in senso dispregiativo. = voce romanesca. abbacchiato (part. pass
; è voce dell'italia centrale (romanesca, umbra, abruzzese, lucchese:
per pranzare ». = voce romanesca (anche abbuffarsi, nei dialetti meridionali)
aveva ancora imparato. = voce romanesca: l'acqua acetosa è un'acqua minerale
i-470: alcuni, volendo fare acquetta alla romanesca, dirompendo [il vino] e
: ammàzzalo! o ammàzzelo! esclamazione romanesca = al còppet lombardo. più dolcemente,
. = voce meridionale (specie romanesca e napoletana), dal lat
tavolo. = voce dial. romanesca. appennìnico, agg. (
gioberti, iii-76: la facezia della plebe romanesca... risale forse ai frizzi
trippa (v.): è voce romanesca. attristaménto, sm. ant.
del cavallo. = voce umbra e romanesca, deriv. da baio (attraverso
la vispa teresa. = voce romanesca, deriv. da bava.
per 'cornuto'. = è voce romanesca, deriv. da beccaccio (da becco
: grande bevitore. = voce romanesca: e già si usa nella lingua comune
= voce toscana, umbra e romanesca, deriv. da bino *
, o buatta. = voce romanesca e meridionale (cfr. boetta, forma
stare ad ascoltare. = voce romanesca, dimin. di botta1.
viale dei lecci. = voce romanesca, forse dal fr. botte 'scatola':
e brancicate traditrici. = voce romanesca, deriv. da brancicare.
iv-93: burino o barrino, voce romanesca, il contadino, ed anche il
po'di caciara. = voce romanesca. caciatèlla, sf. formaggio
faceva capoccèlla. = voce romanesca. capoccióne, sm. testone
consegnati in caserma. = voce romanesca, deriv. da capoccia2. capocèllula
panzini, iv-124: 'cenone', voce romanesca: la cena notturna la vigilia
poppa molto sollevate. = voce romanesca. ciarpa1, sf. sciarpa
. da cinta; la forma cimarolo è romanesca. cimala (ant. cimàcia
spago e ciocia. = voce romanesca di etimo incerto. il tommaseo
una ciriolétta sul tavolo. = voce romanesca: cfr. lat. mediev. ciriolus
, iv-139: * ciufeca '. voce romanesca, il vino cattivo e guasto.
cocca [ma si veda la pronunzia romanesca]. il nigra la faceva discendere
compare a venti scudi. -compare alla romanesca: chi tiene a battesimo il figlio
... -e sarete compari alla romanesca. -compar di puglia: complice.
a grana fine. = voce romanesca, deriv. da corallino per il colore
alle domestiche). = voce romanesca, alteraz. di agresta. cfr.
, i-123: e chi gonfiò la piva romanesca, / e chi sonò la tromba
gli occhi fessi. = voce romanesca, di origine onomatopeica (cfr. dindi
anche li conosceva, son di fabbrica romanesca, tu puoi immaginar quale. verga
* ¦ voce derivante dal gergo della malavita romanesca, a cui è pervenuta dal giudeo-romanesco
, ed è la facezia della plebe romanesca, di cui pasquino è simbolo ed organo
a la vigna et a mangiar la fogliata romanesca. = deriv. da foglia
ai filatelici. = voce romanesca, deriv. da francobollo.
ne frega? '. tipica espressione romanesca... eppure da un popolano udii
faccia paziente. = voce d'area romanesca, di etimo incerto. fregnàccia,
panzini, iv-277: 'frescaccia', voce romanesca: scioc chezza. eufemistico
d'una lingua di malagrinta come la romanesca fatta apposta per la ruganza spregiosa dei
a trattarmi male. — voce romanesca. gargantiglia, sf. ant.
chiaro e pulito. = voce romanesca, dal nome proprio gianna 4 giovanna';
, ed è la facezia della plebe romanesca, di cui pasquino è simbolo ed organo
esagerando,... la cadenza romanesca ma senza riuscire a imitarla, riprese.
