nascoste, tanto son piccole, leggiere, ro- tondette. 2. intr.
grado più moderato la loro rapidità [dei ro- toni]. beccaria, ii-236:
di campanelle. linati, 8-112: un ro- morio di sedie, di voci,
, de boni, berchet, basevi, ro- becchi, pagnoncelli. nievo, 122
, una fiada, / a la fresca ro- xada, / zo è del mese
quella città che fu chiamata l'atene delle ro- magne. b. croce, i-2-65
a ogni viale contro l'azzurro di porto ro- sega vedo profilarsi le basiliche delle officine
fondazion di roma, il primo re fu ro- mulo, il quale mandò un bando
di vino. panzini, ii-275: la ro- saccia era l'ostessa della più bella
più astuti, e ad ogni poco di ro- more scappano. tombari, 2-227:
, quando lavoravano, facevano non solo col ro- more delle calcole e ribattimento delle casse
. « una cenetta intima », disse ro- drigues. « ma in tre sarà
, di torino, di parigi, delle ro- magne; grecia e belgio conquistavano la
diffusa nella francia protestante, nella svizzera ro- manda e nelle valli valdesi).
battoli, 2-1-20: il p. giovanni ro- driguez, curiosissimo investigatore delle cose cinesi
'deh'. lat. 4 heuvai 4 queso ro- gantis ', è particella d'interrogazione
l'aveva percosso, e, sentendo allo ro- more dov'egli combatteva, si dirizzò
coltura del dolcichino, o sia 'cyperus ro- tundus, esculentus, angustifolius',.
: sopra un altro degli accusati, ferdinando ro- driguez, pel quale la sentenza
xx-85: [gli indizi del vero secondo ro- magnosi] sono: i° il piacere
se non è piena di movimento, di ro- more, di calore: s'ella
219: nei primi di giugno un denso ro- tolìo ferrigno ruppe di giorno e di
. parini, 253: odi / 'l ro- more / de'festeggianti carri / che
guidingo. machiavelli, 766: fattosi chiamare ro- derigo di castiglia, prese una casa
sm. plur. zool. famiglia di ro- tiferi appartenenti alla sottoclasse monogono-
? targioni tozzetti, 12-1-124: incontrai certe ro- sure o dirupi della collina, che
un futile orgoglio aristocratico rendeva il conte di ro- billant sprezzante verso le barbare potenze africane
ti diss'io che non volevo far troppo ro- more? mattio franzesi, xxvi-3-94:
, 50-5: avendo in dosso una gonnella ro- magnuola, ed essendo vecchia, avea
grilli che copersono tutto il paese, e ro- sono e consumarono tutte l'erbe vive
piacevoli gentiluomini. giusti, 2-58: il ro- gantin,... / come
il delirio forsennato, quando il prudente ro- muoldo si accinse più che prima a
, che legato poi in uno annello assembra ro- bino. e così molti altri inganni
ammiano], 100: subito inalzatosi il ro- more, correndo tutti alle mura,
(i-131): tanto innanzi andò questo ro- more, che più tosto sedizione si
massimo spreco di ridicolo, con pennacchi, ro- boni, parrucche, alabarde e altre
a nullo omo de quelli che stavano con ro- mulo emperzò che tucti erano latroni et
viene dal largo, con fiotto diforano, ro- moroso e crescente, che avvisa esser
quante graziose malizie fanno quella scena brillare. ro- . berti, 1-86: chi legge
dopo, all'entrata trionfale del suo successore ro- milli, si manifestavano nelle vie i
sulle mie ottave antigotiche. il p. ro- sani ha assunto di aprirgli gli occhi
di quel papa, e quelle d'antonio ro- sello aretino e di battista platina.
melodrammatico di « the american », « ro- derick hudson » o « the princess
molce. varano, 1-528: odi quel ro- signol su la pendice, / che
, 1-464: la signora ippolita va menando ro- more e, fra la guerra accesa
idem, i-325: altri [dicono] ro- rebo averla primieramente usata e la missolidia
. w. 5729); cfr. ro- man. mongaròla 'vacca da latte
vittorini, 5-34: lo stesso monologo di ro- xana ha uno sviluppo di più
boriili, ii-331: strani uccelli invisibili cantan ro- chi e sembran far le fusa come
alpigiana balza / da montanar drappello / lieto ro- mor s'inalza? cantoni, 12
delle umane miserie, paragonan l'anima al ro- signolo del paradiso: « che l'
loro ninfe. lancellotti, 516: in ro- berch [nacque] un fanciullo che
dolorabilità quando insorgono rapidamente; malattia di ro- senbach, noduli di heberden, noduli
sistema nominale furono francesi od inglesi, come ro- scelino, abelardo, occamo.
