con voler concorrer meco egli dimostrò di riputarmi assai più ch'io sono, e
più vile di un facchino cominciai a riputarmi. latti, 2-3-25: ma 'l
, 84: « messere come posso riputarmi minore che un omicida? ». rispuose
carducci, ii-8-153: perché fai vista di riputarmi così egoista e villano e brutale da
mostro femina gentile, / che lasciar riputarmi un uomo vile ». -con
ne scusi, come se io potessi riputarmi a sminuimento di lode le lodi di