al grecile. = voce romanesca di etimo incerto. grècio,
ordinammo, tutta roba greve, romanesca. -affannoso (il respiro)
, 834: 'guardaciurma', sm. voce romanesca dell'uso. idem, 836:
alla guascona, le scarpette alla romanesca, il viso alla fìesolana.
della iella per tutte. = voce romanesca di etimo incerto. ièlla2, sf
gati, senza cinta. = voce romanesca, deriv. da paino * elegante,
sul cappello di qualcuno. = voce romanesca (incarcata), deriv. da incalcare
. voce prevalentemente dell'area senese e romanesca (cfr. rohlfs, 336).
bigiaretti, 11-81: c'è una parola romanesca che usavo da ragazzo, un verbo
strette dai poliziotti. = voce romanesca, da riconnettersi con intorcere. intorcinato
lingua siciliana, la pugliese, la romanesca, la toscana, la marchiana, la
pompa di torcie bianche; pur fu cosa romanesca. aspettai la incoronazione il giorno di
più né meno di quel che sia romanesca e napoletana, e per soprassello vivissima
appellandola 'antica '; non è solo romanesca e napoletana, ed hanno torto il
, con attenzione, cred'io, romanesca, abbiano introdotto l'uso di dire:
d'una lingua di malagrinta come la romanesca fatta apposta per la ruganza spregiosa dei
di casa allo sbaraglio. = voce romanesca, deriv. da mamma. mammasantissima
fusaie e bruscolini. = voce romanesca. manducàbile, agg. letter
più che potrete. = voce romanesca: cfr. melanzana. marigo
in questa settimana la fantasia della plebe romanesca si è molto eccitata allo spettacolo delli
come s'usa oggi tra la cavalleria romanesca, che stanno a tutte l'ore
: 'micragna ': voce femm. romanesca e delle regioni dell'italia centrale;
panzini, iv-423: 'mignotta': voce romanesca, 'meretrice ', che sembra avere
come s'usa oggi tra la cavalleria romanesca, che stanno a tutte l'ore nella
b. davanzati, i-406: la plebe romanesca, usata aiutare 1 gesti degli strioni
come s'usa oggi tra la cavalleria romanesca, che stanno a tutte l'ore
dal lat. mustèla; voce di area romanesca. muse, v. musa2
uno] spettatore avrebbe potuto differenziare una romanesca, per esempio, da una padovana.
.]: 'padroncino ': voce romanesca, padrone di alcuni tassì o autocarri
lessate senza buccia). = voce romanesca, dimin. femm. di pelato *
: 'peracottaro, peracottara ': voce romanesca. venditore ambulante di pere cotte;
guglielmotti, 646: 'pezza': misura romanesca di superficie, che fa la settima
guidone tratto dalla schiuma della pistoneria romanesca: sia un giovane di buon garbo,
sembra di là esser venuta la cavalleria romanesca pei giuochi, pugne, corse fatte in
, 20-200: ai somari (disse la romanesca) non lasciar mai di non perseguitargli
ed è appellativo scherz. di origine romanesca. migliorini [s. v.
pezzi. guglielmotti, 699: alla romanesca, la quarta del nibbio, misura di
: 'quartuccio '... alla romanesca si usa in tre modi: a
diceva il maresciallo con la sua parlata romanesca, rispondendo con cenni della testa ai quesiti
. danza di origine greca simile alla romanesca, in uso all'inizio dell'ottocento.
. b: doni, 7-392: la romanesca (ch'è pure anch'essa una
di firenze, della spagnoletta, della romanesca e simili. tommaseo, 2i- 397
una ce n'è che fa la romanesca, / e lo mio amore è nel
man quella zitella, / vergine, romanesca, vaga e bella? carducci, ii-17-
di torcie bianche; pur fu cosa romanesca. pascarelta, 1-342: luigi primo di
, e per portarli in qualche osteria romanesca. d'annunzio, 3-156: si
3-156: si diressero allora verso l'osteria romanesca, passato il ponte. c.