più aggressiva nel praga, più bonaria nel ro- vetta. cicognani, vi-187: lirica
di nostro signore, nelli tre giorni delle ro- gazioni. romoli, 28: non
gazini incontro al conte di nassau fino a ro- veredo per dimostrare ossequio all'imperadore.
della paglia. leopardi, iii-136: i ro- magnuoli non costumano darla [l'erba
sul pane che, a genova e a ro- vigno, in istria, era corrisposta
170: avenne karta per mano di ser ro- len90 da suvigliana, conpiuta, ke
lxxxviii-n-340: insino a'parti s'udirà il ro- more. roseo, v-128: marco
con cambio di suff.; cfr. ro- magn. parznevul e ven. parzonevele
1-85: se vorrai ancora passare tutte le ro- tundità de'cieli et in investigare quello
scevola: « et tacere et pati fortia ro- manum est » (hist.,
. (e, in partic., ro- magn. ed emil. pavajón)
pegno, allora si levò in siena lo ro- more. a. pucci, cent
, 4-vi-525: nel bagnar l'arena a'ro- tiferi piu fiate mi era corso all'
il verdiccio che si vede sul formaggio di ro- quefort. = voce dotta
: furono l'orecchie loro percosse da un ro- more come di un tuono. tasso
osteria. alfieri, xxxix-177: posta a ro- cherster 15 miglia, 4 cavalli,
prece, cortonese prède, marchigiano prèc, ro- magn. ant ambrasé), probabilmente
mio] misero corpo. mi svegliai al ro- more et ebbi che grattare.
plebe tumultuante,... al primo ro- more di mancamento di pane, era
credo anch'io... che questi ro- signuoli presicci siano più valenti nel canto
come si fa, accostandoseli spesse volte con ro- more, come le più volte fanno
[nel tasso]... quel ro- more di verso e quella prevalenza della
mezzi, che tendevano a procurare pi • ro- fitto, furono messi in opera,
parve bene erede dello spirito del gran re ro- gerto suo avo. lollio [barbaro
ecco che mi par d'udire un gran ro- more di non so che strali d'
1-82: per servire a le supradicte aede ro- tunde e monoptere, quale hanno il
frammentista della « voce » di giuseppe de ro- bertis e dalla riscoperta della prosa leopardiana
: £ pseudotulnidina ': nome dato da ro- senstiehl ad un alcaloide isomero della
179-10: d'amor t'encanta la puita ro- sana. -con uso aggett
. r., significano 4 senatus populusque ro- manus ', e non 4 sine
. cantari cavallereschi, 102: fuggiamo i ro- mon; / andianzene qua giù per
, che si estrae dal quercitrino e dalla ro- binina. = dal nome
3-241: chi razzolasse tutta la grecia e ro- vigliasse tutti i loro libri, mai
47: pagada la sepultura, quelo che ro- man de libre cento e vinticinque sia
. de sopre aveano croci rosee de panno ro- scio. moito stavano conti per le
, 1-163: cominciate a contar da mastro ro- mulo, fondator di questa roma,
giambullari, 127: diloggiati una notte senza ro- more, si condussero fino in su
nella sopraddetta orazione sua giovenile fa tanto ro- more, con una tal ridondanza.
facesse alla corte nel procurare la riduzione della ro- cella, perché, in luogo d'
del monasterio e monache di santa maria di ro- sano, diocesi di fiesoli, feci
ampio rigagnolo. ghislanzoni, 18-92: donna ro- saura, nel tragitto dal binario al
ma quel solo termine proprio che adoprano i ro- magnuoli a nominare i termini che dividono
le sillabe orrendamente impastate e imbambolate sembravano ro- vesciarglisi fuori dalla gola a stento,
di compassione. imbriani, 6-74: la ro- smunda stava per rispondere sdegnosamente alla mendicante
si muove il progetto di governo di michel ro- card sono quelle del confronto, delrapertura
costume esser de'greci tanto innanzi sospignersi co'ro- mori e con le minacce quanto penavano
si stampasse una traduzione delle massime di la ro- chefoucauld fatta già dal valeriani e tutta
dissimile fu un'dtro monitorio a quelli di ro- stoch, essortandoli a ritornare..
