né la cristinidad c'à tuta en soa rancura. angiolieri, 107-6: egli appiccat'
otia fecit, mi pare nasconda qualche rancura per le alienazioni e le distribuzioni che
doglia / e di molti sospiri e di rancura, / che non posso savere quel
'n allegranza, / stando fori di rancura. cavalca, 9-364: quello scolare
mi vi scontorcea fatto compagno / nella rancura sua ridicoloso / a cavamacchi, aggirator
v-437-8: la cavra ge dis senza rancura: / « raynaldo, deo te dia
, v-437-8: dis la cavra senza rancura: / « deo ve dia mala ventura
, v-437-7: dis la cavra senza rancura: / « deo ve dia mala ventur
-'n allegranza, / stando fori di rancura. iacòpone, 61-56: o pianto
ha tal natura, / non si rancura -de ferire al foco, / m'avete
anima in te danni, ché fai rancura. iacopone, 8-34: si è femena
, 234: poi mi starei sicuro sanza rancura / in gioco et in sollazzo
n allegranza, / stando fori di rancura. giamboni, 7-61: acciocché neuna
/ duca d'attene, spesso con rancura / eran posti richiami di tal gente
-e catto -la figura, / senza rancura -palpando amore. vito da cortona volgar
xxxv-1-460: donna, di voi si rancura / chi più v'ama a fede pura
che in me cresce / è forse la rancura / che ogni figliuolo, mare,
albizzi, 70: copioso ti cuopri con rancura / per non aprir ove filosofisca /
albizzi, 1-70: copioso ti cuopri con rancura / per non aprir ove filosofisca /
gittare del cuore tutto odio e tutta rancura, e tutto perdonare. s. giovanni
hà tal natura, / non si rancura -de ferire al foco, / m'avete
che 'ngrassa per tenere in sé rancura. cavalca, 20-164: quanto il
/ parte per quel veder da sé rancura; / vole pigliare, per trarersi d'
per pena ch'io ne senta o per rancura. dante, liii-68: lasso,
anonimo, i-554: dunque, dolz'è rancura / ch'amor dà a chi 'l
xxxv-1-829: la cavra ge dis senza rancura: / « rainaldo, deo te dia
/ che vi vede mai nom sente rancura, / ma sempre vive in gioia
/ la qual fa del non ver vera rancura / nascere 'n chi la vede;
, / mi fa lasciare la fiera rancura / e drizzar gli occhi al sommo
dolore / e l'alegranza mi torna in rancura. dante, vita nuova, 19-11
. gnoli, 1-369: di gelosa rancura ti molesta / il ballo delle donne ch'
fia o di sollazzo o ai rancura. leone ebreo, 270: tu m'
'e che fa del non ver vera rancura / nascere in chi la vede '
che 'n- grassa per tenere im sé rancura. dante, inf., 26-34:
desia d'aver piacere / non bisogna aver rancura. tansillo, 1-172: da indi
piove / e '1 continuo sospiro e la rancura, / con la pietà de la
-e capto -la figura, / sen9a rancura -palpando amore. niccolò cieco, lxxxviii-
à tal natura, / non si rancura - de ferire al foco. anonimo,
mi date feruta, / land'io pata rancura. guido delle colonne, 75:
sospirando. / sospiro e sto 'n rancura; / ch'io son sì disioso /
desidera aver piacere / non bisogna aver rancura. machiavelli, 833: sempre mai /
/ e 'l continuo sospiro e la rancura, / con la pietà de la mia
, sicché chi li vede n'àe rancura e però dice 'per mensola'; questo
: umilemente -tue paraule conte / sanza rancura -per te sì bene sono portte. chiaro
ch'ella vi può dar porto fo. rancura. -dare porto a un desiderio
maiano, 1-27-2: da doglia e da rancura lo meo core / veggio partire;
andemossi a possare / e fa'senza rancura; / non aver paura, / ché
, / parte per quel veder da sé rancura. 14. idoneità di uno
, malinconia 'è per influenza di rancura. rancorosaménte, aw. letter.
= deriv. da rancuna. rancura (rangura; var. per esigenze di
ii, 158: sospiro e sto 'n rancura. anonimo, i- 494:
in talento, / e per sollazi rancura / dài e pene e tormento.
/ c'altro maggior dizio li aà rancura, / u'port'alcuna noia /
doglia / e di molti sospiri e di rancura / che non posso saver quel che
penserò, pena, angoscia e gran rancura, / trestizia, noia, affanno a
la qual fa del non ver vera rancura / nascere 'n chi la vede. laude
mi vi scontorcea fatto compagno / nella rancura sua ridicoloso / a cavamacchi. f.
l'udiva, del mal vero vera rancura. g. prati, i-48: una
. g. prati, i-48: una rancura / vigile sempre nel profondo petto /
: caro amleto, e qual t'ange rancura / che t'arruga la fronte pensosa
poco a poco la malinconia e la rancura che lo turbavano si fondevano in un dolore
scemava ogni cruccio, gli cadeva ogni rancura. bacchetti, 13-203: c'era un'
13-203: c'era un'angustia, una rancura, ch'egli teneva per se.
