vezzi / con la lingua: e tu ridi e l'accarezzi: / ed ischerzando
filiformi cellulari sugosi che accompagnano gli ante- ridi dei musei, con termine più proprio detti
tristezza in me resista / vedendo come ridi in acqua in fiore. = comp
fumo. tasso, 6-v-2-97: se tu ridi, il dolce riso / m'apre
gli stagni, e vi ti specchi e ridi. ojetti, ii-307: il suo
letizia. carducci, 31: tu ridi allegra al ciel che di simile /
tragedia. rovetti, iii-220: tu ne ridi, 10 ne godo, ei se
credo movere a pietate; / tu ridi, se 'l mio pianto il terren bagna
crudeli, 729: ah, tu ridi amorosa, / bella ninfa ingegnosa, /
a te. grazzini, 4-430: ridi pure, tu hai buon ridere, che
/ prender si possa dentro alle mie ridi. pulci, 25-324: poi son celidri
: cappita! ah ah ah. -tu ridi? son elle cose da rider queste
di macchia, che dall'irta rama / ridi non vista a quella montanina, /
. negri, 1-20: tu non ridi mai; / imprecan sempre i versi tuoi
serpente. de roberto, 590: e ridi anche? mi canzoni, anche?
, / si faranno corbellare; / ridi, ridi; ad ogni modo / la
si faranno corbellare; / ridi, ridi; ad ogni modo / la tua fama
fare, / si faranno corbellare; / ridi, ridi; ad ogni modo /
si faranno corbellare; / ridi, ridi; ad ogni modo / la tua fama
, / perch'e'corrusca sì come tu ridi. sannazaro, 12-207: vegna vesevo
foco i piè mi cossi. / tu ridi costassù, tu ridi a scrosci!
cossi. / tu ridi costassù, tu ridi a scrosci! / ma,
capo inclino, / ma scriza, ridi e a tempo abii ogni motto: /
, 1-310: sei tutta veneri se ridi, o clori: / se canti o
perché tu ridessi... tu ridi con tutti i denti. bontempelli, 20-34
-ebbene, perché li abbassi? ridi? ah, diavoletto. pea,
governo! burchiello, 2-45: se ridi pari un diavol che digrigna. pulci,
diavolò. burchiello, 2-45: se ridi pari un diavol che digrigna. landino,
, io ti miro: / ma tu ridi, io sospiro. foscolo, v-73
in quattro. palazzeschi, ii-761: ridi pur quando vuoi, io non ci
riuscì a liberarsi di chi lo opprimeva e ridi ventare lui padrone in casa
bisogno ch'io lo veda sull'effeme- ridi per persuadermi che un mese appunto sia già
i-1097: tu m'intendi / e mi ridi e m'eludi, e t'avvicendi
sommo del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento /
insetti coleotteri elateroidei affini agli elate- ridi; si cibano di altri insetti o di
in questa lingua così tramuteremo: 'ridi se saggia sei, fanciulla, ridi
ridi se saggia sei, fanciulla, ridi ', fosse essa medea, come han
onda fallace, / ch'or sì tranquilla ridi, / e così pur n'affidi
). carducci, 31: tu ridi [terra gentile] allegra al ciel che
boschi è l'idol mio: finché tu ridi, / invido ciel di chiare tempre
/ e i popolari error correggi e ridi. bettinelli, i-27: egli [
. genere di carnivori viver ridi, snelli, lunghi 1 m circa,
intorno. marino, 1-87: tu ridi, disse il faretrato cieco, / né
da quando in te, che più ridi e t'estolli, / colle funesto,
: move dalla tua bocca, quando ridi, / una fiorita e gaggia primavera.
fraudi degli spiriti maligni, disse: ridi plutone, ché giugne l'alba,
ai cieli bigi s'erano aggiunti il ridi pagliaccio e il bada santuzza: e,
seconda della buona o cattiva digestione. ridi? i sughi gastrici governano il mondo
giocàccio. grazzini, 4-198: -tu ridi? -o chi non riderebbe ai giocacci
m'ài sì 'namorato, / carni pur ridi ed altro non mi dai. latini
e gli strali del sole, / tu ridi impavida. quasimodo, 123: mi
il paron checco, -non vi vergognate -e ridi se sai ridere -andatevi a nascondere.