6-195: riportava l'animo a certa romanesca lautezza e scioltezza del vivere e del
, 11-177: entravano, uscivano con romanesca rumorosità. -ant. confezionato secondo
la 'vita di cola'scritta in lingua romanesca da un contemporaneo di esso. carducci
» diceva il maresciallo con la sua parlata romanesca. pasolini, 9-69: su questo
, 9-69: su questo versante della poesia romanesca bisognerà collocare anche augusto sindici.
vi intenda non parlate con due lingue romanesca e spagnuola, che se lassate il
. 7. ant. terra romanesca: la romania. cattaneo, i-1-209
(ru'mu'ni) e terra romanesca la loro sede principale. 8
8. sf. paleogr. romanesca minuscola: particolare tipo di minuscola tardocarolina
aste. 9. locuz. -alla romanesca: con un'espressione o con la
com'è tardi! » esclamava alla romanesca, con la sua voce leggermente rauca,
, i-470: alcuni volendo fare acquetta alla romanesca, dirompendo e diguazzando bene [il
con molto schiamazzo e molte satire alla romanesca. -costruito, edificato secondo la
vecchio, 55: le muraglie antiche alla romanesca furono ritrovate da lui. -segnato
uomo del mondo che faceva carte alla romanesca, le quali io tutte conoscevo di
panzini, iv-611: 'sbronza': voce romanesca per ubbria- catura, sbornia.
un guidone tratto dalla schiuma della pistoneria romanesca: sia un giovane di buon garbo
un guidone tratto dalla schiuma della pistoneria romanesca: sia un giovane di buon garbo
. v.]: 'scivolata', voce romanesca: sdrucciolamento. pirandello, 12-69:
non indiana o egizzia o scizia, ma romanesca et italiana, o per dir meglio
. v.]: 'sformarci': voce romanesca (sformacce), umbra, ecc
v.]: 'sgrullóne': voce popolare romanesca: scossone, urtone.
a la vigna e a mangiar la fogliata romanesca; e quelli che la invitarono non
panzini, iv-642: 'sminfa': voce romanesca, lagna, musica, ballabile volgare
di firenze, della spagnoletta, della romanesca e simili. forteguerri, 23-44:
calze alla guascona, le scarpette alla romanesca, il viso alla fiesolana, il
: si diressero allora verso l'osteria romanesca, passato il ponte. alcuni carettieri staccavano
poi gettata nel brodo bollente. voce romanesca, diventata comune a tutta italia. a
83: ardenti / di sventatezza giovanile la romanesca / loro sera di maggio scuri adolescenti
la concia di tacchie et altre alla romanesca. soderini, i-494: si dèe porre
. v.]: 'tacco': voce romanesca recente. bravo ballerino; giovanotto spavaldo
'tassinaro': conducente di tassì. è voce romanesca, equivalente al 'tassista'che si preferisce
non indiana o egizzia o scizia, ma romanesca et italiana, o per dir meglio
intenda non parlate con due lingue, romanesca e spagnuola, che se lassate il taliano
zona immediatamente trilussiana, l'odierna produzione romanesca, non bisogna dimenticare che il vero
di cui è capace la catarrosa parlata romanesca. non per niente suonò tristiloquio all'
, iv- 713: 'tropea': voce romanesca: forte sbornia. 'treno tropea': voce
vita d'oro: ballo popolare di origine romanesca diffuso anche in alcune zone della toscana
di cola di rienzo scritta in lingua romanesca, si parla di questo liello orfini.
elementi dialettali arcaici di ascendenza laziale e romanesca e di vocaboli ebraici e aramaici,
tanta bellezza, ma la pronuncia è romanesca. = voce ingl.,
ed è voce di provenienza e diffusione romanesca). tondelli, 1-235:
ecc. (ed è voce di area romanesca). n. ammaniti, 1-182
. gadda, 6-195: riportava a certa romanesca lautezza e scioltezza del vivere e del
verso i più autentici caratteri della tradizione popolare romanesca. la repubblica [7-vii-2003