3-215: angiolino era il capoccia, secco rasciugato, ritorto, peloso nelle braccia e
lebbroso; il quale dipoi avendo dolcemente rasciugato, nell'ottimo letto, dove la donna
una frastagliata di parole, che avrebbe rasciugato l'umore di quale arfasatto poeteggi.
sventolare i lini che poco innanzi avevano rasciugato lacrime di tristezza. carducci, 1060
egli invece che inchiostro da stampa ormai rasciugato. 2. rozzo, incolto;
sventolare i fini che poco innanzi avevano rasciugato lacrime di tristezza. foscolo, 1-163:
sul talco una pastiglia da fuoco, rasciugato che è quel po'd'umido crasso
raggelato delle strade. -raffreddato, rasciugato (il sudore). borgese
soldo, non appena ti avrà ben rasciugato ti abbandonerà come un lebbroso e se
asciugare (v.). rasciugato (pari. pass, di rasciugare)
fin che il padrone non e levato e rasciugato, non si debbano riporre a sedere
, i-489: se il grano non è rasciugato, egli è più molle, più
signor palìn era scuro di pelle e rasciugato di carne. rasciugatóre, agg.
c. e. gadda, 6-m: rasciugato quel pianto, si rimise a recuperare
fin che il padrone non è levato e rasciugato, non si debbano riporre a sedere
risciugati. = var. di rasciugato (v.), con cambio di