né mio ciò che tórre, che robbare, e che perder si pò ».
, / qual chiamava e compagni per robbare. s. caterina de'ricci, 137
accompagnare / le robbe: e chi robbare / le massarìe, le bocte e'botticelli
spine e triboli e ladri che 'l volessero robbare, non cura né teme di cavelle
^ o ladrone che me venisti a robbare, che maledecta scia la poeta che ti
del decalogo che non si dovesse toccare e robbare la robba altrui. capuana, 19-i-89
). rubare (robare, robbare, rubbaré), tr. sottrarre,
/ c'han facto legge di poter robbare, / ardere e consumare / città
cristo e la sua grazia e per robbare sotto il suo manto con falsa spezie
e triboli e ladri che 'l volessero robbare, non cura né teme di ca-
giudici del senato romano, presumono poter robbare ogn'uno. goldoni, i-665:
, 1-578: dicasi proverbialmente 'andare a robbare a casa di ladri'di chi cerca d'
da rauba 'bottino'; le var. robbare rubbare sono per lo più di area tose
, che se uno secolare andasse a robbare in su la strada. del caretto
graffia le guancie vedendo gli ascherani / robbare, far sacrilegi e tuct'i mali.
cristo e la sua grazia e per robbare sotto il suo manto con falsa spezie
il marito a una? non la robbare, ma dàlie vigore. guicciardini,