi d'amor roso e consunto, / cor di ghiaccio
. aretino, vi-308: -ella ha roso la corda e andatasene a le sue
di materiale roccioso o ter roso; blocco di roccia o ammasso di detriti
una persona); parzialmente decomposto, roso (un cadavere). menzini,
di qui a cent'anni, mezzo roso dai topi o mucido o affumicato, sarà
ne trova, rumar quel che s'è roso. -serbare per munizione', raccogliere
2-27: il viso / tirato, roso da una gelosia senile, /..
. bocchelli, 13-54: celò il viso roso e guasto e adombrò il tristo sguardo
e 'n fiamme vive / arder di dentro roso e scolorito. chiabrera, 1-ii-198:
2-201: ohimè tu cali, giallo e roso / t'ammolli e scoli cereo volto
un terreno ondulato, vasto, roso da frane, rigato da tor
buon uomo una mattina il padiglion dell'altare roso in tre luoghi da un sorcio che
le sue ragioni... è roso sino all'ossa dall'immonda vermina de'
da'cani ovvero dalla vecchiaia tutto roso, non da ogni parte pendente,
buca d'un sasso, ch'elli ha roso, / col corso ch'elli avvolge
penzoloni, l'uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo, l'altro ancor saldo e
penzoloni, l'uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo, l'altro ancor saldo
altra mano reggeva il tornino settecentesco, roso dai topi. 7. per
più castamente in castigliano) 'no descara roso, ni velloso'. = comp.
picchiar dell'onde e de'squamosi dorsi / roso e infranto si giacque.
stanza contigua, votando un cervello già roso dalle più alte cure dell'intelligenza;
teschi penzoloni, l'uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo, l'altro ancor saldo
nuovo a casa a mutarmi questo mantello mezzo roso dal tempo: io ho a far
: l'asin cuce: « i'ho roso nell'orto / del prezzemolo assai,
testamento e lago mei comesari ser filipo roso meo nevo e catarina soa muier, mia
che domandate. ma son tanto diside- roso di servirvi che, non potendo con altro
fegato del titano, dopo essere stato roso dall'aquila, ricresceva subito).
/ da che affetto il tacente sia roso, / come l'uom cne propizia un
collo scarno come quello di un pollo roso dalle pucette. 2. tarlo
canovaccio da'cani overo dalla vecchiaia tutto roso. ariosto, 230: spero veder la
(lo zelo, il fervore). roso e gli rattizzando.
annunzio, 8-55: l''oncidium, roso dal desio, si faceva sottile e
l'asin dice: 'i'ho roso nell'orto / del prezzemolo assai, sanza
129: e 'n lo mio quaderno grando roso scriti turi li dibiti ch'io fbd
rimpastar l'eunuco, quasi affatto / roso dalle tignole, oggi sporcato. de luca
bertola, 3-147: rapido, romo- roso, [il fiume] non porta barche
... tra noi si mira / roso talor dal sì tagliente ed aspro /
rimpastar l''eunuco', quasi affatto / roso dalle tignole, oggi sporcato.
consolatrici commosse, con vigo roso apporto di inalante e rinfrancante essenza d'agno
, d'attraere e ripul roso. - anche: rimordere.
ii-8-31: se a me il petto è roso e guasto, / la notte integramente
dal velenoso tarlo / nel core è roso. foscolo, iv-356: odo una voce
rocambolescaménte, aw. in modo awentu- roso, imprevedibile. f f
sporgente rocchio che solcato e roso / avean l'alte saette...
marin entr'aqua lo corpo ie fiva roso, / lo corpo ghe fo mangiao
ne trova, ramar quel che s'è roso. monosini, 385: è meglio
/ da una pernice ch'avea mezza roso / levò la testa, il gonnella guardando
di pane in tasca e l'ho roso per la strada. -assol.
nel far versi sarebbesi stropicciato il capo e roso le unghie fino al vivo. de
d'un sasso, ch'egli ha roso. idem, par., 5-134:
d'ora in ora amor m'ha roso. s. caterina da siena, i-149
: il tarlo di troppi disinganni lo aveva roso dentro, tutto; afl'urto della
anni in qua, questo tarlo ha roso oltre al terzo di questo membro.