narrategli le cose accadutemi sì con casti e ro- semberg che col sovrano, gli domandai
: se io voglio prendo le mie quattro ro- bette e vado via per il mondo
si va roborando. siri, 1-iv-41: ro- boravasi il nunzio nella sua opinione.
che è un'altra fìnta grotta, di ro- cailles però questa, con un paio
: da la barzeta armata continue se tirava ro- chete et altri fochi artificiali. ulloa
pregandola, quando la vacherà dalle asidue cure ro- dianne, se degni transcorerle.
il zeno tolse a nolo tre cocche di ro- diotti. catzelu [guevara],
rosa sua. soderini, iii-587: il ro- dodendron suona propriamente lauro che facci
. sm. -gì). studioso di ro- dologia. = deriv. da
. moretti, ii-1041: una dichiarazione di ro- magnolità che aveva alcunché di solenne 0
agg. letter. che si riferisce al ro- dope, sistema montuoso della penisola balcanica
, sm. bot. plastidio delle alghe ro- destrieri, che, strascinando il
e l'arliquie en cacatura en espineta e ro- garìa. = deriv.
vi poter mandare la copia di quelle carte ro- ate per mano di pubblico notaio.
degli odierni nostri 'romantichieri'o 'romanticomani'o ro- manticografi'è l'intimo convincimento in cui
periodica milanese, i-153: se volete essere ro- manticista voi, siatelo pure, poco
è di nuovo, quello che è stato ro- manzescato e infine quello che d'antico
lo mondo, ma dimoravano nascosamente in certi ro- mitacci e caverne di fuori della città
de'frati minori e predicatori; confermò i ro- mitani, e'cannellini si riservò sospesi
/ pur forte sempre, che con suo ro- more / per rompor lacci lo comprenderai
abbiam [i fatti di teseo], ro- rati al fonte santo, / licenziati
, 2-343: non s'impauri, quella ro- succia, a le nere / ombre
imbellettò mai l'aurora, né splendettero i ro- setti di pesto, quanto sono vaghe
calcedonio in collore, excepto ch'ella se ro- sega alquanto et è men del sardio
985: talor mangia una civetta / qualche ro- signoluzzi di quei grassi. =
conoscere le opposizioni della patristica mascherata da ro- sminianesimo contro il metodo delle antitesi di
, sul modello del fr. ròtisserie (ro- = deriv. da rostire, con suff
egli [lo sparviere] ha li piedi ro- gliacci. viani, 14-266:
è segar con messora e que fadiga sia ro- sti. sse a 'l sol.
microscopici. la specie più comune è il ro- tifero. 4. letter
mai difficile ed incomodo quel già sì intricato ro- teggio della repubblica; ma erano infine
disus. ritondeggiare), intr. (ro- tondéggio). essere (o diventare
: battezza del nome di storia, in ro- tondetto grasso, il suo sproloquio.
178: a destrugere le scrofule che sonno ro- cte, piglia radicina de rafano.
i-211: udimmo per un momento lassù un ro- vellio, dei flati sordi al pari
iddio lo chiamò [mosè] da quel ro- vetto, lo fece duca de le
guisa / che il profeta mosè giva al ro- vetto. monti, x-1-89: indi
essendo in forlì seguita una occisione grandissima e ro- vinamento con fuoco di molte case tra
! / -io voglio andare a fare il ro- venìo / al parentorio, e a
all'entrare delle quali si fa sì gran ro- more, gran pena è all'entrarvi
. degli arienti, 2-81: costui [ro- sello] stette alquanto perplexo, cum
diva la dritta via col luminoso corno', ro- bandolo il bon rubatore da stacio 'per
: la giostra se incomincia, aspra e ro- besta. lomazzi, 331: vidi
nui non se instìzzamo; e sempre andiamo ro- gnendo per la strada e in casa
3-2 (1-iv-252): veggendo che senza ro- morè non poteva avere quel ch'egli
e ciera -de lo mio amore / senza ro- more, -no. nde a compimento
11-257: lucca al principio d'aprile 1434 ro- moreggiò e gridò viva el duca.
certa magnifica solennità pubblica, che facevano i ro- diani al sole, e processione e
annunzio, iv-1-5: dalle due piazze il ro- morio confuso e continuo, salendo alla
. tesauro, 2-332: non far cotanto ro- more, essendo tu figliuolo di un
sul piatto... una fetta di ro- sbifte sanguigno e saporito. montale,
soldato del signor rienzo da ceri a questi ro- mori, sbeffando disse molte parole inoneste
., ven., lomb. e ro- magn., comp. dal pref
occhi di dio. straparola, ii-104: ro- dolino, vedendosi dal suo caro bene
7-228: fasce e scaldaranci in trincea, ro- ses de picardie nei grandi alberghi.
quanto contiene dui terzi del boccino della ro- chetta. -spaccatura di modesta entità
nievo, 2-136: feste da ballo chiassose ro- morose scandalose; veglioni.
dilettano, e queste per le scheggiose cadute ro- moreggiando, e quelle per i fronzuti
: 'schioccare', detto della frusta, vale ro- moreggiare per esser scossa com impeto.