321: e tu scherzi, e tu ridi, ognor costante, / nelle tue
anno. d'annunzio, iv-1-161: -perché ridi? - le chiese andrea. -per
. crudeli, 1-27: ah, tu ridi amorosa, / bella ninfa ingegnosa,
la pena innocentemente patisco, e tu insensato ridi, mangi e bevi, né punto
non badare a quelle mie pazzie; ridi anzi allora di me, e inducimi
. fr. lamellaire. lamella ridi (lamellarìidi), sm. plur.
raccapriccio; / abborri giuda, e ridi di narciso. de amicis, xii-83:
prender se possa dentro li mei ridi. -toccare i desiderati, attesi
270: giubila, mesta patria, ridi e canta: / la cassia è data
/ perché rivolgi il viso, / ridi e dilegui luminosamente / nel lampo del
diserto oscuro e perso, / e ridi, o ciel, che l'ài per
alle sorgenti / di giovinezza, e ridi co'bei denti / di lupatta.
aretino, 20-79: -di che ridi? -di quella che diventò luteria
, o tizio malevole e dispettoso, che ridi e mi provochi: « vè la
, che da 'l verde cèspite / ridi con disio placido / a 'l bel vale
bene, 1-120: anzi di meo ti ridi e godi, / e menil proprio
tuttora: / ché s'ella ride, ridi, o balla, balla; /
sostant. mercati, 1-16: -che ridi, matterello? -rido, ah,
vite, che tra bruni sassi / pampinea ridi, ed a me pia maturi /
270: giubila, mesta patria, ridi e canta: / la cassia è
dà per persiche meliache, / tu ridi e non iscopri la civetta, / perché
cortese, * e se or non ridi, di che rider suoli? '.
sì 'namorato, / ca mi pur ridi ed altro non mi dài, / per
io ti fo ingiuria, e tu ridi? rispuose il giovane: or non
, 270: giubila, mesta patria, ridi e canta: / la cassia è
. brancati, 4-223: che cosa ridi, faccia di minchia? 5
minchionandolo. pirandello, 5-145: perché ridi, birbante? mi minchioni? bocchelli
. zool. genere di roditori sciu- ridi africani, localizzati nel camerum e nel
di strofinare... / ah tu ridi, monella! »... /
galba lo sguardo, soggiunse: tu ridi a questa mia mostra, ed io me
raccapriccio: / aborri giuda, e ridi di narciso. rajberti, 5-152: è
peregrini, 2-224: né la voce 'ridi culi 'è ristretta al riso motteggievole
/ con la lingua, e tu ridi e l'accarezzi; / ed ischerzando seco
at- tinotterigi appartenenti alla famiglia acantu- ridi. tramater [s. v
ungaretti, 11-99: di noi nemmeno più ridi? / e compiangici dunque, crudeltà
'e da [cniatyporidia 'cnidospo- ridi '. neosquadrismo, sm.
. ornit. uccello della famiglia la- ridi, appartenente all'ordine laro-limicoli (anous
sui greti deserti; /... ridi nel sole;... all'urto
. zool. genere di roditori mu- ridi murini a cui appartiene una decina di
luogo). cuoco, 2-ii-260: ridi delle sfacciate millanterie degli oratori della ben
danni, / e come ora tu ridi del mio stento. castiglione,
orribilmente ondeggia. leopardi, 32-279: ridi, o tenera prole: a te serbato
d'annunzio, iv-2-1058: ah, ridi, ridi anche tu! non ti
annunzio, iv-2-1058: ah, ridi, ridi anche tu! non ti contenere,
triunfo aspettavano. dominici, 4-62: ridi del cielo, piagni in terra, godi
, segrenna, che lo guardi e ridi, quando tu lo vedi; ma
. d'annunzio, iii-1-1022: male mi ridi, baronella. io n'ho
la stearina, uno dei tre glice- ridi fondamentali dei grassi animali: è una
vite, che tra bruni sassi / pampinea ridi. pascoli, 60: pace,
checco, -non vi vergognate -e ridi se sai ridere -andatevi a nascondere..