e il rodomele / m'han tormentato e roso; ma non tanto / ch'io
, / da'bruchi vèrmi in prigion roso il volto. seneca volgar, 3-369:
): diceva che 'l formaggio era tutto roso da le tarme e guasto. '
ballo / nel tuo salotto giallo / roso dai tarli? stuparich, 1-438: gli
sempre in continuo struggimento, tassile il core roso da un serpente enfiante. oddi,
vedi, che sei un corpaccio tutto roso dai pesci, senz'occhi, senza naso
un edisecche fave che essere mai più roso da uno sollecito penfìcio, una roccia
gli arbuscei son rari, / che, roso dentro ed incavato, face /
sulzena, col tuo gracile pinnacolo roso dal tempo e dalle parietarie, coi tuoi
canovaccio da'cani ovvero dalla vecchiaia tutto roso. dolce, 1-50: marziale, ancora
mercatante... - com'è roso e suduccio. gemetti careri, 1-i-314:
a casa a mutarmi questo mantello mezzo roso dal tempo. colletta, iii-40:
carta gli scarponcini gialli col tacco appena roso. - concluso (il
mena; / poi che so tenpo è roso, / velia fa de eternai pena.
vedete che il cervel per voi m'è roso. - malandato, consumato.
animo, perché vegia / il prato roso suo o ben fiorito. 4
nessuna espressione passava mai su quel volto roso dalla salsedine. -roso dalla ruggine:
pezzo di ferro ben inverniciato, ma già roso dalla ruggine. -ridotto in
questo corpo morale [dei curiali] va roso da tali e cosiffatte piaghe, per
trovò del campo / stante e il cor roso di perpetuo cruccio, / perché lui
compreso / da che affetto il tacente sia roso, / come l'uom che propizia
mi pare... un uomo roso di tempo in tempo da un rimorso e
dal gruppo tranquillo in apparenza, ma roso in cuor suo dalla rabbia. onufrio,
di una sera e aveva osservato, roso dall'impazienza, ogni movimento di francesca
: magro, tutto occhi, come roso dentro da un verme che non gli desse
con le mani il viso / tirato, roso da una gelosia senile, / che
. pea, 11-38: era già roso così tanto dal fascino di quella donna
[templi] o tra le mura mio roso da ignota lima / ogni obbietto volgea dolce
principe zio / petto in usi d'amor roso e consunto, / cor di ghiaccio amici
punì deo li pecadori in lo mari roso per lo pecado de idolatria. boccaccio
cane. = deriv. da roso. rosura, cfr. ant
, attraverso il part. pass. roso. ròta1, v. ruota
. baretti, i-92: egli è roso da un pochino d'invidia e ha un
trova, rumar quel che s'è roso. 3. figur. sottoporre
buca d'un sasso, ch'elli ha roso / col corso ch'elli avvolge,
: quello [il vomere] dah'antichità roso, come la lenta salice, la
saltuzando vigoanche, proprietà balsamiche. roso. c. i. frugoni,
e contra voglia, fór cui dissavo- roso onni savore; ma con voglia e uzansa
di pane). -anche: roso, intaccato. tommaseo [s.
dalle bestie e tutto quasi dilaniato e roso da loro e dagli avvoltoi.
targioni pozzetti, 12-3-431: l'alberese viene roso nella superficie, e sfarinato dàfi'esalazioni
(un corpo celeste). roso. fr. serafini, 68
aprire, spalancare, sconquassare; è di roso di sciacalli. calvino, 11-79: si
pascoli, 1-306: io mi son roso, e mi sono sciupati i nervi a
sia nel proprio sangue absorto, / roso ancor da lo straieh'amor mi scocca,
ferd. martini, 1-iv-465: impermeabile roso dai topi, scarpini scollati, con
, lo 'scudo spaziale'ideato per proteggere roso dolore. rosaio della vita, 26:
di pane in tasca e l'ho roso per la strada. 2.
vinto. aleardi, 1-50: un roso / marmo, segnato di parole strane /
sia nel proprio sangue absorto, / roso ancor dallo strai ch'amor mi scocca,
con le mani il viso / tirato, roso da una senili: traduzione italiana
tutti in quello stesso giorno, avendo roso e forato il foglio, se ne fuggirono
, agg. scelto fra i roso di 60 noviziati e qualificata academia di più
stato nella piena o ritocco o raso o roso, boerio, 653: 'sfrediri o
a guatare: il ca- vatesori, roso dal suo pensiero di sotterra, tenendo in
froldi uniti destinato col tempo ad esser roso e slabbrato e diroccato dal fiume.
