col capo, e quando s'abbassa rece acqua abbiliata. = deriv. da
ed ha reciute le budella, come rece chi non ha stomaco da sofferire il
, ma ad laude del vostro nome rece va lume de scienzia grazioso. sbarbaro
divien ingrata, / e fuor ne rece / puzzo di pece, / dove prima
sputa nel viso, divora, imbriaca e rece? mattioli [dioscoride], 260
cesarotti, 1-xxi-104: l'una al consorte rece addosso, e l'imbrodola: si
a. alamanni, xvii: chi rece il latte imbroda e 'mpiastriccia.
sputa nel viso, divora, imbriaca e rece? caro, 12-i-84: quasi cozzando
si dimeni e si adoperi / col rece ver versi sdruccioli, / e quartine e
lacciarsi l'elmetto, / ché noi potremo rece ver vergogna. -assol.
, 2 -arg.: gl'inganni ei rece ed in maniera strana / la brava
/ divien ingrata / e fuor ne rece / puzzo di pece. idem,
cratere senza fondo, / che di fumo rece un fiume. -premesso ad appellativi
che spende, e in seguito / ci rece addosso, / bisogna mungere / e
mangia i santi e dopo desinare gli rece: cosi pareggiava il dare e l'avere
sudicia via; / e tosse e rece fuor dal petto affranto / vino, tabe
all'ometto di teniers che piscia o rece accanto al muro. -sostant.
vi-185: ha reciute le budella, come rece chi non ha stomaco cìi sofferire il
, / che chi ne trinca le budella rece. f. pona, 4-114:
che spende e in seguito / ci rece addosso, / bisogna mungere / e bever
: divien ingrata / e fuor ne rece / puzzo di pece, / dove prima
giù per le strade / rutta bestemmie, rece rancori / e, masticando laide querele
, freddo '(cfr. romeno rece 'freddo ^); v. anche
per le strade / rutta bestemmie, rece rancori / e, masticando laide que
una sudicia via; / e tosse e rece fuor dal petto affranto / vino,
vallisneri [in muratori, cxiv-44-274]: rece una scrittura falsa, sapendo così ben
ch'egli strippa all'altrui spese, / rece poi roba ch'ei ne campa un
/ che chi ne trinca le budelle rece. / che diavol d'uom è quel