, ed inerti, stanno paghe a risentirne i taciti benefizi. nievo, 37:
fermassero in dogana, io non debba risentirne alcun danno. cattaneo, ii-2-43: in
più delicate e difficili urgenze, ma senza risentirne che il leggero compiacimento di un servizio
da sostenere un determinato sforzo fisico senza risentirne danno alcuno. 8. agric.
fermassero in dogana, io non debba risentirne alcun danno. carducci, ii-18-206:
trovarsi in contatto colla società del giorno senza risentirne gli urti. c. e.
né esercizio alcuno, in modo da risentirne danno alla salute'. pavese, n-i-27
-letter. che si trascorre senza risentirne fatica (un periodo di tempo)
legittimare plasticamente la geminazione delle polpe, risentirne dapprima la materia d'impressionismo rassodato,
fermassero in dogana, io non debba risentirne alcun danno. -ufficio incaricato
ottenere da qualcosa un dato risultato; risentirne un determinato effetto. -in partic.
teneva in mano un ferro rovente senza risentirne danno comprovava la verità d'una cosa e
chiesa sul nulla, così granulata da risentirne la sua pelle fin oltre la stoffa
chi teneva in mano un ferro rovente senza risentirne danno comprovava la verità d'una cosa
del patrio nido, avvezza / a risentirne la natia vaghezza / in quel semplice suo
di governo e sostengono gravi fatiche senza risentirne danno... detto delle piante che
il sole vicendevolmente attraendosi, egli dèe risentirne la forza. g. l. calisse
accusare colpi, percosse, ferite; risentirne dolorosamente gli effetti. inghilfredi, 377
, a un modo di fare; risentirne, esserne ispirato (un atteggiamento,
28: le stesse boutiques cominciano a risentirne con un taglio di vendite che già sfiora
nel pugilato, incassare un colpo senza risentirne eccessivamente. 2. econ.