, i-454: quel giovane mesto, roso forse da un delitto che aveva commesso
, come farebbe polvere di grano, roso dalle tarme, sterco di colombi, di
in luogo diverso da quello della propria stabile roso vagheggiamento o del desiderio. dimora)
le sue ragioni... è roso sino all'ossa dall'immonda vermina de'notai
. piantavano un ribollimento vagato e sono- roso in se stessi, per primo risultato,
a spinapescie giallo e vermiglio e sopanno roso. leonardo, 2-623: soppanno soldi di
buon'uomo una mattina il padiglion dell'altare roso in tre luoghi da un sorcio,
: quel germoglio, che è stato roso da'denti d'una sozza capra, non
, dagli eventi (un edificio); roso dalle tarme (un foglio, un
/ perché del cane il collo / roso e spelato ei vede, / e la
penzoloni, l'uno spennacchiato e mezzo roso dal tempo, l'altro ancor saldo
/ rimpastar deunuco', quasi affatto / roso dalle tignole, oggi sporcato. verga,
, esso marmo... essersi grandemente roso e quasi consumato del tutto. magalotti
, 5-160: i con roso, altissimo (un rumore, un suono
baldi, 405: un ferro, roso dalla lima, strideva. gnoli, 1-249
aperto e poi stretto il freno e roso il morso a lungo, si sono accomodati
, diamagnetica, secondo taluni metallo alcalino-ter- roso. del giudice, 2-130: linee traccianti
in continuo struggimento, tassile il core roso da un serpente en- fiante. ricchi
graticci fatti di sugheri e di scorze di roso). tigli. lippi, 10-13
. anche con la particella pronom. essere roso dai tarli (il legno, una
di tarlare), agg. infestato, roso dai tarli, guastato in profondità dai
. -bacato (un frutto); roso da parassiti, verminoso (un cibo
tarlènto, agg. ant. roso dai tarli; tarlato. trattato
i. tarlito, agg. roso da parassiti, tarlato. moretti,
: il tarlo di troppi disinganni lo aveva roso dentro, tutto; all'urto della
/ lo scrupolo del tarlo / che ha roso il cristo e non voleva rodere /
. anche con la particella pronom. essere roso dalle tarme (il legno).
. e dial. tarmadó). roso dalle tarme o dai tarli, intaccato,
tarmolito, agg. tose. bucherellato, roso dalle tarme. viani, 19-303:
sm. tose. residuo polveroso del legno roso dai tarli. giannini-nieri,
strane: / che il topo ha roso una tela di lino: / e che
io ritorni ove lasciai / l'aventu- roso astolfo d'inghilterra, / che 'l lungo
. { tignò). ant. essere roso, danneggiato dalle tarme.
ant. e region. intaccato o roso dalle tarme. - in partic.:
copre con le mani il viso tirato, roso da una gelosia senile. 5
altra mano reggeva il tornino settecentesco, roso dai topi, trovato chi sa dove,
in gran dolore, / non son io roso da secreti vermi? bisaccioni, 1-279
divorato fino all'osso. trapanato. roso di dentro e di fuori, meticolosamente
e contra voglia, fòr cui dissavo- roso onni savore; ma con voglia e usanza
. 2. bucherellato, tarlato, roso da insetti (il legno, un
in continuo struggimento, tassile il core roso da un serpente enfiante; tassile un
o della 'valorizzazione'di altre aree. roso. 2. il mettere una persona
canovaccio da'cani ovvero dalla vecchiaia tutto roso. a. f. doni, 2-123
a casa a mutarmi questo mantello mezzo roso dal tempo; io ho a far
dal velenoso tarlo / nel core è roso. d'annunzio, iv-2-188: don giovanni
ii-85: né giovinetto alcun, che roso avesse / il cor da dolci ed amorosi
piede gli salse all'inguine e tutto roso da vermini. d'annunzio, i-818:
tre, e la terza parte di zuchero roso e olio violato uncie sei: e
stropic ciato il capo e roso le unghie fino al vivo. pascoli,
. forte nell'animo e vivo roso nel corpo. cavalca, 20-42 [ivo£
manicare per una note e fumicare con sandalo roso, zuc- caro e carte di banbasia
pass. di camolare), agg. roso dai tarli. 2. per