punizione. barilli, 5-155: se ridi con loro e t'indugi ad ammirarli,
c. i. frugoni, i-6-297: ridi, ser lallo mio: vef, pelo
ti dà per persiche meliache / tu ridi e non iscopri la civetta, / perché
. crudeli, 1-27: ah, tu ridi amorosa, / bella ninfa ingegnosa,
, l'amor dei poeti, / e ridi, e bevi. -pincerna delle
: la predica comincia a ridere, e ridi e ridi, tanto che per buona
comincia a ridere, e ridi e ridi, tanto che per buona pezza né il
par., 33-83: nel suo profondo ridi che s'interna, / legato con
verso ch'io riddi tuo scritto, / ridi un parlar pien di piascevolezze. aretino
o tizio malevole e dispettoso, che ridi e mi provochi: « ve'la tua
ài sì 'namorato, / ca mi pur ridi ed altro non mi dài, /
ittiol. pesce della famiglia spa- ridi { puntazzo puntazzo o charax puntazzo),
amor sì punto / che fuor tu ridi e dentro hai 'l tuo martoro. f
poi vezzosamente / tu me riguardi e ridi, / che tu m'alciai e
fiato, sdentata rabbiosa; / se ridi pari un diavol che digrigna. canti
per l'aere snella, / com'io ridi una nave piccioletta / venir per l'
/ con la lingua, e tu ridi e l'accarezzi. abbonacciare.
macchia, che dall'irta rama / ridi non vista a quella montanina, / che
sommo del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento /
delle formiche: genere di uccelli formica- ridi, diffuso in america centrale e meridionale.
(cfr. ant. lomb. ridi, piemont. reid, lig. réaenu
mi restrinsi per paura, / né corpo ridi che paresse accanto. deamicis, xii-294
prender si possa dentro a le mie ridi. dante, purg, 31-61: novo
incartamenti relativi '. e se non ridi, di che rider suoli? » così
, pampinifere, divote / di triete- ridi feste ogni tre anni / ricorrenti. foscolo
. onofri, 3-71: oggi ti ridi di noi che cerchiamo: / ridi
ti ridi di noi che cerchiamo: / ridi beffardo dei nostn ideali!..
in leggiere e molli / strofe cantando ridi, / e ai vati rompicolli / abbandoni
; / del mio male tu tene ridi: / ahi me lasso poveretto, /
sopra della loro. -ridi, ridi! ridi pure! ridici anche! ridici
loro. -ridi, ridi! ridi pure! ridici anche! ridici sì!
con rimpovero e quasi con minaccia: 'ridi ridi! '. stampa periodica milanese,
. grafi 5-685: già ai nuovo tu ridi e t'infiori: / caro maggio
benigna ai mesti, / o primavera, ridi? 2. figur. scuotere
indre e fegli cacer suuin destesi e ridi in terra. s. gregorio magno
. zool. genere di roditori sciu- ridi rappresentato da un'unica specie, il rhinosciurus
», 22-iv-1948j, 3: perché ridi? t'è venuto in mente che fra
qualche risetto). grafi 5-889: ridi, la mia bisnonna, / fa tanto
dante, par., 30-61: e ridi lume in forma di rivera / fulrido
rondine marina: uccello della famiglia la- ridi, diffuso in numerose specie fra cui molto
ien di fiori un lembo, / ridi le rose, e non pur d'un
macchia, che dall'irta rama / ridi non vista a quella montanina, / che
, 7-931: ah, ah.. ridi adesso?.. t'è tornato il
di pittore], onorio, io ridi / quella capanna dove il re del cielo
, 4-i-170: o dio, non ridi mai frati né uomini così bellori, così
g. argoli, 389: mia madre ridi, ohimè, quanto diversa!,
soldi; 3).. (ridi!) non poter raccontare a mamma,
detti, son ne'modi tuoi: / ridi, motteggi e sempre piacer
sul mare /... / tu ridi al ciel senz'astri coi puri tuoi
, 270: giubila, mesta patria, ridi e canta: / la cassia è
e neghittosa / forse di me ti ridi, / e sbadata, melensa e sonnacchiosa
, entro d'un secchio: / tu ridi e sbeffi e sbuffi e fai l'
. battista, vi-3-22: democrito, tu ridi e col tuo riso / tutte l'
vezzi / con la lingua, e tu ridi e l'accarezzi; / ed ischer-
natura per gli segni, / che or ridi ed or piagni, / ora scherzi
col capo inclino, / ma scriza, ridi e a tempo abii ogni motto.