. anonimo, i-554: dolz'è rancura / ch'amor dà a chi 'l
teseo] che nel bosco ov'e'rancura / aver sovente soleva d'amore, /
xxxv-i-829: la cavra ge dis senga rancura: / « raynaldo, deo te dia
pericolosa guerra ubidìano a li animi pieni di rancura. l. giustinian, 88:
sì forte? / ha'tu forssi rancura / che luy sapia fare sorte? idem
/ andemossi a possare / e fa senza rancura: / non aver paura, /
non te farò male. -prendere rancura: adirarsi, indispettirsi. boiardo,
/ mi governava, ne ho presa rancura / che così poco me stimi o
feruto / che chi 'l savesse n'averìa rancura. b. davanzati, i-237:
via così lordo per muovere nel volgo rancura. 3. sentimento di contrizione
camminare / m'apparecchiava e da- vami rancura. / onde mi disse: « di'
queste lezioni alla mia età! che rancura nell'accorgersi che la via è sbagliata
, / non n'à lite né rancura, / de latrun'non n'à pagura
di dictractione o che possa generare odio o rancura. bencivenni, 4-52: durante la
vana gloria, o d'invidia o di rancura. praga, 3-50: su,
voi che col greco è svanita / ogni rancura. d'annunzio, iii-1-735: sempre
travaglio / tra odio ed ira, tra rancura e furia / per careggiarti, per
panzini, i-740: mi pare nasconda qualche rancura per le alienazioni e le distribuzioni che
confusione era divenuta fissazione, in quella rancura contro il mondo? c. e.
una rabbia, dietro a una vendicativa rancura. montale, 1-78: questa che in
in me cresce / è forse la rancura / che ogni figliolo... ha
pagura, / el sera to segniore sanga rancura. -tono della parola che rivela
: umilemente tue paraule conte / sanza rancura per te sì ben son porte.
/ caunoscidore - nonn. è, sanza rancura. 6. dolore provocato da
tenere in sé rancura. idem, liv-32: voria che m'
pene o languire / venisse viguroso per rancura. 7. per estens.
cultura / notte e giorno mi sta in rancura. -danno, rovina. magalotti
e attrarre il franco a tua mortai rancura / pietade o cortesia. 8
alcuno s'affatichi... in rancura, e'lascia le cose guadagnate all'uomo
né la cristianitad ch'à tuta en soa rancura / mai quig serà bi'adhi ch'
, spagn. rencura, port. rancura. rancuradóre, v. rancuratore.
, xxxv-i-460: donna, di voi si rancura / chi più v'ama a fede
che l'anema mea piange e se rancura. anonimo genovese, 1-1-244: tante verno
: / di ciò pensando temo e mi rancura. dante, in /.,
e sì vestito, andando, mi rancura. cino, iii-132-6: chi a falsi
, ciò pensando, ancor me ne rancura. varchi, 3-65: rancura..
me ne rancura. varchi, 3-65: rancura... è verbo provenzale e
locar loco li posso; und'eo rancura / ch'un picciol motto potè un gran
à tal natura, / non si rancura - de ferire al foco.
la causa toa, agostra amor, rancura la toa fameia. = denom.
toa fameia. = denom. da rancura. rancurare2, tr. region
ministri collo sgaraf- fare davano e dànno rancura alla gente. = nome d'
teatrato. = deriv. da rancura. rand [rant],
rangura e deriv., v. rancura e deriv. rangutano (rangutan
/ ti fia o di sollazzo o di rancura. cavalca, 11-6: i pensieri
feruto / che chi 'l savesse m'averia rancura; / ed hami in uesto tanto
vi scontor- cea fatto compagno / nella rancura sua ridicoloso / a ca- vamacchi,
: penserò, pena, angoscia e gran rancura, / trestizia, noia, /
mi vi scontorcea fatto compagno / nella rancura sua ridicoloso / a cavamacchi, aggirator
, / furore e guerra, disdegni e rancura, / seaizion crudel, che 'l
ch'ella vi può dar porto fo. rancura. g. gozzi, i-21-239
. anonimo, i-554: dolz'è rancura / eh'amor dà a chi 'lservisse;
via secura, - non ha lite né rancura; / de latron non ha paura
24-7: io medesmo d'una gra. rancura / credo campar per lungo soferire,
, / parte per quel veder da sé rancura. 2. intr. con
feruto / che chi 'l savesse n'averia rancura; / ed hami in questo tanto
, / caunoscidore -nonn. è, sanza rancura proverbia super natura feminarum, xxxv-i-525:
/ ti ììa o di sollazzo o di rancura, / e di te metter tutto
, ix-444: voi, sopportando ogni rancura, dimostrate nella vostra fede virtù e
/ andemossi a possare / e fa'senza rancura; / non aver paura, /
dolore / e l'alegranza mi toma in rancura. dante, inf., 13-69
parte, per quel veder da sé rancura / vole pigliare per trarersi d'ira.
vago / pensier quel dio che queta ogni rancura / col ramo che di lete intinse
/ la qual fa del non ver vera rancura / nascer 'n chi la vede.
, via secura, -non ha lite né rancura; / de latron non ha paura
per pene o languire / venisse viguroso per rancura. 2. caratterizzato da