. lucini, 7-73: quella brunetta di ro- min l'aere. cronaca di
adattamento (secondo la pronuncia napol. e ro- man.) dell'ingl. shoe-shine
1900. volponi, 8-191: oggi nel ro- bogate gli stessi carrelli gialli a righe
ravvista anteriormente di un becco diritto e ro- arborea (anche al plur.
di un'automobile; poi s'udì il ro- nell'america del dopoguerra. g. bassani
carducci, iii-2-320: tra 'l tonante / ro- mor de le lontane acque lo scroscio
in suso, el qual se intende esser ro- maso dose, e più non si
, 1-8: portava una iuba de zannato ro- scio e una scuffia de zannato giallo
, iii-309: l'ossatura del colle di ro- sia è breccia fatta da pietre calcarie
9: il leader dei serbi bosniaci, ro- dovan karadzic, cerca ovviamente di infilarsi
strida della piangente vicinanza al basso sforcevolmente ro- vinono. = comp. di
(ii-369): era in effetto il ro- more grandissimo, con certi urli e
altieri biagi], iv-4: per la ro- tura del... panicolo
grazzini, 578: un'altra volta nel ro- man drappello / entrato son col pensier
... eretibio per aver sanato a'ro- diani le marovelle, così ti prego
barchette. ponete nel mezzo di ognuna una ro- degli oggetti, e tanto più ci piace
insegnàro i savi vecchi del regno. partissi ro- boam, e adunò uno consiglio di
reame sotto questo suo figliuolo, lo quale ro- boam avea nome. guido delle colonne
e benché continuasse a sudare, come un ro- binetto spanato, le guance gli s'
; così detta perché scoperta da vauquelin e ro- -intr.
iacopo del pecora, lxxviii-iii-19: già la ro- tunda spera quasi avea / volto suo
mezzo ai corbezzoli, ai pinastri, alle ro- sedimacchia tra 1 calcari grigiastri, i
/ in somma povertade, / dorme sanga ro- more / taffecto, ch'è spolliato
stalagmiti a obelisco delle termiti, come nella ro- desia del sud. = voce
parole che non ci stizziamo e sempre andiamo ro- gnendo per la strada, in casa
quiv'era storiata l'alta gloria / del ro- man principato, il cui valore /
3-4-317: 1 medesimi filosofi attribuiscono il gran ro- mor de'tuoni allo stracciamento delle nuvole
il resto di questa torreggiante macchina schioppeggia, ro- moreggia, spumeggia, si gonfia,
vi-64: vuole assolutamente esporre il torso di ro- dalle navi in serpentine anella /
di etimo incerto, ma da confrontare col ro- magn. tavàn 'balordo', lucch.
io mi sono rammaricato teco, ma senza ro- more e senza tumulto, con voce
del dire. pallavicino, 1-58: un ro- scio qual voi siete, varrebbe a
[altieri biagij, iii-4: per la ro- tura de la vena, lo infermo
bonaparte rimonta subito l'adige, va a ro- veredo, rompe in quell'insigne giornata
il pede dextro ad terra, tre fiate ro- tavase, et poi subito l'
le impazienze torturatrici del vivere mentre il buon ro- muoldo si consigliava con dio. serao
, quanto stonava con il volto rigonfio di ro- mualdi, le sue guance cascanti,
foche, di cui è tipo il 'trichechus ro- smarus', che giunge fino alla lunghezza
'din din'è il campanel: 'tunf il ro- more / di bestia o d'uom
boiardo, canz., 55: indi ro- rando splendido liquore / da l'umida
, 2-313: il 'grana commentaire'fa un ro- more terribile. tutti i giornalisti.
, sf. chim. sostanza derivata dalle ro- doamine, che colora in violetto.
nel campo delle fioraie era un po'come ro- mildo in quello degli strilloni: maligna
: gli antichissimi e ancor oggi singolarmente efficaci ro- toreliefs di marcel duchamp (esposti nel
, 193: i fenicii, poi i ro- diotti, più tardi i cartaginesi vi