'sciagagnato': dicendolo di per ridi mercanti,... quegli uomini d'
fera nemica, / scio ben che ridi e d'un tal dir vagheggi / già
, entro d'un secchio: / tu ridi e sbeffi e sbuffi e fai l'
, 2-99: di che così sconciamente ridi? d. bartoli, 2-2-359: stare
il 'saltarello'ballato insieme, i ^ ridi e le risa, mettevano un certo che
a tutti, padre, / che ridi se mi vedi e tremi quando / d'
. / tu, se favelli o ridi, udir m'avviso / parlar le perle
, entro d'un secchio: / tu ridi e sbeffi e sbuffi e fai l'
non t'ho vista / nei sogni e ridi sfrontata e mi toc la
fera nemica, / scio ben che ridi e d'un tal dir vagheggi / già
pensiero ti passa nella mente? / ridi e ti smuori. pirandello, 7-341:
neghittosa / forse di me ti ridi /... / via via dal
/ prender si possa dentro a le mie ridi. = var. di sementare1
sommo del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento /
e neghittosa / forse di me ti ridi, / e sbadata, melensa e sonnacchiosa
, i-1344: ti scrivo sonnecchiando (tu ridi, della lusinga!). no
/ che tu, così soppanno, / ridi de'fatti miei. = comp
trovare credito. saccenti, 1-1-258: ridi, dottor, perché la storia è vera
una spanna. leopardi, 32-279: ridi, o tenera prole: a te serbato
. m. cecchi, 1-1-136: tu ridi eh, lieta spesa! de'mori,
c. i. frugoni, i-6-297: ridi, ser lallo mio: ve',
dilecto: / del mio male tu tene ridi. boiardo, 1-8-54: a te
tu mi fai storiare. / tu ridi: i'vorre'pur ridere anch'io.
macchia, che dall'irta rama / ridi non vista a quella montanina, / che
tartagliare qualche goffa galanteria; e allora ridi pure, amore mio! c. e
del tremulo asse, / poi ridi, e come spiccata da un vento /
. zool. genere di marsupiali falange- ridi dell'australia a cui appartengono due sole specie
, 15-114: pronte e spedite in ^ ridi, a sospingere 'l sangue loro fraterno
: 'trombidio': genere di aracnidi aca- ridi. = voce dotta, lat.
d'amor che non pianga, s'tu ridi ». i. andreini, 1-84
donna... tu te ne ridi? -sì, 10 -egli è 'l vangelo
febra c. scalini, 1-12: tu ridi molto, cancher ti venga! g
calcatrice / prender se possa dentro li mei ridi. n. franco, 4-184
tua. di un riso / bellissimo tu ridi, e vezzeggiale / le picciole tue
vezzi / con la lingua, e tu ridi e l'accarezzi. d. bartoli,
poi vezzosamente / tu me riguardi e ridi, / che tu m'alcidi e struzi
vite, che tra bruni sassi / pampinea ridi, ed a me pia maturi /
dominici, 1-27: a sua volontà ridi canta e balla, e così piangi
del quattrocento, lxiv-75: quando tu ridi sani li malati; / o zuccaro
genere di farfalle diurne della famiglia pie- ridi, in partic. gialle e nere,
. genere di farfalle della famiglia ecofo- ridi. = voce dotta, lat.
poco sciatta lo vedi anche te come ridi.. / via - pronta al salto
s. veronesi, 7-230: sì, ridi, intanto ti hanno rifilato dell'oppio scamuffo